Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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"Zot
Torat haolà", "questa è la regola dell'olocausto": questa espressione,
che compare nei primi versi della parashà letta ieri e che così viene
correttamente tradotta, potrebbe essere resa anche con "questa è la
Torà della elevazione". Forse a dire che il vero strumento di
elevazione, per l'uomo, è lo studio della Torà.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Quando
si va via da un luogo per andare verso un altro luogo dove si pensa di
stare meglio ci portiamo sempre dietro qualcosa che sia il segno del
prima che si spera non ci sia più e che è anche il segno del nuovo
inizio. Quel segno serve per ricordare il prima, ma è anche la riga che
tracciamo tra il prima e il dopo, l’istante della scelta che
rende impossibile la revoca dell’impegno. Il pane azzimo è questo: il
segno dell’afflizione e il patto per tentare di vivere una nuova
condizione. Una cosa che fa da connessione fra la libertà come esito e
la liberazione come processo, un percorso che non è facile, cosparso di
mille trappole e sottoposto a molta impazienza.
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Tunisi scende in piazza
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Migliaia
di tunisini attesi oggi in piazza contro il terrore. Su Repubblica un
racconto di Marek Halter, invitato a rendere omaggio alle vittime
dell’attentato al museo del Bardo assieme a una significativa
rappresentanza interreligiosa. “La folla che si era radunata davanti al
museo ci ha lungamente applaudito, quando ci ha visto tutti assieme,
uomini di confessioni e storie così diverse”, sottolinea
l’intellettuale francese.
Preoccupa invece l’avanzata in Siria di Al Qaeda dopo la conquista
della cittadina di Idlib, nel Nordovest del paese. “Un successo
importante – si legge sul Corriere – che conferma come le fazioni
radicali siriane siano quelle con maggiori capacità militari”.
Nello Yemen in fiamme gli stranieri si danno alla fuga: la marina
militare saudita ha ritirato decine di diplomatici e lo stesso, scrive
il Sole 24 Ore, stanno facendo le Nazioni Unite.
In arrivo in Italia le lettere e gli scritti inediti di Anne Frank.
L’opera, intitolata “Tutti gli scritti”, è stata curata dall’Anne Frank
Fonds di Basilea ed è pubblicata da Einaudi. La presentazione del
volume, insieme alla pubblicazione di alcuni stralci, apre le pagine
culturali di Repubblica.
Su Vatican Insider della Stampa una cronaca di Lisa Billig del convegno
sull’estremismo religioso svoltosi presso la sede del Parlamento
europeo a Bruxelles. Tra i protagonisti il rabbino capo di Roma
Riccardo Di Segni, che ha illustrato il ‘Manifesto per la Lotta contro
l’Estremismo Religioso’ redatto dalla Conferenza dei Rabbini Europei.
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Leggere per crescere
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Si intitola “Leggere per crescere”
il dossier di aprile - scaricabile cliccando qui - , che ogni anno
Pagine Ebraiche dedica alla letteratura per bambini e ragazzi in
occasione della Bologna Childen’s Book Fair, la più importante fiera
sulla letteratura per l’infanzia, dove il giornale, insieme a DafDaf,
sarà distribuito in tutti i padiglioni. E nel programma della BCBF
compaiono diversi incontri organizzati e promossi dalla redazione
giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: martedì 31,
al Caffè degli Autori, Anna Castagnoli, Nadia Terranova, Paolo Cesari e
Luisa Valenti si confronteranno sulla difficoltà di raccontare ai
bambini “ciò che non si deve dire”, in una tavola rotonda promossa e
coordinata dalla redazione di DafDaf. Nel programma “fuori salone” sono
invece inseriti il laboratorio dedicato alla versione per bambini di
“Portico d’Ottavia”, la suggestiva storia di un palazzo nel cuore del
ghetto di Roma condotto dall’autrice, la storica Anna Foa, e con
l’illustratore Matteo Berton, al Museo Ebraico della città, e la mostra
su Rutu Modan, che aprirà negli stessi giorni sempre al MEB. Tra le
pagine del dossier spunti per tante letture, fra grandi classici e
alcune novità: dall’autobiografia di Leo Lionni “Tra i miei mondi”
all’intramontabile “I ragazzi della via Pal”, raccontato da Franco
Palmieri. Esistono libri per bambini anche piccoli che siano senza
immagini? Ebbene sì, e la provocazione è firmata dall’americano B.J.
