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22 Maggio 2015 - 4 Sivan 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
A pochi giorni dal trentesimo giorno dalla sua morte, mi ha colpito il fatto che i due momenti di ricordo per il Moreno HaRav Elio Toaff zzl ai quali ho partecipato avessero come elemento comune il sorriso. Non già il racconto dell’ironico, fermo, gioioso e livornese sorriso del rav stesso, bensì il sorriso di chi è stato suo allievo, suo discepolo, suo studente. Mi ha colpito che la gioia, quella profonda e non già la superficiale spensieratezza, sembra essere il più grande lascito ed insegnamento che i suoi discepoli abbiano ricevuto, assorbito, fatto loro. Mi ha colpito che al di là di ogni eventuale differenza personale, di esercizio del Rabbinato e caratteriale, molti studenti di rav Toaff zzl sappiano sorridere ricordando il loro maestro e sappiano sorridere nel loro essere essi stessi maestri. “Il cuore gioioso ha un buon effetto sul viso” così recita il Mishlè (Proverbi 15:13) e, a mio modesto parere, solo così potremo dare futuro a noi stessi ed al nostro popolo.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
La decisione del Vaticano di procedere nel percorso del riconoscimento dello stato di Palestina ha suscitato una vera e propria levata di scudi da parte di numerosi osservatori, oltre alla reazione dispiaciuta della diplomazia israeliana che ha fatto sapere di non vedere in che modo questo passo possa accelerare il processo di pace in Medio Oriente. Penso che l’intera vicenda debba essere valutata in termini diversi, tenendosi prudentemente lontani da una immediata valutazione legata solo alle dinamiche politiche contemporanee. In primo luogo, la Chiesa è un organismo complesso e millenario, e tutte le sue decisioni vanno interpretate tenendo conto di questa prospettiva. E, in secondo luogo, queste decisioni non possono essere valutate leggendole solo attraverso la lente dei rapporti fra Chiesa ed ebraismo. La priorità della Chiesa (intesa come stato Vaticano, cioè uno Stato politico che difende i suoi interessi nel mondo) è quella di stabilire rapporti diplomatici che permettano di difendere e consolidare la presenza cristiana, in questo caso in Medio Oriente, dove questa – tenuto conto degli avvenimenti in corso negli ultimi anni – è fortemente minacciata.
 
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Incubo a Palmira
Decapitazioni di massa, migliaia di persone in fuga, assenza dei servizi di base. La drammatica situazione di Palmira, l'antichissima città siriana conquistata dall'Isis, apre oggi le pagine dei giornali. Oltre che per la popolazione civile, come noto, si teme anche per i monumenti (patrimonio dell'umanità) che vi sono conservati. Con la conquista di Palmira gli uomini del Califfo controllano adesso il cinquanta per cento della Siria anche se, scrive il Corriere, “per la maggior parte si tratta di zone desertiche”. Il mondo della cultura si mobilita intanto per far sì che lo straordinario patrimonio archeologico non venga distrutto. E la Stampa titola: “Palmira, addio al gioiello che il rais Assad ha protetto e l'Occidente lasciato solo”.

Ancora molti dubbi attorno all'arresto di Abdelmajid Touil, il giovane marocchino sospettato di essere l'attentatore del museo del Bardo di Tunisi. Touil per il momento resta in carcere, oggi l'udienza per la convalida del fermo. E mentre la procura di Milano alimenta nuovi interrogativi (“Touil era in Italia il giorno della strage”), fonti dell'intelligence citate dal Tempo sostengono invece “che non c'è stato alcun scambio di persona”.

“Se Israele volesse fare qualcosa contro l’Iran, spazzeremo via Haifa e Tel Aviv, contro cui sono pronti ad essere lanciati 80 mila missili di Hezbollah in Libano”. Lo ha detto l’alto ufficiale iraniano Yahya Rahim Safavi, consigliere militare della Guida suprema Ali Khamenei. La dichiarazione è riportata in una breve su Avvenire.

Intervistato da Repubblica Roma, il presidente uscente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici racconta i suoi oltre venti anni in Consiglio e parla specificamente di alcune figure politiche. L'attuale sindaco Ignazio Marino? “Un uomo timido, con una Giunta terrorizzata da Mafia Capitale”. Afferma Pacifici: “Prima che scoppiasse il caso (Mafia Capitale) un autorevole esponente del Pd mi prospetto di candidarmi a sindaco dopo di lui. Altre due volte la proposta era arrivata da Buttiglione e dal Pdl”. Mentre con l'ex primo cittadino Gianni Alemanno, oggi indagato per associazione mafiosa oltre che grande sponsor di Marine Le Pen in Italia, Pacifici sostiene di non aver sbagliato approccio e garantisce: “Rifarei tutto”.
Per il futuro, il presidente uscente afferma inoltre di voler vivere del suo lavoro “di rappresentante di abbigliamento”.
 
