Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
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"E fu ויהיו la vita di Sara…”
Una traduzione rigorosamente letterale, in funzione del testo ebraico
che “dissocia” il numero degli anni della vita di Sara (127) in tre
parti (100/20/7), sarebbe “E furono le vite di Sara”.
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Anna
Foa,
storica
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Bene ha fatto Renzo Gattegna,
nell’editoriale apparso su La Stampa di ieri, a lanciare un forte
appello a tutti coloro che in qualunque modo hanno a che fare con la
parola scritta e con l’insegnamento, perché si impegnino a lavorare
alla costruzione della Memoria. Il ricorso alla cultura, di fronte al
fallimento di un’ipotesi affrettata di normativa giudiziaria, ha grandi
vantaggi. In primo luogo, riporta in primo piano l’obiettivo principale
di chiunque abbia a cuore la Memoria, quello dell’insegnamento e della
paziente costruzione di un’etica civile su cui la Memoria possa
crescere e non restare vuota celebrazione. In secondo luogo, allargando
tanto il campo di quanti sono interpellati direttamente, non solo più
gli intellettuali ma gran parte della società, fa piazza pulita della
contrapposizione tra intellettuali e gente comune, su cui le polemiche
di questi giorni molto si sono basate. E infine fa uscire l’ebraismo da
una posizione difensiva e lo mette decisamente all’attacco, anche se su
un piano culturale e non materiale. Una vera mossa del cavallo! .
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Cultura e istruzione
per difendere la Memoria |
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma
soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della
cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno
potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono
sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive
il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per
questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture
dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto
e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si
trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione
nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti.
Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di
libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono
attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a
essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”.
L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui
il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno
di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di
reati già esistenti.
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Voci a confronto
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“Le parole malate del Tribunale” denuncia
Pierluigi Battista nella sua rubrica Particelle elementari sul Corriere
della Sera, in cui mette in luce i termini offensivi utilizzati dal
giudice presso la Procura di Roma nella sentenza di condanna nei
confronti dei giornalisti Antonio Polito e Peppino Caldarola, allora
rispettivamente direttore e firma del Riformista, per aver definito
antisemita la vignetta di Vauro che aveva ritratto la giornalista e
parlamentare Fiamma Nirenstein utilizzando i tratti tipici
dell’iconografia antiebraica.
Su Repubblica Mario Pirani torna a condannare con forza le tesi
negazioniste espresse dal matematico Piergiorgio Odifreddi.
Nella sua rubrica di lettere sul Corriere, Sergio Romano parlando del
segreto bancario svizzero, mette in luce le colpe degli istituti
elvetici nei confronti degli eredi degli ebrei uccisi nei lager nazisti.
A Roma, ennesimo episodio in pochi mesi di giovane suicida per la
discriminazione e le pressioni subite in quanto omosessuale
(Repubblica).
Festeggiato a Roma il centenario dell’Hashomer HaAtzair, alla presenza
tra gli altri del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna (Il Messaggero).
Sul Corriere della Sera i dati riguardanti l’impegno della cooperazione
italiana verso i palestinesi e le considerazioni generali di Filippo
Grandi, a capo dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.
Fiamma Nirenstein sul Giornale riferisce degli ultimi sviluppi
dell’intreccio di rapporti fra Turchia, Iran e Israele: Ankara avrebbe
passato a Teheran i nomi di dieci agenti israeliani.
Su Repubblica Affari e Finanza un approfondimento sulla “Silicon Wadi”,
il tempio dell’high-tech made in Israel.
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Provvedimenti antinegazionisti
Un coro a molte voci |
Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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qui
roma
I
cent'anni dell'Hashomer Hatzair
“Chi
si preoccupa per giorni, semina grano; chi si preoccupa per anni,
pianta alberi; chi si preoccupa per generazioni, educa persone”. Cita
Janusz Korczak, lo shaliach da Israele Gilad Peled per riassumere gli
obiettivi dell’Hashomer Hatzair nel centenario della sua nascita. Un
secolo di storia e di impegno celebrato, con grande partecipazione,
ieri al Teatro Parioli di Roma con uno spettacolo e diverse iniziative,
tra cui una mostra, una pubblicazione (Hashomer Hatzair – Ledor Vador,
raccolta di interviste e interventi di diverse generazioni che
dell’Hashomer hanno fatto parte), un’edizione speciale del giornale Daf
Hashomer e ancora attività dedicate ai più piccoli arrivando fino agli
adulti. “I primi cento anni di vita di questa organizzazione hanno
visto, nella tragedia dello scorso secolo, l’evento più bello: la
creazione dello Stato di Israele, una rinascita fisica e morale per
l’ebraismo” ha ricordato affermato in apertura di serata Renzo
Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ente
che insieme alla Comunità ebraica di Roma (rappresentata per
l’occasione dal vicepresidente Giacomo Moscati) ha dato il proprio
contributo all’iniziativa.
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L'etica
della Torah e Kierkegaard
Nelle
scorse settimane abbiamo letto la Parashah della Akedat Yitzhak (la
legatura di Isacco).
Questa vicenda ha suscitato nei pensatori di tutti i tempi innumerevoli
questioni filosofiche. Ne accenneremo solo alcune partendo da un punto
di vista ebraico. E’ necessario precisare che nella letteratura
rabbinica ci sono diverse domande e diverse risposte, molte opinioni e
discussioni. Per questo motivo quanto segue non pretende di essere
nulla di più di un semplice spunto di riflessione.
Cominciamo con due domande fondamentali: esiste un dovere assoluto
verso D-o?
Si dà una sospensione teologica dell’etica?
Paolo Sciunnach, insegnante
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Oltremare
-
La terra trema
Sui
muri del mio appartamento telavivese c’è una sottile crepa, come
un’onda che percorre tutto l’appartamento da sud a nord. Al momento di
prendere in affitto la casa, chiesi ai vicini se è cosa di cui
preoccuparsi, e la risposta fu che di quelle crepe ce ne sono ad ogni
piano di ogni palazzo di Tel Aviv costruito negli anni Cinquanta e
Sessanta, e sono ancora tutti in piedi. I vicini non avevano interessi
particolari che io affittassi o meno. E se va bene a loro che son qui
da trent’anni, andrà bene anche a me, e speruma bìn, come si dice a
Torino.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Arte contemporanea
Un
paradosso: l’arte contemporanea focalizza oggi l’interesse dei
collezionisti, ma l’atteggiamento prevalente verso quella antica (che
si vende a prezzi stracciati), è molto più rispettoso di quello di un
secolo e mezzo fa, quando invece l’arte contemporanea interessava solo
a piccole elites. Basta girare per i centri delle maggiori città
italiane per rendersi conto della validità di questo paradosso.
Daniele Liberanome,
critico d'arte
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Tea
for two - Terre promesse
Quando
penso a me stessa (cosa che, a causa di un orribile narcisismo di
ritorno, accade assai spesso) mi rendo conto di essere molto ebrea. In
particolare lo sono, perché aspiro ad un altro luogo. Il popolo ebraico
per anni è vissuto con l'idea di una terra perfetta nella quale sarebbe
tornato prima o poi. L'ha arredata di etica e vasi colmi di fiori e
l'ha lastricata di buone intenzioni. La nostra è una religione molto
umana; tanto da seguire un percorso umanissimo: ad un certo punto il
vagheggiamento romantico cede il posto ad una forza sconosciuta che
porta alla realizzazione di quel medesimo vagheggiamento
Rachel Silvera, studentessa
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