Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     19 Novembre 2021 - 15 Kislev 5782
L'E-SUMMIT AL VIA IN QUESTE ORE

 "Europa ebraica, facciamo rete"

Trasformare i momenti di crisi, anche quelli più complessi, in opportunità. Rafforzare un network di idee, progetti e persone per affrontare al meglio le tante sfide di oggi e di domani.
Al via in queste ore la seconda edizione dell’e-summit per l’Europa ebraica organizzato dallo European Council of Jewish Communities (ECJC) insieme all’American Joint Distribution Committee (JDC). Sul tavolo molti temi, con svariate decine di relatori da tutto il mondo e oltre 600 partecipanti accreditati ad ascoltarli e confrontarsi con loro.
“Come usciremo da questa difficile situazione? Tutto ruota attorno a un interrogativo pressante che non possiamo eludere e che mette in gioco anche la nostra capacità di fare rete” sottolinea Mariano Shlimovich, il direttore dei programmi ECJC. “È evidente – prosegue – come la pandemia abbia prodotto un cambiamento profondo anche all’interno dell’Europa ebraica. Diversi panel metteranno a fuoco le decisioni più urgenti da prendere, valorizzando il lavoro di piccole e grandi Comunità. Molto spesso i problemi si assomigliano. L’importante è aumentare il patrimonio di consapevolezza. Anche l’Italia avrà, in questo senso, molto da raccontare”.



L’e-summit si aprirà con alcuni saluti istituzionali, tra gli altri quello del presidente d’Israele Isaac Herzog. Si entrerà poi nel vivo delle varie sessioni.
“Il livello dell’offerta è davvero alto, anche grazie alla presenza di autorevoli studiosi e rabbini che hanno accettato il nostro invito. Ci saranno sessioni più ‘serie’, ma anche occasioni di svago. Tra i momenti più significativi – annuncia Shlimovich – la presentazione di un nuovo sondaggio dedicato all’impatto del Covid sulla vita ebraica”. Interpellati a tal proposito oltre un migliaio tra leader e rappresentanti di Comunità. Nel corso della conferenza si parlerà tra i vari temi anche di rapporti tra Israele e Diaspora, attività di fundraising, capacità di attrarre i cosiddetti "lontani" e volontariato.
“L’Italia ebraica sta dando risposte piuttosto importanti”, osserva al riguardo Shlimovich. “Riscontro infatti un forte impegno dei giovani, anche nel dare aiuto a quelle fasce di popolazione che appaiono più in difficoltà. Penso in particolare agli anziani. È un modo molto bello e giusto di essere ebrei. Un ebraismo che si pratica, letteralmente, nella strada”.



L’e-summit sarà anche l’occasione per rilanciare una battaglia di civiltà promossa da ECJC insieme alla sezione europea della Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS): un piano di concreto supporto ai profughi già arrivati o in arrivo dall’Afghanistan. Tante le direttrici di questo sforzo: dall’accoglienza in strutture abitative alla raccolta di vestiti, dalle campagne alimentari all’erogazione di servizi socio-sanitari. “Ogni euro che raccoglieremo – spiega Shlimovich – sarà raddoppiato. Il tutto andrà a supporto dei vari programmi avviati. Compreso quello dell’UCEI, che ha rappresentato per tutti noi un modello”.

(Nelle immagini: la locandina dell’e-summit; un panel della passata edizione; la campagna promossa da ECJC per i profughi afghani)

Leggi

SORGENTE DI VITA

 Le sfide del nuovo mandato

Si apre con un’intervista a Noemi Di Segni, di recente confermata alla presidenza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la puntata di Sorgente di vita in onda su Rai Due domenica 21 novembre.
Il nuovo mandato, della durata di quattro anni, presenta tante sfide: dal supporto alla vita e alla cultura ebraica al rapporto con la società e le istituzioni, dalla difesa della laicità dello Stato al dialogo interreligioso, dalla memoria della Shoah alla lotta al razzismo e all’antisemitismo.

Leggi

Abitare le tenebre
Bookcity, la rilevante rassegna culturale offerta dalla città di Milano ogni novembre, è stata l’occasione per presentare la traduzione italiana della testimonianza di Fred Sedel, Abitare le tenebre (L’Ornitorinco 2021), che si pregia della prefazione di Liliana Segre ed è corredata da un’importante postfazione di Stefano Rolando. Si tratta di un testo significativo da molteplici punti di vista. Sedel (al secolo Alfred Szejdel, ebreo polacco emigrato dalla Galizia in Francia per sottrarsi alle persecuzioni di inizio Novecento) era un affermato medico quando a 33 anni nel 1943 venne arrestato dalle SS e rinchiuso nel campo di Drancy. Da lì inizierà la sua epopea attraverso sette campi di concentramento e di sterminio. 
 
Gadi Luzzatto Voghera
Leggi
Shemirat mitzvòt
"Così direte al mio signore ad Esav, ho abitato con Lavàn”. In ebraico il testo citato porta l’espressione “garti – sono stato straniero” dal termine “gher” oppure “ho abitato” dal verbo “lagur”.
La somma delle lettere che compongono la parola “garti” corrisponde a 613, numero che ci richiama alle mitzvòt comandate dalla Torà. Questo vuol dire che Ja’aqov-Israel, nonostante la durezza della vita che gli ha riservato suo zio – suocero Lavan, ha avuto la forza di osservare tutte le mitzvòt.
L’insegnamento di questo passo è che Israele, che ha sempre sofferto la sua vita in Golà – Diaspora come “gherim – stranieri che abitano”, potrà mantenere sempre la sua identità se avrà la forza di osservare tutte le mitzvòt della Torà ad ogni costo. 
 
Rav Alberto Sermoneta
Leggi
Donne nelle istituzioni
Nel neoeletto Consiglio dell’UCEI le donne sono poco più di un quarto, 14 su 52; una sola donna tra i dieci Consiglieri eletti a Milano e quattro nominate o elette dalle 19 Comunità medie e piccole (ma tre di queste quattro dispongono di solo mezzo voto, quindi sarebbe più corretto dire che sono 2,5 su 15); va un po’ meglio solo a Roma (nove elette su venti). Nella Giunta sono presenti tre donne su nove. Le Comunità ebraiche guidate da donne sono sei su 21, meno di un terzo.
Letti da soli senza fare confronti con altri contesti non sembrerebbero numeri particolarmente esaltanti. Eppure nella stampa nazionale l’ebraismo italiano è presentato come un buon esempio. 
Anna Segre
Questione di prospettiva
“Un povero era andato a chiedere consiglio a un uomo giusto, uno zadik, lagnandosi della propria povertà: «Vivo nella miseria, ho dieci figli da mantenere, una moglie bisbetica e una suocera in buona salute, piena di vigore e di appetito… Che devo fare? Mi aiuti!». «Prendi in casa dodici capre» gli rispose lo zadik. «E che me ne faccio? Già stiamo accalcati gli uni sugli altri come aringhe in un barile, e dormiamo tutti insieme in un pagliericcio. Soffochiamo. Dove le metto, le capre?».«Dammi ascolto, uomo di poca fede. Accogli le capre in casa tua, e renderai gloria al Signore.» Dopo un anno il povero si ripresentò. 
 
Francesco Moises Bassano
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.