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Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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A
pochi giorni dal trentesimo giorno dalla sua morte, mi ha colpito il
fatto che i due momenti di ricordo per il Moreno HaRav Elio Toaff zzl
ai quali ho partecipato avessero come elemento comune il sorriso. Non
già il racconto dell’ironico, fermo, gioioso e livornese sorriso del
rav stesso, bensì il sorriso di chi è stato suo allievo, suo discepolo,
suo studente. Mi ha colpito che la gioia, quella profonda e non già la
superficiale spensieratezza, sembra essere il più grande lascito ed
insegnamento che i suoi discepoli abbiano ricevuto, assorbito, fatto
loro. Mi ha colpito che al di là di ogni eventuale differenza
personale, di esercizio del Rabbinato e caratteriale, molti studenti di
rav Toaff zzl sappiano sorridere ricordando il loro maestro e sappiano
sorridere nel loro essere essi stessi maestri. “Il cuore gioioso ha un
buon effetto sul viso” così recita il Mishlè (Proverbi 15:13) e, a mio
modesto parere, solo così potremo dare futuro a noi stessi ed al nostro
popolo.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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La
decisione del Vaticano di procedere nel percorso del riconoscimento
dello stato di Palestina ha suscitato una vera e propria levata di
scudi da parte di numerosi osservatori, oltre alla reazione dispiaciuta
della diplomazia israeliana che ha fatto sapere di non vedere in che
modo questo passo possa accelerare il processo di pace in Medio
Oriente. Penso che l’intera vicenda debba essere valutata in termini
diversi, tenendosi prudentemente lontani da una immediata valutazione
legata solo alle dinamiche politiche contemporanee. In primo luogo, la
Chiesa è un organismo complesso e millenario, e tutte le sue decisioni
vanno interpretate tenendo conto di questa prospettiva. E, in secondo
luogo, queste decisioni non possono essere valutate leggendole solo
attraverso la lente dei rapporti fra Chiesa ed ebraismo. La priorità
della Chiesa (intesa come stato Vaticano, cioè uno Stato politico che
difende i suoi interessi nel mondo) è quella di stabilire rapporti
diplomatici che permettano di difendere e consolidare la presenza
cristiana, in questo caso in Medio Oriente, dove questa – tenuto conto
degli avvenimenti in corso negli ultimi anni – è fortemente minacciata.
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Incubo a Palmira
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Decapitazioni
di massa, migliaia di persone in fuga, assenza dei servizi di base. La
drammatica situazione di Palmira, l'antichissima città siriana
conquistata dall'Isis, apre oggi le pagine dei giornali. Oltre che per
la popolazione civile, come noto, si teme anche per i monumenti
(patrimonio dell'umanità) che vi sono conservati. Con la conquista di
Palmira gli uomini del Califfo controllano adesso il cinquanta per
cento della Siria anche se, scrive il Corriere, “per la maggior parte
si tratta di zone desertiche”. Il mondo della cultura si mobilita
intanto per far sì che lo straordinario patrimonio archeologico non
venga distrutto. E la Stampa titola: “Palmira, addio al gioiello che il
rais Assad ha protetto e l'Occidente lasciato solo”.
Ancora molti dubbi attorno all'arresto di Abdelmajid Touil, il giovane
marocchino sospettato di essere l'attentatore del museo del Bardo di
Tunisi. Touil per il momento resta in carcere, oggi l'udienza per la
convalida del fermo. E mentre la procura di Milano alimenta nuovi
interrogativi (“Touil era in Italia il giorno della strage”), fonti
dell'intelligence citate dal Tempo sostengono invece “che non c'è stato
alcun scambio di persona”.
“Se Israele volesse fare qualcosa contro l’Iran, spazzeremo via Haifa e
Tel Aviv, contro cui sono pronti ad essere lanciati 80 mila missili di
Hezbollah in Libano”. Lo ha detto l’alto ufficiale iraniano Yahya Rahim
Safavi, consigliere militare della Guida suprema Ali Khamenei. La
dichiarazione è riportata in una breve su Avvenire.
Intervistato da Repubblica Roma, il presidente uscente della Comunità
ebraica Riccardo Pacifici racconta i suoi oltre venti anni in Consiglio
e parla specificamente di alcune figure politiche. L'attuale sindaco
Ignazio Marino? “Un uomo timido, con una Giunta terrorizzata da Mafia
Capitale”. Afferma Pacifici: “Prima che scoppiasse il caso (Mafia
Capitale) un autorevole esponente del Pd mi prospetto di candidarmi a
sindaco dopo di lui. Altre due volte la proposta era arrivata da
Buttiglione e dal Pdl”. Mentre con l'ex primo cittadino Gianni
Alemanno, oggi indagato per associazione mafiosa oltre che grande
sponsor di Marine Le Pen in Italia, Pacifici sostiene di non aver
sbagliato approccio e garantisce: “Rifarei tutto”.
Per il futuro, il presidente uscente afferma inoltre di voler vivere del suo lavoro “di rappresentante di abbigliamento”.
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SHAVUOT 5775
Il significato dell'Omer
Cos’è
l’Omer? I rabbini vi risponderanno con dotte spiegazioni sul conteggio
dei giorni e le settimane che intercorrono tra Pesach e Shavuoth, ma da
agronomo mi sia permesso dare una risposta più terra-terra, sul
significato letterale della parola ‘Omer. L’Omer è una pratica
agricola, un modo di cogliere il frutto della terra che il Signore ci
ha concesso.
