Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Mi
ha fatto molto pensare l’intervento del mio maestro, Rav Shlomo Riskin,
una delle prominenti voci del mondo Modern Orthodox, che, nei giorni
scorsi, durante un convegno al Bible Land Museum ha affermato che:
“Bisognerebbe insegnare più Bibbia agli ebrei non ortodossi in modo
tale da far loro capire il legame tra popolo ebraico e terra di
Israele, perché la maggioranza degli ebrei “di sinistra” sia in Israele
che nel resto del mondo non avendo una reale connessione con il Libro
più letto del mondo non comprendono l’importanza della terra di Israele
e per questo sono pronti a cederla in cambio della pace”.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Quel
che segue non è farina del mio sacco; ma, come insegnava Walter
Benjamin, si può anche vivere di citazioni se queste esprimono il
nostro pensiero. Un giornalista egiziano, tale Ahmad Al-Gamal, avrebbe
scritto un articolo sul giornale Al-Yawm Al-Sabi invitando il governo
egiziano a chiedere i danni agli ebrei per le dieci piaghe inflitte in
epoca biblica. Il ragionamento più o meno sarebbe questo: le piaghe
sono state inflitte ingiustamente a tutto il popolo, nonostante fosse
stato solo il faraone a macchiarsi della colpa di opprimere il popolo
d’Israele. La reazione narrata nell’Esodo sarebbe quindi sproporzionata
e ingiustificata, coinvolgendo una popolazione incolpevole che ora
merita giustizia.
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FIRENZE
- Artista, burattinaio, compositore tra i più stimati. Figlio di quel
Giorgio Nissim che fu tra le anime della Delasem nelle attività di
sostegno ai perseguitati durante il nazifascismo, Piero Nissim si
cimenta con una prova singolare per un musicista ebreo: uno Stabat
Mater con musiche di Jacopone da Todi. La composizione sarà presentata
in anteprima nella Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti domenica 6
aprile alle 17.30. Il concerto per quattro voci soliste (Maria Bruno,
Lucia Pfanner, Riccardo Guercio e lo stesso Nissim) e organo (Franco
Meoli) sarà poi eseguito in prima nazionale nella Sala Arcivescovile di
Lucca (Piazza Arrigoni 2) sabato 12 aprile alle ore 21.
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Un ciclo di incontri sull'etica medica |
Un
ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento
Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani
sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì
alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca,
Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto
Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto
Piperno.
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Milano, dolore e rabbia
Maxitruffa alla Comunità |
“La rabbia è grande: di fronte alle difficoltà avremmo bisogno di
risorse per i servizi sociali”, afferma Walker Meghnagi (Repubblica),
presidente della Comunità ebraica di Milano, all’indomani della
dolorosa assemblea, convocata d’urgenza, in cui ha dovuto dare la
notizia agli iscritti della maxitruffa di cui la Comunità è stata
vittima in questi anni. Indagato dalla magistratura, dopo la denuncia
della Comunità stessa, l’ex tesoriere. “Nel mirino degli inquirenti –
scrive il Corriere, sottolineando che nell’inchiesta, come hanno
spiegato i vertici comunitari, non è coinvolto al momento nessun
iscritto – c’è un impiegato assunto 38 anni fa (non iscritto alla
Comunità), dopo il diploma, e poi diventato direttore amministrativo”.
“Andremo avanti e recupereremo ciò che ci è stato rubato – ha
dichiarato in assemblea il presidente Meghnagi, consapevole della
ferita inferta da questa notizia all’ebraismo milanese ma conscio della
necessità di guardare al futuro – la scelta di coinvolgere la
magistratura, dopo le prime verifiche di consulenti contabili e
informatici, testimonia la volontà assoluta e trasparente di andare
fino in fondo”. “Al suo fianco durante l’assemblea – riporta repubblica
– c’era il presidente dell’Unione delle comunità italiane, Renzo
Gattegna. Arrivato per assicurare la ‘collaborazione e la vicinanza’
dei vertici nazionali. E per rilanciare il messaggio: ‘Adesso serve
coesione’”. Le indagini sono in corso e la cifra legata alla truffa non
è ancora stata pienamente accertata. Secondo quanto riportano i
giornali, l’ex tesoriere, l’uomo considerato responsabile di un sistema
che ha portato alla sottrazione di una cifra milionaria alle casse
della Comunità, ha tentato tre giorni fa il suicidio.
Di pochi giorni fa, la notizia dell’arresto di 24 persone nell’ambito
dell’inchiesta sui secessionisti veneti. Tra gli indagati, Franco
Rocchetta, il cui passato viene descritto dal Fatto Quotidiano.
