Elia Richetti,
rabbino
|
La
Torah racconta che dopo che per quarant’anni Moshè ha ripetuto la frase
sibillina “Ci vogliono undici giorni dal monte del Sinay, per la via di
Se’ìr, fino a Qadèsh Barnéa’”, finalmente, poco prima di morire, si è
deciso a spiegarla, e spiegare anche altri aspetti della Torah. Rashì
aggiunge che Moshè l’ha spiegata “in settanta lingue”. Perché era
necessario spiegarla in più lingue, se erano tutti ebrei, tutti forniti
della stessa cultura, tutti usciti dallo stesso Egitto?
|
|
Leggi
|
Giorgio Berruto
|
“Andava
molto in giro – nessuno badava a lui – e si sceglieva un po’ ovunque
gli amici e i nemici della sua fanciullezza, e gli era indifferente se
la sua palla sfondava il vetro di una finestra cèca, tedesca, ebrea o
della nobiltà austriaca. «Io sono hinternazionale» soleva dire. Hinter,
cioè dietro, le nazioni – non sopra né sotto – si poteva vivere
vagabondando per vicoli e cortili”. Così l’ebreo praghese Johannes
Urzidil nel Trittico di Praga, in cui descrive la propria infanzia
nella città sulla Moldava, una città boema, tedesca, ebraica, slovacca,
slava, occidentale e orientale, allora parte dell’Impero multinazionale
per eccellenza, o forse hinternazionale, quello austro-ungarico.
|
|
Leggi
|
|
Ultimatum a Hamas
|
Molto
spazio, sulle pagine della Stampa, è dedicato alle ultime questioni che
riguardano Israele. Da una parte lo scontro con Hamas, con l’ultimatum
rivolto ai terroristi di far cessare il lancio di aquiloni incendiari
che stanno devastando i raccolti e costituiscono una seria minaccia per
numerose comunità agricole. Dall’altra la visita di Viktor Orban, il
Primo ministro ungherese “inseguito dalle accuse di antisemitismo”, per
tre giorni nello Stato ebraico. Spiega il quotidiano: “La paura della
comunità ebraica ungherese – che con 100.000 membri è la più numerosa
dell’Europa orientale – è che, nonostante i tentativi di Orban di
smarcarsi dalle accuse di fomentare l’antisemitismo, la sua aspra
posizione anti Soros, il filantropo ebreo ‘nemico numero uno
dell’Ungheria’, non faccia che gettare benzina sulle scintille di
ultradestra che segnano il Paese magiaro”.
L’inquietante proposta di un assessore della Bassa Austria, che
vorrebbe limitare la possibilità di accedere alla carne casher
attraverso una schedatura di cittadini ebrei interessati, vicenda di
cui vi avevamo parlato ieri sul nostro notiziario quotidiano Pagine
Ebraiche 24, arriva anche sul Corriere. “Il piano demenziale non è
stato ancora approvato dal governo regionale. E forse non lo sarà. Ma
il solo fatto che esista – si legge – dice molto su come sia cambiato
lo Zeitgeist sotto il governo nazional-populista austriaco”.
Cambio ai vertici dell’Ucoii. Yassine Lafram, 33 anni, già coordinatore
della comunità islamica di Bologna, è il nuovo presidente. Nadia
Bouzekri, 25 anni, già presidente dei Giovani Musulmani, ne èla vice.
Per Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, si
tratta di “due passi avanti importanti, sui temi della questione
generazionale e del ruolo della donna”.
L’ombra del movente razzista sul ferimento di una bimba rom che, scrive
Il Messaggero, “secondo il racconto dei genitori, sarebbe stata ferita
alla schiena da un piombino sparato da una pistola ad aria compressa
mentre si trovava in braccio alla madre su viale Palmiro Togliatti”.
La bimba è in gravi condizioni.
