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1 marzo 2016 - 21 Adar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Secondo una tradizione erano le lettere a rendere le Tavole del Patto leggere e sostenibili. Quando Moshè scese dal monte Sinai e prese coscienza che i figli di Israele stavano adorando il vitello d’oro, le lettere volarono in Cielo, e solo in quel momento le Tavole diventarono troppo pesanti perché lui potesse reggerle.
È così che le Tavole caddero e andarono in frantumi.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Una polemica sta cercando di emergere da sotto il pelo dell’acqua tranquilla sul ruolo del rabbino nell’ambito della sua comunità. Ne sta discutendo la Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, a quanto risulta, e si sta proponendo qualche piccolo (ma sostanziale) ritocco allo statuto dell’Unione.
E si ripensa ad anni di dibattiti, di richieste, di polemiche, di dialoghi paralleli, di accordi mai raggiunti. Chissà se basta una modifica di statuto – vaga e ambigua, magari – per risolvere i problemi dell’ebraismo italiano.
 
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Gentiloni sui migranti:
“Corridoi non muri”
Non siamo invisibili. È quanto affermano le migliaia di profughi che dalla Macedonia a Calais nelle scorse ore sono tornati a farsi sentire: sul confine macedone decine di persone (afgani, siriani, somali, iracheni, pachistani) hanno abbattuto la recinzione in filo spinato che bloccava l’accesso all’Europa, chiedendo di essere accolti, (Repubblica) mentre in Francia proteste e scontri tra polizia e profughi sono esplosi a causa degli sgomberi forzati. Per il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, che nelle scorse ore ha accolto 93 rifugiati siriani (l’Unità), “l’Europa è sul precipizio” e ciò che serve “non sono muri ma corridoi umanitari” (Repubblica). Sulla prima pagina de La Stampa Marcello Sorgi parla di “ultima chiamata per l’Europa” per mettersi a un tavolo e risolvere insieme l’emergenza migranti.

Libia, il ruolo italiano. A Tripoli, racconta il Corriere della Sera, uomini delle squadre speciali americane, inglesi e francesi collaborano con i locali per combattere l’Isis. Primo segnale di un possibile cambio di strategia sul territorio libico con l’avvio di un’offensiva via terra. Se dovesse esserci, promettono gli americani, il comando sarà affidato al governo italiano (Corriere).

Italia-Israeli, accordi per la Difesa. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti è in missione in Israele per discutere della crisi regionale e siglare nuove collaborazioni in campo industriale-militare. Nelle scorse ore ha incontrato il suo omologo israeliano Moshe Yaalon e oggi farà visita al Presidente Reuven Rivlin (Il Tempo).

Oscar – Spotlight. Ampio spazio sui quotidiani i film Spotlight e Il figlio di Saul, premiati la scorsa notte con gli Oscar. Il primo racconta dell’inchiesta del Boston Globe che fece emergere nella città americana lo scandalo di decine di casi di preti pedofili coperti dalla Chiesa. “L’eco di Spotlight arrivi in Vaticano. È tempo di proteggere i bambini”, l’appello del produttore del film rilanciato da La Stampa, che poi sottolinea come in Vaticano siano stati presi provvedimenti. “Fanno sorridere le teorie complottiste fiorite sul direttore ebreo del Globe e sulla cospirazione ordita per colpire la chiesa cattolica e i suoi valori”, sottolinea Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano, ricordando gli attacchi all’allora direttore Martin Baron da parte del mondo cattolico di Boston. Di “effetto spotlight” parla Repubblica con indennizzi dovuti alle famiglie per oltre 4 miliardi di dollari.
 
