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Paolo Sciunnach,
insegnante
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Le
Sheva Mitzvoth Beneh Noach sono l’etica universale dell’umanità secondo
la tradizione rabbinica. Queste sette leggi si possono riassumere in
tre principi fondamentali: non fare idolatria; non commettere atti
crudeli contro le creature; istituisci tribunali.
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Anna
Foa,
storica
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Non
è tanto la presenza dei gruppi neonazisti, con la loro oscena
simbologia, a rendere preoccupante la manifestazione della Lega a
Milano, quanto quella degli altri: gente comune, chiusa nel suo
egoismo, dimentica o del tutto ignara del nostro passato di emigranti,
pronta a bersi tutte le favole, anche quella che l’emigrazione porti la
diffusione dell’ebola. Questa è la base della nuova destra, quella
francese di Marine Le Pen, per intenderci. L’oggetto di tutti i
populismi. Questa gente deve preoccuparci e farci riflettere seriamente
su di noi e su quello che si può fare per cambiarla e per batterla.
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FIRENZE
- Domani alle 15.30, presso Villa La Sfacciata, incontro con
l'architetto di fama internazionale Daniel Libeskind. A dialogare con
l'artista su "Scritti, disegni e macchine" Pino Brugellis (Osservatorio
sull'Architettura), Manuel Orazi (ed. Quodlibet) e Shulim Vogelmann
(ed. Giuntina) L'incontro sarà preceduto dai saluti del sindaco di
Firenze, Dario Nardella, e del presidente della fondazione Targetti,
Lorenzo Targetti.
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Attriti a Gerusalemme
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A
quarantott’ore dal discorso in cui il presidente palestinese Abu Mazen
a Ramallah ha invocato la “necessità di difendere il nostro santuario
dalla dissacrazione compiuta dai coloni ebrei”, che ha paragonato a
“mandrie di bestiame”, e dopo una manifestazione organizzata a Gaza da
Hamas per “difendere Al Aqsa dalle minacce israeliane” (il leader di
Hamas in esilio, Khaled Meshaal, si è spinto fino ad accusare il
governo di Netanyahu di volersi “impossessare di Al Aqsa”) sono
comparsi per la prima volta sul selciato di Gerusalemme dei graffiti
che equiparano la svastica nazista alla stella di David. Maurizio
Molinari (La Stampa) scrive che “La scelta di Autorita nazionale
palestinese (Anp) e Hamas di aprire un fronte di attrito contro Israele
sulla Spianata delle Moschee – che si trova sul Monte Moriah dove la
Bibbia vuole che avvenne il sacrificio di Isacco e dove sorgeva il
Tempio di Salomone distrutto dai romani nell’anno 70 – è evidenziata da
settimane di scontri fra manifestanti e polizia, culminati mercoledì
scorso in una battaglia che ha visto i palestinesi innalzare barricate
e lanciare bottiglie incendiarie. Abu Mazen si è spinto fino a
minacciare Israele di azioni legali internazionali”. All’origine
dell’attuale contenzioso c’è il fatto che, da oltre un anno, piccoli
gruppi di ebrei osservanti salgono due volte la settimana sull’Har
Ha-Bait – il Monte del Tempio, luogo più sacro dell’ebraismo – protetti
dagli agenti.
È in corso in questi giorni il Viaggio della Memoria che coinvolge 144
studenti di 24 scuole romane, accompagnate fra gli altri dal testimone
Sami Modiano, dal direttore del Museo della Shoah Marcello Pezzetti,
dal sindaco Ignazio Marino – che ha ricordato la deportazione di suo
padre e sottolineato come “Quei nazionalismi che hanno portato alla
tragedia della Shoah in forme diverse esistono ancora. A Birkenau e ad
Auschwitz l’uomo ha perso il senso delle cose” – e dal presidente della
Comunità ebraica romana. (Repubblica Roma)
A Roma, intanto, i ragazzi di diverse scuole cittadine sono impegnati
nell’iniziativa curata da Adachiara Zevi: sono loro infatti a
raccontare le storie dei deportati ricordati dalle “pietre d’inciampo”
nel quartiere ebraico. Sono già state installate più di duecento
stolpertsteine e gli studenti, prima di cimentarsi nelle visite
guidate, hanno fatto ricerche sui deportati, interviste ai
sopravvissuti e alle loro famiglie, ricordando così l’anniversario
della razzia al Ghetto del 16 ottobre 1943, durante la quale furono
deportate e avviate ai lager 1023 persone. (Il Messaggero Roma).
