Elia Richetti,
rabbino
|
Alla
domanda del Faraone “chi sono quelli che vanno?”, Moshè risponde
“bin-‘arénu uvi-zqenénu nelèkh”, “andremo con i nostri giovani e con i
nostri vecchi”. Questa risposta ci suggerisce un insegnamento di
portata generale: se si vuole ‘andare’, cioè progredire, anche in tarda
età, è necessario portare con sé la freschezza, la curiosità, la
vitalità della gioventù.
|
|
Leggi
|
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
|
Il Quotidiano Nazionale del 4 gennaio ha pubblicato questo scambio fra il giornalista Lorenzo Bianchi e il sottoscritto:
Sembra che Riad si senta
isolata. Di sicuro non ha gradito che gli ayatollah siano riusciti a
portare a casa l’accordo sul loro programma nucleare.
“Già. Un patto grottesco. I controlli vengono affidati all’Iran. È come
mettere il gatto a vigilare la gabbia del canarino lasciando la
porticina aperta. Teheran controlla le sue capacità tecnologiche e la
velocità dei progressi nucleari. In un’intesa di macropolitica a
sorpresa vengono tolte le sanzioni a 4 o 5 individui. Uno è il generale
Qasem Soleimani, capo delle unità di elite al Quds dei Pasdaran. Non
capisco: si ricrea una verginità per persone come queste? L’Occidente
ha capitolato”.
|
|
Leggi
|
|
Tel Aviv, l’Isis rivendica
l’attentato in Dizengoff |
Attraverso
il network al Maqdisya, l’Isis ha rivendicato l’attentato compiuto a
Tel Aviv il primo gennaio da un arabo-israeliano che ha aperto il fuoco
davanti a un pub, uccidendo due persone e ferendone 7. Il responsabile,
Nashat Melhem, catturato e ucciso dopo un scontro con la polizia viene
infatti definito come “un sostenitore del Califfato”. La notizia è
ancora da verificare (la Stampa).
I valori che uniscono.
“Attesa, curiosità e interesse”. Questi i sentimenti espressi dal
rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in vista dell’imminente visita
di papa Bergoglio al Tempio Maggiore di Roma. Intervistato da Roberto
Zichitella per Famiglia Cristiana, rav Di Segni esalta le potenzialità
dell’incontro: “In questo momento si ha l’immagine di una religione che
porta intolleranza, lutti, violenze, e questo incontro che mette a
confronto due storici mondi religiosi dimostra invece che
l’appartenenza religiosa non deve essere motivo di ostilità e
conflitto, ma un valore positivo sul quale collaborare. Quindi è un
grande segnale in controtendenza”. Rav Di Segni non si esime però dal
segnalare alcuni punti in sospeso, in particolar modo “una reticenza da
parte del Vaticano a riconoscere l’essenzialità del rapporto che
l’ebraismo ha con la terra e con lo Stato di Israele”.
“Papa Francesco al tempio in un clima sereno nei rapporti” constata in
un editoriale che appare sulla stessa testata Andrea Riccardi,
fondatore della Comunità di Sant’Egidio, mentre a dare un affresco ai
lettori di quella che è la comunità ebraica romana è il suo vice
presidente Ruben Della Rocca.
|
|
Leggi
|
|
|
le iniziative per il 27 gennaio
"Memoria, una lezione di libertà"
“Il
Giorno della Memoria non è solo un momento di commemorazione ma è un
appuntamento che segna un percorso dal grande valore educativo.
Riguarda il futuro, perché insegna ai giovani cosa significa libertà,
una condizione che oggi diamo per scontate ma che allora fu
completamente negata”.
Lo
ha affermato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna nel corso della conferenza stampa di presentazione delle
iniziative per il Giorno della Memoria svoltasi questa mattina nella
sala stampa di Palazzo Chigi. A presentare il calendario degli eventi,
al fianco del presidente Gattegna e dell’assessore alla Memoria UCEI
Victor Magiar, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti e il segretario generale di
Palazzo Chigi Paolo Aquilanti. “È stato fatto in questi anni un grande
lavoro dal punto di vista educativo – ha sottolineato il presidente
UCEI – questo grazie alla grande solidarietà e alla collaborazione
delle istituzioni italiane, un caso esemplare in Europa”. Molteplici le
manifestazioni previste: testimonianze, giornate di studio per i
giovani delle varie realtà scolastiche, convegni, spettacoli teatrali,
concerti.