Novak, autore di “The Book with No Pictures”, a riprova del valore
della parola, fonte prima di intelligenza e di incanto. Si parla poi di
Patrick Modiano, recente premio Nobel per la letteratura autore di
“Caterina Certezza” illustrato da Sempé, e non mancano storie dedicate
a identità e libertà, per leggere, per crescere.
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bologna children's book fair 2015
Leggere e scrivere per crescere,
Pagine Ebraiche protagonista
La
primavera, si sa, è tempo di libri, e ad aprire le danze è come ogni
anno la prestigiosa Bologna Children’s Book Fair (30 marzo-2 aprile),
la più importante fiera internazionale dedicata alla letteratura per
bambini e ragazzi, che in questi giorni porta in città il meglio
dell’editoria mondiale per giovani lettori. L’esperimento dello scorso
anno, quando “Non ditelo ai grandi” ha aperto il padiglione 33 al
pubblico, ha avuto un tale successo con la libreria internazionale e i
suoi oltre cento incontri organizzati in collaborazione con la
Cooperativa culturale Giannino Stoppani, che quest’anno la Fiera di
Bologna propone il “Weekend dei giovani lettori”. Nei primi due giorni
della manifestazione, poi, oltre alla libreria internazionale con le
sue iniziative, il pubblico potrà visitare la storica Mostra degli
illustratori (nell’illustrazione l’opera del vincitore dell’Hans
Christian Andersen Award per l’illustrazione, Roger Mello), e la mostra
del paese ospite di quest’edizione, la Croazia. Elena Pasoli e Roberta
Chinni, le due anime della grande manifestazione, hanno inoltre
previsto un moltiplicarsi di attività anche durante la settimana,
all’interno degli spazi normalmente inaccessibili al grande pubblico,
che quest’anno si aprono invece agli insegnanti, con un programma
speciale dedicato a educazione, didattica e cultura dei ragazzi. E la
collaborazione di Pagine Ebraiche e di DafDaf, il giornale ebraico dei
bambini con la Bologna Children’s Book Fair continua e si consolida un
anno dopo l’altro: un’iniziativa della redazione è infatti ospitata al
Caffè degli Autori, lo spazio coordinato da Giovanni Nucci. Introdotti
e moderati dalla redazione, Anna Castagnoli, Nadia Terranova, Paolo
Cesari e Luisa Valenti si confronteranno sulla difficoltà di raccontare
ai bambini “ciò che non si deve dire”. Nel programma fuori salone, poi,
è inserita un’altra iniziativa, promossa da DafDaf: al Museo Ebraico
della città si parlerà della storia del ghetto di Roma, grazie agli
interventi degli autori di Portico d’Ottavia, scritto dalla storica
Anna Foa e illustrato da Matteo Berton, che insieme alla redazione del
giornale ebraico dei bambini e alla responsabile della didattica del
museo condurranno un laboratorio per bambini. L’organizzazione della
Bologna Children’s Book Fair, poi, si farà portatrice delle idee della
cultura e dei valori della minoranza ebraica italiana distribuendo
Pagine Ebraiche e DafDaf sia alle centinaia di giornalisti che
seguiranno le giornate della manifestazione che agli ingressi del
“Weekend dei giovani lettori”, in una collaborazione che si stringe
ogni anno di più. E al valore della lettura sono dedicate queste
pagine, a partire da The Book with No Pictures di B.J. Novak, che
introduce i lettori di domani all’idea che la parola scritta sia una
sorgente inesauribile di intelligenza e di incanto. Le pagine dedicate
a Leo Lionni portano a riscoprire un autore noto prevalentemente per i
suoi capolavori per bambini, attraverso un’autobiografia che si legge
come un romanzo, mentre una recente riedizione riporta all’attenzione
un altro grande classico, I ragazzi della via Pàl.
