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20 ottobre 2014 - 26 Tishri 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Le Sheva Mitzvoth Beneh Noach sono l’etica universale dell’umanità secondo la tradizione rabbinica. Queste sette leggi si possono riassumere in tre principi fondamentali: non fare idolatria; non commettere atti crudeli contro le creature; istituisci tribunali.
 
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Anna
Foa,
storica
Non è tanto la presenza dei gruppi neonazisti, con la loro oscena simbologia, a rendere preoccupante la manifestazione della Lega a Milano, quanto quella degli altri: gente comune, chiusa nel suo egoismo, dimentica o del tutto ignara del nostro passato di emigranti, pronta a bersi tutte le favole, anche quella che l’emigrazione porti la diffusione dell’ebola. Questa è la base della nuova destra, quella francese di Marine Le Pen, per intenderci. L’oggetto di tutti i populismi. Questa gente deve preoccuparci e farci riflettere seriamente su di noi e su quello che si può fare per cambiarla e per batterla.
 
FIRENZE - Domani alle 15.30, presso Villa La Sfacciata, incontro con l'architetto di fama internazionale Daniel Libeskind. A dialogare con l'artista su "Scritti, disegni e macchine" Pino Brugellis (Osservatorio sull'Architettura), Manuel Orazi (ed. Quodlibet) e Shulim Vogelmann (ed. Giuntina) L'incontro sarà preceduto dai saluti del sindaco di Firenze, Dario Nardella, e del presidente della fondazione Targetti, Lorenzo Targetti.
 
Attriti a Gerusalemme
A quarantott’ore dal discorso in cui il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah ha invocato la “necessità di difendere il nostro santuario dalla dissacrazione compiuta dai coloni ebrei”, che ha paragonato a “mandrie di bestiame”, e dopo una manifestazione organizzata a Gaza da Hamas per “difendere Al Aqsa dalle minacce israeliane” (il leader di Hamas in esilio, Khaled Meshaal, si è spinto fino ad accusare il governo di Netanyahu di volersi “impossessare di Al Aqsa”) sono comparsi per la prima volta sul selciato di Gerusalemme dei graffiti che equiparano la svastica nazista alla stella di David. Maurizio Molinari (La Stampa) scrive che “La scelta di Autorita nazionale palestinese (Anp) e Hamas di aprire un fronte di attrito contro Israele sulla Spianata delle Moschee – che si trova sul Monte Moriah dove la Bibbia vuole che avvenne il sacrificio di Isacco e dove sorgeva il Tempio di Salomone distrutto dai romani nell’anno 70 – è evidenziata da settimane di scontri fra manifestanti e polizia, culminati mercoledì scorso in una battaglia che ha visto i palestinesi innalzare barricate e lanciare bottiglie incendiarie. Abu Mazen si è spinto fino a minacciare Israele di azioni legali internazionali”. All’origine dell’attuale contenzioso c’è il fatto che, da oltre un anno, piccoli gruppi di ebrei osservanti salgono due volte la settimana sull’Har Ha-Bait – il Monte del Tempio, luogo più sacro dell’ebraismo – protetti dagli agenti.

È in corso in questi giorni il Viaggio della Memoria che coinvolge 144 studenti di 24 scuole romane, accompagnate fra gli altri dal testimone Sami Modiano, dal direttore del Museo della Shoah Marcello Pezzetti, dal sindaco Ignazio Marino – che ha ricordato la deportazione di suo padre e sottolineato come “Quei nazionalismi che hanno portato alla tragedia della Shoah in forme diverse esistono ancora. A Birkenau e ad Auschwitz l’uomo ha perso il senso delle cose” – e dal presidente della Comunità ebraica romana. (Repubblica Roma)

A Roma, intanto, i ragazzi di diverse scuole cittadine sono impegnati nell’iniziativa curata da Adachiara Zevi: sono loro infatti a raccontare le storie dei deportati ricordati dalle “pietre d’inciampo” nel quartiere ebraico. Sono già state installate più di duecento stolpertsteine e gli studenti, prima di cimentarsi nelle visite guidate, hanno fatto ricerche sui deportati, interviste ai sopravvissuti e alle loro famiglie, ricordando così l’anniversario della razzia al Ghetto del 16 ottobre 1943, durante la quale furono deportate e avviate ai lager 1023 persone. (Il Messaggero Roma).
 
