
Paolo Sciunnach,
insegnante
|
La
guerra viene al mondo per la giustizia ritardata, per la giustizia
corrotta e per coloro che interpretano la Legge non in modo conforme
alla tradizione. (Pirkeh Avoth)
|
|
Anna
Foa,
storica | Pensate
che i diritti umani siano tutti uguali? Che “l’alienazione delle
comunità islamiche in molte società europee” e le condanne a morte
siano la stessa cosa? Perché è questo che il ministro iraniano Zarif ha
sostenuto in un’intervista al Corriere della sera. E non sono pochi
quelli che da noi pensano la stessa cosa. La maggior parte delle
condanne a morte, ha aggiunto Zarif, è stata per droga. Riprendiamo i
dati del rapporto annuale di Iran Human Rights Italia: il 2015 è stato
un anno record per le esecuzioni capitali in Iran, 969. Il 66% di
queste riguardava reati in qualche modo connessi alla droga. Sempre che
si prendano per buone le sentenze. Sotto la presidenza del riformista
Rohani le esecuzioni sono salite del 44%. Inoltre, si è accentuata la
repressione del dissenso degli intellettuali: registi, musicisti,
vignettisti sono continuamente arrestati e condannati al carcere e alla
frusta.
| |
Leggi
|
 |
Al Sisi: "Qui i diritti umani
non valgono per l'Ue"
|
“Le
norme europee non possono applicarsi a Paesi in difficoltà come
l'Egitto. L'area in cui viviamo è molto turbolenta”. È la risposta data
dal presidente egiziano Al Sisi al presidente francese Hollande nel
corso del vertice tenutosi ieri tra i due capi di Stato al Cairo.
Hollande, scrive Repubblica parlando dell'incontro voluto per
suggellare nuovi accordi commerciali tra i due Paesi per oltre 1
miliardo di euro, ha messo sul tavolo il caso dell'italiano Giulio
Regeni e del francese Eric Lang, entrambi trovati morti in circostanze
da chiarire. Su Regeni è in corso uno scontro tra il Cairo e Roma: il
giovane studente è stato torturato e ucciso nel gennaio scorso al Cairo
e da allora non sono ancora stati individuati i responsabili. Al Sisi
ha promesso trasparenza e al contempo ha risposto alle critiche sui
ritardi e depistaggi parlando di presunte “forze malvagie” che vogliono
destabilizzare l'Egitto: quanto si chiede, sottolinea il Corriere della
Sera, è la verità su Regeni e la tutela dei diritti umani. Per il
Corriere le parole di Hollande non sono sufficienti e ricorda
come “negli ultimi giorni il capo dell'Eliseo abbia ricevuto numerose
critiche da una serie di Ong — e da un editoriale del New York Times —
per il 'silenzio vergognoso' della Francia sulle violazioni dei diritti
umani in Egitto”.
Sui quotidiani italiani spazio alle indiscrezioni pubblicate dal
giornale israeliano Haaretz – e alle smentite di Palazzo Chigi - in
merito alla nomina di Fiamma Nirenstein ad ambasciatore di Israele a
Roma. Secondo il quotidiano israeliano, il Premier italiano Matteo
Renzi avrebbe inviato un messaggio all'omologo israeliano Benjamin
Netanyahu spiegando che “potrebbe essere prudente considerare di
nominare qualcun altro come ambasciatore di Israele” a Roma. Il motivo,
riporta Repubblica citando Haaretz, il possibile conflitto di
interessi: “Nirenstein era deputata di Forza Italia a Roma e ora
servirebbe un altro paese”. L'ufficio di Renzi ha smentito la
ricostruzione così come ha fatto, scrive il Jerusalem Post, un alto
funzionario di Gerusalemme. Per Libero però, che riporta le perplessità
espresse in passato da esponenti della Comunità ebraica di Roma – dove
Nirenstein si era candidata alla presidenza - “Haaretz non è un
quotidiano di gossip, ma un giornale politico dotato di buone fonti che
adotta tutte le cautele prima di scrivere una cosa del genere”. “In
ogni caso – prosegue Libero, che titola “Fiamma ambasciatrice, Israele
snobba il no italiano” - Netanyahu ha declinato la proposta.
L'iter per la nomina della Nirenstein resta così confermato”.
