Italia-Israele, impegno comune
sulla sicurezza e l’innovazione

pinotti yaalonMentre una minoranza del mondo accademico italiano invoca il boicottaggio di Israele, la collaborazione tra i due paesi continua a rafforzarsi. A testimoniarlo, il vertice tenutosi a Tel Aviv tra il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti e l’omologo israeliano Moshe Yaalon. “L’Europa e l’intero mondo stanno cominciando ora a sperimentare problemi di sicurezza che Israele già da molto tempo affronta”, ha dichiarato Pinotti, aggiungendo che ora quegli stessi paesi “possono meglio comprendere cosa stia succedendo nella regione” mediorientale. L’incontro è stato l’occasione per consolidare i rapporti tra i due paesi sul fronte della sicurezza, con la piena disponibilità evidenziata dal ministro Pinotti a consolidare la collaborazione tra le Forze armate italiane e Tsahal. Una cooperazione che poggia in particolare sul memorandum siglato nel 2012 tra Roma e Gerusalemme, con la previsione di iniziative condivise sul fronte dell’innovazione e della ricerca connesse alla sicurezza.
Nel corso del vertice è poi emerso un confronto tra i ministri sulla situazione geopolitica mediorientale. Yaalon ha sottolineato la sua preoccupazione per il rafforzarsi dell’Iran in Siria: “una situazione che potrebbe incoraggiare Tegeran a continuare la sua attività terroristica contro di noi nelle Alture del Golan – ha dichiarato il capo della Difesa israeliano – L’Iran continuerà ad investire il denaro che riceverà dall’abolizione delle sanzioni per sviluppare e acquistare nuovi sistemi bellici”. Sulla situazione libica si sono invece concentrate le valutazioni di Pinotti – che in queste ore incontra a Gerusalemme il Presidente Reuven Rivlin – che ha parlato dei timori italiani per la minaccia terroristica che arriva da oltre mare.
A Gerusalemme il ministro italiano si è recata in visita al Memoriale dello Yad Vashem: “Un privilegio doloroso, ma carico di significati. – ha scritto sui socila network il capo della Difesa- Prima di partire, ne ho parlato alle mie figlie: “Mamma, sarà un momento importante”, mi hanno detto. E così è stato. Terribile il ricordo dell’Olocausto, meraviglioso il lavoro per conservare la memoria e i nomi di chi non c’è più. Grazie a nome mio, della mia famiglia, dell’Italia e dell’umanità intera”.


d.r.

(1 marzo 2016)