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  davar
IL TRIONFO DI MORRICONE agli oscar
"Il maestro? Per noi è Ennio"
L'emozione dell'Italia ebraica

L’arte non muore e quindi il loro è un legame vivo. Che grande gioia ci hai regalato, Ennio!”. Si emoziona Alan David Baumann nel ricordare lo straordinario sodalizio che per quasi 60 anni ha unito il Maestro Ennio Morricone alla madre, la pittrice Eva Fischer, nome illustre della Scuola Romana del dopoguerra oltre che staffetta partigiana e testimone in prima persona delle sofferenze degli ebrei di Belgrado e dei Balcani sotto il nazifascismo (trenta i parenti uccisi nella Shoah). Pensieri, ricordi, emozioni che riaffiorano in queste ore di orgoglio nazionale per il trionfo agli Oscar del grande compositore e leniscono il dolore di Alan per la scomparsa di Eva, mancata nel luglio dello scorso anno all’età di 95 anni.
L’amicizia tra Morricone e Fischer nasce sul finire degli Anni Cinquanta, in uno stabile di via Montecchi a Trastevere. Eva, che non ha il telefono, si appoggia all’utenza di Ennio (che abita al piano di sotto). Tra una chiamata e l’altra, con Morricone impossibilitato a comporre per le ripetute interruzioni, per le ripetute sessioni di scalini da affrontare moltiplicati alla n, i due vicini di casa capiscono di avere molto in comune.

(Nell'immagine Ennio Morricone seduto al fianco di Eva Fischer mentre conversa con il marito della pittrice, Alberto Baumann)
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il vertice tra i ministri yaalon e pinotti
Italia-Israele, impegno comune sulla sicurezza e l'innovazione
Mentre una minoranza del mondo accademico italiano invoca il boicottaggio di Israele, la collaborazione tra i due paesi continua a rafforzarsi. A testimoniarlo, il vertice tenutosi a Tel Aviv tra il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti e l'omologo israeliano Moshe Yaalon. “L'Europa e l'intero mondo stanno cominciando ora a sperimentare problemi di sicurezza che Israele già da molto tempo affronta”, ha dichiarato Pinotti, aggiungendo che ora quegli stessi paesi “possono meglio comprendere cosa stia succedendo nella regione” mediorientale. L'incontro è stato l'occasione per consolidare i rapporti tra i due paesi sul fronte della sicurezza, con la piena disponibilità evidenziata dal ministro Pinotti a consolidare la collaborazione tra le Forze armate italiane e Tsahal.
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Informazione - pagine ebraiche
500 anni del ghetto di Venezia,  la lunga strada verso la libertà  
"La condizione delicata degli ebrei veneziani è la metafora di un bivio che obbligava a compiere scelte forti e a prendere decisioni ferme e al tempo stesso aperte al mondo circostante".
Si apre con una riflessione del rav Roberto Della Rocca, il dossier del numero di marzo di Pagine Ebraiche interamente dedicato alla commemorazione del Cinquecentenario del ghetto di Venezia, il primo ghetto d'Europa. Oltre ad illustrare il ricco programma degli eventi previsti per il 2016, lo speciale curato da Ada Treves offre spazio alle riflessioni del presidente della Comunità ebraica della città Paolo Gnignati e del rabbino capo Scialom Bahbout, oltre che del sindaco Luigi Brugnaro e del governatore del Veneto Luca Zaia.
L'eredità del ghetto viene poi analizzata dallo storico Gadi Luzzatto Voghera, dall'anglista Dario Calimani, dallo psicoterapeuta Enrico Levis e dal rettore dell'università Ca' Foscari Michele Bugliesi. Maria Teresa Milano presenta la straordinaria figura di Gustav Mahler, la cui musica riempirà il teatro La Fenice per la serata inaugurale.
Un anniversario che non andrà celebrato come una festa ma servirà “per approfondire una storia secolare che parla la lingua amara della negazione, della sopraffazione e del disprezzo”, come ricorda nel suo editoriale il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
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Qui roma - alla consulta 
Dialogo, prospettive e insidie
Dove sta andando il Dialogo ebraico-cristiano? Quali le prospettive di maggior interesse? Quali invece le principali insidie?
Sono interrogativi cui il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha dedicato un’ampia e articolata riflessione pubblicata sul numero di marzo del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche (“Dialogo, avanti con prudenza”) e su cui è nuovamente tornato ieri sera in occasione di un incontro convocato dalla Consulta comunitaria per fare il punto sui rapporti anche alla luce della recente visita di Bergoglio al Tempio Maggiore. “È importante dare attenzione ai segnali che vengono lanciati, ma è altrettanto importante muoversi con una certa cautela” ha osservato il rabbino capo ricordando la delicatezza dei temi trattati e i molti problemi ancora aperti.
Ad intervenire anche la studiosa Serena Di Nepi, che ha tenuto una lezione sul rapporto tra ebrei romani e papato attraverso i secoli, e lo storico David Kertzer, premio Pulitzer nel 2015 con Il patto col diavolo. Mussolini e papa Pio XI.
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Qui Milano - L'incontro del Keren Hayesod 
Insieme, al fianco d'Israele
"Mostrare Israele come baluardo di civiltà e luce tra le nazione, questo è lo spirito con cui combattiamo". È così che il presidente Andrea Jarach ha descritto la missione del Keren Hayesod alla serata di solidarietà per Israele organizzata a Milano presso l'hotel Melià. Per testimoniare questo spirito la fondazione filantropica sionista ha invitato Amos Yaldin, già comandante dell’Intelligence militare di Israele e presidente dell’Istituto per la Sicurezza Nazionale, Leonardo Aseni, giovane milanese che ha preso parte all'operazione Margine Protettivo a Gaza nel 2014 come membro della Brigata di fanteria Golani, e l'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon.
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I 500 anni del Ghetto  
Venezia, tra chiusure e aperture
Fare luce sulle complessità

