Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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"Una
persona non conosce il giorno della sua consolazione" (Talmud bavli
Pesahim 54b). Nessuno sa, spiega Rashi, quando avrà sollievo dalla
angoscia e dalla preoccupazione. Saperne la fine significherebbe averle
superate.
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Sul
“domenicale” de “Il sole 24 ore” dell’11 agosto, il geografo Franco
Farinelli – che avremo il piacere di ascoltare il 30 settembre a Milano
nella cornice del Festival di Cultura ebraica “Jewish and the City”, a
proposito della storia degli ebrei come geografia – ha ricordato che il
mondo non è un insieme di luoghi, di parti l’un l’altra irriducibili
perché ciascuna dotata di valori propri e qualità specifiche, ma è uno
spazio che occorre interpretare, avendo come criterio di lettura la
piazza, ovvero un luogo pubblico dove tutti sono parti e nessuno è
escluso. Il che richiede che si abbia, anche, una diversa accezione di
ciò che di solito chiamiamo “generale” o “particolare”, “collettivo” o
“individuale”, “specifico” o “condiviso”. In altre parole che si dia un
contenuto, meno esclusivo e più articolato (o almeno maggiormente
problematico) alla parola identità.
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"Nuove sfide per la leadership ebraica" |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto |
Il
Nel fine settimana della ripresa della Serie A parole contro il
razzismo negli stadi sono espresse dal ministro dell’Integrazione
Cecile Kyenge (Repubblica) e dal sindaco di Roma Ignazio Marino
(Repubblica Roma). Prefazione del presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e un ricordo di Amedeo Mortara per il
libro di Valentino Baldacci, “Giovanni Spadolini: la questione ebraica
e lo Stato d’Israele” (Ed. Polistampa, Firenze) che viene presentato
oggi sul Sole 24 Ore.
Sulla Lettura del Corriere, una riflessione su come il linguaggio abbia
un peso importante nella manifestazione delle intolleranze all’interno
di una società, e come il suo evolversi nel tempo si intrecci
all’evolversi della sensibilità in proposito. Lo spunto è il progetto
di legge che punisce l’omofobia.
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Risorse e bilanci |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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| Pronto, sono il rabbino
Ora
che papa Francesco si è messo a fare telefonate personali anche ai
ragazzi, si diffonde - e viene ripresa su Unione informa - la richiesta
che facciano lo stesso pure i rabbini, di solito tanto burberi e
distaccati. Mi immagino la prossima telefonata: "Pronto sono il rabbino
tal dei tali, vorrei sapere come sta". Dall'altra parte: "Chi?
... Come? ... Ma non è uno scherzo? ... La ringrazio tanto per
questa chiamata.... Ma che si è messo in testa di essere il papa?"
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
La solidarietà è più facile
alla luce del sole
Devo
chiedere scusa ai lettori catanesi (e non solo a loro) per una grave
inesattezza contenuta nel mio post di martedì scorso. Parlando degli
sbarchi di migranti tra Catania e Siracusa, esaltavo il coraggio dei
bagnanti siracusani, che avevano aiutato i migranti ad arrivare a riva,
in confronto a quelli catanesi, che avevano lasciato annegare i
derelitti a pochi metri da terra. Mi fanno notare che il barcone è
naufragato nei pressi della spiaggia di Catania verso le quattro della
mattina, e che dunque non c’era nessuno. Mi scuso dunque per l’errore
con la città di Catania, mentre rimangono valide le altre
considerazioni svolte nell’articolo.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Fratelli e coltelli
Il
contrasto tra esercito egiziano e Fratelli musulmani si è trasformato,
in queste ultime settimane, in una sanguinosa resa dei conti.
Improbabile che i secondi l’abbiano vinta, rivelandosi, al riscontro
dei fatti, privi di una strategia politica in grado di coalizzare
intorno a sé un numero sufficiente di forze e di individui tale da fare
tracollare l’altro grande potere, le forze armate.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Geek art
Scoperta
l’esistenza della parola geek, un simpatico aggettivo che indica un
individuo generalmente un po’ strampalato e dall’aria intellettualona
appassionatissimo ed espertissimo di tecnologie e affini, e abbandonata
immediatamente ogni velleità di poterne mai diventare una, nulla vieta
però di ammirare le opere d’arte, a quanto pare piuttosto numerose, che
questo stile di vita genera come effetto collaterale.
Francesca Matalon,
studentessa di lettere antiche
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