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19 ottobre 2014 - 25 Tishri 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Al primo errore, Adamo si scarica di dosso ogni responsabilità. Di fatto incolpando, più che la sua donna Eva, Dio che la ha posta accanto a lui.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Ieri abbiamo ricominciato daccapo. Uno può dire: è sempre la stessa storia. Come negarlo? Ma il problema non è rappresentato dalla storia, ma da chi la legge e dal rapporto che ogni volta si produce tra testo e lettore, per come ogni volta in forma distinta quelle parole – sempre le stesse – sono percepite da chi legge. Perché la lettura è un atto che presume un contratto: non cambia il testo nel tempo, siamo noi che cambiamo nel tempo e ogni volta in relazione a come siamo, alla sensibilità che abbiamo, leggiamo un testo che è “diverso”.
 
"Un muro di xenofobia"
“Prima gli italiani”, “noi la moschea non la vogliamo”, “chi non salta clandestino è”. Sono alcuni dei cori risuonati ieri nella manifestazione di piazza Duomo, organizzata dalla Lega Nord di Matteo Salvini. 40 mila le persone presenti, e nelle file del corteo anche i militanti di Casa Pound. Agli slogan anti-immigrazione di Salvini, ha risposto il sindaco Giuliano Pisapia. “La Lega alza un muro fatto di xenofobia – le parole del sindaco riportate da Repubblica – Milano è ed è sempre stata una città democratica che non può accettare tali atteggiamenti lesivi della dignità dell’essere umano solo perché straniero. La nostra è una città accogliente nel pieno rispetto della legalità e continuerà a esserlo”. Secondo Repubblica, la manifestazione di ieri apre la campagna politica del leghista Salvini che guarda alle elezioni comunali di Milano del 2016. Nel mirino del delfino del Carroccio, anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per la gestione della questione profughi e il ministro risponde con un’intervista sempre a Repubblica (in cui si parla anche della questione dell’unioni omosessuali). Il quotidiano, inoltre, – nella sezione milanese – riporta la manifestazione antirazzista tenutasi in contemporanea a quella del Duomo: tremila le persone presenti, con le bandiere di Tsipras e le sigle antagoniste a fare capolino nel corteo. Nessuna tensione tra le due manifestazioni milanesi. Aria più pesante a Napoli – dove si è comunque evitato lo scontro grazie alle forze dell’ordine – a causa di altre due manifestazioni: da una parte uno sparuto gruppo di Forza Nuova, che anche qui slogan come “casa e lavoro prima agli italiani”, intervallati da sinistri “boia chi molla” (Repubblica Napoli); dall’altra i gruppi di sinistra, guidati dallo striscione “fuori i fascisti dalla città”. È intervenuto anche il sindaco sospeso Luigi De Magistris: “inopportuno e grave che una manifestazione di neonazisti abbia luogo a Napoli”.
 