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  davar
QUI TORINO 
Un matrimonio a Carmagnola, l'antica sinagoga torna alla vita
“Si è trattato di una grande occasione, oltre che di gioia, anche per riscoprire l’enorme patrimonio storico e culturale dell’ebraismo italiano che, particolarmente in Piemonte, ha una varietà e una ricchezza che meriterebbero di essere valorizzate.” Così Giulio Disegni, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha commentato l’apertura straordinaria della sinagoga di Carmagnola per festeggiare il matrimonio di Micol Nizza e Tomer Zerbib, celebrato in Israele lo scorso agosto. Il padre di Micol, Ferruccio, è un noto rappresentante della Comunità ebraica di Torino che discende dalla famiglia Diena di Carmagnola, e ieri gli sposi, con gli abiti del gran giorno, hanno portato un’aria di festa nella storica sinagoga che ha conservato invariati i caratteri originari settecenteschi, ed è riconosciuta come uno degli esempi più preziosi e significativi dell’ebraismo in Piemonte. Nell’edificio in cui si trova la sinagoga, utilizzata dalla comunità locale fino al ‘39 e da allora riaperta solo in alcune occasioni straordinarie, è stata negli scorsi anni realizzata dalla comunità ebraica di Torino una mostra permanente, curata dagli architetti Lattes e Valentini che racconta le sinagoghe piemontesi, e documenta il grande sforzo compiuto negli anni per restaurare gli edifici e conservare le tracce della presenza ebraica in Piemonte. I rabbanim Ariel Di Porto e Alberto Somekh – che aveva già organizzato l’apertura della storica sinagoga qualche anno addietro in occasione di Hanukkah – hanno così organizzato per i due giovani una cerimonia che alla fine di minchà ha fatto risuonare gli antichi locali di canti e di gioia.
 

iSRAELE
La figlia di Haniyeh (Hamas)

trasferita per curarsi a Tel Aviv
Una delle figlie di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, è stata curata in un ospedale di Tel Aviv. La bambina – tredicenne – è stata trasferita d'urgenza in Israele da Gaza dopo aver sofferto una complicazione nel corso di una procedura medica di routine. A dare la notizia, riportata dall'agenzia Reuters, alcuni famigliari della ragazza, a cui è seguita la conferma del portavoce dell'ospedale Ichilov di Tel Aviv Avi Shushan. Un ricovero durato alcuni giorni, ha dichiarato Shushan che non ha voluto specificare il motivo dell'urgenza. In ogni caso, non è la prima volta che un ospedale israeliano apre le sue porte ai famigliari di Hanyeh: in passato era stata curata la moglie del leader di Hamas mentre a novembre dello scorso anno i medici dello Schneider Children Hospital di Petah Tikva avevano cercato invano di salvare la vita della nipotina di appena un anno. Assieme a loro sono migliaia, i palestinesi che ogni anno vengono curati negli ospedali israeliani (oltre 200mila lo scorso anno, secondo i dati delle autorità sanitarie israeliane). A prescindere da chi siano parenti.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
I segreti dei minhagim
Una combinazione di rito francese, provenzale e tedesco. Sull’edizione internazionale di Pagine Ebraiche, la rubrica dedicata alla parola della settimana, “minhag” si addentra nelle particolarità degli storici usi e costumi delle comunità ebraiche italiane, come l’Apam, minhag originario dell’area di Asti, Fossano e Moncalvo in Piemonte, e influenzato appunto dalla commistione delle tre culture. Intrecci di identità e valori condivisi sono stati anche alla base di un riconoscimento speciale, quello accordato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a tre rappresentanti degli italkim, gli italiani d’Israele. A essere premiati con l’Ordine della Stella d’Italia, Cecilia Nizza, Elena Rossi Artom e Alessandro Viterbo. Storie e impegni molto diversi, ma uniti dalla capacità di fare da ponte tra i due paesi. Halakha e mitzvot illustrate: in lingua inglese il significativo sforzo di Moise Levy, protagonista della grande intervista pubblicata su Pagine Ebraiche di ottobre. Levy firma un’opera di nove volumi appena pubblicata dedicata a spiegare le norme ebraiche in italiano con il supporto di immagini, ma anche a raccogliere le berachot da recitare in oltre trecento occasioni, corredate di audio per pronunciarle correttamente. Dopo la terribile alluvione che ha colpito Genova, il pubblico internazionale ha l’opportunità di leggere l’impatto degli ultimi eventi sulla piccola comunità ebraica, che racconta un Sukkoth passato in condizioni difficili, e la gratitudine verso coloro che in tutta Italia sono stati definiti “angeli del fango”, i ragazzi scesi in strada per aiutare la città a superare il momento.
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QUI ROMA - ITINERARI DELLA MEMORIA
Le pietre del ricordo
Tre percorsi didattici, per esplorare e tenere viva la memoria degli ebrei romani. “Lustrare e illustrare”: questo il titolo dell’iniziativa organizzata dall’associazione Arteinmemoria, promotrice da cinque anni dell’apposizione di Pietre d’Inciampo nella Capitale, con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole. Partendo da Largo 16 ottobre, davanti alla Casina dei Vallati che presto ospiterà gli uffici della Fondazione Museo della Shoah, i ragazzi si sono mossi lungo percorsi diversi (punti di partenza: via in Publicolis; via della Reginella; via Catalana) ma sempre all’interno dell’area del Vecchio Ghetto. Nel percorso didattico una verifica dello stato di conservazione delle singole pietre, la loro pulizia e, contemporaneamente, una loro illustrazione attraverso una lettura delle storie delle vittime. “Abbiamo voluto ispirarci a quanto avvenne a Berlino in occasione del 75esimo anniversario della Notte dei Cristalli. Allora si scelse di visitare tutte e 5mila le pietre d’inciampo della città, noi quest’oggi abbiamo scelto di limitarci all’area del Portico d’Ottavia. È in quest’area, tra l’altro, che si svolse il rastrellamento del 16 ottobre”, ha sottolineato la presidente di Arteinmemoria Adachiara Zevi rivolgendosi agli studenti.
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QUI Formia - PREMIO VITTORIO FOA
Raccontare il Novecento

