IL PRESIDENTE D'ISRAELE RIVLIN E LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
"In difesa delle donne, una rete di protezione sociale.
Dobbiamo costruirla subito, ovunque"
“Non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte all’epidemia di violenza contro le donne. Non dobbiamo aspettare che l’epidemia passi, che arrivi il vaccino. Dobbiamo fornire alle nostre donne e ragazze una rete di protezione sociale che garantisca la loro sicurezza. Oggi. Ovunque. In qualsiasi situazione. Dobbiamo farlo attraverso la legge e la sua applicazione, l’educazione e l’informazione, il benessere e l’assistenza – sia per le donne vittime di violenza che per gli uomini violenti. Tra l’altro, trasferendo il budget necessario al Programma nazionale per la lotta alla violenza contro le donne, il più rapidamente possibile”. È quanto chiede il Presidente d’Israele Reuven Rivlin, intervenuto nelle scorse ore alla cerimonia organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un evento in cui sono state premiate Adi Guzi e Shiri Mandelbaum per il loro impegno a difesa di donne vittime di aggressioni. “Oggi abbiamo avuto il privilegio di onorare due atti civili di eroismo di due donne che non sono rimaste in silenzio di fronte alle manifestazioni di violenza ma hanno salvato delle vite: Adi Gozi di Mitzpe Ramon poteva ignorare le grida che provenivano dal vicino appartamento. Ha scelto di non farlo. Adi ha sfondato la porta della casa dei vicini e ha salvato Shira Isakov dal suo compagno, dopo che lui era riuscito a pugnalarla con una crudeltà inimmaginabile e l’aveva ferita gravemente davanti al loro figlio”, il racconto di Rivlin.
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LA NUOVA AMBASCIATRICE DELL'INIZIATIVA UCEI
"Not in my name", la voce di Gessica Notaro
per il progetto contro la violenza sulle donne
Una testimonial d’eccezione per il progetto per i giovani “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle donne” di cui l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è ente capofila in collaborazione con l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, la Comunità religiosa Islamica in Italia, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, l’Associazione Donne Ebree d’Italia.
Si tratta di Gessica Notaro, figura simbolo di questa lotta, che ha scelto di sposare e diventare ambasciatrice di un progetto che, vincitore di un bando della Presidenza del Consiglio, ha tra le sue finalità quella di contribuire alla consapevolezza critica e al depotenziamento di pregiudizi, discriminazioni e violenze di genere attraverso l’affermazione dei valori etici universali di cui sono portatori i tre monoteismi, nella declinazione specifica di ciascuno.
Al cuore del progetto tre seminari di P.C.T.O. (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che hanno avuto luogo nel passato anno scolastico a Roma, Milano e Torino coinvolgendo circa 90 studentesse e studenti del triennio delle superiori. A concludere il percorso formativo un concorso per la migliore proposta di comunicazione innovativa di contrasto “ai pregiudizi, alle discriminazioni e alle violenze di genere”.
Gli studenti hanno partecipato con undici lavori di gruppo, realizzati sulla base dei molteplici spunti tematici e metodologici ricevuti. È risultata vincitrice la proposta realizzata da studenti del Liceo statale Caravaggio e del Liceo Lucio Anneo Seneca di Roma, protagonista in queste ore, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne indetta dalle Nazioni Unite nel 1999, di una campagna social animata su Instagram dalla stessa Notaro (@gessicanotaroreal).
Sul sito di Not in my name tutte le proposte che hanno animato il concorso.
Per sostenere il progetto su Instagram è possibile seguire Gessica e rispondere alle domande; produrre una storia sul proprio profilo, invitando i contatti a seguire Not in my name; utilizzare gli hashtag #notinmynamechallenge #25novembre #noallaviolenzasulledonne #giornatamondialecontrolaviolenzasulledonne.
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LA TARGA COMMEMORATIVA E LA CANCELLAZIONE DELLA DELIBERA DI RADIAZIONE
Avvocati e magistrati espulsi,
Roma ricorda la ferita del ’38
Le leggi razziste promulgate dal fascismo nel 1938 colpirono anche il mondo giudiziario, portando all’allontanamento di avvocati, magistrati, personale dipendente.