Leggi
|
qui firenze - memoria Una nuova storia di coraggio
Da
ieri il convento fiorentino delle Suore Serve di Maria SS. Addolorata è
una “casa di vita”. Un riconoscimento, disposto dalla fondazione
internazionale intitolata alla memoria di Raoul Wallenberg, uno dei
grandi Giusti del Novecento, che premia il coraggio della superiora
generale Maddalena Cei e delle sue consorelle, che al tempo delle
persecuzioni nazifasciste aprirono le porte dell’istituto a 12 bambine
ebree braccate. Grandi le emozioni nel corso della cerimonia di
svelamento della targa, cui hanno partecipato esponenti del Comune,
della Regione e della Comunità ebraica (tra gli altri la presidente
Sara Cividalli e il rabbino capo Joseph Levi). Presenti inoltre
insegnanti della scuola di via Faentina, collaboratori, genitori e
moltissimi studenti. “L’eroismo di queste donne ci ricorda come nella
vita, davanti a un bivio, la scelta del Bene costituisca un valore che
dà luce all’intera umanità. Per questo sono grata alle tante persone
che sono intervenute, ciascuna approfondendo un diverso aspetto della
responsabilità personale che ogni individuo porta con sé al mondo” ha
affermato la vicepresidente europea della Fondazione Silvia Costantini.
Leggi
|
l'iniziativa del foglio
"27 gennaio, kippah in testa""
“Una
kippah contro la resa dell’Occidente”. Questo il titolo della campagna
di sensibilizzazione sul tema dell’antisemitismo lanciata oggi dal
quotidiano Il Foglio.
Un’iniziativa diffusa sulla prima pagina della testata nelle stesse ore
in cui l’ebraismo e l’intera società francese continuano a interrogarsi
sull’invito alla cautela formulato dal presidente del concistoro
israelitico di Marsiglia, ma anche sulla immediata dissociazione
(“Continueremo a indossare la kippah”) del gran rabbino Haim Korsia.
Scrive oggi la redazione del Foglio: “Noi, nel nostro piccolo,
quest’anno trasformeremo il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, nella
nostra e nella vostra Giornata della kippah. Gli ebrei non devono
nascondersi. L’Occidente non deve nascondersi. Noi ci mettiamo la
faccia”.
|
Setirot
- Il senso delle parole
|
D’oltralpe
continuano ad arrivare notizie tristi e tragiche. E insieme alle
notizie tristi e tragiche non smettono di arrivare parole e
comportamenti che devono renderci orgogliosi – oltre che farci da
sprone e da esempio. Penso al discorso del gran rabbino di Francia Haïm
Korsia pronunciato dopo le commemorazioni delle vittime
dell’Hypercacher di Porte de Vincennes e della redazione di Charlie
Hebdo. Quella citazione di Albert Camus a proposito di come i media a
volte trattano gli autori di atti di violenza antisemita e/o terrorismo
definendoli squilibrati (Chiamare le cose con il nome sbagliato
significa aggiungere del male al mondo. Le parole hanno un senso, è
nostro dovere usarle con saggezza). Quell’affermazione per cui oggi più
che mai solidarietà e fratellanza devono essere al centro del nostro
impegno repubblicano. Quel ribadire quanto le religioni siano creatrici
di legami con l’Altro prima ancora che con Dio.
