Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Al
primo errore, Adamo si scarica di dosso ogni responsabilità. Di fatto
incolpando, più che la sua donna Eva, Dio che la ha posta accanto a
lui.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Ieri
abbiamo ricominciato daccapo. Uno può dire: è sempre la stessa storia.
Come negarlo? Ma il problema non è rappresentato dalla storia, ma da
chi la legge e dal rapporto che ogni volta si produce tra testo e
lettore, per come ogni volta in forma distinta quelle parole – sempre
le stesse – sono percepite da chi legge. Perché la lettura è un atto
che presume un contratto: non cambia il testo nel tempo, siamo noi che
cambiamo nel tempo e ogni volta in relazione a come siamo, alla
sensibilità che abbiamo, leggiamo un testo che è “diverso”.
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"Un muro di xenofobia"
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“Prima
gli italiani”, “noi la moschea non la vogliamo”, “chi non salta
clandestino è”. Sono alcuni dei cori risuonati ieri nella
manifestazione di piazza Duomo, organizzata dalla Lega Nord di Matteo
Salvini. 40 mila le persone presenti, e nelle file del corteo anche i
militanti di Casa Pound. Agli slogan anti-immigrazione di Salvini, ha
risposto il sindaco Giuliano Pisapia. “La Lega alza un muro fatto di
xenofobia – le parole del sindaco riportate da Repubblica – Milano è ed
è sempre stata una città democratica che non può accettare tali
atteggiamenti lesivi della dignità dell’essere umano solo perché
straniero. La nostra è una città accogliente nel pieno rispetto della
legalità e continuerà a esserlo”. Secondo Repubblica, la manifestazione
di ieri apre la campagna politica del leghista Salvini che guarda alle
elezioni comunali di Milano del 2016. Nel mirino del delfino del
Carroccio, anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per la
gestione della questione profughi e il ministro risponde con
un’intervista sempre a Repubblica (in cui si parla anche della
questione dell’unioni omosessuali). Il quotidiano, inoltre, – nella
sezione milanese – riporta la manifestazione antirazzista tenutasi in
contemporanea a quella del Duomo: tremila le persone presenti, con le
bandiere di Tsipras e le sigle antagoniste a fare capolino nel corteo.
Nessuna tensione tra le due manifestazioni milanesi. Aria più pesante a
Napoli – dove si è comunque evitato lo scontro grazie alle forze
dell’ordine – a causa di altre due manifestazioni: da una parte uno
sparuto gruppo di Forza Nuova, che anche qui slogan come “casa e lavoro
prima agli italiani”, intervallati da sinistri “boia chi molla”
(Repubblica Napoli); dall’altra i gruppi di sinistra, guidati dallo
striscione “fuori i fascisti dalla città”. È intervenuto anche il
sindaco sospeso Luigi De Magistris: “inopportuno e grave che una
manifestazione di neonazisti abbia luogo a Napoli”.
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qui roma
Collegio rabbinico, lezioni al via
In
una aula magna stracolma inaugurato l'anno accademico 5775 del Collegio
Rabbinico Italiano. Dietro la cattedra il rabbino capo di Roma e
direttore del Collegio Riccardo Di Segni con una lezione dedicata al
trattato talmudico di Sotà che presentava alcuni elementi di
connessione con il corso dello scorso anno. A seguire il coordinatore
del Collegio rav Gianfranco Di Segni ha illustrato poi le linee
generali del programma delle varie classi: il corso dei liceali, il
corso medio per il titolo di maskil, il corso per il titolo di bagrut,
il corso superiore, i corsi per adulti. A questi corsi, che si svolgono
nella sede centrale, si affiancano quelli che si tengono al Liceo
ebraico, organizzati in collaborazione con la direzione della scuola.
Le materie principali sono quelle usuali per il curriculum di studi
ebraici: Torà con Rashì e altri commentatori, Tanakh, Mishnà, Talmud,
Halakhà, Lingua ebraica, Storia e pensiero, Tefillà. Quest'anno verrà
attivato anche un corso per mashghichim e chazanim. I corsi sono
annuali e proseguiranno fino a Shavuot, per poi avviarsi al ripasso e
agli esami. Commenta rav Gianfranco Di Segni: "L'anno scorso il
Collegio ha visto la partecipazione di un numero di allievi complessivo
superiore al centinaio e ci si aspetta lo stesso numero quest'anno.
BeHatzlachà a tutti!".
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israele
Premiato l'impegno degli Italkim
Giornate
intense per gli italkim, italiani d’Israele. A Hoshana Rabba, l’ultimo
giorno della festa di Sukkot, la comunità si è ritrovata per
un’occasione felice: il conferimento dell’onorificenza dell’Ordine
della Stella d’Italia a tre dei volti storici: Cecilia Nizza,
vicepresidente della Hevrat Yehude, associazione che rappresenta il
punto di riferimento degli italkim, Alessandro Viterbo, animatore di
Tsad Kadima, che si distingue per lo sforzo a favore di bambini e
ragazzi con lesioni cerebrali, Elena Leah Rossi Artom, una vita di
impegno sociale e culturale tra Italia e Israele, dove si è trasferita
nel 1939 per frequentare l’università in seguito alla promulgazione
delle Leggi razziste.
