
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Gerusalemme
oggi corre. Gerusalemme oggi corre e festeggia la sua testarda
normalità. L’intera città, capitale discussa ma cuore indiscutibile
dello Stato di Israele e del popolo ebraico, oggi vive una maratona tra
le proprie strade. Migliaia i partecipanti, molti arrivati dall’estero,
che consapevolmente o meno affermano la legittimità di una città e di
un paese normale e democratico circondato, oggi più che mai, da società
malate e antidemocratiche.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Chissà
cosa pensano i rabbini ucraini delle prese di posizione di Berel Lazar,
il rabbino Lubavich noto per la sua familiarità con Putin e che ha
applaudito in maniera convinta all’annessione della Crimea alla Russia.
Noto per aver dato nuovo slancio alle attività ebraiche nella Russia
postcomunista, che ormai in gran parte si svolgono nell’ambito
organizzativo del mondo Chabad, il rabbino Lazar (che si è formato a
Milano) esprime con il suo comportamento un ben noto e direi
tradizionale rapporto di appeasement fra la leadership ebraica e il
potere politico.
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CASALE
- Secondo appuntamento del ciclo "Incontri sul cibo kasher monferrino".
Domenica alle 15.30 in Sala Carmi si parlerà di dolci ebraici e
krumiri. Ospiti Adriana Ottolenghi e Adriana Carmi con la
partecipazione di Anna Portinaro.
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Un ciclo di incontri
sull'etica medica
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Un
ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento
Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani
sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì
alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca,
Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto
Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto
Piperno.
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Il cartello della vergogna
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Spazio,
sui dorsi romani di Corriere della sera e Repubblica, all’indignazione
del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna per il cartello che – in una panetteria del quartiere
Tuscolano – tentava di vietare l’ingresso in un esercizio commerciale
“agli zingari”. Per il presidente UCEI quel cartello evoca in modo
preoccupante “il periodo più brutto della nostra storia” e anche se si
tratta di un episodio isolato “non possiamo, come ebrei italiani,
rimanere in silenzio di fronte a questi gesti di razzismo”. A
denunciare l’accaduto l’Associazione 21 luglio, che ha inviato un
appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e una diffida
al commerciante.
Si inaugura in queste ore, con una visita curata dalla giornalista Ada
Treves (redattrice dei media UCEI), la mostra Children’s Story, i
disegni dei bambini di Terezin organizzata dal Museo ebraico di Bologna
con la collaborazione del Museo ebraico di Praga. Ne scrive Manuela
Valentini sul quotidiano bolognese Il Resto del Carlino. Numerosi gli
appuntamenti dedicati al mondo ebraico e a Israele che caratterizzano
la 51esima edizione del Children’s Book Fair (la prima aperta anche ai
non addetti ai lavori) con il diretto coinvolgimento della redazione
del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del portale
www.moked.it.
In prossimità dell’appuntamento con il 70esimo anniversario
dell’eccidio delle Fosse Ardeatine Gabriele Isman (Repubblica Roma)
accompagna il rabbino capo Riccardo Di Segni in visita sui luoghi della
strage. “Quella delle Fosse Ardeatine – afferma il rav – fu una strage
italiana, parte dello sterminio nazista che colpi l’intera popolazione
di questo Paese: per la strage presero detenuti comuni, politici,
partigiani ed ebrei. Essere qui è importante per capire: l’Italia
democratica nacque anche quel giorno”. Da leggere anche la commovente
testimonianza di Grazia Di Veroli, parente della più giovane vittima
dell’eccidio. “Si chiamava come mio padre, Michele Di Veroli. Quand’ero
piccola – scrive – sentivo pronunciare quel nome in televisione o lo
leggevo sui giornali, e non sapevo perché. Poi chiesi al mio papà la
ragione per cui capitava che fosse citato cosi spesso, e lui mi diede
una risposta semplice, diretta e commossa: Michele Di Veroli era il
cuginetto”.
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QUI GERUSALEMME Maratona, record di presenze
"L'invito
è rivolto a tutti: amatori e professionisti, singoli individui e gruppi
organizzati, studenti e soldati a prescindere dalla religione e dalla
cultura di provenienza. Venite a Gerusalemme, correte insieme a noi.
Non lo dimenticherete mai”. Così il sindaco-runner Nir Barkat nel
promuovere la quarta edizione della Maratona di Gerusalemme. Un invito
raccolto una nuova volta con un entusiasmo travolgente: 25mila infatti
i partecipanti (tra cui molti stranieri) alla corsa apertasi questa
mattina alle prime luci del mattino. Un successo che non è soltanto nei
numeri ma anche in una cornice paesaggistica ed emotiva che non ha
eguali. Tradizione e modernità, grande storia e progetti di futuro: un
connubio che ha lasciato ancora una volta il segno.
