LA RISPOSTA DOPO IL LANCIO DI MISSILI DI INIZIO MAGGIO

Indebolire i terroristi della Jihad islamica,
l'operazione israeliana a Gaza

A distanza di una settimana dal lancio di cento razzi da parte dei terroristi palestinesi di Gaza, l'esercito israeliano ha risposto con una nuova operazione denominata “Scudo e Freccia”. Nel mirino, alcuni esponenti del gruppo terroristico Jihad islamica e alcune postazioni strategiche di quest'ultimo. “Nella notte, esercito e aviazione hanno condotto un'operazione precisa contro la leadership dell'organizzazione terroristica della Jihad islamica a Gaza. Israele cerca la stabilità, mentre il gruppo terroristico finanziato dall'Iran lancia attacchi. Allo stesso tempo, danneggia il suo stesso popolo - i residenti di Gaza”, il commento del ministro della Difesa Yoav Gallant dopo il lancio dell'operazione che ha portato all'eliminazione di tre figure chiave della Jihad islamica. “Lo Stato di Israele non tollererà il lancio di razzi, il terrorismo o qualsiasi minaccia alla sua sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini. Le nostre forze di sicurezza sono pronte a difendere ogni fronte”, la dichiarazione di Gallant. Il ministro si è anche rivolto agli israeliani che abitano nei pressi di Gaza, avvisandoli del pericolo concreto di una escalation di violenza.

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L'EVENTO PER I 75 ANNI DI ISRAELE

"Tra Roma e Gerusalemme legami mai così forti"

Settantacinque anni della Costituzione repubblicana, 75 anni di attività per Camera e Senato, 75 anni di vita per Israele. Una coincidenza di anniversari al centro in questi giorni di numerose iniziative e incontri. “Siamo fortunati di essere parte della generazione che ha realizzato l’antico sogno di tornare a Gerusalemme. A Dio piacendo, non ce ne andremo più” la riflessione del presidente della Knesset Amir Ohana, ospite d’onore del ricevimento per festeggiare lo Stato ebraico organizzato al Maxxi dalla rappresentanza diplomatica israeliana in Italia. Molto positivo il suo bilancio dei rapporti tra Roma e Gerusalemme. Una relazione, ha detto, “che si è estesa a vari ambiti”. E che ha visto il governo italiano “mostrare un genuino interesse nell’andare a fondo delle sfide che Israele affronta: un contributo del quale siamo riconoscimenti”. Il pensiero di Ohana è “che sotto le attuali leadership i legami siano forti come mai lo sono stati finora”. Una riflessione condivisa da Ignazio La Russa, il presidente del Senato, che in mattinata lo aveva accolto a Palazzo Madama. Nel suo intervento la seconda carica dello Stato ha anche dichiarato: “Settantacinque anni fa fu un momento doloroso per l’Italia, e anche per Israele, alla fine di una guerra, di una guerra anche civile in Italia, mentre il popolo ebraico aveva subito la più immane delle persecuzioni. Possiamo dire di avercela fatta e che continueremo a farcela”.

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FIRENZE OMAGGIA EDITH BRUCK

“Mistificazioni della storia, un pericolo da combattere”

Un lungo applauso ha accolto Edith Bruck, ospite dell’Università degli Studi di Firenze per un incontro sul suo impegno di Testimone organizzato dal Dipartimento di Formazione, Lingue, Interculturale, Letterature e Psicologia dell’ateneo e dalla Fondazione Il Fiore, con il coordinamento della professoressa Ida Zatelli. Un’occasione per ripercorrere le molte diramazioni del suo impegno, a partire da quello intellettuale: decine i libri in cui ha lasciato e continua a lasciare un segno. Ad ascoltarla rappresentanti delle istituzioni, docenti universitari, studenti, tanti amici. Una sala gremita. “Sono sessant’anni che giro l’Italia per raccontare ai ragazzi il mio vissuto e i ragazzi, nonostante la grande fatica che faccio, mi ripagano con le loro lettere, con la loro attenzione, considerazione e comprensione” il messaggio della Testimone della Shoah nata in Ungheria, 92 anni, il cui intervento ha concluso l’iniziativa.

