Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Chissà se Eugenio Scalfari, che nel suo
articolo de La Repubblica del 29 dicembre u.s. , rispolvera la
famigerata tesi antigiudaica del Dio vendicativo e della giustizia
inflessibile dell'Antico Testamento a cui si contrapporrebbero l'amore
e il perdono del Cristianesimo, ha mai letto la nota storia del
giudizio del Re Salomone che troviamo nel terzo capitolo del primo
Libro dei Re, versi 16-28 . La Bibbia ci racconta di due prostitute che
si addormentano con i loro neonati tra le braccia; uno di questi due
neonati muore durante la notte e una di queste due mamme scambia il
bambino vivo e mette nelle mani dell'altra donna il bambino morto. Al
risveglio la mamma del bambino rimasto vivo si accorge di questa
sottrazione e finiscono davanti al Re Salomone.
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Dario
Calimani,
anglista
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Per Magdi Cristiano Allam (Il Giornale, 30
dicembre 2013), Putin, al-Sisi (capo dell’esercito egiziano) e Assad
meritano il premio ex aequo di ‘Uomo dell’anno’ perché stanno salvando
il mondo dal terrorismo islamico. Mi sorge subito un dubbio: chissà se
il nemico dei miei nemici debba essere necessariamente un mio amico
fidato. Poi, dice Magdi Cristiano Allam, papa Bergoglio non fa
abbastanza per “salvare il cristianesimo dal relativismo religioso”, e
mi sorge il sospetto (che forse non ha sfiorato la mente di Magdi
Cristiano Allam) che ‘relativismo religioso’ sia un’etichetta che –
oltre a riferirsi al suo nemico islamico – include anche me, ebreo, con
la mia macellazione rituale, la mia circoncisione e magari il mio D-o
unico. Fra Putin, al-Sisi, Assad e Magdi Allam non so proprio chi
scegliere come amico. L’ebreo è come al solito tutto solo, ma ancora
non lo sa.
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Una rete per la solidarietà |
Favorire la creazione di una rete di
solidarietà, sviluppare l’assistenza secondo un modello professionale,
fornire supporto a chi ne ha bisogno. Sono questi i capisaldi del
progetto di servizio sociale territoriale elaborato dalla Commissione
Servizi sociali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
presieduta dal Consigliere UCEI e presidente dell’Associazione medica
ebraica Giorgio Mortara..
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Voci a confronto
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“La domanda inevitabile, tuttavia, è questa:
ma il circo mediatico che si è scatenato attorno a quel gesto (e al
quale, ovviamente, anch’io e il Corriere stiamo partecipando in questo
preciso istante), serve davvero a sconfiggere il razzismo o piuttosto
rischia di produrre l’effetto opposto?”. Così sulle pagine del
quotidiano di via Solferino lo scrittore israeliano Assaf Gavron
interviene rispetto al caso-quenelle. Il saluto nazista rivolto verso
il basso è stato ideato dal comico francese Dieudonné M’bala M’bala,
negazionista, amico di Jean-Marie Le Pen, alle spalle sette multe per
diffamazione, insulti e incitamento all’odio e alla discriminazione
razziale (come ricorda Avvenire, riferendo i dettagli del dibattito in
corso in Francia). Dopo il caso del calciatore Nicolas Anelka, sotto
accusa un altro sportivo, il giocatore di basket americano Tony Parker
(Libero).
Diversi spunti da segnalare oggi sul Fatto Quotidiano.
Non si allontana dalla Francia Furio Colombo, che rispondendo alla
richiesta di chiarimenti di un lettore, approfondisce la figura di
Marine Le Pen e il rapporto del suo Fronte Nazionale con la Lega Nord
di Matteo Salvini. “Molte cose confermano in pieno che Marine Le Pen
(…) resta l’alleata ideale e l’ospite naturale al congresso della
xenofoba e razzista Lega Nord italiana".
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Progetti di futuro |
“Le due parole centrali della Torah - ha
scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo
italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di
cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è
dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può
sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro,
colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il
rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può
sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di
Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive
che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore.
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Il
dialogo, l'Amicizia e la realtà |
Credo
che si sia dedicato molto spazio a una fantomatica organizzazione che
si definisce “Amicizia ebraico-cristiana”. Con amici come questi chi ha
bisogno di nemici? In questo contesto Marco Cassuto Morselli, sostiene
che io avrei affermato che “i cristiani sono stati, sono e in fatto
saranno ostili agli ebrei e di conseguenza anche gli ebrei non possono
che essere ostili ai cristiani”. In quanto Sergio Minerbi (quello vero,
non quello inventato da Morselli) sfido l’illustre presidente
dell’organizzazione a trovare anche una sola citazione dei miei scritti
nella quale io dica cose del genere. Forse la pseudo citazione rivela
piuttosto il profondo pensiero del presidente stesso.
Sergio Minerbi, diplomatico
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Legalità
e Memoria |
La
settimana scorsa si è sviluppato sul Corriere della Sera un
interessante dibattito sull’antimafia. Da un lato, lo storico Ernesto
Galli Della Loggia criticava la “cultura della legalità”, - troppe
chiacchiere e pochi fatti - suggerendo un maggiore impegno di forze
dell’ordine e magistrati; dall’altro i parenti di vittime celebri della
mafia, assai attivi sul fronte pedagogico e civile, a difendere il
lavoro svolto in questi anni.
La questione mi pare interessante e legata al tema della Memoria
(affrontato maldestramente su Il Foglio pochi giorni fa). Come si
misura l’efficacia reale dei viaggi della Memoria, dei concorsi
scolastici sul tema della Shoah, degli infiniti convegni e
presentazioni di libri? E come, appunto, si computano i vantaggi
educativi delle “Navi della legalità”, delle conferenze affollate in
Sicilia, delle fiaccolate e delle marce contro la mafia?
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- I bambini di Selvino |
Nell’immediato
dopoguerra, tra il 1945 e il 1948, a Selvino, graziosa cittadina del
bergamasco, in Val Seriana, il complesso architettonico di
"Sciesopoli", inaugurato nel 1933 dal regime fascista come colonia
montana dei Figli della Lupa e dei Balilla, venne adibito a rifugio e
centro di riabilitazione ed educativo per 800 bambini ebrei orfani
provenienti da ogni parte d'Europa, sopravvissuti ai campi di sterminio
e alla Shoah, che in gran parte poi si trasferirono in Palestina. Ora
quel luogo della Memoria è a rischio di distruzione.
Mario Avagliano
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