IL REPORT DELL'AGENZIA MOODY'S E LA REPLICA DEL GOVERNO

Israele, la riforma preoccupa i mercati

“Quando la polvere si poserà sarà chiaro che l'economia israeliana è molto forte”. In un comunicato congiunto il Primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich hanno rassicurato sullo stato di salute dell'economia d'Israele. Un intervento arrivato dopo alcuni segnali preoccupanti che hanno scosso la Borsa di Tel Aviv. Da quando un pezzo della riforma è passato - quello legato al criterio di ragionevolezza - l'indice TA-35, ovvero le 35 società con il più alto valore di mercato di Tel Aviv, è sceso del 4 per cento. Allo stesso tempo, lo shekel, la moneta nazionale, ha subito un forte deprezzamento rispetto al dollaro e all’euro in quarantotto ore. Ma il suo valore è in discesa, sottolinea Reuters, da sei mesi in modo costante - da quando è iniziato il dibattito sulla riforma della giustizia -, arrivando ai minimi da tre anni a questa parte. 
Netanyahu e Smotrich hanno definito questa situazione come “una reazione momentanea” al provvedimento che riduce i poteri di intervento della Corte suprema. E hanno aggiunto di avere fiducia che sul lungo termine non ci saranno conseguenze negative per l'economia nazionale.
Una risposta anche a un altro segnale poco rassicurante in questo ambito. La società internazionale di rating Moody's ha infatti pubblicato un rapporto per gli investitori che mette in guardia dagli investimenti in Israele. “Prevediamo conseguenze negative per l'economia e la sicurezza” del paese, si legge nel report. Ad aprile, la stessa Moody's aveva abbassato le previsioni sul rating da “positivo” a “stabile”.

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IL PROGETTO PER AUSCHWITZ CHE HA TROVATO CASA A FIRENZE

“Memoriale degli Italiani riaperto,
il nostro investimento per i giovani”

Obiettivi ambiziosi e respiro internazionale per il Memoriale delle deportazioni inaugurato ieri a Firenze, nei locali dell’Ex3 nel quartiere Gavinana. Al centro del progetto il Memoriale degli Italiani ad Auschwitz, salvato dalla distruzione cui appariva destinato per volere delle autorità polacche e trasferito in città nel 2016, nel segno della convergenza tra l’Aned (che è proprietaria dell’opera) e le istituzioni del territorio. Un bene di tutta la collettività nuovamente fruibile al pubblico, meta finale di un percorso di grande forza e ampiezza didattica. Una scelta nella direzione auspicata da Primo Levi, di cui il Memoriale riporta incise queste parole di saluto e speranza: “Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai”.

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A VENEZIA IL PRIMO FILM FRUTTO DI UNA COLLABORAZIONE TRA ISRAELIANI E IRANIANI

Tatami, una sfida al regime di Teheran

La judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam sono ai campionati mondiali di judo. L'obiettivo è portare a casa la prima medaglia d'oro per l'Iran. A metà della competizione però arriva l'ultimatum del regime: Leila deve fingere un infortunio e perdere. Se non lo farà, sarà etichettata come una traditrice. Per la judoka la scelta è tra sottostarsi al perentorio diktat di Teheran o sfidarlo, continuando a lottare per l'oro. Non è una storia vera - anche se un episodio simile è realmente accaduto - ma è la sinossi del film Tatami, che sarà proiettato al prossimo Festival del Cinema di Venezia nella categoria orizzonti. Una pellicola che ha già fatto a suo modo storia: è la prima in assoluto ad essere il frutto di una collaborazione tra registi israeliani e iraniani. A firmare il lungometraggio sono infatti Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, che insieme hanno realizzato un racconto-denuncia delle condizioni delle donne in Iran. “La storia che raccontiamo in questo film è la storia di troppi atleti iraniani che hanno perso le loro opportunità di vita, talvolta costretti a lasciare i loro paesi e i loro cari a causa del conflitto tra sistemi e governi. Che questa collaborazione artistica e cinematografica con Guy sia un tributo a loro, al di là delle frenesie dell'odio cieco e della distruzione reciproca”, il commento di Ebrahimi nel annunciare il film durante la scorsa Berlinale.

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L'INIZIATIVA IN SOSTEGNO DELLE AREE COLPITE 

Alluvione in Emilia-Romagna,
l’impegno Adei per i bambini

Nella sua storia quasi centenaria l’Adei Wizo ha aiutato un numero incalcolabile di bambini, sostenendo le loro vite e la loro istruzione nei centri Wizo in Israele, dando loro protezione tanto da padri violenti quanto dagli attacchi dei terroristi e facendo per loro quanto possibile perché crescessero sani e felici. Stavolta l’impegno era per qualcuno di più vicino: i bambini italiani che avevano perso tra le altre cose anche le proprie scuole, nel corso della terribile alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna tra il 15 e il 16 maggio scorsi. Una tragedia che si consumava proprio mentre l’Adei Wizo aveva appena concluso una manifestazione dedicata ai giovani. “Stavamo tornando da Livorno, dove si era appena tenuto l’incontro tra i ragazzi delle scuole e i vincitori del premio letterario Adei Wizo ‘Adelina della Pergola’, sul treno che ci riportava a Milano abbiamo capito tutta la gravità della situazione, per di più destinata ulteriormente a peggiorare nelle ore successive. Ed è lì, in quel viaggio, che è maturata la ferma convinzione che dovevamo attivarci subito. Così ci siamo ripromesse di cercare al più presto un progetto vicino alle finalità della nostra associazione”, racconta la presidente nazionale Susanna Sciaky.

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