(Clicca qui per leggere il dossier "Leggere per crescere" - Pagine Ebraiche aprile 2015)
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Dafdaf di aprile
Un giornale che parla al futuro
“Direi
che è chiara: un libro è come un seme, crea tanti lettori.” Luisa
Valenti ha accompagnato qualche settimana fa con queste parole
l’illustrazione che ha regalato al numero 55 di DafDaf. Un numero
speciale, in cui sono tante le pagine dedicate alla lettura, per
onorare come ogni anno quella incredibile festa del libro per bambini e
ragazzi che è la Bologna Children’s Book Fair. Il programma di
quest’anno, come sempre rigorosamente dedicato ai professionisti del
settore, apre però con una evoluzione dell’iniziativa che già nel 2014
aveva spalancato le porte della fiera di Bologna a migliaia di giovani
lettori: “Non ditelo ai grandi” è cresciuto, e la grande libreria
internazionale quest’anno apre nel we le sue porte, insieme alle mostre
che nei prossimi giorni saranno visitate da centinaia di editori,
autori e illustratori. E proprio dalla collaborazione fra DafDaf e i
vertici della fiera – Elena Pasoli e Roberta Chinni – è nato l’incontro
che il giornale ebraico dei bambini propone martedì 31 alle 13.30, al
Caffè degli Autori: “Raccontare l’indicibile" vedrà alcuni dei
collaboratori del giornale confrontarsi sulla difficoltà e sulla
responsabilità di scegliere ogni mese come affrontare argomenti a volte
impossibili da raccontare. I relatori saranno Anna Castagnoli, esperta
di letteratura illustrata, autrice, illustratrice; Paolo Cesari,
traduttore e collaboratore della casa editrice orecchioacerbo; la
scrittrice Nadia Terranova e Luisa Valenti, introdotti e coordinati
dalla redazione di DafDaf.
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QUI ROMA - INAUGURATA LA MOSTRA "TANDEM"
Emozioni su tela. E sui pedali
Centinaia
di persone si sono ritrovate negli spazi messi a disposizione
dall'Accademia d'Ungheria per celebrare l'inaugurazione di Tandem, la
mostra di sculture e dipinti che vede in scena, per la prima volta
assieme, la pittrice di fama internazionale Eva Fischer e suo marito
Alberto Baumann, poeta e scrittore scomparso lo scorso autunno. Una
delle grandi coppie dell'arte e della società italiana, protagonista di
un mondo indimenticabile rivissuto nelle testimonianze del figlio Alan
e di due amici di vecchia data, il giurista Giorgio Segrè e il docente
universitario David Meghnagi.
Tandem perché il loro sodalizio è fatto anche di tante pedalate. E
l’immagine simbolo della mostra, come raccontato dal figlio Alan, sta a
dimostrarlo: i due freschi sposini, sorridenti in bicicletta, pronti a
lanciarsi per le strade del centro storico insieme al fratello di Eva,
Roberto, e a sua moglie Ziva. “Sono passati pochi minuti dalla
cerimonia e l’allegra comitiva, partita dal Campidoglio, raccoglie su
di sé la curiosità dei passanti. Un modo insolito per festeggiare la
promessa di un amore eterno. Sicuramente – le sue parole in una
intervista che appare sull'ultimo numero di Italia Ebraica – un momento
di rara bellezza e poesia”.
Ad accogliere i numerosi ospiti accorsi in via Giulia il direttore
dell'Accademia Antal Molnár, assieme ai due curatori della mostra
Francesca Pietracci e Pal Nemeth.
a.s twitter @asmulevichmoked
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LA RASSEGNA STAMPA DI MELAMED
Non rinunciare all'educazione
Melamed
è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo
italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e
insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata
a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità
sul fronte dell’educazione e della scuola. Dalla alcune settimane la
redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per
fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed
esteri.