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L'ESPOSIZIONE A OTTANT'ANNI DALL'INCENDIO

Rogo fascista alla sinagoga di Padova,
le testimonianze inedite in mostra

È il 14 maggio del 1943 quando una squadraccia fascista fa irruzione nella sinagoga tedesca di Padova, stupendo edificio cinquecentesco, luogo di preghiera e di incontro da innumerevoli generazioni, incendiandola e devastandola. In quell’Italia dell’odio che si avviava alla persecuzione delle vite dopo quella dei diritti sancita con la legislazione razzista del ’38, un tragico segno rispetto a cosa ancora si stava preparando per gli ebrei italiani. “Edificio distrutto da odio antisemita nel maggio 1943. Ricostruito dagli ebrei di Padova” si legge nella targa fatta affiggere nel 1998, 55 anni dopo quella barbarie in camicia nera che la stampa di regime cercò di far passare come un evento casuale, non intenzionale. Una spudorata menzogna. Smentita dalle testimonianze che iniziarono ad affiorare, anche da parte non ebraica, soltanto nel dopoguerra. Quando parlare non costituiva più motivo di pericolo.
A ottant’anni da quella giornata la Fondazione per il Museo della Padova Ebraica, la cui sede si trova proprio nei locali della sinagoga, e la Comunità ebraica hanno deciso di fare memoria di quegli eventi con una mostra (“…E riedificheranno antiche rovine”, citazione che si trova anch’essa sulla lapide) con esposte al suo interno foto d’epoca, documenti e testimonianze recentemente emersi dall’archivio comunitario. L’inaugurazione avverrà domenica mattina, nell’ottantesimo anniversario. “Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito di un lavoro di riorganizzazione e valorizzazione dell’archivio. È possibile che diventi un allestimento permanente, di modo che ogni visitatore del Museo possa entrare in contatto con questa storia” racconta Gina Cavalieri, presidente della Fondazione dedicata al Museo.

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LA CONFERENZE PROMOSSA DALL'ARCHIVIO TERRACINI DI TORINO 

“Archivi e biblioteche, patrimoni da valorizzare”

“Come archivi, come biblioteche di ricerca, il nostro ruolo primario è difendere e tutelare il nostro patrimonio. Ma non basta. Dobbiamo anche sforzarci di comunicare in maniera nuova verso l’esterno per raccontare questo patrimonio sia alle comunità di appartenenza sia alla società intera. È un racconto identitario fondamentale e il rischio altrimenti è di rimanere irrilevanti”.
È l’invito arrivato da Torino da Stefano Benedetto, soprintendente archivistico e bibliografico del Piemonte e Valle d’Aosta nel corso del secondo incontro organizzato dall’Archivio Ebraico Benvenuto e Alessandro Terracini per festeggiare i suoi primi cinquant’anni. Un appello, quello del soprintendente, che il mondo ebraico ha fatto suo da tempo. E lo dimostrano le iniziative messe in campo dallo stesso Archivio Terracini così come l’ambizioso progetto ITALYA Books, promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e la Biblioteca Nazionale di Israele, con il sostegno della Rothschild Foundation Hanadiv Europe e il contributo della Fondazione beni culturali ebraici in Italia.
A raccontare la genesi del progetto al pubblico torinese la sua referente, Gloria Arbib. Dell’immenso patrimonio di uno dei partner del progetto, la Biblioteca nazionale d’Israele, ha parlato invece Ariel Viterbo. Sul lavoro portato avanti sull’Archivio Terracini, in particolare sui volumi ebraici a stampa, si è poi soffermata la direttrice dell’ente Chiara Pilocane.

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L'INIZIATIVA A ROMA 

Berlino nazista e il rogo dei libri,
un anniversario per fare Memoria

“Là dove bruciano i libri, finiscono per bruciare anche gli uomini”, aveva detto un giorno Heinrich Heine. Parole profetiche rispetto a quanto sarebbe avvenuto il 10 maggio del 1933, quando una folla eccitata dall’odio avrebbe partecipato al primo grande rogo nazista di Berlino. Decine di migliaia i volumi consegnati alle fiamme. Un atto “che dovrebbe informare il mondo intero sulle nostre intenzioni”, dichiarerà il ministro della Propaganda Joseph Goebbels.
Nel 90esimo anniversario, tra i momenti di riflessione che avranno luogo nella giornata di domani, l’iniziativa “90 anni dal rogo dei libri a Berlino” in programma a Palazzo Valentini. L’evento, che avrà inizio alle 16.30 con un saluto dell’ambasciatore tedesco Viktor Elbling, si aprirà con un incontro con i diplomati del Master internazionale in Didattica della Shoah dell’Università Roma Tre diretto da David Meghnagi, con la partecipazione tra gli altri della Testimone della Shoah Edith Bruck, del direttore dell’area Educazione e Cultura UCEI rav Roberto Della Rocca, del presidente della Conferenza Episcopale Italiana Matteo Maria Zuppi e della presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi. 

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