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  davar
il presidente degli stati uniti barack obama
"Avere a cuore lo Stato di Israele significa anche discuterci"
Torna a difendere l'accordo sul nucleare siglato con l'Iran – che tanto preoccupa Israele e non solo – il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lo fa in una lunga intervista pubblicata in queste ore e rilasciata al giornalista della rivista americana Atlantic, Jeff Goldberg. Un botta e risposta in cui Obama si rivolge soprattutto a Israele e al mondo ebraico americano, ribadendo l'importanza di evitare che Teheran si doti di un'arma nucleare. Nell'intervista il presidente definisce il suo impegno per garantire la sicurezza di Israele (“Credo di poter dimostrare come nessun presidente degli Stati Uniti sia stato più deciso [di me] nel fare in modo di aiutare Israele a proteggersi”), sottolineando che le critiche mosse in passato al Paese sono la dimostrazione di avere a cuore il suo futuro e quello del popolo ebraico, a cui Obama afferma di essere molto legato.
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SHAVUOT 5775
Il significato dell'Omer
Cos’è l’Omer? I rabbini vi risponderanno con dotte spiegazioni sul conteggio dei giorni e le settimane che intercorrono tra Pesach e Shavuoth, ma da agronomo mi sia permesso dare una risposta più terra-terra, sul significato letterale della parola ‘Omer. L’Omer è una pratica agricola, un modo di cogliere il frutto della terra che il Signore ci ha concesso.
Quando, a fine stagione, abbiamo un campo pieno di belle spighe cosa dobbiamo fare per coglierle e portare a casa il prodotto che il Signore ci ha elargito? Oggi, se poniamo questa domanda ad un giovane, ci risponderà, giustamente, che si entra nel campo con una macchina mietitrebbiatrice e in breve tempo si porta in magazzino la granella pulita; ma non molto tempo fa non era così, esattamente come non lo è stato per millenni e come facevano i nostri antenati, agricoltori nella Terra Promessa.
La raccolta e la pulitura dei granelli era suddivisa in fasi successive, ognuna distinta dalle altre e spesso esposta ad alee diverse. La prima fase era il taglio effettuato con la falce (o i falcetti).


Roberto Jona
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expo 2015 - cibo e dialogo tra le religioni 
Sostenibilità, terreno condiviso
Non rovinare il creato con un eccessivo sfruttamento ed evitare gli sprechi. In una parola, sostenibilità. Quando si parla di alimentazione vi sono dei capisaldi che sono condivisi da tutti, e in primo luogo da tutte le religioni. Questo è emerso con forza all’incontro “Il cibo nello spirito nella Carta di Milano”, organizzato all’Expo in occasione della Giornata delle Nazioni Unite sulla Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo. “Ci si comincia a rendere conto del ruolo delle religioni nella produzione di cibo sostenibile, e visto che all’Expo si coinvolge tutto il mondo sono stati riuniti esponenti di tutte le religioni. Un'ottima iniziativa”, afferma il rav Elia Richetti. A confronto anche monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della chiesa cattolica ambrosiana, l’imam della Coreis Hamid Abd al-Qadir Distefano, il pastore della chiesa evangelica valdese Giuseppe Platone, la cappellana della chiesa anglicana Vickie Sims, l'esponente induista Svamini Hamsananda Ghiri e il monaco buddhista tibetano Tenzin Khenze.
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La rassegna settimanale di melamed
Presunzione di razzismo
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Dalla alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri.  