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  davar
qui roma
Collegio rabbinico, lezioni al via
In una aula magna stracolma inaugurato l'anno accademico 5775 del Collegio Rabbinico Italiano. Dietro la cattedra il rabbino capo di Roma e direttore del Collegio Riccardo Di Segni con una lezione dedicata al trattato talmudico di Sotà che presentava alcuni elementi di connessione con il corso dello scorso anno. A seguire il coordinatore del Collegio rav Gianfranco Di Segni ha illustrato poi le linee generali del programma delle varie classi: il corso dei liceali, il corso medio per il titolo di maskil, il corso per il titolo di bagrut, il corso superiore, i corsi per adulti. A questi corsi, che si svolgono nella sede centrale, si affiancano quelli che si tengono al Liceo ebraico, organizzati in collaborazione con la direzione della scuola. Le materie principali sono quelle usuali per il curriculum di studi ebraici: Torà con Rashì e altri commentatori, Tanakh, Mishnà, Talmud, Halakhà, Lingua ebraica, Storia e pensiero, Tefillà. Quest'anno verrà attivato anche un corso per mashghichim e chazanim. I corsi sono annuali e proseguiranno fino a Shavuot, per poi avviarsi al ripasso e agli esami. Commenta rav Gianfranco Di Segni: "L'anno scorso il Collegio ha visto la partecipazione di un numero di allievi complessivo superiore al centinaio e ci si aspetta lo stesso numero quest'anno. BeHatzlachà a tutti!".
il corteo per la memoria di sant'egidio
16 ottobre, Roma non dimentica
Non c’è futuro senza memoria”. È la scritta che apre il tradizionale corteo organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio in ricordo del rastrellamento nazista del 16 ottobre nell’area del Vecchio Ghetto. Un appuntamento che ha tagliato quest’anno il traguardo delle 20 edizioni e che ha portato, come di consueto, molti cittadini romani a percorrere – a ritroso – il tragitto di sofferenza e dolore dei 1023 ebrei romani catturati e deportati ad Auschwitz Birkenau, da cui soltanto 16 fecero ritorno (tra loro un’unica donna, Settimia Spizzichino).
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israele
Premiato l'impegno degli Italkim
Giornate intense per gli italkim, italiani d’Israele. A Hoshana Rabba, l’ultimo giorno della festa di Sukkot, la comunità si è ritrovata per un’occasione felice: il conferimento dell’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia a tre dei volti storici: Cecilia Nizza, vicepresidente della Hevrat Yehude, associazione che rappresenta il punto di riferimento degli italkim, Alessandro Viterbo, animatore di Tsad Kadima, che si distingue per lo sforzo a favore di bambini e ragazzi con lesioni cerebrali, Elena Leah Rossi Artom, una vita di impegno sociale e culturale tra Italia e Israele, dove si è trasferita nel 1939 per frequentare l’università in seguito alla promulgazione delle Leggi razziste.
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qui roma - incontro con maia morgenstern
"Il teatro ebraico ha un futuro"
“Mentre il Teatro ebraico di Bucarest stava letteralmente cadendo a pezzi, noi continuavamo a recitare. E recitavamo di fronte a due spettatori, due soli spettatori che per amore dell’arte avevano superato barriere ed inferriate ed erano venuti ad assistere allo spettacolo”. A parlare, accolta dall’Accademia di Romania, Maia Morgenstern, direttrice del teatro e attrice di fama internazionale. Il successo nazionale che l’ha resa una delle stelle più amate ed apprezzate di Romania e il ruolo di Maria nel controverso film di Mel Gibson "The Passion" che le ha fatto fare un balzo nel cinema americano dei grandi kolossal, non le hanno mai permesso di dimenticare quel palco calcato giovanissima e che non ha mai abbandonato: il Teatro ebraico di Bucarest, un luogo mitico nel quale sul cartellone resistono ancora spettacoli recitati interamente in lingua yiddish e diretto con un amore materno: “Voglio sia un posto dove le persone si sentano accolte. Lo apriamo a tutti; chi arriva viene ricevuto, gli viene offerto un bicchiere di vino e può godersi lo spettacolo, che sia ebreo o non. L’importante è essere curiosi”. L’incontro di stamattina è stato organizzato per permettere un confronto diretto con la Comunità ebraica romana, un’opportunità che è stata inserita all’interno di un ciclo di iniziative dedicate alla brillante carriera della Morgenstern dal titolo Eccellenze romene nell’arte teatrale e cinematografica.
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pilpul
Sinodo, il dialogo difficile
Ieri è stata pubblicata la Relazione del Sinodo dei Vescovi dedicato alle "sfide pastorali sulla famiglia". Al numero 15 della Relazione (approvato con 167 "placet" e 13 "non placet") si dice: "Questa unione [tra maschio e femmina] è stata danneggiata dal peccato ed è diventata la forma storica di matrimonio nel Popolo di Dio, per il quale Mosè concesse la possibilità di rilasciare un attestato di divorzio (cf. Dt 24, 1ss). Tale forma era prevalente ai tempi di Gesù. Con il Suo avvento e la riconciliazione del mondo caduto grazie alla redenzione da Lui operata, terminò l'era inaugurata con Mosé".  Con una certa durezza di forma e di sostanza  i Vescovi vengono a dirci oggi che noi, che seguiamo la Torà di Moshè, saremmo nel peccato e che la nostra era è terminata. Quanto è difficile il dialogo.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
Pensare il radicalismo islamico/5
I Fratelli musulmani sono l'epicentro ideologico e storico di questa svolta attivista che connota l’islamismo radicale. Non a caso nascono nel 1928, quando il riscontro che il Califfato ottomano era definitivamente tramontato diventa disagio insopportabile, alla ricerca quindi di un qualche sbocco politico. Il programma che avanzano è di ribaltare la sfida della modernità, intendendo la pratica islamica non come un culto bensì come una totalità. Si ha uno Stato islamico quando esso coincide in tutto e per tutto con la comunità dei «perfetti credenti», che si ispira alla piattaforma della Fratellanza: «Dio è il nostro programma; il Corano è la nostra Costituzione; il Profeta il nostro leader; il combattimento sulla via di Dio la nostra strada; la morte per la gloria di Dio la più grande delle nostre aspirazioni». Centrale, nel messaggio del movimento, è il richiamo interclassista, che rimuove integralmente la contrapposizione tra gli interessi materiali e i conflitti che ad essi si accompagnano.

Claudio Vercelli
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Nugae - Un impeto d'ala
Non è che ci sia qualcosa di male a non saper parcheggiare la macchina. È una questione seria su cui è il caso di far chiarezza. Però è un fardello. Tachicardia, braccia doloranti le mille manovre necessarie a non fare danni eccessivi, ma soprattutto una perdita di tempo indegna per trovare un posto abbastanza grande quando spesso già uno microscopico rischia di essere solo un miraggio. A Tel Aviv adesso hanno risolto il problema, titolano i giornali: è stata introdotta Henyofan, una rastrelliera per bici a forma di automobile messa proprio sul bordo del marciapiede, per dimostrare visivamente che ben dieci delle prime occupano lo spazio della seconda, una sola. Il nome, che sembra una parola della lingua di qualche film fantasy che bisogna vergognarsi di guardare, è una crasi di “henyon”, parcheggio, e “fan”, da “ofanayim” ovvero bicicletta.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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