Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    14 Gennaio 2022 - 12 Shevat 5782
LA RICERCA SULL'ANTISEMITISMO DELL'OSSERVATORIO MEDIAVOX E CDEC 

L'opportunismo degli odiatori

L'inesauribile logica del “noi contro loro”, agganciata al pregiudizio antisemita, si è adattata velocemente al periodo pandemico. È così, grazie alla gran cassa dei social network, si sono diffuse le più svariate teorie del complotto: il virus è una falso, è una cospirazione ebraica; oppure al contrario è reale, ma è sempre frutto di una cospirazione ebraica; gli ebrei sono gli untori che diffondono il Covid-19. Falsità che attingono ad un repertorio antico, ma che, nonostante il lavoro educativo portato avanti in questi anni, non si riescono ad eliminare. Questo perché, come spiega il progetto svolto dall’Osservatorio Mediavox sull’odio online dell’Università Cattolica in collaborazione con la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec) e per conto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), “l'odio ancestrale si adatta ad ogni circostanza in qualsiasi periodo storico, approfittando di un pubblico angosciato e arrabbiato, indebolito dalle crisi”.
Nel corso di un seminario online, sono stati presentati e discussi i primi risultati del progetto, incentrato sull’analisi dell’odio online basato sul pregiudizio antisemita. A intervenire, la coordinatrice nazionale contro l'antisemitismo Milena Santerini, Stefano Pasta di Mediavox; per l'Osservatorio Antisemitismo del Cdec, assieme a Betti Guetta, Stefano Gatti e Murilo Henrique Cambruzzi. A chiudere l'incontro, il dialogo tra il Consigliere UCEI Saul Meghnagi e i docenti Enzo Campelli e Federico Faloppa.
“Il tema è quello analizzare la situazione per incidere, per cercare di scardinare i pregiudizi che costituiscono l'humus su cui l'odio antisemita e la discriminazione si alimentano. - ha evidenziato in apertura Agnese Canevari, dirigente dell'Unar - Riteniamo che solo un'azione forte e sinergica a diversi livelli istituzionale, della società civile, dell'accademia e di tutti gli stakeholders coinvolti possa essere efficace”. Una premessa, sulla necessità di collaborare, ripresa da Santerini, che è poi entrata nel merito del progetto di monitoraggio. “Uno degli obiettivi di questa ricerca è verificare se esista una continuità tra la propaganda nazista e il linguaggio d'odio antisemita oggi online”. La risposta è affermativa, l'analisi della coordinatrice contro l'antisemitismo, seppur con dei significativi distinguo. “La situazione generale in Europa è ben diversa rispetto agli anni '30: le società europee nel dopoguerra hanno infatti eretto una diga per evitare che eventi come la Shoah si possano ripetere. L'edificio etico dell'Europa si basa sull'uguaglianza. Le discriminazioni sono punite dalla legge, anche se in realtà la loro applicazione è insufficiente”. Non c'è dunque un regime che si fa promotore di politiche sistematiche di esclusione di gruppi di cittadini. “Oggi invece il linguaggio d'odio trova nuove sponde e viene normalizzato. Si mimetizza, si nasconde nell'anonimato. Spesso usa strade non necessariamente esplicite, con forme di distorsione della Shoah (come nel caso dei no vax), di minimizzazione, di derisione. Diffonde dunque pregiudizi diluiti che per lo più non vengono rimossi dalle piattaforme social e, quando accade, trova comunque altri canali”. Inoltre, spiegava Santerini, il linguaggio d'odio odierno - non più verticale, ma orizzontale, ovvero non più necessariamente diffuso dall'alto, ma anche all'interno della società - ha adottato le strategie linguistiche e forme estetiche del passato: l'uso, come propugnato dai nazisti, della ripetizione martellante di contenuti semplici e poveri, di parole tossiche che entrino nell'inconscio del pubblico e ne condizionino il pensiero. La manipolazione emotiva, fabbricando emozioni negative, suscitando paura, risentimento, indignazione, rabbia; con il problema odierno che le piattaforme social approfittano di questa debolezza dell'utente che clicca e commenta di più questo tipo di contenuti negativi, che a loro volta diventano virali. “Terzo elemento di continuità, la diffusività e convergenza dei media. Infine l'uso dei meme: la caricatura dell'ebreo come il 'mercante felice' oggi lo troviamo attualizzato in varie forme attraverso i meme”.

Daniel Reichel

Leggi

PAGINE EBRAICHE GENNAIO 2022 - IL DOSSIER

Quando il veleno è social

Docenti universitari, filosofi, giornalisti, politici, psicoanalisti. Sono ventidue gli intervistati che hanno preso parte all’ultima indagine dell’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione Cdec, presentata sul numero di Pagine Ebraiche di gennaio in distribuzione. Attraverso le loro risposte, l’indagine, curata dalla sociologa Betti Guetta, analizza il fenomeno antisemita nella sua complessità e nelle diverse modalità in cui viene percepito nella società italiana.