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
|
In ascolto - La musica dei cattivi |
DOn’t stop believin’. Con questa canzone dei Journey si chiude l’86esimo e ultimo episodio della fortunatissima serie televisiva I Soprano,
definita dal New York Times “l’opera della cultura pop americana più
importante dell’ultimo quarto di secolo”. È la storia di una famiglia
italo-americana mafiosa, in cui come dicono i siti dedicati “la musica
è una delle componenti più importanti, se non la principale”. In
effetti è una strana alchimia; mentre l’ambiente e i personaggi sono
cristallizzati e chiusi nella gabbia del pregiudizio, la musica vola
attraverso il tempo e i generi: lirica, rock progressive, pop, rap,
canzonetta. Il consulente musicale è Steven Van Zandt (nome d’arte per
Steven Lento, di madre calabrese), collaboratore storico di Bruce
Springsteeen che si è dedicato per anni alla lotta al razzismo e che
nella serie interpreta il consigliere del boss Tony Soprano perché, a
detta del regista, ha un “volto caratteristico”.
Maria Teresa Milano
Leggi
|
|
Time out - Il dilemma nazionale |
Come
racconta la Gazzetta dello Sport, El Hilali è un giocatore delle
giovanili del Milan. Nato in Italia da papà marocchino e mamma
italiana, dopo aver fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili
con l’Italia, oggi, al compimento dei diciotto anni, non sa quale
nazionale scegliere tra Italia e Marocco. Bisogna spiegare che fino a
che non si diventa maggiorenni un calciatore può giocare per una
nazionale senza che questo lo vincoli per sempre. Dopo i diciotto anni,
invece, basta un minuto con una nazionale per non poter più giocare con
nessuna altra nazionale per il resto della sua carriera. La Figc,
indispettita da questo e da altri casi, ha scelto la linea dura
dichiarando che non ci possono essere dubbi e che, chi rifiuta la
chiamata, è fuori dalla nazionale italiana per sempre.
Daniel Funaro
Leggi
|
Peter Cameron |
Sta
sospeso fra ironia e tragedia il fascino della storia che Peter Cameron
racconta in questo suo secondo libro, proprio come era una questione
d’ironia e lirismo il primo. In Quella sera dorata
(Adelphi 2006), la curiosa famiglia allargata che si va formando via
via – con l’odiosa ma pratica fidanzata-sposa, la consolabile vedova
dello scrittore morto, la sua amante pittrice, i due amanti gay e la
‘bambina’ – metteva in scena una specie di commedia sexy sudamericana.
In Un giorno questo dolore ti sarà utile (Adelphi
2010) – che ho riletto di recente, e dal quale è stato tratto un film
nel 2011 – la scena è newyorkese: il clima è condizionato dai
climatizzatori, così come la famiglia upper class è condizionata dalla
noia che, insieme alla Città, è la vera protagonista.
Valerio Fiandra
Leggi
|
|
Madri d'Israele - Felicita |
Il
mese scorso ho avuto la straordinaria opportunità di rivivere
l’esperienza del viaggio in Israele organizzato dalla Scuola Ebraica di
Milano. A differenza di cinque anni fa, periodo nel quale ero un
giovane scolaretto dallo zaino pieno di cianfrusaglie inutili e il
sorriso ricoperto da strati di ferro, questa volta mi sono cimentato
nel ruolo di guida, educatore e animatore della classe visitatrice. Una
classe composta da un gruppo di ragazzini dolcissimi, brillanti, vivaci
al punto giusto. Tappa imperdibile di questo viaggio memorabile è stata
la Sala dell’Indipendenza, ovvero la piccola e spoglia stanza nella
quale venne dichiarata la fondazione dello Stato di Israele nel non
tanto lontano 1948. Sala in cui ho ritrovato con commozione la mia
Madre d’Israele.
David Zebuloni
Leggi
|
|
Il ponte delle spie |
Carino Il ponte delle spie diretto
da Steven Spielberg ed interpretato da Tom Hanks. Per chi non ama scene
truci di sangue, non disdegnando tuttavia azione ed intrigo, risulta
garbato ed elegante, come apprezzabile è la ricostruzione fedele del
clima teso tra USA e URSS durante la crisi degli aerei spia U-2 nella
psicosi della Guerra Fredda (che le provocazioni statunitensi con i
voli degli U-2 cercavano di rendere guerra guerreggiata).
Sara Valentina Di Palma
Leggi
|
|
|
|