Nugae – Geek art

matalonScoperta l’esistenza della parola geek, un simpatico aggettivo che indica un individuo generalmente un po’ strampalato e dall’aria intellettualona appassionatissimo ed espertissimo di tecnologie e affini, e abbandonata immediatamente ogni velleità di poterne mai diventare una, nulla vieta però di ammirare le opere d’arte, a quanto pare piuttosto numerose, che questo stile di vita genera come effetto collaterale. Per esempio Ziv Mizrahi, un designer ventisettenne di Tel Aviv, usa il programma Power Point invece che per banali e statisticamente noiose presentazioni, per creare innovative riproduzioni di famosi capolavori. Per ora ne ha fatte sette, fra cui la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, American Gothic di Wood, la Lezione di anatomia di Rembrant: bisogna ammettere che richiamano molto l’originale, a parte per il piccolo dettaglio che i personaggi non hanno mai gli occhi e spesso nemmeno la bocca. Ziv deve lavorarci su, anche perché uno dei prossimi progetti è la Gioconda, e senza sorriso forse perderebbe un po’ di fascino. Ma oltre a lui, sempre in Israele c’è Gabi Menashe, un ex fotoreporter che oggi si diletta a comprare ai mercatini delle pulci deliziosi oggetti tecnologici vintage, fra cui registratori, vecchie macchine fotografiche, sveglie e walkman, per poi smontarli in ogni singolo pezzo che li costituisce e risistemarli in studiatissime composizioni che vengono infine fotografate. A sentir lui, che ben si guarda poi dal riassemblare, non solo la meccanica di questi oggetti del passato è davvero affascinante, ma a quanto pare c’è addirittura un aspetto filosofico, il senso della vita come insieme di meccanismi complementari. Ma lasciando da parte la meditazione e spostandosi in Francia,l’idea migliore l’ha avuta Alexis Persani. Questo artista e designer parigino ha approfittato delle lunghe barbe di alcune statue greche per farle diventare in tutto e per tutto, ovviamente con un fotomontaggio, dei moderni hipster. Così in collaborazione col fotografo Léo Caillard è nata la serie di fotografie Street Stone, in cui eroi mitici e fanciulle dalle pettinature ardite coprono i loro corpi bianchi con magliette stampate, pantaloni risvoltati, camicie di jeans e occhialetti da sole tondi. Sono meravigliosi. E bisogna dire che tutta questa nuova geek art è divertente, ma in fondo anche la greek art ha sempre il suo fascino.

Francesca Matalon, studentessa di lettere

(25 agosto 2013)