L'ESCALATION DI VIOLENZA

Striscia di Gaza, il fuoco dei terroristi:
un soldato israeliano in gravi condizioni

Si riaccende la tensione al confine tra Gaza e Israele. Durante una dimostrazione violenta organizzata dai terroristi di Hamas e da altri gruppi jihadisti Barel Shmueli, un soldato israeliano 21enne, è stato colpito alla testa dal proiettile sparato da un’arma da fuoco. Subito ricoverato e operato, è in gravi condizioni e la sua vita è a rischio.
“Salderemo i conti con chi colpisce le nostre truppe e i cittadini di Israele” le parole del Primo ministro Naftali Bennett durante l’odierno Consiglio dei ministri. Dopo aver rivolto un pensiero al giovane, esprimendo la speranza che possa sopravvivere a questo attacco, il premier si è soffermato sull’azione compiuta nella notte da Israele: quattro le postazioni terroristiche, usate per la produzione e la conservazione di ordigni, bombardate. 
Il dibattito in Israele si concentra anche sulle dinamica dell’attacco a Shmueli, cui il terrorista è riuscito a sparare da brevissima distanza. “Un terrorista armato in mezzo alla folla non è qualcosa cui assistiamo abitualmente durante disordini di questo genere” ha affermato il suo comandante, intervistato da alcuni media locali.
I familiari hanno accusato l’esercito di non essersi imposto nel modo dovuto contro i manifestanti aizzati da Hamas, permettendo che arrivassero fino alla recinzione dove i primi soldati (tra cui Shmueli, molto giovane ma con già una grande esperienza alle spalle) erano appostati. “Sono venuti a ucciderlo. Come è possibile che mio figlio sia in ospedale per un tumulto?”, ha commentato il padre. Questo il suo appello al Paese: “Pregate per lui. Solo questo chiedo: che possa vivere normalmente”.

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LA NOMINA DEL GOVERNO 

Yad Vashem, Dani Dayan il nuovo presidente
"Sulle nostre spalle grandi responsabilità"

L’ex console generale israeliano a New York Dani Dayan è da oggi il nuovo presidente dello Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme. Una delle istituzioni più importanti e rappresentative dello Stato ebraico.
Nato a Buenos Aires nel 1955, immigrato in Israele nel 1971, va a ricoprire un incarico rimasto vacante dal 2020 in seguito alle dimissioni di Avner Shalev (che dello Yad Vashem è stato guida per 27 anni). Una nomina nell’aria che ha, da queste ore, i crismi dell’ufficialità.
Dopo aver ringraziato il governo per la fiducia accordatagli, Dayan si è mostrato entusiasta di intraprendere questa sfida. “Molto più di un incarico, una missione” ha detto a proposito della sua nuova posizione. “Compito dello Yad Vashem non è solo quello di ricordare. Sulle nostre spalle – ha affermato – anche la responsabilità di fare ricerca, educare, documentare, validare la verità storica e respingere ogni forma di distorsione della Shoah così da salvaguardare la Memoria e assicurare che il popolo ebraico e l’umanità intera non dimentichino mai”.

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I CAMPIONATI DI A E B AL VIA

Il calcio torna a regalare emozioni,
due gli israeliani protagonisti

Sessantaquattro nazioni rappresentate e, a calciomercato ancora aperto, non è detto che sia finita qui. Al via in queste ore una dell’edizioni del campionato di Serie A più multietniche di sempre.  Con il Brasile a guidare la pattuglia, con ben 29 giocatori distribuiti nelle 20 squadre della massima serie. Seguono Francia e Spagna a quota 22. Più indietro Argentina (21), Olanda (17) e Polonia (17).
Tra le novità di questo torneo anche Israele, che fa il suo ritorno in Serie A con Dor Peretz neoacquisto del Venezia. Nove anni dopo la stagione (più qualche scampolo di partita in quella successiva) disputata da Eran Zahavi a Palermo e a oltre vent’anni di distanza dall’esordio di un israeliano in Italia con Tal Banin in maglia bresciana. Per Peretz quello odierno, sul campo del Napoli, dovrebbe essere un debutto da titolare. Un banco di prova importante per il talentuoso centrocampista proveniente dal Maccabi Tel Aviv e da tempo uomo chiave della nazionale. Il tecnico veneziano, Paolo Zanetti, sembra puntarci molto. Recentemente lo ha infatti definito “un giocatore di grande spessore” e destinato “ad essere protagonista”.
Per la prima volta Israele avrà non uno, ma ben due atleti in campo nelle serie professionistiche italiane. Punta infatti a fare bene, non in A ma in B, un altro nazionale: l’attaccante Yonathan Cohen, ingaggiato a metà agosto dal Pisa. Anche lui viene dal Maccabi e anche di lui si dice un gran bene. L’esordio della compagine toscana contro la Spal, in programma stasera, dovrebbe vederlo fuori dall’undici titolare. Ma pronto in ogni momento a subentrare. 

(In alto Dor Peretz, in basso Yonathan Cohen)

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Domande
«Sporco ebreo da parte mia non vedrai un centesimo! Stai cercando di ricattarmi come tutti gli ebrei. Poi le botte. Aggressione antisemita in un albergo di Sirmione. Davanti ai clienti impassibili.»
Ieri da Paolo Berizzi (meno male che almeno lui c’è) abbiamo saputo che a Sirmione tira una certa aria da Nord-NordOvest (ovvero soffia “brezza di Salò”).
Mi sono fatto varie domande. Ne scrivo alcune: Qualcuno ha girato un video della scena? E se sì o no perché? Per quanto quei clienti sono rimasti impassibili? 30minuti? 24 ore? 48 ore? E una vota abbandonata l’impassibilità che è accaduto? Che scelta ha fatto? Tacere? Parlarne? Dimenticare? Fare le valigie?
                                                                          David Bidussa
L'arte della fuga
Sono tempi emotivi, quelli che stiamo vivendo. Un’immagine per tutti: i «nuovi» talebani a Kabul costituiscono, per molti di noi, qualcosa che rimanda alla memoria di un tragico film già visto. Non ricordano solo la Saigon del 1975 ma anche e soprattutto il ripetersi dello scenario di una decadenza di poteri dove, inesorabilmente, si consumano rese dei conti, vendette come anche e soprattutto azzeramenti dell’altrui esistenza. In particolare modo, in quest’ultimo caso, dell’esistenza civile e sociale. Non c’è peraltro bisogno di giungere ai lavacri di sangue per definire da subito come intrinsecamente liberticida ciò che va configurandosi in quelle terre.
                                                                          Claudio Vercelli
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