La Germania di Olaf Scholz
“Mazal Tov al nuovo cancelliere”

Le premesse rispetto ai rapporti con l’ebraismo e con Israele sono positive. Dopo i sedici costruttivi anni di Angela Merkel, il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiarito di voler mantenere su questi temi la continuità. Lo certifica l’accordo di coalizione firmato dal leader del Spd assieme a Verdi e Liberali in cui per la prima volta un capitolo è stato dedicato alla valorizzazione delle vita ebraica in Germania. E in cui viene ribadito come per Berlino sia prioritaria la sicurezza d’Israele. A Scholz e alla sua coalizione l’ebraismo tedesco, per bocca del presidente del Consiglio centrale ebraico Joseph Schuster, dà credito. Il Consiglio non ha tardato in queste ore a inviare i propri auguri al nuovo cancelliere: “Mazal Tov a Olaf Scholz per la sua elezione a Cancelliere della Repubblica Federale di Germania! Le auguriamo buona fortuna!”.
Per la Jüdische Allgemeine Scholz è un “cancelliere con la bussola”. Il suo orientamento, sottolinea il settimanale ebraico tedesco, è nella direzione giusta. Ad esempio, “quando si è trattato di antisemitismo, Scholz ha sempre parlato chiaro”. Un esempio recente, le dichiarazioni espresse lo scorso giugno a una manifestazione organizzata in solidarietà a Israele. “Chiunque attacchi la vita ebraica in Germania attacca l’identità della società tedesca e attacca tutti noi. Non avremmo imparato nulla dalle atrocità dei nazisti se avessimo dimenticato questo principio”, le parole allora di Scholz.
La Jüdische Allgemeine lo descrive come un pragmatico, anche nei suoi rapporti con il mondo ebraico. Durante i suoi anni da sindaco di Amburgo ad esempio, spiega il settimanale, ha sempre mantenuto dei buoni rapporti con la Comunità ebraica locale, evitando di usare gli incontri “con i cittadini ebrei per farsi pubblicità”. E questo chiede il presidente Schuster al suo governo: non dichiarazioni spot a favore dei media, ma azioni concrete. Il riferimento è al citato accordo di coalizione, accolto sì con giudizi positivi, ma con beneficio d’inventario. “Ci sono segnali buoni ed importanti” nell’intesa, il suo commento, ma “gli annunci del nuovo governo ‘semaforo’ non rimangano vuote promesse”. In particolare, la richiesta è di compiere una seria e allargata azione di contrasto al crescente estremismo nel paese. “Chiunque osservi quanto saldamente si sia affermato l’AfD, quanto sia diventato forte l’estremismo di destra e come l’antisemitismo sia in continua crescita, sa che (su questi temi) il tempo sta per scadere”.
Lo stesso vale per Israele. “L’affermazione che la sua sicurezza fa parte della ragion di stato della Germania deve essere rivitalizzata. Ciò include, da un lato, un sostegno attivo al processo di pace senza imporre condizioni alle parti in conflitto e, dall’altro, chiare barriere per l’Iran. La Germania deve essere un alleato affidabile per Israele!”, l’esortazione di Schuster. In ogni caso, dichiara il presidente del Consiglio ebraico, saranno poi i fatti a parlare a favore o contro il governo guidato da Scholz. “Entro la fine dei prossimi quattro anni sapremo se il semaforo ha rallentato la comunità ebraica o le ha permesso di viaggiare liberamente verso un futuro più sicuro”.