Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui             8 Dicembre 2021 - 4 Tevet 5782
GLI AUGURI DELL'EBRAISMO TEDESCO

Olaf Scholz alla guida della Germania
“Mazal Tov al nuovo cancelliere”

Le premesse rispetto ai rapporti con l’ebraismo e con Israele sono positive. Dopo i sedici costruttivi anni di Angela Merkel, il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiarito di voler mantenere su questi temi la continuità. Lo certifica l’accordo di coalizione firmato dal leader del Spd assieme a Verdi e Liberali in cui per la prima volta un capitolo è stato dedicato alla valorizzazione delle vita ebraica in Germania. E in cui viene ribadito come per Berlino sia prioritaria la sicurezza d’Israele. A Scholz e alla sua coalizione l’ebraismo tedesco, per bocca del presidente del Consiglio centrale ebraico Joseph Schuster, dà credito. Il Consiglio non ha tardato in queste ore a inviare i propri auguri al nuovo cancelliere: “Mazal Tov a Olaf Scholz per la sua elezione a Cancelliere della Repubblica Federale di Germania! Le auguriamo buona fortuna!”.
Per la Jüdische Allgemeine Scholz è un “cancelliere con la bussola”. Il suo orientamento, sottolinea il settimanale ebraico tedesco, è nella direzione giusta. Ad esempio, “quando si è trattato di antisemitismo, Scholz ha sempre parlato chiaro”. Un esempio recente, le dichiarazioni espresse lo scorso giugno a una manifestazione organizzata in solidarietà a Israele. “Chiunque attacchi la vita ebraica in Germania attacca l’identità della società tedesca e attacca tutti noi. Non avremmo imparato nulla dalle atrocità dei nazisti se avessimo dimenticato questo principio”, le parole allora di Scholz.
La Jüdische Allgemeine lo descrive come un pragmatico, anche nei suoi rapporti con il mondo ebraico. Durante i suoi anni da sindaco di Amburgo ad esempio, spiega il settimanale, ha sempre mantenuto dei buoni rapporti con la Comunità ebraica locale, evitando di usare gli incontri “con i cittadini ebrei per farsi pubblicità”. E questo chiede il presidente Schuster al suo governo: non dichiarazioni spot a favore dei media, ma azioni concrete. Il riferimento è al citato accordo di coalizione, accolto sì con giudizi positivi, ma con beneficio d’inventario. “Ci sono segnali buoni ed importanti” nell’intesa, il suo commento, ma “gli annunci del nuovo governo ‘semaforo’ non rimangano vuote promesse”

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QUI LIVORNO

La luce di Chanukkah e la gioia dei bambini

Dopo due anni di grande difficoltà dovuta all’epidemia, che purtroppo ancora imperversa nel mondo provocando malati e morti, quest’anno siamo riusciti a organizzare nella Comunità di Livorno un’attività quasi perfetta.
Dall’inizio del mese di Kislev l’Ufficio Rabbinico ha distribuire 250 set di Chanukkiot e candele per Chanukkah pervenute attraverso il Centro Rabbinico Europeo; inoltre quest’anno ha distribuito anche 50 set alla vicina Comunità di Pisa.
Le consegne venivano fatte o agli stessi membri della Comunità che venivano a ritirarli presso gli uffici comunitari o dallo stesso Ufficio allo scopo di raggiungere chi vive lontano o ha difficoltà a muoversi. A parte le Chanukkiot e le candele per Chanukkah, nella maggior parte dei venerdì chi scrive ha provveduto a consegnare le candele per lo Shabbat ai residenti o a quanti svolgono attività nelle strade attigue alla sinagoga.

Rav Avraham Dayan, rabbino capo di Livorno

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L'INCONTRO CON IL MINISTRO DELL'INTERNO

“Antisemitismo, segnali di crescita”

La presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello è stata ieri in visita dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’ha reso noto la stessa Comunità, evidenziando come durante l’incontro Dureghello abbia ringraziato la ministra “per l’attività di tutela e prevenzione dei siti ebraici da parte delle forze dell’ordine” e condiviso “con il nuovo presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, che ha partecipato da remoto, la preoccupazione per alcuni segnali di crescita dell’antisemitismo in Italia.”

IL RINNOVO IN ISRAELE DEL COMITATO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO

Comites Gerusalemme, eletto il nuovo Consiglio

Il Comitato degli italiani all'estero (Comites) di Gerusalemme ha rinnovato le sue cariche. A risultare eletti nell’organo ufficiale che rappresenta la collettività degli italiani iscritti all’Aire residenti a Gerusalemme e nella circoscrizione consolare sono stati: Beniamino Lazar, Samuele Giannetti, Renzo Ventura, Daniel Di Veroli, Luigi Bisceglia, Michele Racah, Vito Anav, Cecilia Nizza, Roberto Steindler, Osama Hamdan, Vincenzo Bellomo e Carla Benelli. L’impegno del nuovo Comites di Gerusalemme, il primo frutto di elezioni dopo che per sei anni era stato scelto con nomina consolare, "sarà quello di occupars degli iscritti all’Aire nel loro inserimento e integrazione nella vita del paese, - spiega il nuovo Consiglio - e nel contempo rafforzare i legami con l’Italia. Un particolare sforzo verrà fatto, come nel passato, per le attività a favore dei giovani, insegnamento della lingua italiana, attività sportive e per mantenere i contatti con le fasce degli anziani. E nel contempo favorire il turismo di ritorno".

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Ticketless - Onora tuo padre
C’è qualche cosa di tragico, meglio di nobile nel rifiuto di Maria Laura Rodotà: “Mio padre era un meridionale illuminista, si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla ma non li amava”. Epiteto a parte, destinato agli organizzatori del movimento promosso da Mattei, Agamben, Freccero e Mattei, in questo gesto, in quelle precise parole si rafforza l’antico comandamento che chiede di onorare il padre e la madre, di rispettarli e anche di difenderli dalle strumentalizzazioni postume.
Alberto Cavaglion
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In concerto nel Negev
Ogni ricerca ha paternità ed ereditarietà; non nasce dal nulla e diviene fondamentale quando conferisce il continuum spazio-temporale a quanto precedentemente maturato.
La ricerca musicale concentrazionaria si distingue da altre ricerche per il suo elevato tasso di condivisione; quanto scoperto va prioritariamente messo in sharing. 
Francesco Lotoro
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Ragione e fede
Nelle ultime puntate di questa rassegna sul rapporto tra Dante e l’ebraismo abbiamo trattato della descrizione dantesca della crocifissione come riparazione del cd. peccato originale, e della successiva distruzione di Gerusalemme come, secondo la concezione teologica cristiana del tempo, punizione collettiva per quell’accadimento. Abbiamo notato come il poeta manifesti una difficoltà di comprensione di fronte a queste due “vendette”, che gli paiono confliggere con la sua concezione delle giustizia 
Francesco Lucrezi
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La distruzione del Tempio
Per poter comprendere se gli ebrei avessero potuto evitare la distruzione del Tempio è necessario comprende la figura di Flavio Giuseppe storico, perché è proprio lui in prima persona che racconta gli eventi. Le vicende ci vengono narrate nel libro “Guerra Giudaica”, vissute accanto a Tito proprio durante l’assedio; questo libro è stato stampato in due versioni: una in aramaico e una in greco.
Davide Casali
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