Sottosegretario agli Esteri nel governo Berlusconi del 1994, Rocchetta
è “inserito in un elenco di estremisti antisemiti, in un rapporto del
Congresso ebraico mondiale. In pochi anni – scrive il giornalista
Gianni Barbacetto – diventa invece il massimo teorico dell’autonomia
veneta. Fonda la “madre di tutte le leghe”, la Liga Veneta, poi si
affianca al movimento di Umberto Bossi, infine rompe con lui e torna al
mito dei Serenissimi”.
Dopo la provocazione degli scorsi giorni da parte del leader dell’Anp
Abu Mazen, i rapporti tra israeliani e palestinesi sono tornati gelidi,
mettendo seriamente a rischio il proseguo delle trattative di pace. Ora
Mazen chiede “il formale riconoscimento di Gerusalemme Est come
capitale del nuovo Stato”, scrive Maurizio Molinari su La Stampa. La
frattura tra le parti si è acuita dopo la decisione israeliana di non
liberare 26 detenuti palestinesi. “Non possiamo farlo perché le
condizioni sono cambiate” ha obiettato Tzipi Livni, negoziatrice in
rappresentanza del governo di Gerusalemme, riferendosi alla decisione
palestinese di presentare domanda di adesione a 15 Trattati e
organizzazioni dell’Onu. Dagli Stati Uniti, la Casa Bianca punta il
dito solo su Israele, cui decisione di non scarcerare i prigionieri
viene definita come una “sfida al negoziato”. Intanto da parte
palestinese, il negoziatore Saeb Erakat minaccia “potremmo denunciarvi
per reati di guerra nei Territori Occupati”.
Sull’Unità spazio al libro Non ha dato prova di ravvedimento (Giuntina)
di Emilio Drudi, un volume dedicato alle vicende degli ebrei italiani
dopo l’approvazioni delle infami leggi razziste del 1938. Un libro che
ancora una volta demolisce il mito del fascismo buono e degli “italiani
brava gente”, parlando di un “Benito Mussolini antisemita assai prima
delle leggi razziali”.
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qui roma
Vicini a Dan e ai suoi cari
Ore
di ansia, di speranza e di preghiera, a Roma e nell'Italia ebraica, per
la salute del piccolo Dan, il bimbo di due anni, rimasto vittima di un
incidente domestico e ora ricoverato in gravi condizioni in un ospedale
della Capitale.
Il Tempio maggiore della Capitale è stato presidiato anche nella notte
per una commossa veglia di preghiera e molte altre iniziative spontanee
sono state assunte anche gruppi di cittadini e associazioni ebraiche a
Roma e in altre città italiane.
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israele
Siria, riportare il sorriso ai bimbi
La
scena si ripete regolarmente. Negli uffici di una Ong giordana nella
città di Mafraq, pochi chilometri dalla Siria, dove oggi vivono almeno
100mila rifugiati alloggiati in un campo profughi in continua
espansione, gruppi di volontari seguono incontri di formazione per
imparare a gestire la situazione davanti a persone che hanno bisogno di
tutto: di cibo, medicine, vestiti, ma soprattutto di assistenza
psicologica, supporto umano, per superare gli orrori di cui sono stati
testimoni in una guerra civile che, periodicamente dimenticata dal
mondo, non si placa. A offrire le proprie competenze, insegnanti un po’
speciali: gli operatori della IsraAid, che, fondata nel 2001, porta in
tutto il mondo la specializzazione israeliana nella gestione delle
situazioni di emergenza e di assistenza post-traumatica.