Due diversi episodi hanno messo la scuola al centro dell’attenzione dei media negli scorsi giorni, con un rincorrersi di articoli a forte presa emotiva. Sono ben undici, infatti, gli articoli che il 16 maggio raccontano quello che è successo fra due dodicenni all’uscita da scuola, a Terni. La sequenza dei titoli: da “Terni, porta il crocefisso. Il compagno di classe africano la prende a pugni” (Secolo d’Italia) a “Islam violento a casa nostra. Botte e insulti ai cristiani” (Il Giornale) fino a “Croci strappate e chiese invase. Piccoli talebani crescono. Da noi” su Libero.
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QUI VERONA
Genesi, confronto a più voci
Nato undici anni fa a Vicenza ed ora esteso a gran parte delle province venete, il festival biblico rappresenta un importante momento di incontro per tutta la città di Verona. Ad aprire la quarta edizione uno spettacolo teatrale intitolato “In principio…Interazioni sulla Genesi” con musiche di Stefano Gueresi e letture del testo biblico in ebraico, tedesco, latino.
Ideato dal centro studi Alteritas, che ha voluto sul palcoscenico un rabbino, un pastore protestante, un teologo cattolico e una filosofa, l'evento ha avuto tra i suoi protagonisti Luciano Meir Caro (nell'immagine), rabbino Capo di Ferrara e di riferimento per Verona e Vicenza, che – introdotto sul palco dalla presidente di Alteritas Simona Marchesini – ha letto in ebraico il passo di Bereshit (1, 1-5) “E la luce fu…” spiegandone il significato più profondo. Ad intervenire, tra gli altri, anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti e monsignor Giancarlo Grandis, vicario alla cultura per la diocesi.
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qui roma
Israele e la sfida ambientale
L'impegno di Israele sul fronte della sostenibilità dell’ambiente e della costruzione di un futuro sempre più “green”. Un impegno straordinario eppure ancora oggi troppo poco conosciuto.

A proporlo sarà l’associazione ecologista A Council for a Beautiful Israel, che per la giornata di martedì 26 maggio (Aranciera di San Sisto, 20.30) ha organizzato un incontro sui “segreti” dello Stato ebraico cui parteciperanno i giornalisti Annamaria Esposito e Maurizio Molinari oltre all’ambasciatore israeliano Naor Gilon. L’incontro ha il patrocinio, oltre che dell’ambasciata, anche di Roma Capitale e Hashomer Hatzair.
Per confermare la propria presenza è necessario scrivere a beautifulisraelitaly@gmail.com
TORINO - PRESENTATO IL LIBRO DI GIULIO DISEGNI
Il diritto e le imprese in crisi
Presentato a Torino, nella sede della fondazione Fulvio Croce, il volume “L'impresa in crisi” (ed. Giappichelli) curato dall'avvocato e vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni. L'opera, al cui interno appaiono diversi contributi di addetti ai lavori, tratta delle soluzioni offerte dal nuovo diritto fallimentare.

 pilpul
24 maggio
Spesso ci troviamo a sottolineare coincidenze tra le date del calendario ebraico e quelle del calendario civile: il 25 aprile che a volte cade di Pesach e a volte di Yom Ha-Atzmaut, Purim che talvolta capita l’8 marzo, ecc. Questa volta, però, con il primo giorno di Shavuot che coincide con il centesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, non ci sono accostamenti e somiglianze possibili, anzi, le due ricorrenze sono in antitesi: la festa del dono della Legge in opposizione alla barbarie, l’unica festa in cui non si usa mangiar carne proprio nella data in cui l’Italia si univa alla generale carneficina. Decisamente se quest’anno vorremo festeggiare Shavuot con la consueta allegria dovremo scordarci della data civile.

Anna Segre, insegnante
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Le Occasioni di Montale
“Non il grillo ma il gatto / del focolare / or ti consiglia, splendido / lare della dispersa tua famiglia. // La casa che tu rechi / con te ravvolta, gabbia o cappelliera?, / sovrasta i ciechi tempi come il flutto / arca leggera – e basta al tuo riscatto.” Tra i poeti e gli scrittori del Novecento italiano, Eugenio Montale (1896- 1981), pur non avendo origini ebraiche, ha vissuto in prima persona la perdita e la persecuzione di coloro, amici e amanti, che subirono le leggi razziste fasciste, e sono state indotte a causa di esse a lasciare l’Italia.
Francesco Moises Bassano, studente
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La Legge nel deserto 
“Se Dio avesse rivelato la Sua Legge in una contrada abitata, questa contrada si sarebbe inorgoglita, si sarebbe considerata come la privilegiata tra tutte le contrade del mondo. Ecco perché Dio ha rivelato la Sua legge nel deserto, per dimostrare che i figli della Legge devono essere liberi come i figli del deserto. L’ha rivelata in un deserto che appartiene a tutti per indicare che la sua legge è un patrimonio comune.” (Augusto Segre “Shavuot” edizioni dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, Roma 5726 – 1966).

Ilana Bahbout



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