Sull’Osservatore Romano Anna Foa ricorda Judith Buber Agassi, scomparsa
a inizio settimana, e i suoi studi sulla Shoah. In particolare un suo
volume sul campo di prigionia femminile di Ravensbrück, The Jewish
Women Prisoners of Ravensbrück, uscito in ebraico e in inglese.
|
|
Leggi
|
|
|
la nuova e discussa norma fondamentale
Israele, Stato e nazione ebraica
La legge approvata alla Knesset
Nelle
scorse ore la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato la
discussa legge fondamentale intitolata “Israele Stato-nazione del
popolo ebraico”, legata all'identità ebraica del paese. In essa,
riporta il sito israeliano ynet “si dichiara che solo gli ebrei hanno
il diritto di autodeterminazione all'interno paese, un fatto che il
Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha salutato come la realizzazione
della visione sionista, ma che – scrive ynet - ha alimentato la rabbia
tra i critici che sostengono che sia razzista”. “Centoventidue anni
dopo che Herzl ha reso pubblica la sua visione, abbiamo sancito nella
legge il principio fondamentale della nostra esistenza”, ha dichiarato
il Premier Netanyahu, dopo l'approvazione arrivata grazie al voto
favorevole di 62 parlamentari contro 55 contrari. “Israele è lo stato
nazionale del popolo ebraico che onora i diritti di tutti i suoi
cittadini ... Quando faccio discorsi in tutto il mondo, ripeto che
questo è il nostro paese, il paese della nazione ebraica”, ha
proseguito il Premier, spiegando le ragioni della legge contestata
invece dall'opposizione e bollata come razzista dalla compagine araba
alla Knesset.
Leggi
|
Qui Trieste – Redazione Aperta
“Miramare, un anno di lavoro
e tanti progetti sui binari”
Un
anno di intenso di lavoro, tanti progetti avviati e altrettanti in
cantiere, diretti a valorizzare uno dei patrimoni nazionali: il
complesso di Miramare alle porte di Trieste. A fare il punto della
situazione con la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane in occasione della decima edizione del laboratorio
giornalistico UCEI Redazione Aperta, il direttore del Museo Storico e
Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa. “Ci siamo visti qui
un anno fa e molte cose sono cambiate: allora ero praticamente sola
mentre adesso ho al mio fianco nuovo personale, tra amministrativi,
architetti e storici dell’arte”, spiega la direttrice, sottolineando
come ci sia stato un vero e proprio cambio nella fisionomia degli
organici da quando è iniziato il suo lavoro che ha toccato diversi
aspetti del complesso del Castello di Miramare, di cui fanno parte il
museo, il parco e la riserva naturale marina. Un impegno a cui Contessa
è arrivata dopo l’esperienza a Gerusalemme: qui ha ripensato e
rilanciato il Museo di Arte Ebraica Italiana U. Nahon. Storica e
profonda conoscitrice della cultura ebraica italiana nonché autrice del
libro Mantova e Gerusalemme. Arte e cultura ebraica nella città dei Gonzaga, edito da Giuntina, con l’arrivo a Trieste ha raccolto una nuova e importante sfida.
“Miramare
non è solo un museo, non è solo un parco botanico e un parco marino. –
aveva spiegato – È anche un laboratorio, un luogo di studio, di
ricerca, di formazione, di didattica. È anche un luogo dove la ricerca
scientifica è di casa. E da questo punto di vista la mia esperienza a
Gerusalemme spero possa essere utile per ricomporre un grande progetto
che restituisca forza a tutte le sue potenzialità”. Leggi
|
la decisione del fondatore mark zuckerberg
“Post negazionisti su Facebook?
No, non saranno rimossi”
Una
delle prime reazioni è arrivata dall’Anti-Defamation League, realtà che
è in prima linea nella lotta all’odio, al razzismo, al pregiudizio
antiebraico. No, caro Mark, non funziona così. Tu hai il dovere
“morale” ed “etico” di intervenire. Di evitare che il veleno
dell’antisemitismo più bieco, quello di chi nega la Shoah, si propaghi
impunemente, senza blocchi e censure da parte dei tuoi dipendenti,
attraverso la piattaforma che tu stesso hai creato.
Farà parlare a lungo l’intervista dell’inventore di Facebook, Mark
Zuckerberg, che al sito statunitense Recode si è concesso per oltre
un’ora di colloquio in cui ha affrontato una pluralità di temi in
quello che – anche alla luce degli ultimi scandali che l’hanno portato
fino al Congresso Usa – è stato definito “l’anno più duro” su un piano
personale e aziendale. Tra i temi più spinosi, su esplicita richiesta
dell’intervistatrice, l’atteggiamento che gli admin del social sono
chiamati a tenere contro i negazionisti che diffondono menzogne
attraverso le proprie postazioni individuali o attraverso pagine
appositamente dedicate (molto spesso in funzione da anni).