Tutti sottolineano la rilevanza e la pericolosità del web come luogo di divulgazione dell’odio e dell’antisemitismo “soprattutto perché attraversi gli algoritmi e la rete consente di proporre a ciascun individuo il pensiero espresso da individui che la pensano in modo simile sdoganando e legittimando così narrative antisemitiche”. Infine, la rete è veloce e la velocità lascia meno spazio alla riflessione e quindi alla morale: in rete tutto verte sull’assunto stimolo-reazione-azione-consenso. La mancanza di morale e di razionalità è ciò che molti degli intervistati ritengono essere il primum movens di posizioni antisemite.
Con il web lo spazio di espressione dell’antisemitismo e la visibilità dei sentimenti antisemiti sono cresciuti enormemente; gli autori dei principali attacchi antisemiti nel 2019, d’altronde, sono stati attivi nel diffondere propaganda antisemita online, attraverso reti internazionali di attivisti. “Ciò che accade su internet non rimane su internet” e le reti che propagano il discorso d’odio, qualunque sia l’ideologia che li ispira, possono avere un impatto diretto sulla vita dei gruppi presi di mira. La facilità con cui oggi è possibile produrre e distribuire contenuti in rete crea una complessità che trasforma il rapporto con la conoscenza”. In particolare, dice Guetta, “i social media, orientati da algoritmi che mettono in contatto persone che la pensano nello stesso modo, sono uno specchio che rafforza le proprie convinzioni”; non hanno moderatore; estremizzano le posizioni degli utenti; amplificano le voci di minoranza; aumentano l’aggressività per la velocità delle reazioni; rendono più violento il linguaggio per l’effetto anonimato.
“La rete favorisce una discussione brutale, poco informata, favorisce la diffusione di teorie complottistiche, amplifica delle voci che sono di minoranza”.

Leggi

LA PRIMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE

Lo Statuto UCEI e le sfide per il futuro

Molti i temi affrontati dalla nuova Commissione Statuto del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riunitasi per la prima volta, con i suoi tredici membri, oltre ad un osservatore esterno in rappresentanza dell’Adei. Temi diversi e molteplici per una Commissione “tecnica”, ma che oltre ai tecnicismi giuridici dovrà affrontare varie problematiche che il momento attuale richiede. 
Dopo un'ampia introduzione del vicepresidente e assessore agli affari legali UCEI Giulio Disegni, che ha tracciato un bilancio dei dieci anni dall'entrata in vigore del nuovo Statuto dell'ebraismo italiano con tutte le novità che ha comportato, si è sviluppato un dibattito tra tutti i partecipanti per individuare quelli che saranno i temi e anche le sfide da affrontare in Commissione. Primo fra tutti, si impone una rilettura delle norme statutarie per capire e approfondire eventuali vuoti normativi, parallelamente si svilupperanno aree di indagine su situazioni che possono richiedere miglioramenti o chiarimenti alle norme che attualmente compongono l’articolato statutario.

Leggi

SORGENTE DI VITA

Lo Shabbat della terra

Si apre con un servizio sul rapporto tra l’uomo e la natura la puntata di Sorgente di Vita in onda su Rai Due domenica 16 gennaio.
Un tema di grande attualità su cui la tradizione ebraica può dare un importante contributo. Ne parliamo in occasione di Tu Bi Shvat, il “capodanno degli alberi”, festa che celebra l’importanza del rapporto con l’ambiente e in cui si usa piantumare nuovi alberi, che cade proprio il 16 gennaio. Quest’anno, il 5782, in concomitanza con lo “Shnat Ha Shmità”, l’anno sabbatico dei campi: un precetto biblico che prescrive, ogni sette anni, la cessazione delle attività agricole e il “riposo” della terra.

Leggi

Questioni di memoria
Un mio amico di grande intelligenza e cultura organizza un incontro per le scuole per il Giorno della Memoria e mi chiede un’intervista per rispondere con semplicità ad alcuni interrogativi urgenti. Eccoli, nella loro semplicità: – Perché si celebra il Giorno della Memoria, che cosa rappresenta e a quale evento si riferisce? – Shoah, Olocausto sono termini che vengono spesso utilizzati come sinonimi, ci puoi spiegare che cosa significano. – In quale contesto storico, in quale clima ideologico è stata possibile la Shoah e perché proprio il popolo ebraico? – Molti italiani vennero deportati ad Auschwitz, ma nel dibattito italiano ancora si pensa che il governo fascista tenne un atteggiamento morbido nei confronti della deportazione. Fu davvero così?
Gadi Luzzatto Voghera
Leggi
Completare le mitzvot
"E Moshè prese le ossa di Yosef con lui" (Shemòt 13;18)
Nel libro di Giosuè troviamo scritto "e le ossa di Giuseppe, che i figli di Israele trassero dall'Egitto, furono sepolte in Shekhèm" (Giosuè 24;32).
Nel Talmud ci si chiede il motivo per cui le ossa di Giuseppe furono sepolte proprio a Shekhèm. A questo rispondono i chakhamim dicendo che a Shekhèm Yosef fu rapito dai fratelli (per essere venduto ed essere portato in Egitto) e a Shekhèm fu seppellito. (T. B. Sotà 13 b)
Rav Alberto Sermoneta
Leggi
 
La scuola aperta
Questo periodo ci sta abituando ad analisi dettagliate (casi, sottocasi, situazioni specifiche, eccezioni) che ricordano le discussioni talmudiche: chi ha incontrato chi, quando, come, con chi è il caso di uscire, cosa si può fare, dove si può andare. E anche la vita scolastica ci mette continuamente di fronte a situazioni complicate che richiedono lunghe disquisizioni, non per decidere chi verrà a scuola e chi no, che non dipende da noi, quanto per trovare il modo migliore per interagire contemporaneamente con chi è presente in classe e chi a distanza.
Anna Segre
Dare riparo
Nel ricordare il giornalista e politico David Sassoli non pochi hanno dimenticato quando nel gennaio del 2019 propose all’allora predecessore alla presidenza dell’Europarlamento, Antonio Tajani, di aprire di notte le porte dell’Europarlamento ai senzatetto: “i quali numerosi cercano riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita”. 
Francesco Moises Bassano
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.