Per visualizzare la selezione di questa settimana della rassegna stampa di Melamed cliccare qui
“Non bisogna rinunciare all’educazione”, l’allarme di Daniele Novara
“Troppi passi indietro. Non si rinunci all’educazione” Con queste
parole, riprese anche nel titolo (Avvenire, 13 marzo), Daniele Novara,
pedagogista che da 25 anni dirige il Centro psicopedagogico per
l’educazione e la gestione dei conflitti, lancia l’allarme sulla
facilità con cui i genitori mettono in mano ai bambini quegli
smartphone che altro non sono che computer tascabili. “Quello che
vorrei fosse preso in considerazione, in primo luogo dai genitori, è
che mentre vietiamo l’alcol a un figlio fino ai 18 anni nessuno si pone
il problema dell’uso che a 10 o 11 anni farà della sua connessione
libera col mondo, di quello che potrà vedere e di come potrà
interpretarlo. Questo mi pare incredibile. Il risultato, per i più, è
una progressiva dissociazione dalla realtà, una crescente incapacità di
contestualizzarsi”.
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QUI TRIESTE Il senso critico da recuperare Presentato
all’Antico Caffè San Marco di Trieste “La via di fuga”, l’ultimo libro
di Federico Fubini, alla presenza dell’autore e degli storici Luisa
Accati, Anna Maria Vinci e Giacomo Todeschini. Pur essendo un’occasione
già sufficiente per trarne interessanti spunti di riflessione, non si è
limitata a questo, perché l’opera ha fatto quasi da preambolo ad un
discorso più ampio e attuale, che dalla storia di Renzo Fubini
(1904-1944), prozio dell’autore, passando per Albert Hirschmann, suo
allievo all’Università di Trieste, arriva fino all’analisi dell’attuale
crisi economica mondiale. “Storia aperta”, quindi, che trova proprio
nelle ricerche di Hirschmann che sostiene, nel 1970, che di fronte ad
un sistema in declino l’individuo può reagire in tre diversi modi:
exit, voice, loyalty (defezione, protesta, lealtà).
Paola Pini
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Demone e martire? |
Dunque,
il giudizio sul concreto operato di Giovanni Palatucci è destinato a
rimanere in sospeso. Forse per molto del tempo a venire. Evidentemente,
va aggiunto, non per assenza di dati (spesso, tuttavia, contraddittori
o comunque di non facile messa in una sequenza ordinata e, quindi, come
tale pronta ad offrirsi immediatamente nella sua presunta qualità di
strumento di giudizio morale, come invece spesso una diffusa opinione,
molto ingenua, sul processo storiografico intenderebbe ottenere, quasi
che lo storico sia da subito anche giudice del passato) ma per la
difficoltà di dare ad essi una sintesi condivisa. La contrapposizione
tra sensibilità (e suscettibilità) pubbliche non gioca a favore di tale
obiettivo, ad onore del vero. Segno che la storia e le memorie non sono
un campo di “pacificazione”, come certa vulgata di grana grossa, più
interessata a seppellire che non a fare emergere, intenderebbe ancora
accreditare, bensì luoghi simbolici, mentali e culturali dove si
innescano di nuovo contrapposizioni dialettiche.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Io scrivo
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Nell’eterna
lotta tra materialità sfrenata e inclinazione alla ricerca di un seppur
minimo impegno intellettuale, un tovagliolo nel cestino del pane di una
tavola chic del ristorante di un circolo di lettura rappresenta
l’apoteosi. Sul suddetto tovagliolo infatti è stampato in un carattere
elegante nero su bianco un elenco di circostanze e motivazioni
interiori che riguardano la lettura, con quel perfetto equilibrio tra
ironia e filosofeggiamenti che rende il tutto accettabile per chi
filosofeggia davvero e soddisfacente per chi si vuole illudere di
farlo. Somiglia un po’ a quel decalogo di diritti del lettore redatto
da Daniel Pennac, che grazie al cielo ha sdoganato la letteratura
spazzatura e l’abbandono di un libro a metà senza venir divorati dal
senso di colpa.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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