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qui roma - incontro con maia morgenstern
"Il teatro ebraico ha un futuro"
“Mentre
il Teatro ebraico di Bucarest stava letteralmente cadendo a pezzi, noi
continuavamo a recitare. E recitavamo di fronte a due spettatori, due
soli spettatori che per amore dell’arte avevano superato barriere ed
inferriate ed erano venuti ad assistere allo spettacolo”. A parlare,
accolta dall’Accademia di Romania, Maia Morgenstern, direttrice del
teatro e attrice di fama internazionale. Il successo nazionale che l’ha
resa una delle stelle più amate ed apprezzate di Romania e il ruolo di
Maria nel controverso film di Mel Gibson "The Passion" che le ha fatto
fare un balzo nel cinema americano dei grandi kolossal, non le hanno
mai permesso di dimenticare quel palco calcato giovanissima e che non
ha mai abbandonato: il Teatro ebraico di Bucarest, un luogo mitico nel
quale sul cartellone resistono ancora spettacoli recitati interamente
in lingua yiddish e diretto con un amore materno: “Voglio sia un posto
dove le persone si sentano accolte. Lo apriamo a tutti; chi arriva
viene ricevuto, gli viene offerto un bicchiere di vino e può godersi lo
spettacolo, che sia ebreo o non. L’importante è essere curiosi”.
L’incontro di stamattina è stato organizzato per permettere un
confronto diretto con la Comunità ebraica romana, un’opportunità che è
stata inserita all’interno di un ciclo di iniziative dedicate alla
brillante carriera della Morgenstern dal titolo Eccellenze romene
nell’arte teatrale e cinematografica.
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Sinodo, il dialogo difficile |
Ieri
è stata pubblicata la Relazione del Sinodo dei Vescovi dedicato alle
"sfide pastorali sulla famiglia". Al numero 15 della Relazione
(approvato con 167 "placet" e 13 "non placet") si dice: "Questa unione
[tra maschio e femmina] è stata danneggiata dal peccato ed è diventata
la forma storica di matrimonio nel Popolo di Dio, per il quale Mosè
concesse la possibilità di rilasciare un attestato di divorzio (cf. Dt
24, 1ss). Tale forma era prevalente ai tempi di Gesù. Con il Suo
avvento e la riconciliazione del mondo caduto grazie alla redenzione da
Lui operata, terminò l'era inaugurata con Mosé". Con una certa
durezza di forma e di sostanza i Vescovi vengono a dirci oggi che
noi, che seguiamo la Torà di Moshè, saremmo nel peccato e che la nostra
era è terminata. Quanto è difficile il dialogo.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Pensare il radicalismo islamico/5 |
I
Fratelli musulmani sono l'epicentro ideologico e storico di questa
svolta attivista che connota l’islamismo radicale. Non a caso nascono
nel 1928, quando il riscontro che il Califfato ottomano era
definitivamente tramontato diventa disagio insopportabile, alla ricerca
quindi di un qualche sbocco politico. Il programma che avanzano è di
ribaltare la sfida della modernità, intendendo la pratica islamica non
come un culto bensì come una totalità. Si ha uno Stato islamico quando
esso coincide in tutto e per tutto con la comunità dei «perfetti
credenti», che si ispira alla piattaforma della Fratellanza: «Dio è il
nostro programma; il Corano è la nostra Costituzione; il Profeta il
nostro leader; il combattimento sulla via di Dio la nostra strada; la
morte per la gloria di Dio la più grande delle nostre aspirazioni».
Centrale, nel messaggio del movimento, è il richiamo interclassista,
che rimuove integralmente la contrapposizione tra gli interessi
materiali e i conflitti che ad essi si accompagnano.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Un impeto d'ala
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Non
è che ci sia qualcosa di male a non saper parcheggiare la macchina. È
una questione seria su cui è il caso di far chiarezza. Però è un
fardello. Tachicardia, braccia doloranti le mille manovre necessarie a
non fare danni eccessivi, ma soprattutto una perdita di tempo indegna
per trovare un posto abbastanza grande quando spesso già uno
microscopico rischia di essere solo un miraggio. A Tel Aviv adesso
hanno risolto il problema, titolano i giornali: è stata introdotta
Henyofan, una rastrelliera per bici a forma di automobile messa proprio
sul bordo del marciapiede, per dimostrare visivamente che ben dieci
delle prime occupano lo spazio della seconda, una sola. Il nome, che
sembra una parola della lingua di qualche film fantasy che bisogna
vergognarsi di guardare, è una crasi di “henyon”, parcheggio, e “fan”,
da “ofanayim” ovvero bicicletta.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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