David
Sciunnach,
rabbino
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“E il Signore benedisse Avraham in tutto …”.
(Bereshith 24, 1) Rabbi Shelomò Itzhaki, conosciuto per il suo acronimo
come Rashì, commenta questo verso facendoci notare che la ghematria, il
valore numerico, della parola bakol - in tutto - equivale a 52, lo
stesso di ben - figlio. Ciò a sottolineare che la benedizione di
Avraham fu la nascita di suo figlio Itzhak. I Maestri ci fanno notare
che tutti i patriarchi furono benedetti con la parola kol - tutto.
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David
Assael,
ricercatore
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In questi giorni, molti storici, anche
ebrei, si sono espressi contro l’introduzione del reato di
negazionismo. Come tutti sappiamo, il discorso è assai complicato
perché si rischia di alimentare gli istinti che si vorrebbero sedare.
E’ così per ogni divieto. A me pare che la questione sia come il
discorso sulle quote rosa: il risultato del non averle introdotte è
l’assenza delle donne nei posti di dirigenza. In un Paese dove non si
riesce neanche a cacciare il razzismo dagli stadi, forse un percorso di
sensibilizzazione, anche con strumenti giuridici, non sarebbe sbagliato.
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16 ottobre - Gattegna:
"Lotta senza tregua contro ogni razzismo" |
“Oggi non siamo qui solo per ricordare il
passato. Siamo qui per proseguire la lotta contro ogni forma di
razzismo e di discriminazione, per difendere le conquiste di libertà e
di uguaglianza che dal 1948, con la promulgazione della Costituzione
repubblicana, hanno portato l'Italia ad essere un Paese all'avanguardia
nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini” ha
dichiarato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, in occasione della cerimonia per la commemorazione del
settantesimo anniversario del 16 ottobre 1943 presieduta dal presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Voci a confronto
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Continuano anche sulla stampa le reazioni
alla proposta di legge licenziata la settimana scorsa dalla Commissione
Giustizia del Senato, riguardante il reato di negazionismo: su Libero
Carlo Giovanardi, che in Commissione ha espresso voto contrario insieme
al senatore Buemi, e il suo emendamento, che “ne restringeva il campo
di l’applicazione alla negazione dell’Olocausto del popolo ebraico, è
stato respinto dalla Commissione.” Il senatore Pdl ritiene che “una
legge pensata per difendere gli ebrei può trasformarsi in una trappola
infernale per gli amici italiani degli ebrei di Israele”. E contro la
legge che punisce il negazionismo si pronuncia anche la Sissco, la
società che raccoglie gli storici contemporaneisti – come riporta La
Repubblica – che chiedono che “una materia così delicata venga
affrontata dal legislatore tutta insieme e in modo globale, non
attraverso interventi parziali”.
E sul Corriere Oreste Bisacca Terracini, che nel processo a Priebke ha
rappresentato la parte civile per la Comunità ebraica di Roma, ricorda
come aveva augurato all’imputato una lunga vita, perché potesse avere
molto tempo per meditare sulla gravità del crimine commesso. “Perché la
pena dovrebbe servire, innanzitutto, a redimere”.
Roma “si conferma sempre più crocevia decisivo per il processo di pace
in Medio Oriente” – Sole 24 Ore – e il premier Netanyahu, da ieri nella
capitale, incontrerà oggi John Kerry, capo della diplomazia americana,
dopo aver visto ieri il premier Enrico Letta. Il premier israeliano ha
ribadito che per ottenere la pace in Medio Oriente è necessario
risolvere la questione del programma nucleare iraniano. Lo stesso
Netanyahu, che secondo una nota ufficiale avrebbe dovuto incontrare
papa Francesco in una udienza privata si è trovato in una situazione
imbarazzante nel momento in cui è stato confermato dal Vaticano che
l’incontro non solo non era previsto ma che il calendario lo rendeva
del tutto impossibile. Appuntamento rimandato, probabilmente a novembre
(il Giornale) .
Il commissario europeo all’industria Antonio Tajani, invece, ha firmato
in Israele alcuni accordi nel campo della cooperazione industriale e
delle PMI – Sole 24 Ore – l’obiettivo di rafforzare le relazioni
d’affari già fiorenti e di trovare nuove sinergie sembra pienamente
raggiunto.
Su arie testate, a stampa e online, compare la storia quasi
shakespeariana (o dickensiana) che arriva dall’Ungheria, dove Csanad
Szegedi, numero due del partito neonazista Jobbik quando scopre di
avere origini ebraiche decide di andare in fondo alla questione. Come
racconta Roberto Mussapi su Avvenire Szegedi ha rinnegato non solo
l’odio antiebraico, ma anche tutte le altre istanze razziste del suo
partito ed è stato accolto – seppure con diffidenza iniziale diffidenza
– dalla comunità ebraica.