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QUI TORINO Un matrimonio a Carmagnola, l'antica sinagoga torna alla vita
“Si è trattato di una grande occasione, oltre che di gioia, anche per
riscoprire l’enorme patrimonio storico e culturale dell’ebraismo
italiano che, particolarmente in Piemonte, ha una varietà e una
ricchezza che meriterebbero di essere valorizzate.” Così Giulio
Disegni, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
ha commentato l’apertura straordinaria della sinagoga di Carmagnola per
festeggiare il matrimonio di Micol Nizza e Tomer Zerbib, celebrato in
Israele lo scorso agosto. Il padre di Micol, Ferruccio, è un noto
rappresentante della Comunità ebraica di Torino che discende dalla
famiglia Diena di Carmagnola, e ieri gli sposi, con gli abiti del gran
giorno, hanno portato un’aria di festa nella storica sinagoga che ha
conservato invariati i caratteri originari settecenteschi, ed è
riconosciuta come uno degli esempi più preziosi e significativi
dell’ebraismo in Piemonte. Nell’edificio in cui si trova la sinagoga,
utilizzata dalla comunità locale fino al ‘39 e da allora riaperta solo
in alcune occasioni straordinarie, è stata negli scorsi anni realizzata
dalla comunità ebraica di Torino una mostra permanente, curata dagli
architetti Lattes e Valentini che racconta le sinagoghe piemontesi, e
documenta il grande sforzo compiuto negli anni per restaurare gli
edifici e conservare le tracce della presenza ebraica in Piemonte. I
rabbanim Ariel Di Porto e Alberto Somekh – che aveva già organizzato
l’apertura della storica sinagoga qualche anno addietro in occasione di
Hanukkah – hanno così organizzato per i due giovani una cerimonia che
alla fine di minchà ha fatto risuonare gli antichi locali di canti e di
gioia.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
I segreti dei minhagim
Una
combinazione di rito francese, provenzale e tedesco. Sull’edizione
internazionale di Pagine Ebraiche, la rubrica dedicata alla parola
della settimana, “minhag” si addentra nelle particolarità degli storici
usi e costumi delle comunità ebraiche italiane, come l’Apam, minhag
originario dell’area di Asti, Fossano e Moncalvo in Piemonte, e
influenzato appunto dalla commistione delle tre culture. Intrecci di
identità e valori condivisi sono stati anche alla base di un
riconoscimento speciale, quello accordato dal presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano a tre rappresentanti degli italkim, gli
italiani d’Israele. A essere premiati con l’Ordine della Stella
d’Italia, Cecilia Nizza, Elena Rossi Artom e Alessandro Viterbo. Storie
e impegni molto diversi, ma uniti dalla capacità di fare da ponte tra i
due paesi. Halakha e mitzvot illustrate: in lingua inglese il
significativo sforzo di Moise Levy, protagonista della grande
intervista pubblicata su Pagine Ebraiche di ottobre. Levy firma
un’opera di nove volumi appena pubblicata dedicata a spiegare le norme
ebraiche in italiano con il supporto di immagini, ma anche a
raccogliere le berachot da recitare in oltre trecento occasioni,
corredate di audio per pronunciarle correttamente. Dopo la terribile
alluvione che ha colpito Genova, il pubblico internazionale ha
l’opportunità di leggere l’impatto degli ultimi eventi sulla piccola
comunità ebraica, che racconta un Sukkoth passato in condizioni
difficili, e la gratitudine verso coloro che in tutta Italia sono stati
definiti “angeli del fango”, i ragazzi scesi in strada per aiutare la
città a superare il momento.
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QUI ROMA - ITINERARI DELLA MEMORIA
Le pietre del ricordo
Tre
percorsi didattici, per esplorare e tenere viva la memoria degli ebrei
romani. “Lustrare e illustrare”: questo il titolo dell’iniziativa
organizzata dall’associazione Arteinmemoria, promotrice da cinque anni
dell’apposizione di Pietre d’Inciampo nella Capitale, con il
coinvolgimento dei ragazzi delle scuole. Partendo da Largo 16 ottobre,
davanti alla Casina dei Vallati che presto ospiterà gli uffici della
Fondazione Museo della Shoah, i ragazzi si sono mossi lungo percorsi
diversi (punti di partenza: via in Publicolis; via della Reginella; via
Catalana) ma sempre all’interno dell’area del Vecchio Ghetto. Nel
percorso didattico una verifica dello stato di conservazione delle
singole pietre, la loro pulizia e, contemporaneamente, una loro
illustrazione attraverso una lettura delle storie delle vittime.
