Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
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All'inizio
della parashà Avrahàm accoglie gli ospiti, un'accoglienza straordinaria
in cui Avrahàm corre da una parte all'altra per occuparsi degnamente di
queste persone. A un certo punto dice: "Si prenda un po' d'acqua". I
Chakhamìm deducono da queste parole che Avrahàm ordina a qualcun altro
di prendere l'acqua. Essi dicono che ogni azione di Avrahàm verrà
ricompensata con miracoli di cui beneficerà il popolo ebraico.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Nel
suo spiacevole blog il prof. Piergiorgio Odifreddi tratta in modo
canzonatorio la legge in discussione alla Camera per l’equiparazione a
reato del negazionismo sulla Shoah. Il ragionamento proposto è nel
complesso confuso e inefficace, una marmellata che mette insieme Chiesa
(la sua ossessione) destra e sinistra, con l’aggiunta di Orwell.
Insomma, illeggibile. Però una frase del suo ragionamento credo che
valga la pena di essere discussa: “Affidarsi non alla storia, ma alla
legge, per stabilire cosa è successo nel passato è tipico dei sistemi
autoritari”.
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16 ottobre - Gattegna:
"Lotta senza tregua contro ogni razzismo"
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“Oggi
non siamo qui solo per ricordare il passato. Siamo qui per proseguire
la lotta contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, per
difendere le conquiste di libertà e di uguaglianza che dal 1948, con la
promulgazione della Costituzione repubblicana, hanno portato l'Italia
ad essere un Paese all'avanguardia nel rispetto dei diritti
fondamentali di tutti i cittadini” ha dichiarato il presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, in
occasione della cerimonia per la commemorazione del settantesimo
anniversario del 16 ottobre 1943 presieduta dal presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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Ddl
contro il negazionismo, si va verso il voto dell’aula del Senato. Molto
probabile che questo possa avvenire già la prossima settimana, riporta
Libero. Sul tema interviene, esponendo le proprie perplessità, il
matematico Giorgio Israel (Messaggero). Legati al tema del negazionismo
i nuovi deliri di un suo autorevole collega, Piergiorgio Odifreddi,
nell’area blog di Repubblica. Da leggere in questo senso le riflessioni
di Stefano Jesurum (Corriere della sera) ed Elena Loewenthal (Stampa).
In attesa che si risolva il nodo sulla sua sepoltura, il criminale
nazista Erich Priebke continua a far parlare di sé con l’uscita del
famigerato video-testamento. “Le Fosse Ardeatine? Terribile, ma
impossibile dire no”, dice Priebke (Messaggero). Durissimo Amos
Luzzatto, già presidente UCEI, intervistato dal Mattino: “Il suo
presunto dolore è soltanto ipocrisia”. “La recita di un codardo che
merita solo l’oblio”, titola il Corriere della Sera introducendo il
commento di Stefano Jesurum. “Cittadinanza onoraria al bambino senza
nome del Ghetto”. È la proposta formulata dall’Assemblea Capitolina in
occasione della seduta in ricordo del 16 ottobre ’43 (Repubblica Roma).
Sull’Osservatore Romano si parla di rabbini in Vaticano riprendendo
l’intervento che rav Gianfranco Di Segni ha scritto ieri per il portale
dell’ebraismo italiano. Sul quotidiano della Santa Sede anche
un’intervista a rav Abraham Skorka, amico di lunga data di papa
Francesco, in cui ci si proietta verso il prossimo viaggio del
pontefice in Israele.
Ieri intanto Francesco ha incontrato il leader dell’Anp Abu Mazen: il
processo di pace in Medio Oriente al centro del confronto (Avvenire).
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Giornata della Cultura
Ebraismo in piazza
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Tradizione,
cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo
inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la
celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della
cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e
scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione
di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di
quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per
questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un
altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
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ADEI WIZO
A scuola di integrazione
Dialogo,
solidarietà, integrazione. Valori che sono una bandiera di Una cultura
in tante culture, il seminario per alunni e insegnanti promosso
dall'Associazione Donne Ebree d'Italia su tutto il territorio
nazionale. Al via, lunedì prossimo a Catania, l'ottava edizione del
corso.
L'obiettivo è quello di sempre: educare i ragazzi al reciproco rispetto
attraverso la musica, il ballo e diverse forme di manifestazione
artistica. Un progetto ambizioso, sostenuto dall'UCEI attraverso i
fondi Otto per Mille, che vede alla guida Ziva Fischer e Angelica Edna
Calò Livne, ebrea romana, storica educatrice del kibbutz Sasa dove
pacificamente convivono diverse etnie e culture.
L'ottava edizione apre una nuova frontiera – la Sicilia – e andrà ad
abbracciare, per dieci giorni molto intensi, istituti scolastici di
Augusta, Siracusa, Roma e Finale Emilia. In particolare con
quest'ultima realtà va rafforzandosi un progetto di collaborazione nato
lo scorso anno in seguito al sisma di Lombardia ed Emilia Romagna e
segnato, negli ultimi mesi, da diverse iniziative di grande significato
come il gemellaggio tra la scuola ebraica di Roma e gli studenti della
scuola Elvira Castelfranchi di Finale Emilia alimentato con un nuovo
incontro appena poche settimane fa.
“Questa ottava edizione – spiega Ester Silvana Israel, presidente Adei
Wizo – rappresenta per alcuni aspetti il più originale risultato di un
percorso che l'Adei ha intrapreso da molti anni in ambito educativo e
sociale. Pensiamo si possa affermare che, tra le organizzazioni di
promozione sociale, l’Adei sia stata tra le prime a proporre una
metodologia e una tecnica, basata sull’esperienza israeliana, per
educare alla multiculturalità alunni e insegnanti delle scuole
italiane”. Un'esigenza, conclude, “quanto mai attuale”.
Adam Smulevich - twitter @asmulevichmoked
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Cultura e responsabilità
Ci
sarebbe da scrivere un romanzo sulle avventure del registro
elettronico. Non so se per tutte le scuole sia così, ma sospetto che
non siano poche quelle come la mia, in cui il sistema è diventato
obbligatorio prima di funzionare regolarmente. In teoria dovrebbe
semplificare il lavoro degli insegnanti, e in effetti lo semplifica,
considerato che potremmo anche evitare di preparare le lezioni perché
tanto è probabile che passeremo l’ora intera a cercare di digitare
correttamente assenze e giustificazioni tra le risatine e la
compassione degli studenti.
Anna Segre, insegnante
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Nuovi negazionismi
Mentre
mezza Italia è all’inseguimento delle spoglie di un criminale nazista
fiero di esserlo stato, l’altra infesta il web di parole orrende. La
responsabilità primaria di questo inquinamento verbale torrenziale,
bulimico, è di Piergiorgio Odifreddi e del suo blog. Il matematico
impertinente nonché tuttologo visibilmente in cerca di visibilità
lancia da un pezzo i suoi strali contro Israele, che con un
risentimento fetido equipara ai peggiori criminali seriali della
storia.
Elena Loewenthal
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Il socialismo degli imbecilli
Il
noto matematico Piergiorgio Odifreddi di mestiere scrive e insegna in
Università. Insomma fa il maestro. A latere si esercita anche
nell’antica arte dell’intellettuale a tutto tondo, del grillo parlante,
nella fattispecie blogger di Repubblica. E spesso inciampa, ruzzola,
travolgendo il buon senso e il buon gusto oltre che il rispetto per i
lettori, l’opinione pubblica, la Storia. Succede da anni: le sabbie
mobili in cui si perde sono sovente quelle dell’antisemitismo più o
meno conscio e del negazionismo.
Stefano Jesurum
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