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4 agosto 2015 - 19 Av 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Il tema della prossima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica sarà “Ponti e AttraversaMenti”. In tutte le Comunità fervono preparativi e allestimenti di vari progetti protesi a cementare collaborazioni e sinergie con rappresentanti di altre culture e religioni. Missione doverosa per conoscere e far conoscere le rispettive differenze per un sano sviluppo della cultura e del rispetto reciproco.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Questa volta il terrorismo è tutto nostro. Un bambino palestinese arso vivo in casa sua mentre dorme e una ragazzina israeliana pugnalata a morte durante il Gay Pride. Siamo tutti sdegnati e disgustati, e tutti non esitiamo a dissociarci da questa specie estrema di follia. Ma già il termine ‘follia’ sembra giustificare le motivazioni degli atti. Non è follia, allora, è solo odio criminale, non diverso e non meno grave di quello che per secoli è stato riservato a noi ebrei. Un odio criminale coltivato per decenni scientificamente, demagogicamente da chi aveva interesse a farlo. Ci siamo detti più volte che non dobbiamo diventare come ‘loro’, dove ‘loro’ sono gli antisemiti viscerali e assassini. Qualcuno di noi sembra aver scelto quella strada. Ma perché non ci siamo accorti che qualcuno la stava imboccando? Che certe posizioni non potevano che portare a questi esiti? L’omicidio Rabin non ha insegnato abbastanza; c’è chi sta ancora brindando. Certo, qualcuno aveva cercato di mettere in guardia dall’adesione a idee troppo semplicistiche e strumentalizzabili, ma era stato tacciato di antisemitismo, di odio di sé, perché dire che un tuo fratello sta sbagliando è considerato crimine e tradimento, e va denunciato sui muri della città.
 
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Le domande di Keret
Dopo i drammatici fatti di cronaca avvenuti negli ultimi giorni, l’attacco incendiario a Kfar Douma e l’assalto al Gay Pride di Gerusalemme, proseguono le tensioni in Israele e Cisgiordania. Ieri, riporta il Fatto Quotidiano, una macchina alla periferia di Gerusalemme è stata colpita da una bottiglia incendiaria lanciata da un palestinese che ha ferito due coniugi. Si stringe, intanto, la morsa del governo israeliano contro gli estremisti di destra: la polizia ha arrestato Meir Ettinger, sospettato di far parte di una cellula eversiva. Sul Corriere della Sera viene pubblicato un ampio articolo dello scrittore israeliano Etgar Keret che denuncia l’assenza, alla manifestazione anti-violenza dello scorso sabato, di alcuni gruppi che compongono la società israeliana: “Come è possibile – scrive Keret – che a manifestare contro l’assassinio di bambini e innocenti vengano meno persone di quelle che parteciperebbero a una protesta contro il prezzo delle case o il blocco edilizio nelle zone degli insediamenti?”. Sul Giornale, infine, Fiamma Nirenstein commenta le ultime difficili giornate: “Il lutto di questi giorni è un urlo di dolore perché è accompagnato da qualcosa che per il popolo ebraico è intollerabile, un chiodo, una persecuzione continua: il senso di colpa”.
 
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  davar
Israele
Religioni insieme contro l'odio

Condannare ogni forma di terrorismo e rispondere alla violenza con il dialogo. Questo l'obiettivo della visita compiuta nelle scorse ore da una delegazione di leader religiosi ebrei e musulmani (nell'immagine) all'ospedale israeliano di Tel Hashomer. Qui è ricoverata la famiglia Dawabsha, vittima lo scorso venerdì dell'attentato compiuto da estremisti israeliani che hanno dato fuoco alla loro casa, uccidendo il figlio di 18 mesi, Ali.

Ahmed, il fratello di quattro anni di Ali, è sopravvissuto ma ha riportato gravi ustioni su tutto il corpo ed è ancora in pericolo di vita. A lui e alla sua famiglia, hanno spiegato i leader religiosi della delegazione – di cui facevano parte l'ex ministro della Diaspora rav Michael Melchior, il rabbino capo ashkenazita di Gerusalemme Aryeh Stern, i fondatori dell'organizzazione Tzohar rav Rafi Feuerstein e David Stav e lo sceicco Abdullah Darwish – sono andate le preghiere per una pronta guarigione. “È stato un crimine terribile – ha affermato rav Melchior nel corso dell'incontro – e per questo leader rabbinici e musulmani di questo paese sono venuti qui, insieme, per dire che non accetteremo nessun tipo di violenza, di omicidi o qualsiasi altro atto compiuto contro chiunque”.
“Questo sabato abbiamo letto nella Torah che 'non devi uccidere' – ha continuato il rav – e ci sono persone che compiono azioni due volte criminali, uccidono e lo fanno nel nome di D.o, che ci comanda di non farlo”.
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israele -  meir ettinger agli arresti
In carcere un leader estremista
Meir Ettinger, nipote dell'estremista Meir Kahane, è stato arrestato dalle forze di sicurezza israeliane nella sua casa di Safed. Il motivo, “il suo coinvolgimento in organizzazioni estremiste ebraiche”, hanno fatto sapere dallo Shin Bet (il servizio israeliano d'Intelligence) e, ancor più, l'accusa di essere a capo di una cellula che pianificava azioni dirette a sovvertire l'ordine dello Stato. Il 24enne nipote del noto rabbino di estrema destra – Kahane predicava l'espulsione degli arabi da Israele e dai territori palestinesi – era da tempo nei radar delle autorità che lo ritengono tra i responsabili dell'incendio doloso che un mese fa ha danneggiato la Chiesa della moltiplicazione in Galilea.