Quando, a fine stagione, abbiamo un campo pieno di belle spighe cosa
dobbiamo fare per coglierle e portare a casa il prodotto che il Signore
ci ha elargito? Oggi, se poniamo questa domanda ad un giovane, ci
risponderà, giustamente, che si entra nel campo con una macchina
mietitrebbiatrice e in breve tempo si porta in magazzino la granella
pulita; ma non molto tempo fa non era così, esattamente come non lo è
stato per millenni e come facevano i nostri antenati, agricoltori nella
Terra Promessa.
La raccolta e la pulitura dei granelli era suddivisa in fasi
successive, ognuna distinta dalle altre e spesso esposta ad alee
diverse. La prima fase era il taglio effettuato con la falce (o i
falcetti).
Roberto Jona
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expo 2015 - cibo e dialogo tra le religioni
Sostenibilità, terreno condiviso
Non
rovinare il creato con un eccessivo sfruttamento ed evitare gli
sprechi. In una parola, sostenibilità. Quando si parla di alimentazione
vi sono dei capisaldi che sono condivisi da tutti, e in primo luogo da
tutte le religioni. Questo è emerso con forza all’incontro “Il cibo
nello spirito nella Carta di Milano”, organizzato all’Expo in occasione
della Giornata delle Nazioni Unite sulla Diversità Culturale per il
Dialogo e lo Sviluppo. “Ci si comincia a rendere conto del ruolo delle
religioni nella produzione di cibo sostenibile, e visto che all’Expo si
coinvolge tutto il mondo sono stati riuniti esponenti di tutte le
religioni. Un'ottima iniziativa”, afferma il rav Elia Richetti. A
confronto anche monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della chiesa
cattolica ambrosiana, l’imam della Coreis Hamid Abd al-Qadir Distefano,
il pastore della chiesa evangelica valdese Giuseppe Platone, la
cappellana della chiesa anglicana Vickie Sims, l'esponente induista
Svamini Hamsananda Ghiri e il monaco buddhista tibetano Tenzin Khenze. Leggi
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QUI VERONA
Genesi, confronto a più voci
Nato
undici anni fa a Vicenza ed ora esteso a gran parte delle province
venete, il festival biblico rappresenta un importante momento di
incontro per tutta la città di Verona. Ad aprire la quarta edizione uno
spettacolo teatrale intitolato “In principio…Interazioni sulla Genesi”
con musiche di Stefano Gueresi e letture del testo biblico in ebraico,
tedesco, latino.
Ideato dal centro studi Alteritas, che ha voluto sul palcoscenico un
rabbino, un pastore protestante, un teologo cattolico e una filosofa,
l'evento ha avuto tra i suoi protagonisti Luciano Meir Caro
(nell'immagine), rabbino Capo di Ferrara e di riferimento per Verona e
Vicenza, che – introdotto sul palco dalla presidente di Alteritas
Simona Marchesini – ha letto in ebraico il passo di Bereshit (1, 1-5)
“E la luce fu…” spiegandone il significato più profondo. Ad
intervenire, tra gli altri, anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti e
monsignor Giancarlo Grandis, vicario alla cultura per la diocesi.
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TORINO - PRESENTATO IL LIBRO DI GIULIO DISEGNI
Il diritto e le imprese in crisi
Presentato
a Torino, nella sede della fondazione Fulvio Croce, il volume
“L'impresa in crisi” (ed. Giappichelli) curato dall'avvocato e
vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio
Disegni. L'opera, al cui interno appaiono diversi contributi di addetti
ai lavori, tratta delle soluzioni offerte dal nuovo diritto
fallimentare.
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24 maggio |
Spesso
ci troviamo a sottolineare coincidenze tra le date del calendario
ebraico e quelle del calendario civile: il 25 aprile che a volte cade
di Pesach e a volte di Yom Ha-Atzmaut, Purim che talvolta capita l’8
marzo, ecc. Questa volta, però, con il primo giorno di Shavuot che
coincide con il centesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia nella
prima guerra mondiale, non ci sono accostamenti e somiglianze
possibili, anzi, le due ricorrenze sono in antitesi: la festa del dono
della Legge in opposizione alla barbarie, l’unica festa in cui non si
usa mangiar carne proprio nella data in cui l’Italia si univa alla
generale carneficina. Decisamente se quest’anno vorremo festeggiare
Shavuot con la consueta allegria dovremo scordarci della data civile.
Anna Segre, insegnante
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Le Occasioni di Montale |
“Non
il grillo ma il gatto / del focolare / or ti consiglia, splendido /
lare della dispersa tua famiglia. // La casa che tu rechi / con te
ravvolta, gabbia o cappelliera?, / sovrasta i ciechi tempi come il
flutto / arca leggera – e basta al tuo riscatto.” Tra i poeti e gli
scrittori del Novecento italiano, Eugenio Montale (1896- 1981), pur non
avendo origini ebraiche, ha vissuto in prima persona la perdita e la
persecuzione di coloro, amici e amanti, che subirono le leggi razziste
fasciste, e sono state indotte a causa di esse a lasciare l’Italia.
Francesco Moises Bassano, studente
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La Legge nel deserto |
“Se
Dio avesse rivelato la Sua Legge in una contrada abitata, questa
contrada si sarebbe inorgoglita, si sarebbe considerata come la
privilegiata tra tutte le contrade del mondo. Ecco perché Dio ha
rivelato la Sua legge nel deserto, per dimostrare che i figli della
Legge devono essere liberi come i figli del deserto. L’ha rivelata in
un deserto che appartiene a tutti per indicare che la sua legge è un
patrimonio comune.” (Augusto Segre “Shavuot” edizioni dell’Unione delle
Comunità Israelitiche Italiane, Roma 5726 – 1966).
Ilana Bahbout
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