Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    18 Ottobre 2020 - 30 Tishri 5781
L'ULTIMA RIUNIONE PRIMA DEL VOTO DI NOVEMBRE

Consiglio UCEI 2016-2020, il bilancio del mandato

“Ogni giorno ho sentito il peso e la responsabilità dell’incarico cercando di muovermi al meglio per il bene esclusivo dell’ebraismo italiano. Ci sono cose riuscite meglio e altre meno. In questi quattro anni abbiamo fatto comunque molto. E tutto quel che abbiamo ottenuto è il frutto di un lavoro di squadra”. Ultima riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in carica prima delle elezioni del prossimo 15 novembre. Per la Presidente UCEI Noemi Di Segni, nella relazione di fine mandato che ha aperto la riunione, l’occasione per ripercorrere le tante sfide di questi anni di lavoro. Dalla rappresentanza dei plurimillenari valori ebraici nello spazio pubblico all’impegno per il Dialogo con altre identità e religioni, dalle iniziative promosse in campo educativo alla necessità di rapportarsi con i molteplici stimoli ebraici che arrivano oggi dal Sud Italia dopo secoli di oblio. E poi la costante difesa di Israele, “di cui in ogni sede è stato difeso il diritto ad esistere, insieme al riconoscimento di Gerusalemme quale sua capitale”. Per arrivare alla durissima, complessa sfida del Covid cui l’ebraismo italiano sembra aver reagito con grande forza e senso di appartenenza. C’è però anche un filo di amarezza nelle parole della presidente uscente. Ed è dato dalla constatazione di quella “violenza verbale, che certo non ci rende migliori” che ancora attraversa e inquina determinati spazi di confronto.
La riunione odierna è stata l’occasione di un bilancio anche per gli altri membri di Giunta.
A partire dai due vicepresidenti Giorgio Mortara e Giulio Disegni: il primo, referente sulle politiche sociali, che si è soffermato sul grande sforzo profuso in questo campo già di per sé particolarmente delicato e messo ad ulteriore dura prova dal Covid; il secondo, la cui delega è sul patrimonio, che ha parlato della valorizzazione dei beni immobiliari, ma anche degli impegni intrapresi per il Sud e in particolare per la Sicilia ebraica.
Davide Romanin Jacur, assessore al bilancio, ha esposto le maggiori criticità emerse in questo ambito ma anche il lavoro che è stato avviato per superarle. Tra i risultati segnalati dall’assessore un’attività di fundraising che ha sopperito ad alcune perdite. Lo stesso Jacur ha poi presentato in conclusione di seduta una variazione al bilancio preventivo 2020, approvata dal Consiglio.
Franca Formiggini Anav, assessore al personale e agli affari legali, si è soffermata sulla recente riorganizzazione degli organici dei dipendenti dell’ente. Tra le esperienze di successo ricordate da Livia Ottolenghi, assessore a scuola, formazione e giovani, spazi di confronto interni come quelli rivolti ai direttori delle scuole ebraiche ma anche esperienze portate all’esterno come il progetto “Not in my name” contro la violenza sulle donne. Rispetto e senso di responsabilità: sono i due concetti richiamati nel suo intervento dall’assessore al culto rav Giuseppe Momigliano. L’appello a farli propri, ha spiegato il rav, è rivolto a tutti: rabbini, dirigenti, istituzioni. Tra i motivi di soddisfazione esposti da Jacqueline Fellus, assessore alla Casherut, il costante aggiornamento della lista di prodotti kasher stilata dall’Ari e il nuovo sito www.myjewishitaly.it che si rivolge a un pubblico sia italiano che internazionale. Anche per David Menasci, assessore ai rapporti con le Comunità, un bilancio positivo dell’esperienza che va concludendosi. Serve però, ha puntualizzato, una miglior focalizzazione sulla lotta all’assimilazione.

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AD INAUGURARE I CORSI UNA LEZIONE DI TALMUD 

Collegio Rabbinico, al via il nuovo anno accademico

Al via il nuovo anno accademico del Collegio Rabbinico Italiano. Ad inaugurare i corsi una lezione di Talmud del direttore, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. Modalità di fruizione in remoto, con decine di studenti collegati a distanza. Partita da un argomento apparentemente lontano, la lezione (incentrata sul trattato Meghillà del Talmud) è arrivata a toccare temi di grande attualità. “Il Talmud ci offre un viaggio in realtà logiche ed esistenziali completamente separate; una separazione che è però fittizia”, aveva d’altronde esordito il rav. Prima della lezione due brevi saluti: a prendere la parola sono stati la presidente UCEI Noemi Di Segni e il coordinatore del Collegio, il rav Benedetto Carucci Viterbi. Al centro la sfida del ripensamento dell’attività didattica in tempo di pandemia. Un tempo di crisi ma, è stato ricordato, anche di opportunità.

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LA COMMEMORAZIONE A ROMA 

"16 ottobre, un ricordo che resta"

Tra gli appuntamenti che caratterizzano da tempo il ricordo del 16 ottobre 1943 c’è l’ormai tradizionale corteo organizzato a Roma da Comunità ebraica e Comunità di Sant’Egidio. Da Trastevere al Portico d’Ottavia: un percorso di Memoria e consapevolezza impossibile da replicare in piena emergenza sanitaria.
Al termine dello Shabbat, Largo 16 Ottobre ha comunque ospitato un momento di commemorazione. Sul palco il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, la sindaca Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

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L'antidoto contro le menzogne
Il lavoro dello storico è molto importante. Lo dimostra, con molta autorevolezza, Michele Sarfatti in un libro dal titolo “Il cielo sereno e l’ombra della Shoah” in uscita in questi giorni per Viella Editore. Il libro di Sarfatti inaugura una collana dal titolo “L’antidoto”, diretta dallo storico Fulvio Cammarano e ha per scopo produrre e proporre volumi che intendono decostruire e confutare interpretazioni e narrazioni prive di credibilità scientifica, ma che ormai fanno parte dell’imaginario pubblico. Proposito molto significativo. Auguri di successo.
                                                                          David Bidussa
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Italia, non Italia
L’asfissiante riproposizione di temi fascistoidi nella nostra contemporaneità, attraverso la pubblicistica di grana grossa e le “riscoperte” artistiche, è pari solo allo sforzo di negare la persistenza di elementi fascisti (temi, organizzazioni, suggestioni, militanze e cos’altro), sul piano politico come su quello sociale e culturale, da parte di coloro che invece miagolano affettuosamente ad essi come se fossero l’oggetto di un inconfessabile desiderio. 
Claudio Vercelli
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