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4 ottobre 2013 - 30 Tishri 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
I valori della Democrazia non si possono imporre con le armi, ma soltanto insegnare.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide case, / voi che trovate tornando a sera / il cibo caldo e visi amici: / considerate se questo è un uomo / che affoga nel mare / mentre cerca la pace / che paga gli scafisti / che muore per un si o per un no. / Considerate se questa è una donna, / senza speranza e senza nome / senza più forza per continuare / con l’orrore negli occhi e dolore nel grembo / e senza mani che la soccorrano. / Meditate che questo è, ora! / vi comando queste parole. / Scolpitele nel vostro cuore / stando in casa e andando per via, / coricandovi alzandovi; / ripetetele ai vostri figli / o vi si sfaccia la casa, / la malattia vi impedisca, / i vostri nati torcano il viso da voi.
 
Cultura a porte aperte
"Non è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
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Voci a confronto
Dopo la tragedia consumatasi a largo delle coste di Lampedusa, con il conto delle vittime accertate in continuo aumento, il Consiglio dei ministri ha indetto per oggi il lutto nazionale. Tante le reazioni raccolte sui giornali, provenienti da vari esponenti politici e della società civile. Sul Corriere della Sera Gian Guido Vecchi riporta, tra gli altri, la richiesta del presidente UCEI Renzo Gattegna di un intervento sul piano internazionale “agendo sui punti di partenza di queste fughe disperate” e del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che sottolinea come “la difesa della dignità umana dev’essere in cima all’agenda politica”. Chiede una reazione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo l’orrore e la vergogna della tragedia, come riporta Repubblica, che ricorda anche le tante voci che si sono levate per chiedere il lutto nazionale, tra cui quella del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Sempre su Repubblica l’appello dell’intellettuale Marek Halter perché l’Europa prenda finalmente in mano la situazione onde evitare stragi come quella consumatasi a Lampedusa.
Roma si appresta a ricordare, a settant’anni di distanza, un’altra tragedia italiana: la deportazione degli ebrei della Capitale. A loro è dedicato il libro della storica Anna Foa Portico d’Ottavia 13 (Laterza editore) a cui Repubblica dedica oggi una recensione mentre Avvenire pubblica un ampio stralcio dell’opera.
 
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Giornata della Cultura
Ebraismo in piazza
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
 
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  davar
memoria
Ferramonti, il campo sospeso
Fu il più grande campo di internamento allestito dai fascisti in Italia con l'entrata in guerra a fianco  della Germania. Per oltre tre anni residenza forzata per migliaia di ebrei, apolidi, slavi e oppositori del regime, Ferramonti di Tarsia è il perno attorno cui ruota il documentario “Ferramonti: il campo sospeso” di Cristian Calabretta. Dal giugno 1940, mese di apertura del campo, fino alla liberazione per mano alleata nel settembre 1943: a prendere forma sono ricordi e situazioni attraverso la viva voce di alcuni internati. Tra gli altri Jakob Klein, 97 anni, che alla sua detenzione a Ferramonti ha dedicato un commovente intervento pronunciato in occasione dell'iniziativa For Ferramonti 70X25 svoltasi in aprile al centro Pitigliani di Roma. Ed è proprio Roma, nella prestigiosa cornice della Sala Promoteca del Campidoglio, ad accogliere la presentazione del lavoro di Calabretta. Appuntamento lunedì 7 ottobre alle 10.30. Tra gli ospiti il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, invitata in Campidoglio dal presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Leone Paserman. Un segnale d'attenzione molto forte in un momento in cui, spiega Paserman, “i temi dell'integrazione e delle libertà individuali tornano sempre più drammaticamente d'attualità”. 
Chiamati ad intervenire anche Gianfranco Bartalotta (Università Roma Tre), Costantino Di Sante (Istituto Storico Pesaro Urbino) e il parlamentare Ernesto Magorno.