(Nell'immagine un momento della corsa. Al centro il sindaco Barkat)
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QUI BOLOGNA - LEGGERE PER CRESCERE
Non ditelo ai grandi
Ogni
mese Luisa Valenti regala al giornale ebraico dei bambini
l’illustrazioni di copertina, e spesso anche altre meraviglie. Luisa –
che i lettori di DafDaf conoscono come la Strega Comanda Color – è
anche autrice di una pagina che è dedicata a tecniche e trucchi
creativi, ma visto che oltre ad aver studiato disegno e animazione,
incisione e acqua forte, crea libri origami, legge tantissimo e
colleziona libri per bambini questo mese ha dedicato la sua pagina a
Non ditelo ai grandi, la grande libreria internazionale che questo fine
settimana apre al pubblico le porte della fiera di Bologna, dove lunedì
inizierà la Children’s Book Fair. Sono consigli su come scovare i
migliori tesori in qualsiasi libreria o biblioteca, particolarmente
utili nel padiglione 33, dove oltre ai più di 200 incontri e laboratori
sono raccolti circa 25mila libri, il meglio della produzione per
ragazzi di tutto il mondo.
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Mentre si legge la Meghillà |
Grande
festa con tutti i bambini, usanza di far chiasso quando si nomina
Haman, e contemporaneamente obbligo di ascoltare attentamente la
Meghillà senza perderne neanche una parola: sembra che le regole di
Purim (che presuppongono un chiasso silenzioso, o un silenzio
chiassoso) siano state inventate apposta per seminare zizzania e creare
scompiglio tra il pubblico, in particolare in Comunità come le nostre,
dove si ritrovano seduti fianco a fianco osservanti e non osservanti,
persone venute per ascoltare la Meghillà e persone venute per far
festa, bambini, genitori e nonni.
Anna Segre, insegnante
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Sefarad |
Da
quello che leggiamo su autorevoli media ebraici sarebbero numerosi gli
ebrei che hanno accolto con entusiasmo e interesse la legge del governo
Rajoy che concederebbe la cittadinanza spagnola ai discendenti
sefarditi espulsi dalla Spagna nel XV Secolo. Così che dopo Israele – e
il piano sfumato dell’URSS stalinista di trasferire gli ebrei nella
regione di Birobidzhan – la Spagna diverrebbe il secondo Stato moderno
disposto ad accogliere ed agevolare la formazione di una presenza
ebraica. Siano tardive lacrime di coccodrillo, tentativi di fermare il
fatidico Herem, o una manovra economica in periodo di crisi, resterà
forse un mistero. Come rimane in parte ignoto il perché la Penisola
Iberica, dopo Eretz Israel, abbia rivestito nell’immaginario ebraico
nei secoli, prima e soprattutto dopo il 1492, un sì forte valore
simbolico, senza che mai il suo vivido ricordo svanisse nella memoria
dei suoi discendenti
Francesco Moises Bassano, studente
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Capire il Talmud
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"Il
Talmud è anzitutto imparare, alla scuola del proprio maestro, cosa ci
lega al passato e cosa costituisce il presente su cui fondare il
futuro". Una definizione interessante che ha suggerito due giorni fa
Giuseppe Veltri a Genova all'incontro "Capire il Talmud" e che nega in
fondo la possibilità di definire ciò che, similmente alla letteratura,
è piuttosto un'esperienza che lega altre esperienze nel tempo. Ma
contrariamente ad un bel libro, ha spiegato il professore, "non
mettetevi in testa che vi comprate il Talmud e ve lo leggete la sera a
letto... il Talmud non si può leggere, ma solo studiare, e mai da soli."
Ilana Bahbout
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Il libro giusto |
Una
delle esperienze più belle è condividere con gli amici più cari le
proprie letture, ma solo un legame speciale porta qualcuno a scegliere
“per te” il libro giusto al momento giusto, a insistere perché tu lo
legga, a infilartelo in borsa anche se provi a dire che da leggere ne
hai già decine, che non sai come fare. Un amico te lo impone perché sa
che quel libro è “per te” e sa che devi rivedere le tue priorità. Mi è
capitato in questi giorni con un celeberrimo best-seller che non aveva
(e non avrebbe mai) attratto la mia attenzione.
Laura Salmon, slavista
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