Sul Giornale Fiamma Nirenstein fa il punto sulla situazione in Siria, e
sui toni trionfalistici del dittatore Bashar Assad.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un dibattito a molte voci
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Un’ampia convergenza che consenta lo
svolgimento di un confronto meditato e sereno e l’approvazione di norme
utili ad allineare l'Italia alla consolidata giurisprudenza europea e
internazionale contro il negazionismo, “così da contrastare con
efficacia i nuovi istigatori dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
nelle ore in cui la Commissione Giustizia del Senato rimandava al
dibattito parlamentare la discussione di un progetto di legge di
attuazione della Decisione Quadro Europea 2008/913/GAI, che obbliga gli
Stati membri a combattere e a sanzionare penalmente certe forme ed
espressioni di razzismo e xenofobia.
Il tema torna ora ad essere al centro di un denso dibattito che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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dossier
Provvedimenti
antinegazionismo
Un dibattito a molte voci
Un’ampia
convergenza che consenta lo svolgimento di un confronto meditato e
sereno e l’approvazione di norme utili ad allineare l'Italia alla
consolidata giurisprudenza europea e internazionale contro il
negazionismo, “così da contrastare con efficacia i nuovi istigatori
dell’odio”. Questo l'auspicio espresso dal presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nelle ore in cui la
Commissione Giustizia del Senato rimandava al dibattito parlamentare la
discussione di un progetto di legge di attuazione della Decisione
Quadro Europea 2008/913/GAI, che obbliga gli Stati membri a combattere
e a sanzionare penalmente certe forme ed espressioni di razzismo e
xenofobia.
Il tema torna ora a essere al centro di un denso dibattito che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
Clicca qui per scaricare il dossier realizzato dalla
redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it
(Nel dossier gli interventi di Donatella Di Cesare, Marcello Flores,
Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Sergio Romano, Enzo Traverso,
Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma
Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Adriano Prosperi, Giuliano
Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Berarnd-Henri Lévy, Riccardo Di
Segni, Renzo Gattegna, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito,
Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore
Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Riccardo Pacifici, Stefano
Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David
Bidussa)
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israele
- elezioni locali
La
vittoria dei sindaci uscenti
È
la vittoria dei sindaci uscenti, ma anche del partito dell’astensione.
Questo il quadro che emerge all’indomani delle elezioni comunali che
hanno coinvolto quasi 200 città israeliane.
Elezioni che hanno visto ridursi ulteriormente l’affluenza soprattutto
nelle grandi città (a Gerusalemme ha votato il 36 per cento degli
aventi diritto contro il 43,2 del 2008, a Tel Aviv il 31 contro il
35,5). Nel quadro della partecipazione scarsa comunque, l’affermazione
politica va senz’altro ai sindaci uscenti, che si vedono in gran parte
riconfermata la fiducia dei propri concittadini. Tra tutte, emerge in
questo senso la vittoria di Nir Barkat a Gerusalemme (nell'immagine),
che ha sconfitto con il 51,1 per cento delle preferenze lo sfidante
Moshe Lion, cui non è dunque bastato l’endorsement di diversi leader di
primo piano della scena politica nazionale.
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qui
roma
Stati
Uniti, l'aquila e la farfalla
Quale
il ruolo degli Stati Uniti nel nuovo intricato quadro geopolitico
internazionale? Una domanda che Maurizio Molinari, corrispondente da
New York per il quotidiano La Stampa, ha posto al centro del suo ultimo
libro – L'aquila e la farfalla – edito da Rizzoli e da oggi nelle
librerie.
L'aquila e la farfalla sarà presentato questo pomeriggio alle 17
all'auditorium del Maxxi di Roma nel corso di un incontro promosso, tra
gli altri, dal centro di cultura della Comunità ebraica capitolina
diretto da Miriam Haiun.
Con l'autore interverranno il ministro degli Esteri Emma Bonino, il
direttore della Stampa Mario Calabresi e l'ex ministro Franco Frattini.
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Ticketless
- L'abito di Amedeo
Non
lontano dal negozio di mio nonno, abitava il signor Amedeo Cassina, al
numero 3 di via Milazzo. Presumo fosse un cliente, che nell’autunno
1943 aveva deciso di farsi un vestito nuovo. Nel fascicolo d’archivio,
dove si conservano le carte relative al sequestro dei beni e alla
gestione dei medesimi, si trova la ricevuta che qui riproduco. Il
documento non è di semplice interpretazione; appartiene a quel genere
di carte di cui spesso mi servo per spiegare agli studenti come sia
difficile, ma affascinante mestiere la critica delle fonti. In gioco
c’è un problema serio: nel 1943-1945 quale percezione si aveva del
destino degli ebrei in una piccola città di provincia?
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Poesie
La
poesia ebraica – intesa tanto come creazione di autori ebrei, quanto
come opera di tematica ebraica – si è recentemente arricchita di due
pregiati volumetti, differenti quanto a impostazione, linguaggio,
argomenti toccati, eppure accomunati dalla non comune sensibilità che
emerge dai versi delle due sillogi. Autrici due donne, compositrici di
fama già consolidata, a cui deve andare il nostro ringraziamento.
Francesco Lucrezi, storico
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