Anche Roma, come già accaduto in altre città, avrà da domani una targa in loro ricordo: sarà svelata a mezzogiorno, presso la Corte d’Appello. Una solenne cerimonia che vedrà l’intervento tra gli altri della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e che è l’esito di una collaborazione con Ordine degli Avvocati di Roma, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Roma e Associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei. Lo svelamento della targa sarà solo il primo atto. Nel pomeriggio, nel corso di una riunione del Consiglio dell’Ordine, sarà infatti annullata la delibera di radiazione (nell'immagine in basso). Tutti gli espulsi saranno quindi simbolicamente riammessi.
Sessantaquattro gli avvocati romani che furono cacciati per effetto dei provvedimenti antisemiti. Nella lista, in ordine alfabetico, si va da Eugenio Artom fino a Giorgio Zevi. Mentre tra i dipendenti appare il nome di Elia Di Segni, cancelliere capo del tribunale e nonno dell’attuale rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni.
A testimoniare l’importanza di questa giornata saranno, oltre alla presidente Casellati, il presidente della Corte d’Appello di Roma Giuseppe Meliadò e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma Antonino Galletti. A rappresentare il mondo ebraico la presidente UCEI Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rav Di Segni, Roberto Coen e Davide Jona Falco per conto dell’Associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei. Sono inoltre attese altre personalità del mondo istituzionale e giuridico.
La cerimonia di svelamento della targa sarà trasmessa in diretta sul canale social UCEI.
Sarà anche possibile seguire la successiva riunione degli avvocati, che avrà inizio alle 14.30, sul canale YouTube dell’Ordine.
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DOMENICA 29 NOVEMBRE, LA GIORNATA DI STUDI ONLINE
Identità e appartenenza, voci a confronto
nel nome di Amos Luzzatto
“Identità e appartenenza: come pensare e vivere la nostra ebraicità oggi”. È il titolo della Giornata di Studi organizzata dalla Comunità ebraica di Venezia in memoria di Amos Luzzatto, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dal 1998 al 2006 e in seguito presidente anche degli ebrei veneziani.
L’iniziativa, organizzata con il patrocinio dell’UCEI e trasmessa in streaming sul canale social dell’Unione, avrà inizio alle ore 15.30 di domenica 29 novembre.
Enrico Levis, Consigliere della Comunità ebraica, presenta così l’evento: “Un dibattito a più voci sull’identità ebraica oggi analogo a tanti altri dibattiti che, a Venezia in particolare, avevano visto in Amos un animatore appassionato, riprenderà alcuni tra i temi che hanno affascinato tutta la poliedrica personalità dell’autorevole esponente dell’ebraismo italiano appena scomparso e ne hanno fatto uno dei più originali protagonisti”.
Ad intervenire saranno tra gli altri rav Roberto Della Rocca, Cyril Aslanov, Anna Linda Callow, Sergio Della Pergola e Wlodek Goldkorn.
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Ticketless - Il secondo (e il terzo) Isaia
Riflettevo l’altra sera, durante il Limmud in memoria di Aldo Isaia Zargani, tenuto sulla piattaforma zoom, sulle belle parole di Gianfranco Di Segni sul testo di Isaia e il vivace ricordo del nostro Aldo-Isaia, che tuonava dal palco degli oratori quando se la prendeva con la miseria dei nostri tempi e le sciocchezze che spesso siamo costretti ad ascoltare, in un racconto molto bello, inserito in “In bilico”.
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Retorica e realtà
Eppur si muove! Alla fine sembra essersi rassegnato anche Donald Trump, è iniziata la transizione verso la nuova amministrazione statunitense di Joe Biden. La cosa ha creato non poche preoccupazioni negli ambienti ebraici, anche italiani a quanto pare da una scorsa sul web. Il sillogismo è un po’ schematico, ma funziona così: Trump era amico di Israele, Biden è nemico di Trump, Biden è contro Israele. Appunto semplificazioni. Cerchiamo di chiarire in estrema sintesi alcuni punti.
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Periscopio - L'incertezza del presente
Grande successo - in tema di ampiezza della partecipazione, qualità delle relazioni e degli interventi, interesse e risonanza – ha incontrato il 31° Congresso Nazionale della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, svoltosi, purtroppo, per le perdurante emergenza sanitaria, a distanza. Di ciò va dato merito al Presidente (Giuseppe Crimaldi) e al Consiglio Direttivo della Federazione, a tutte le Associazioni di amicizia sparse per l’Italia e a tutti coloro che, a vario titolo, si sono prodigati per la buona riuscita dell’importante iniziativa.
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