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25 agosto 2013 - 19 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"Una persona non conosce il giorno della sua consolazione" (Talmud bavli Pesahim 54b). Nessuno sa, spiega Rashi, quando avrà sollievo dalla angoscia e dalla preoccupazione. Saperne la fine significherebbe averle superate.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Sul “domenicale” de “Il sole 24 ore” dell’11 agosto, il geografo Franco Farinelli – che avremo il piacere di ascoltare il 30 settembre a Milano nella cornice del Festival di Cultura ebraica “Jewish and the City”, a proposito della storia degli ebrei come geografia – ha ricordato che il mondo non è un insieme di luoghi, di parti l’un l’altra irriducibili perché ciascuna dotata di valori propri e qualità specifiche, ma è uno spazio che occorre interpretare, avendo come criterio di lettura la piazza, ovvero un luogo pubblico dove tutti sono parti e nessuno è escluso. Il che richiede che si abbia, anche, una diversa accezione di ciò che di solito chiamiamo “generale” o “particolare”, “collettivo” o “individuale”, “specifico” o “condiviso”. In altre parole che si dia un contenuto, meno esclusivo e più articolato (o almeno maggiormente problematico) alla parola identità.
 
"Nuove sfide per la leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
Il Nel fine settimana della ripresa della Serie A parole contro il razzismo negli stadi sono espresse dal ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge (Repubblica) e dal sindaco di Roma Ignazio Marino (Repubblica Roma). Prefazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e un ricordo di Amedeo Mortara per il libro di Valentino Baldacci, “Giovanni Spadolini: la questione ebraica e lo Stato d’Israele” (Ed. Polistampa, Firenze) che viene presentato oggi sul Sole 24 Ore.
Sulla Lettura del Corriere, una riflessione su come il linguaggio abbia un peso importante nella manifestazione delle intolleranze all’interno di una società, e come il suo evolversi nel tempo si intrecci all’evolversi della sensibilità in proposito. Lo spunto è il progetto di legge che punisce l’omofobia.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar
sud
Lech Lechà, il festival al via
Libri, musica, sapori, cinema, riflessione. Sono gli ingredienti di Lech Lechà, la settimana di rassegna culturale con protagonista la Puglia ebraica che prende il via oggi a Trani, promossa dallo stesso Comune di Trani, dalla Comunità ebraica di Napoli e dalla Regione Puglia con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

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ungheria
Il Festival ebraico d'estate
apre le porte a Budapest

Saranno oltre centomila, secondo gli organizzatori, le persone che in questi giorni si riverseranno tra le vie dell’antico quartiere ebraico di Budapest. Ad attrarre turisti e curiosi il Festival ebraico d’estate della città, che si inaugura oggi e proseguirà fino al 2 settembre.

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Libri
L'officina - Spadolini e Israele
Il rapporto fra le forze politiche italiane e la causa di Israele non è mai stato semplice, specie negli anni successivi alla vittoriosa guerra dei Sei Giorni (1967). Antichi pregiudizi e più pragmatici calcoli d'interesse hanno reso questa relazione estremamente difficoltosa, a maggior ragione quando la questione palestinese si è palesata come una fondamentale pedina del gioco di scacchi fra superpotenze. Nella diffidenza verso Israele e nella simpatia acritica verso il panarabismo, prima, e il movimento palestinese di Arafat, poi, confluirono sentimenti e stati d'animo dalle differenti radici: tutti più o meno riconducibili a un certo anti-americanismo terzomondista che vedeva proprio nel nodo irrisolto del Medio Oriente un terreno di confronto a portata di mano.


Stefano Folli, il Sole 24 Ore Domenica, 25 agosto 2013

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pilpul
Pronto, sono il rabbino
Ora che papa Francesco si è messo a fare telefonate personali anche ai ragazzi, si diffonde - e viene ripresa su Unione informa - la richiesta che facciano lo stesso pure i rabbini, di solito tanto burberi e distaccati. Mi immagino la prossima telefonata: "Pronto sono il rabbino tal dei tali, vorrei sapere come sta". Dall'altra parte:  "Chi? ... Come? ... Ma non è uno scherzo?  ... La ringrazio tanto per questa chiamata.... Ma che si è messo in testa di essere il papa?"

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
 


La solidarietà è più facile
alla luce del sole

Devo chiedere scusa ai lettori catanesi (e non solo a loro) per una grave inesattezza contenuta nel mio post di martedì scorso. Parlando degli sbarchi di migranti tra Catania e Siracusa, esaltavo il coraggio dei bagnanti siracusani, che avevano aiutato i migranti ad arrivare a riva, in confronto a quelli catanesi, che avevano lasciato annegare i derelitti a pochi metri da terra. Mi fanno notare che il barcone è naufragato nei pressi della spiaggia di Catania verso le quattro della mattina, e che dunque non c’era nessuno. Mi scuso dunque per l’errore con la città di Catania, mentre rimangono valide le altre considerazioni svolte nell’articolo.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Fratelli e coltelli
Il contrasto tra esercito egiziano e Fratelli musulmani si è trasformato, in queste ultime settimane, in una sanguinosa resa dei conti. Improbabile che i secondi l’abbiano vinta, rivelandosi, al riscontro dei fatti, privi di una strategia politica in grado di coalizzare intorno a sé un numero sufficiente di forze e di individui tale da fare tracollare l’altro grande potere, le forze armate.

Claudio Vercelli
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Nugae - Geek art
Scoperta l’esistenza della parola geek, un simpatico aggettivo che indica un individuo generalmente un po’ strampalato e dall’aria intellettualona appassionatissimo ed espertissimo di tecnologie e affini, e abbandonata immediatamente ogni velleità di poterne mai diventare una, nulla vieta però di ammirare le opere d’arte, a quanto pare piuttosto numerose, che questo stile di vita genera come effetto collaterale.


Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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