Lo scorso ottobre, durante la prima edizione del festival “Questo Novecento e oltre” era stato inaugurato a Formia il nuovo auditorium intitolato a Vittorio Foa e, contestualmente, annunciata l’istituzione del premio a lui dedicato. Nella città che nel 1998 aveva dato a Foa la cittadinanza onoraria “per meriti civili e culturali”, per quasi venti giorni si sono tenute numerose attività all’insegna della storia del secolo scorso, in memoria del centenario della prima guerra mondiale, dedicandosi soprattutto alla formazione delle nuove generazioni. Come ha spiegato il sindaco Sandro Bartolomeo: “Una nuova generazione consapevole è un investimento serio ed importante per il futuro. Vittorio Foa si rivolgeva spesso ai giovani, memorabili le sue lezioni di storia e le sue conversazioni nelle scuole” e la città ha scelto di proseguire nel suo operato. Ha vissuto la politica come una scelta responsabile, tenendo sempre presente la necessità di integrare pensiero e azione, e soprattutto l’importanza di sostenere le proprie ragioni di parte senza dimenticare le ragioni dell’altro. Politico, sindacalista, scrittore, era nipote del rabbino capo di Torino e la sua presenza in città in questi giorni si è fatta sentire con forza, in particolar modo durante la cerimonia di premiazione, quando, dopo un lavoro appassionante e rigoroso la giuria, presieduta dallo scrittore e saggista Carlo Ginzburg, ha presentato al pubblico i vincitori delle varie categorie.

(nell’immagine la storica Anna Foa premia Silvana Calvo Martinoni)
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MEMORIA - IL VIAGGIO DELLE SCUOLE ROMANE
Auschwitz, l'emozione di Marino
Con 144 ragazzi romani a Cracovia e Auschwitz, per non dimenticare”. In un tweet l’emozione del sindaco di Roma Ignazio Marino nel ripercorrere quella che è anche una storia di dolore familiare. In Polonia per il Viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale in collaborazione con la Comunità ebraica romana, il primo cittadino ha infatti ricordato la deportazione del padre. “Era alto come me e pesava 76 chili, quando fu liberato arrivò invece a pesarne 41″, la sua commovente testimonianza. Assieme agli studenti del territorio in rappresentanza di 24 istituti, tra gli altri, anche il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici e il sopravvissuto Sami Modiano. “I sopravvissuti un giorno non ci saranno più, prendete il nostro testimone” ha esortato Modiano rivolgendosi ai ragazzi. Dopo la visita a Cracovia, guidata dal direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti, oggi la tappe più dure: Auschwitz e Birkenau.
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pilpul
 Oltremare - Ritorno a Berlino
La rivoluzione del Milky, la chiamano. Tutto è diventato la rivoluzione di qualcosa, dalla lontana estate del 2011, quando Boulevard Rothschild si è riempito di tende canadesi e giovani famiglie o single hanno passato l’estate in strada, per protestare contro il rincaro dei consumi nella Israele ormai post-post-kibbutzistica. All’epoca, si era chiamata inizialmente la rivoluzione del ‘cottage’, il formaggio fresco a fiocchi che in Israele è fondamentale alla nutrizione quotidiana almeno quanto il cappuccino per gli Italiani. Risultato: manifestazioni con centinaia di migliaia persone ogni sabato sera, e i prezzi del ‘cottage’ calmierati, in effetti. Adesso tocca al Milky, un budino al cioccolato con sopra la panna, venduto nei supermercati israeliani in confezioni da due o da quattro, il prezzo del quale pare essere il doppio di un prodotto consimile a Berlino. E apriti cielo.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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