Leggi
|
qui torino - l'approfondimento
Silvio Segre e la storia del ghetto
Apre
con un approfondimento sul ghetto cittadino il mensile di divulgazione
storica dedicato a luoghi, immagini e protagonisti del capoluogo
piemontese, Torino Storia, che vi dedica la copertina e ampio spazio
all'interno.
Il testo, firmato dalla giornalista Ada Treves, parte dall'istituzione
del ghetto di Venezia, nel 1516, per poi ricordare la bolla papale del
1555 che poneva limiti alle libertà civili e personali degli ebrei e
istituiva a Roma il primo Ghetto obbligatorio in una città dello Stato
Pontificio e arrivare alla vicenda piemontese, dove la popolazione
ebraica poteva godere di condizioni migliori rispetto al resto della
penisola. Emanuele Filiberto, addirittura, in un editto del 1572 aveva
invitato le popolazioni ebraiche a insediarsi nei suoi territori
garantendo parità di trattamento con il resto della popolazione.
Leggi
|
jciak
Ali G contro Donald Trump
Sacha
Baron-Cohen – alias Borat, alias Ali G – è tornato. E stavolta promette
di portare in scena l’America di Trump e le sue contraddizioni.
Anticipato da un brusio mediatico che ha moltiplicato le aspettative,
domenica è andato in onda su Showtime il suo ultimo progetto. Il
titolo, Who Is America?, non lascia spazio ai dubbi. Il nuovo lavoro
del comico inglese, 46 anni, per ora ricalca la struttura di Ali G
(2002), in cui nei panni di tre personaggi, tutti estremi, Cohen
metteva alla griglia i suoi intervistati fino alle più strepitose
conseguenze.
Nella prima puntata Cohen ha incarnato Billy Wayne, surreale uomo di
destra; il dottor Nira Cain-N’Degeocello, altrettanto surreale
esponente della sinistra; il truffatore Rich Sharron e l’irresistibile
Erran Morad, mascelluto esperto israeliano di antiterrorismo, inventore
dei Kinderguardians: bimbi addestrati dall’asilo a usare le armi per
proteggersi dalle sparatorie nelle scuole. Fra gli intervistati
figurano invece Bernie Sanders; una pattuglia di politici pro-gun e,
nelle prossime puntate, i politici conservatori Sarah Palin, Roy Moore
e Joe Walsh che hanno già minacciato sfracelli legali. L’unico effetto
è stato finora di incuriosire ancora di più il pubblico.
Daniela Gross
Leggi
|
Setirot
- Cosa manca |
Egoisticamente,
ho spessissimo ringraziato la fortuna di non essere un ebreo francese,
di non dover vivere nella paura, di non essere costretto a scegliere se
“mollare” e dagliela vinta andandomene con la mia famiglia o restare
cercando di impegnarmi per cambiare la realtà. Oggi però convivo con la
sfortuna di essere un cittadino italiano. Ciò che succede, vedo e
ascolto in questo paese mi fa letteralmente orrore. Paura ancora no,
perché ho sufficientemente imparato a difendermi dalle paranoie.
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
In ascolto - Quincy Jones |
Buon
compleanno Quincy Jones! Compositore, arrangiatore, direttore,
musicista, produttore discografico e televisivo, imprenditore,
investitore, volto e anima di molte iniziative umanitarie, ha
festeggiato i suoi 85 anni in una storica serata per Umbria Jazz.
Quincy Jones comincia a muovere i primi passi nella musica studiando
tromba con Clark Terry e prosegue gli studi in modo più approfondito
presso l’allora Schillinger House, oggi Berklee College of Music di
Boston. La sua carriera di performer ha inizio a vent’anni, quando
viene assunto nella band di Lionel Hampton come trombettista,
arrangiatore e pianista e in breve tempo il suo nome comincia a
comparire accanto a quello dei nomi che hanno fatto la storia del jazz:
Sarah Vaughan, Ray Charles, Duke Ellington e molti altri.
Maria Teresa Milano
Leggi
|
|
Eichà
|
La
Rabbanit Shulamit Furstenberg-Levi ha offerto, in occasione di un
incontro a più voci svoltosi giovedì 12 luglio nel giardino della
sinagoga fiorentina alla presenza del rabbino capo di Firenze rav
Amedeo Spagnoletto, di rav Crescenzo Piattelli e di rav Alberto
Sermoneta, alcuni interessanti spunti di riflessione sulla meghillat
Eicha.
Sara Valentina Di Palma
Leggi
|
|
|