Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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Della promessa divina ad Avrahàm, oltre al
possesso della terra di Canaan, fa parte anche la promessa di numerosa
discendenza. È forse qui che si manifesta per la prima volta la
concezione che il bene che il Signore elargisce non è un bene se non è
tramandabile alle generazioni successive; questa attenzione alla
continuità è certamente una delle caratteristiche principali
dell’Ebraismo.
Ciò che più colpisce, però, è il fatto che tale promessa di discendenza
è riportata due volte, in maniera assai diversa
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Con la scomparsa a 93 anni del Gran Rabbino
Capo emerito Ovadia Yosef, termina in Israele e nel mondo ebraico
sefardita l’epoca dei grandi maestri di levatura mondiale. Ovadia Yosef
è stato uno dei più carismatici e amati decisori rabbinici del XX
secolo e la prova si è avuta al suo monumentale funerale cui hanno
partecipato non meno di 500mila persone. Il suo contributo all’ebraismo
è stato duplice. Da un lato ha cercato di unificare i molti e diversi
usi delle molteplici comunità sefardite in un unico sistema coerente di
universale applicazione. Dall’altro ha affontato con molto coraggio i
problemi emergenti dalla società contemporanea e non ha rifiutato il
confronto con la modernità e con idee rivali sul terreno delle
questioni più spinose. Basti l’esempio del suo riconoscimento senza
riserve dell’appartenenza all’ebraismo della comunità ebraica etiope,
osteggiata in altri ambienti rabbinici.
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Cultura a porte aperte |
"Non è una Natura senza cuore, non è una
Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui
oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei
millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi
sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel
discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della
Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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“Un nuovo eroe, un nuovo campione di
altruismo sulla parete che omaggia
le imprese di chi portò luce negli anni più bui. A due settimane dal
riconoscimento di «chasid umot haolam» — Giusto tra le Nazioni— il nome
di Gino Bartali viene impresso a perenne memoria sul grande muro che,
allo Yad Vashem di Gerusalemme, ricorda quanti misero a rischio la
propria esistenza prodigandosi per la salvezza di altri esseri umani”
così il giornalista di Pagine Ebraiche Adam Smulevich racconta firmando
sulla Gazzetta dello Sport la visita in programma in mattinata, del
figlio di Ginettaccio Andrea a Yad Vashem in occasione dell’iscrizione
del nome del padre tra i Giusti.
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Giornata della Cultura Ebraismo in piazza |
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo.
In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo
ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della
Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila
dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone
hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo
e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località
coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere
l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish
and the city.
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memoria
“Mio
padre Gino, il Giusto”
Una
nuova targa nel grande mausoleo dello Yad Vashem. A due settimane dal
riconoscimento di Giusto tra le Nazioni e in attesa della solenne
cerimonia che avrà luogo prossimamente a Firenze, Gino Bartali è stato
omaggiato questa mattina con l'iscrizione del proprio nome nel Wall of
Honor del Memoriale israeliano. L'iniziativa è legata alla presenza in
Israele del figlio Andrea, ospite d'onore della Gran Fondo organizzata
dal Giro d'Italia a Gerusalemme. Al suo fianco, testimone del coraggio
di Bartali durante il nazifascismo, la
signora Giulia Donati Baquis. Fu lei la prima testimone a rispondere
all'appello per nuove prove di coraggio sull'azione clandestina del
campione di Ponte a Ema lanciato dal mensile dell'ebraismo italiano
Pagine Ebraiche nel 2010. “Sono emozionato, commosso. Una giornata
indimenticabile in un luogo che parla di dolore ma anche di chi si
adoperò per portare luce in un periodo di oscurità”, commenta per i
nostri lettori Andrea.
(Nella foto in alto
Andrea Bartali indica il nome di suo padre, da oggi impresso sul muro
dei Giusti dello Yad Vashem. In basso il commovente incontro con Giulia
Donati Baquis)
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informazione
Lavoro,
formazione, giovani
e confronto aperto Fnsi-Fieg
Dalle
prospettive di formazione per i giovani all'impegno delle
organizzazioni dei giornalisti italiani per l'autonomia della
professione, dal rinnovo del Contratto nazionale di lavoro
giornalistico alle prospettive di una stagione economica difficile, dal
modello organizzativo della nostra specifica redazione a una verifica
dei programmi, dei problemi aperti e delle effettive condizioni di
lavoro. In un confronto a tutto campo, l'assemblea dei redattori del
Portale dell'ebraismo italiano, riunita a Roma per la conferenza
organizzativa che segna la ripresa autunnale e per l'inizio
dell'attività in sede centrale del collega Daniel Reichel, ha
incontrato, fra le altre cose, il Consigliere nazionale della
Federazione della Stampa Italiana Carlo Muscatello. L'esponente del
sindacato unico dei giornalisti italiani ha riferito anche degli esiti
dei primi incontri di questo autunno fra l'organizzazione e la
Federazione italiana editori giornali.
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