Ettinger nega ogni coinvolgimento nelle violenze e, attraverso il suo avvocato Yuval Zemer, fa sapere di essere stato scelto come capro espiatorio per calmare l'opinione pubblica dopo i tragici episodi di Gerusalemme e Duma.

(Nell'immagine un precedente arresto di Meir Ettinger)
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qui washington
Accordo sul nucleare, Obama incontra gli ebrei americani
È previsto per la giornata odierna l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e i rappresentanti di diverse organizzazioni ebraiche americane che arriveranno alla Casa Bianca per discutere, a porte chiuse, dell’accordo sul nucleare in Iran raggiunto lo scorso 14 luglio dai Paesi del 5+1 (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Cina, Russia e Germania). Un incontro che si prefigura delicatissimo e che è il primo con la comunità ebraica, dopo la storica apertura dell’Occidente verso Teheran. L’accordo, come noto, è coinciso con una ferma condanna di Israele e del suo premier Benjamin Netanyahu, che ha parlato di “minaccia per il mondo intero” (lo stesso Netanyahu sarà oggi protagonista di un collegamento via webcam organizzato dalla Jewish Federation of North America). Il presidente Obama, che già lo scorso aprile si era rivolto alle organizzazioni ebraiche per rassicurare sugli effetti dell’accordo e per sottolineare la salvaguardia di Israele come priorità dell’agenda americana, si confronterà oggi con portatori di diverse istanze, divisi tra favorevoli e contrari all’accordo.

(Nell’immagine un incontro del 2011 tra il presidente Usa Obama e una delegazione dei presidenti delle associazioni ebraiche americane).

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qui berlino
Maccabi, le prime medaglie
Grandi soddisfazioni dagli atleti italiani impegnati ai Giochi europei del Maccabi in svolgimento a Berlino. La squadra senior si è infatti aggiudicata la medaglia d’oro nel Calcio a 5, trionfando al termine di una finale senza storia contro la Turchia. Quattro marcature a zero a favore degli azzurri. Argento invece per gli juniores, che si sono arresi ai loro coetanei inglesi dopo un avvincente testa a testa conclusosi con l’affermazione degli avversari con il punteggio di sei a quattro. Medaglia di bronzo, nel golf, per Alessia Sonnino. Nell’immagine la gioia della squadra senior di Calcio a 5.

pilpul
Sinistre intolleranze
Sharon Nizza mi porta a una manifestazione nel giardino Meir, al centro di Tel Aviv. Si tratta della commemorazione di due gay uccisi nel 2009 da un estremista che fece fuoco all’interno del centro sociale nel parco, ferendo molte altre persone. L’iniziativa assume un significato particolare alla luce degli attentati della settimana scorsa, in particolare quello al Gay Pride che ha ucciso Shira Banki. Fa un caldo pazzesco e l’odore non è proprio il massimo. Parla Shimon Peres, l’impressione è che la gente si attacchi a questo padre della patria per coltivare l’illusione della continuità, per rimuovere l’evidenza della frattura prodottasi. Salgono sul palco militanti e politici. L’atmosfera è tesa: si è sparsa la voce che Naftali Bennett sia in arrivo. Un giornalista autorevole agli occhi dei manifestanti prova a spiegare che la sua presenza è importante, che un esponente radicale come Bennett va incalzato ma non cacciato. Si capisce che non è aria. Sale sul palco Yuval Steinitz, Ministro dell’Energia del Likud con un passato in “Pace Adesso”. La folla rumoreggia, i più scalmanati si avvicinano al palco, qualcuno suona il tamburo. La contestazione si organizza: qualche decina di persone indossa guanti bianchi sporchi di sangue finto.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Hitler e l'Inghilterra
Lo scoop del tabloid londinese Sun sulla foto di Elisabetta d’Inghilterra che nel 1933, all’età di 7 anni, si esibisce nel saluto nazista nella residenza estiva del castello di Balmoral, in Scozia, imitando il braccio teso di sua madre e di suo zio, poi diventato re col nome di Edoardo VIII, riaccende il dibattito sui rapporti oscuri tra i Windsor e il nazismo. E diversi storici inglesi chiedono di aprire gli archivi reali di Buckingham Palace. Le simpatie naziste di Edoardo VIII erano note. Dopo l’abdicazione, causata dallo-scandalo del rapporto d’amore con la divorziata Wallis Simpson, il duca di Windsor fu infatti ospite di Hitler in Germania, nel 1937, e flirtò col regime nazista, finché il governo britannico non lo nominò governatore delle Bahamas proprio per allontanarlo dall’Europa.

Mario Avagliano
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