qui milano
Quale presente, quale futuroK
La struttura comunitaria italiana è in crisi? Come rispondere alla profonda evoluzione della società ebraica che ha avuto luogo negli ultimi anni? Quali le ricette per creare una maggiore condivisione in una Comunità variegata e complessa come quella milanese? Ha inaugurato ufficialmente la sua stagione affrontando interrogativi complessi il progetto Kesher, l’organizzazione guidata dal direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rav Roberto Della Rocca e coordinata da Paola Boccia, che offre incontri settimanali di tipo sociale e culturale. A discuterne il rabbino capo Alfonso Arbib, il presidente della Comunità Walker Meghnagi, il vicepresidente UCEI Giulio Disegni, rav Avraham Hazan del movimento chassidico Chabad-Lubavitch, Davide Nassimiha del Va’ad (consiglio) del Centro Noam, punto di riferimento della edah persiana, Sanino Vaturi, regolare frequentatore del Tempio Yosef Tehillot, fondato dalla comunità libanese.
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qui bari
Ritorno in sinagoga
A distanza di 472 anni dall'ultima visita, un rabbino di una comunità ebraica italiana torna a calcare l'area della più antica sinagoga altomedievale di Bari, situata della vecchia giudecca che sorgeva intorno alla cattedrale di San Basilio. Un appuntamento che vedrà protagonista rav Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli e del Mezzogiorno, ospite della comunità religiosa dei domenicani in quello che è oggi palazzo De Angelis Effrem.
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cultura
I segreti della Roma ebraica S
Sono passati quasi 150 anni dall'emancipazione degli ebrei romani. Eppure, per molti, questo resta un mondo sconosciuto. Una lacuna che si propone di colmare "Alla scoperta della Roma ebraica" (ed.Intra Moenia), volume in cui Stefano Caviglia (nella foto) abbraccia la complessità di questa realtà partendo dalla storia per arrivare al sentimento religioso e alle sue peculiarità gastronomiche. Ad essere sintetizzati ed esposti sono le vicende e le descrizioni più utili per conoscere una comunità che, scrive l'autore nell'introduzione, “da oltre duemila anni è parte al tempo stesso della storia di Roma e di quella del popolo ebraico”.
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QUI LIVORNO
David Bedarida (1936-2013)
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane si stringe attorno al consigliere Daniele Bedarida per l'improvvisa e tragica scomparsa del fratello David, 77 anni, ex primario ospedaliero.
 pilpul
Difficile
Difficile parlare e scrivere d’altro con gli occhi e le orecchie pieni della tragedia di Lampedusa.
Difficile parlare e scrivere di questo senza ripetere cose già dette da altri.
Difficile rinunciare a cercare colpevoli, attribuire troppo facili responsabilità, proporre troppo facili soluzioni.
Difficile resistere alla tentazione di un biasimo troppo facile contro le esternazioni fuori luogo e sopra le righe di chi attribuisce troppo facili responsabilità.

Difficile resistere alla tentazione di cercare le cose giuste da dire in quanto ebrei.
Difficile resistere alla tentazione di esprimere vicinanza in nome della nostra storia, della nostra memoria, dei nostri valori.
Difficile resistere alla tentazione di esprimere vicinanza perché anche i nostri genitori e nonni sono stati immigrati clandestini.
Difficile ammettere con noi stessi che in fin dei conti queste sbandierate vicinanze sono troppo facili e un po’ narcisiste.
Difficile resistere alla tentazione di sottolineare quanto di colpo appaiano futili questioni che fino a stamattina ci sembravano importantissime: non solo problemi di lavoro e vicende comunitarie, ma persino una giornata politica come quella di ieri, ricca di sorprese e colpi di scena e che forse non a torto è stata definita storica.
Difficile resistere a tutte queste tentazioni. Chiedo scusa per non esserne stata capace.  


Anna Segre, insegnante


La solitudine dell'artista
L’isolamento dell’artista, la sua sofferenza, la sua missione sono raffigurati in una sola strofa del “Poema della fine” (1924) della travolgente poetessa russa Marina Cvetaeva: Ghetto di eletti! Bastione e fossato, non aspettarti di esser graziato:  in questo cristianissimo tra i mondi  giudei sono i poeti!


Laura Salmon, slavista
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