Emergenza profughi, Sanders contro muri e xenofobia. Dopo la sua visita
lampo in Vaticano, nel corso della quale ha avuto un breve incontro
privato con Bergoglio, il candidato democratico Bernie Sanders torna a
parlare di Europa, di accoglienza, elogiando la politica estera
italiana. Lo fa attraverso un'intervista rilasciata a Paolo Mastrolilli
su La Stampa. Sanders – in corsa assieme a Hillary Clinton per le
primarie democratiche - afferma di sostenere l'impegno del presidente
Obama per accogliere i rifugiati siriani e invita a fare “del nostro
meglio per superare gli ostacoli politici, incluse le forze della paura
e della xenofobia”. Tra i punti toccati, la crisi in Libia: “Sostengo
gli sforzi della comunità internazionale, ed incoraggio il popolo
libico ad accettare l'esecutivo sostenuto dall'Onu, che ora è a
Tripoli” afferma Sanders, aggiungendo di elogiare “i recenti sforzi
compiuti dai ministri degli Esteri europei, a cominciare dall'italiano
Gentiloni, che sono andati a Tripoli per mostrare il loro sostegno al
Governo di accordo nazionale”.
|
|
Leggi
|
|
|
distrutta da tsahal una galleria di hamas
Dalla Striscia di Gaza a Israele, il crollo dei tunnel del terrore
Arrivava
fino a 30 metri di profondità, era lungo diverse centinaia di metri e
una persona poteva percorrerlo stando in piedi. È la descrizione del
tunnel sotterraneo costruito dal gruppo terroristico di Hamas per
infiltrarsi da Gaza in territorio israeliano. A scoprirlo e
distruggerlo, l'esercito d'Israele che ha reso pubblica la notizia
dell'operazione nelle scorse ore. Si tratta del primo tunnel di questo
tipo scoperto dopo il conflitto nella Striscia di Gaza dell'estate del
2014 (Operazione Zuk Eitan). Rivestita con lastre di cemento, dotata di
linee di comunicazione, condotte d'aria e rotaie per ulteriori scavi,
la galleria è stata scoperta dieci giorni fa ed era stata realizzata da
Hamas per infiltrarsi in Israele e compiere attentati terroristici
nelle comunità che vivono nel Sud del Paese, spiegano dall'esercito.
“La cruda verità è che Hamas continua ad investire milioni di dollari
per costruire tunnel del terrore e di morte – ha dichiarato il
portavoce di Tsahal Peter Lerner – Il tunnel scoperto in Israele
dimostra una volta di più quali siano le distorte priorità di Hamas e
come continui ad investire in strumenti di violenza”.
(Nell'immagine,
un fotogramma del video pubblicato da Tzahal della distruzione del
tunnel costruito dai terroristi di Hamas a Gaza) Leggi
l'iniziativa ucei
Per Pesach, a tavola con K.it
“Un successo in tutta Italia”
Sono
partiti in queste ore, diretti in tutta Italia, i 500 cartoni
alimentari low cost realizzati dall’Unione delle Comunità Ebraiche per
la festa di Pesach. Numerosi i prodotti messi a disposizione degli
iscritti alle 21 Comunità locali, in vendita al prezzo calmierato di 20
euro. Un’iniziativa che nasce su impulso di K.it, il marchio di
certificazione promosso dall’Unione, e che “si sta rivelando un grande
successo, su tutto il territorio”. Così l’assessore UCEI Jacqueline
Fellus, iniziatrice e referente del progetto.
(Nell’immagine la preparazione dei pacchi)
|
|
qui venezia
Otto artisti, una nuova Haggadah
Otto
artisti internazionali, impegnati a costruire un ponte tra passato e
presente. Nel nome della tradizione. Nel nome dei valori della festa –
Pesach – che è un simbolo per antonomasia di quel desiderio di libertà
che per secoli animò strade e campielli del quartiere. Un grande
impegno collettivo che ha portato alla realizzazione di una nuova
Haggadah, l’imprescindibile lettura delle famiglie riunite a tavola
nelle prime due sere pasquali. The New Venice Haggadah appunto, cui è
dedicata una mostra allestita al museo ebraico veneziano in occasione
del Cinquecentenario del Ghetto.
Andi Arnovitz (USA/Israele), Josh Baum (UK), Yael Cohen (Israele/UK),
Nathan Gotlib (Belgio), Sophie Herxheimer (UK), Kyra Matustik (Svezia),
Hillel Smith (USA): questi i nomi degli artisti e printmaker coinvolti,
che in autunno hanno trascorso una settimana in laguna ispirandosi, per
le loro opere, incise su rame, in vendita in una preziosa tiratura
limitata e dal 2017 in edizione commerciale, alla celebre Haggadah
veneziana del 1609. Leggi
|
Oltremare
- Pulizie |
In
questi giorni affannati di pre-festivo, ove il festivo in oggetto è il
più temuto, pianificato e pulito dell’anno, girano on-line da parecchio
le classiche vignette con Mosè che si fa il selfie con il popolo
ebraico sul fondo del Mar Rosso, in pieno attraversamento, o Mosè che
bara nella gara di nuoto, correndo all’asciutto sulle piastrelle della
piscina mentre gli altri nuotano faticosamente. Ancora non sono uscite
quelle con cucine intere ricoperte centimetro per centimetro di carta
d’argento, chiaramente di matrice americana, come se coprendo tutto di
alluminio si raggiungesse una santità supplementare o si fugasse ogni
presenza di cose lievitate.
Daniela Fubini, Tel Aviv
Leggi
|
|
|