“Abbiamo voluto ispirarci a quanto avvenne a Berlino in occasione del
75esimo anniversario della Notte dei Cristalli. Allora si scelse di
visitare tutte e 5mila le pietre d’inciampo della città, noi quest’oggi
abbiamo scelto di limitarci all’area del Portico d’Ottavia. È in
quest’area, tra l’altro, che si svolse il rastrellamento del 16
ottobre”, ha sottolineato la presidente di Arteinmemoria Adachiara Zevi
rivolgendosi agli studenti.
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QUI Formia - PREMIO VITTORIO FOA Raccontare il Novecento
Lo
scorso ottobre, durante la prima edizione del festival “Questo
Novecento e oltre” era stato inaugurato a Formia il nuovo auditorium
intitolato a Vittorio Foa e, contestualmente, annunciata l’istituzione
del premio a lui dedicato. Nella città che nel 1998 aveva dato a Foa la
cittadinanza onoraria “per meriti civili e culturali”, per quasi venti
giorni si sono tenute numerose attività all’insegna della storia del
secolo scorso, in memoria del centenario della prima guerra mondiale,
dedicandosi soprattutto alla formazione delle nuove generazioni. Come
ha spiegato il sindaco Sandro Bartolomeo: “Una nuova generazione
consapevole è un investimento serio ed importante per il futuro.
Vittorio Foa si rivolgeva spesso ai giovani, memorabili le sue lezioni
di storia e le sue conversazioni nelle scuole” e la città ha scelto di
proseguire nel suo operato. Ha vissuto la politica come una scelta
responsabile, tenendo sempre presente la necessità di integrare
pensiero e azione, e soprattutto l’importanza di sostenere le proprie
ragioni di parte senza dimenticare le ragioni dell’altro. Politico,
sindacalista, scrittore, era nipote del rabbino capo di Torino e la sua
presenza in città in questi giorni si è fatta sentire con forza, in
particolar modo durante la cerimonia di premiazione, quando, dopo un
lavoro appassionante e rigoroso la giuria, presieduta dallo scrittore e
saggista Carlo Ginzburg, ha presentato al pubblico i vincitori delle
varie categorie.
(nell’immagine la storica Anna Foa premia Silvana Calvo Martinoni)
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MEMORIA - IL VIAGGIO DELLE SCUOLE ROMANE
Auschwitz, l'emozione di Marino
Con
144 ragazzi romani a Cracovia e Auschwitz, per non dimenticare”. In un
tweet l’emozione del sindaco di Roma Ignazio Marino nel ripercorrere
quella che è anche una storia di dolore familiare. In Polonia per il
Viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale in collaborazione
con la Comunità ebraica romana, il primo cittadino ha infatti ricordato
la deportazione del padre. “Era alto come me e pesava 76 chili, quando
fu liberato arrivò invece a pesarne 41″, la sua commovente
testimonianza. Assieme agli studenti del territorio in rappresentanza
di 24 istituti, tra gli altri, anche il presidente della Comunità
ebraica Riccardo Pacifici e il sopravvissuto Sami Modiano. “I
sopravvissuti un giorno non ci saranno più, prendete il nostro
testimone” ha esortato Modiano rivolgendosi ai ragazzi. Dopo la visita
a Cracovia, guidata dal direttore scientifico del Museo della Shoah di
Roma Marcello Pezzetti, oggi la tappe più dure: Auschwitz e Birkenau.
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Oltremare
- Ritorno a Berlino |
La
rivoluzione del Milky, la chiamano. Tutto è diventato la rivoluzione di
qualcosa, dalla lontana estate del 2011, quando Boulevard Rothschild si
è riempito di tende canadesi e giovani famiglie o single hanno passato
l’estate in strada, per protestare contro il rincaro dei consumi nella
Israele ormai post-post-kibbutzistica. All’epoca, si era chiamata
inizialmente la rivoluzione del ‘cottage’, il formaggio fresco a
fiocchi che in Israele è fondamentale alla nutrizione quotidiana almeno
quanto il cappuccino per gli Italiani. Risultato: manifestazioni con
centinaia di migliaia persone ogni sabato sera, e i prezzi del
‘cottage’ calmierati, in effetti. Adesso tocca al Milky, un budino al
cioccolato con sopra la panna, venduto nei supermercati israeliani in
confezioni da due o da quattro, il prezzo del quale pare essere il
doppio di un prodotto consimile a Berlino. E apriti cielo.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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