Non c’è solo lo speciale dedicato a Chanukkah nel numero 136 di DafDaf, attualmente in distribuzione: oltre alle otto ricette consigliate da Claudia De Benedetti per la rubrica “in cucina”, due pagine – per non perdere le buone abitudini – sono dedicate a un libro. Come scrive Adam Smulevich, “il primo amore, ci viene detto, non si dimentica mai. Anche a distanza di tanti anni ne serberemo un ricordo dolce e forse anche un po’ malinconico, ma comunque sempre intenso”. Qualcosa di simile accadrà anche al dodicenne Ido, protagonista del romanzo dell’autrice italo-israeliana Ghila Piattelli Innamorato di una dossa. Nelle pagine seguenti torna la rubrica dedicata a Israele e al movimento dei kibbutzim e Daniel Reichel ricorda che sono tre i principi guida: condivisione, uguaglianza e lavoro. “La religione di solito non è uno degli ingredienti alla base di queste comunità, con un’eccezione piccola nei numeri ma comunque significativa nell’esperienza israeliana: i kibbutzim datim, ovvero quelli religiosi”. Sono sedici, e la loro storia inizia nel 1935, per arrivare alla fondazione del primo, il kibbutz Tirat Zvi, nel 1937. È con la sua storia e qualche immagine d’epoca che si chiude l’ultimo numero del giornale ebraico dei bambini. Buona lettura!
LA SCOMPARSA DELLO STORICO LEADER DEL SIONISMO RELIGIOSO
Rav Haim Druckman (1932-2022)
Israele piange la scomparsa di uno dei suoi rabbini più autorevoli, rav Haim Druckman, storico leader del sionismo religioso e del Bnei Akiva. Nato in Polonia nel 1932, scampato bambino alle persecuzioni, nel dopoguerra aveva scelto l’Aliyah nel nascente Stato ebraico e si era formato in yeshivah affermandosi in breve come uomo di spiritualità e di azione. Tra i suoi numerosi allievi l’attuale Capo dello Stato Isaac Herzog. Rav Druckman aveva 90 anni ed era stato a lungo impegnato nella sfera pubblica, anche in qualità di parlamentare e viceministro. Un punto di riferimento per più generazioni, cui impartiva la sua lezione di “Torà ve avodà”, di studio e impegno inestricabilmente connessi nella costruzione di un futuro migliore. A confermarlo le molte migliaia di persone presenti stamane alla sua cerimonia funebre, accanto ai leader istituzionali e rabbinici della nazione. Un segno di vicinanza nei confronti di un Maestro che, ha tra gli altri evidenziato il Presidente Herzog, “ha consacrato la sua vita alla causa dello Stato e del popolo ebraico”.
La luce di Chanukkah ha acceso anche Pitigliano, la “Gerusalemme” di Toscana nelle cui strade si respira in molte testimonianze una storia speciale di coesistenza e incontro. In quel solco la cerimonia che ha visto il rabbino capo di Livorno Avraham Dayan accendere tutti e gli otto lumi del candelabro con al fianco Elena Servi presidente dell’associazione “La piccola Gerusalemme” e il vescovo cittadino Giovanni Roncari. “Per la prima volta da anni la cerimonia di accensione è tornata dalla sinagoga in piazza, caratterizzandosi per un significativo momento di identità e condivisione. Una scelta importante che ha lasciato qualcosa nel cuore di tutti i presenti, anche le molte persone venute da fuori”, racconta rav Dayan. Un segno anche “di vicinanza ad Elena Servi”, figura impegnata da decenni nella preservazione della storia e del retaggio ebraico locale.
LA SCOMPARSA DELL'EX PRESIDENTE DEGLI EBREI VENEZIANI
Vittorio Levis (1939-2022)
Ha concluso la sua vita terrena Vittorio Levis, ex presidente della Comunità ebraica di Venezia (2006-2010). Numerosi, nel suo quadriennio di presidenza, i progetti per la preservazione del patrimonio culturale e identitario sviluppati. Dal restauro della biblioteca-archivio Renato Maestro alla riqualificazione del cimitero ebraico in località Lido. Un luogo, affermava Levis, che è la dimostrazione anche fisica “di quanto l’ebraismo veneziano sia legato a filo doppio con la storia della Repubblica”. Attraverso le lapidi anche antichissime che vi hanno dimora viene infatti “tramandata l’arte, la letteratura, la simbologia religiosa e familiare, elementi che nei secoli hanno contraddistinto la storia di questa Comunità”. Tra le iniziative che hanno caratterizzato il suo mandato di presidenza anche l’attivazione di uno dei cinque praticantati che hanno permesso la nascita della redazione giornalistica UCEI. "Perdiamo una figura di spicco e di equilibrio. Aveva messo il suo amore al servizio della nostra Comunità, servendola con dedizione", spiega l'attuale leader comunitario Dario Calimani.
Il Rambam (Rabbì Moshe ben Maimon, 1138-1204) scrive così nel Mishnè Torah (Hilchot Chanukka 3): “Per questo motivo, i maestri stabilirono che in quella generazione si dovevano celebrare otto giorni di gioia e lode a partire dal 25 di Kislev e accendere in essi dei lumi – di sera – sulle porte delle case… per ‘mostrare’ e ‘svelare’ il miracolo”. Cosa intende il Maimonide quando scrive “mostrare e svelare il miracolo” e che differenza c’è tra “mostrare” e “svelare”?
Rabbi Meir Simcha di Dvinsk (1843-1926) spiega che, con i due verbi usati, il Maimonide alluderebbe al fatto che i lumi di Chanukkah hanno un duplice intento.