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torino - duro intervento del presidente segre "Inaccettabile il revisionismo
espresso dal senatore Davico" “Un
discorso diseducativo e inaccettabile”. Dura presa di posizione del
presidente della Comunità ebraica di Torino, Beppe Segre – impegnato
questa mattina nelle celebrazioni al Sacrario del Martinetto dedicato
ai caduti per la Resitenza (nella foto, un momento dell'evento che si
tiene ogni 5 aprile, quest'anno anticipato al 4 per poter permettere
alla Comunità ebraica torinese di partecipare) - , dopo l'intervento
tenuto dal senatore Michelino Davico (Grandi Autonomie e Libertà) a
Mondovì in occasione della cerimonia dello scorso 31 marzo in memoria
dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. “In quella occasione ho sentito il
discorso che Lei ha tenuto – scrive il presidente Segre in una missiva
diretta - Ricordo che ha parlato di difficoltà di comprendere la
effettiva verità dei fatti storici e che ha detto che la storia è
scritta dai vincitori. Ha poi insistito sul fatto che bisogna pensare
al futuro e non soffermarsi sul passato e, come esempio di fatti che
hanno grande importanza sul futuro dei giovani e di tutti noi, ha
citato il progetto di riforma del Senato e le nuove tecnologie
digitali, su cui poi si è soffermato a lungo, esponendo come esempio i
telefoni cellulari di ultima generazione”. Nessun ricordo per le
vittime delle Fosse Ardeatine, non per gli ebrei di Mondovì deportati
dai nazifascisti nei campi di concentramento e di sterminio, non per
chi pagò con la vita la difesa della libertà. “Invece i ragazzi -
afferma Segre, riferendosi alla presenza di diverse scolaresche - sono
stati testimoni del fatto che un rappresentante delle Istituzioni,
Senatore della Repubblica, ha sprecato l’occasione di trasmettere un
insegnamento di etica e una riflessione sulla storia del nostro paese,
e si è limitato a esternare biechi concetti revisionistici”. Leggi
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qui torino
Antisemitismo, Europa a rischio
L'exploit
alle ultime amministrative di Francia del populismo di destra del Front
National, le accuse di antisemitismo che serpeggiano nel neogoverno di
Kiev, le imminenti elezioni d'Ungheria con gli estremisti di destra di
Jobbik a caccia di voti. Macchie nere che tingono un'Europa sempre più
preoccupata per la crescita e diffusione al suo interno di posizioni
estreme, xenofobe e razziste. E con gli estremismi torna di moda la
retorica antisemita, un seme che purtroppo trova sempre un terreno
fertile. Di questi fenomeni, della loro pericolosità e grado di
popolarità, in particolare in Francia, Ucraina e Ungheria si è parlato
ieri nell'incontro "Tra antisemitismo e ascesa delle nuove destre"
organizzato al centro sociale della Comunità ebraica di Torino
dall'Associazione ex Allievi e Amici della Scuola di Torino. A dare un
quadro delle diverse situazioni, Guido Franzinetti del
Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Piemonte Orientale, il
ricercatore del Cdec Stefano Gatti e il giornalista di Pagine Ebraiche
e del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it Daniel
Reichel. A introdurre e moderare l'incontro il vicepresidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni.
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Chi ripara il mondo? |
Il
tema del Tikun Olam (riparazione del mondo), discusso nello Shabbaton
di Ivrea dello scorso weekend, non è tra quelli più frequentemente
trattati e pare aver attirato solo di recente l’attenzione del mondo
ebraico ortodosso (“mio nonno non avrebbe parlato di Tikun Olam - ha
rilevato Rav Birnbaum – sarebbe stato un concetto estraneo alla sua
epoca”). Ho trovato sorprendente, perciò, scoprire che l’espressione si
trovava da sempre sotto il nostro naso senza che molti di noi la
notassero, nell’”Alenu” che si recita ogni giorno: “Perciò noi speriamo
… di vedere presto il trionfo della Tua onnipotenza, veder sparire le
abominazioni dalla terra, e che l’idolatria venga distrutta, che
il mondo venga rigenerato sotto lo scettro dell’Onnipotente …”.
Anna Segre, insegnante
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Stranieri |
Tra
gli arabi libici era diffuso un proverbio che diceva: “Suq men ger
Ihud, ka-snad men ger shud” (un mercato senza ebrei, è come un
documento senza testimoni). Oltre a indicare il diffuso cliché che gli
ebrei fossero abili commercianti, il paragone è emblematico e
interpretabile su diversi piani, perché premette che un documento sia
privo della sua validità in mancanza di testimoni, ovvero di una
presenza “esterna”, super partes, rispetto alle parti in causa.
Francesco Moises Bassano, studente
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La tradizione e il mare |
La
tradizione è come il mare: da lontano è immobile, da vicino è in
continuo movimento. Così giorni fa, un chitarrista di musica popolare,
dialogando con un rabbino, ha regalato al suo pubblico questa nitida
immagine. E le tempeste? Danno qualche scossone, e finiscono in mare
anche loro. Un po' come le rivoluzioni che prima o poi prendono le
pieghe della normalità. E c'è chi ama stare a riva, chi sull'onda più
alta, chi preferisce nuotare in questo eterno mare o navigare guardando
all'orizzonte.
Ilana Bahbout
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Ida, quell'originale film polacco
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D“Ida”
è il titolo di un incantevole e disturbante film polacco del 2013,
perfettamente non allineato al gusto vigente. È, infatti, un art movie
estraneo a qualsivoglia esibizionismo o voyerismo stilistico, immune da
ogni retorica, che lascia lo spettatore libero di misurarsi con una
storia tanto originale, quanto credibile. Nella Polonia degli anni
Sessanta, alla vigilia dei voti, una novizia si scopre improvvisamente
orfana di ebrei uccisi durante la guerra.
Laura Salmon, slavista
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