Al via a Venezia, nella sede di Cà Dolfin dell’Università Cà Foscari, i lavori del convegno internazionale “The ghetto reconsidered: minority and ethnic quarters in texts and imagines” organizzato dall’ateneo all’interno del programma di iniziative promosse dal comitato ‘I 500 anni del Ghetto di Venezia’.
Ad aprire i lavori dell’intensa due giorni un intervento della studiosa Donatella Calabi incentrato sui temi che saranno approfonditi nei prossimi mesi, in tutta la città, attraverso eventi, iniziative, momenti di incontro ad alto livello. A seguire una riflessione su “Ghettos and neighbourhoods in jewish history” coordinata dallo storico Simon Levis Sullam, preludio a ulteriori relazioni che seguiranno nella giornata di oggi e di domani.
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pilpul
Unioni civili e fedeltà
Dichiaro subito la mia opinione: sono soddisfatto della nuova legge sulle unioni civili. Come ho spiegato più volte – anche su queste colonne – non è certamente il testo che avrei voluto, per non parlare di quello migliore in assoluto (ma poi, esiste davvero?). Comunque l’Italia ha finalmente una normativa che ci avvicina alle democrazie occidentali, riprende il lungo e graduale percorso dei diritti, attribuisce una dignità a persone, coppie, famiglie.
Ciò detto, c’è un punto che non mi va giù. La questione della fedeltà. 


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Caccia ai nazisti in fuga
Tra le varie mete scelte dai carnefici di Hitler in fuga dall’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale ci fu anche l’Australia. Nell’isola-continente emigrarono a partire dal 1945 anche numerosi ebrei, tra cui diversi sopravvissuti all’Olocausto. Inevitabile l’incontro-scontro tra le loro vicende. È il tema del romanzo di Eric Salerno, intitolato “Intrigo” (Il Saggiatore, pp. 275).
A Melbourne vive Felix, orologiaio ebreo, simbolo dell’inconciliabilità dei due mondi dopo la Shoah. La moglie, Sara, sopravvissuta al lager, combatte ogni giorno con gli incubi del passato, al pari di altri ebrei reduci di Auschwitz o di altri campi, sospesi tra desiderio di vendetta e bisogno di oblio, arrivati in Australia per sfuggire a un passato doloroso e ricostruire un’identità frantumata dalle persecuzioni naziste.
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Mario Avagliano
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Valori capovolti
AI commenti alla notizia della passeggera di un un volo aereo israeliano che sarebbe stata costretta a spostarsi per la richiesta di un ebreo ultraortodosso di non sedere accanto a una donna mi paiono intellettualmente disonesti; dimostrano ignoranza di cose ebraiche e fanno trasparire una preoccupante intolleranza, tipica di un certo mondo laico di sinistra. Innanzitutto alla signora ultraottantenne non è stato imposto, ma le è stato chiesto gentilmente di cambiare posto.

Michael Wagner Cogoi
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