IL CLUB NERAZZURRO VERSO LA CESSIONE
Radici ebraiche e impegno filantropico:
Daniel Straus vede l'Inter nel suo futuro

Un magnate statunitense nel futuro dell’Inter, ad oggi la miglior squadra di calcio italiana per distacco?
È un’ipotesi riportata da molti giornali del settore e non, che danno per assai probabile (alcuni addirittura per imminente) la cessione del club nerazzurro al 65enne imprenditore newyorkese Daniel Straus. Titolare di un piccolo impero in ambito sanitario, con oltre 70 case di cura e strutture di assistenza nel radar, è attivo anche in campo finanziario e immobiliare. Detiene inoltre una quota di minoranza dei Memphis Grizzlies, una delle trenta squadre che animano quel grande spettacolo, non solo sportivo, che è l’Nba. Lo scorso anno ha tentato, vanamente, di acquistare i Minnesota Timberwolves.
Molto forte, da sempre, è l’impegno filantropico in campo ebraico. Una storia anche di radici. Suo padre Joseph era nato ad Uman, oggi in Ucraina, il luogo di sepoltura del rabbino Nachman di Breslav meta ancora oggi di un partecipato pellegrinaggio chassidico in occasione di Rosh haShanah. I suoi avi si trovavano lì, ha raccontato, non perché seguaci del rav, ma perché in fuga dai bolscevichi. Nel 1922 sarebbero tutti emigrati negli Usa. Joseph Straus è stato il primo, in famiglia, a studiare al college. Si è laureato alla Yeshiva University e, ottenuta l’ordinazione rabbinica, ha anche prestato la propria opera come cappellano militare durante la seconda guerra mondiale (pur senza essere inviato sul fronte bellico).

La madre, Gwendolyn Goldstein, è invece cresciuta nel quartiere di Williamsburg, si è laureata anche lei all’università, e ha insegnato nelle scuole di secondo e terzo grado di Brooklyn. Straus ha spiegato, tra gli altri al Times of Israel, di essere cresciuto in una famiglia “affiliata alla corrente del sionismo religioso”, con una forte vicinanza quindi a Israele. Un legame che non ha mai mancato di esternare nelle sue iniziative pubbliche.
Sul proprio sito web personale la prima immagine che appare è una grande Stella di Davide, con sotto riportato questo messaggio: “Together Against Antisemitism”. È lì, in evidenza, dal giorno del drammatico attentato alla sinagoga Tree of Life di Pittsburgh. “Quelle undici vittime – sottolineava Straus in una nota – sono fratelli e sorelle non solo del mondo ebraico, ma del mondo intero”.
Leggi
|
|
STRISCIA RECORD DI VITTORIE NEI TORNEI UNIVERSITARI
Basket Usa, la Yeshiva University
nella storia con i Maccabees

Tra tante cose per cui è celebre, la Yeshiva University ne aggiunge una nuova di zecca e forse mai preventivata.
I Maccabees, la squadra di pallacanestro che rappresenta l’istituzione simbolo dell’ebraismo Modern Orthodox in America e nel mondo, sono infatti entrati nella storia del basket Usa con un’impresa destinata a restare nel tempo: la più lunga striscia di vittorie consecutive mai ottenute nei tornei universitari.
L’ultima impresa – la cinquantesima della serie, la quattordicesima di questa stagione – è arrivata contro la New Jersey City University. Atleti e fan in tripudio e, a coronamento di questo incredibile traguardo, persino i complimenti dei vertici della Nba. Fra i trascinatori sul parquet Ryan Turell, ala piccola di grande talento, che secondo alcuni media americani potrebbe un giorno raggiungere la massima lega. “The next Jewish Jordan”, ha azzardato qualcuno. Ma è già il momento di tornare in campo, questa sera, per una nuova sfida. Fatto 50, non resta che fare 51.
(Nell’immagine Ryan Turell, atleta simbolo dei Maccabees)
Leggi
|
|
GLI OBIETTIVI DEL NUOVO PRESIDENTE UGEI
"Giovani ebrei, la sfida è aggregare"

“Al centro di tutto ci deve essere la voglia di stare insieme, un senso profondo di comunità. Quello è il punto di partenza, il prerequisito essenziale. Uno spirito positivo e propositivo”. È l’impostazione che David Fiorentini, neo presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, intende dare al suo mandato. Il primo, nella storia dell’organizzazione, che avrà durata non annuale ma biennale. Così hanno deciso i partecipanti al recente Congresso straordinario Ugei svoltosi in novembre a Roma.
“Una riforma attesa, un punto di svolta necessario per dare corpo e continuità ai tanti progetti che abbiamo in campo” sottolinea questo studente senese di 21 anni, prossimo a compierne 22, che dell’Ugei è già un “veterano”. Tre infatti i mandati da Consigliere svolti, di cui due da vicepresidente. “Era un po’ che avevo l’idea di provare a cimentarmi con una sfida del genere. Ne avevo parlato con Simone Santoro, il presidente uscente, già in primavera. Il suo sostegno è stato molto importante” spiega Fiorentini, che divide oggi il suo tempo tra la città in cui è nato e cresciuto e Milano, dove è iscritto al quarto anno di Medicina presso un ateneo internazionale. “La nostra priorità – afferma – deve essere quella di aggregare, anche guardando a un contesto giovanile europeo con il quale abbiamo stretto rapporti di collaborazione sempre più intensi e proficui. E questo nonostante le tante difficoltà, i tanti ostacoli all’incontro, posti dal Covid”. L’idea, sostiene Fiorentini, “è che, una volta compiuti i 18 anni ed esauritasi l’esperienza dei movimenti giovanili, la frequentazione di attività e un impegno personale nell’Ugei debbano diventare qualcosa di sempre più naturale”. Per lui è stato così anche se “venendo da una piccola realtà ebraica come quella di Siena, e conoscendo all’inizio ben poche persone, non era scontato”.
Leggi
|
|
Antisemitismo in salsa cilena
 Alla vigilia delle elezioni in Cile, quando è apparso chiaro che i due candidati che riscuotevano il maggior numero di consensi erano il conservatore Josè Antonio Kast e il progressista Gabriel Boric, in Europa le maggiori simpatie andavano a quest’ultimo, anche perché il candidato conservatore aveva manifestato nostalgie per il periodo di Pinochet.
Ma, una volta eletto, Boric ha mostrato un volto non diverso da quello delle sinistre radicali, in particolare in America. Per queste sinistre un segno di riconoscimento è l’ostilità verso Israele, un’ostilità di principio, che prescinde dal concreto modificarsi della situazione politica e in particolare prescinde da un evento che ha cambiato in profondità il quadro del Medio Oriente come l’Accordo di Abramo. Ma Boric è andato oltre. Oltre che nei confronti di Israele la sua ostilità si è rivolta anche verso gli ebrei cileni, rei di sostenere lo Stato d’Israele.
|
|
|
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|
|
|