Qui Mantova – Songs of Eternity
Il suono vivo della Memoria

26424585631_df346766f8_zÈ iniziata con le parole che Emanuele Colorni, presidente della comunità ebraica di Mantova, ha rivolto a un folto gruppo di giovani, la giornata che porterà nella piccola sinagoga di via Govi “Songs for Eternity”. Venuti a scoprire storia e tradizioni della locale comunità si sono trovati praticamente in scena a poche ore dal concerto che apre tre giorni in cui il vastissimo lavoro di ricerca fatto da Francesco Lotoro sulla musica scritta dai deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti potrà rivivere grazie alla voce di Ute Lemper e alla musica di artisti provenienti da tutto il mondo. Saranno infatti lo stesso Lotoro al pianoforte, il violinista israeliano Daniel Hoffman, il bandoneon dell’argentino argentino Victor Villena insieme al clarinettista Andrea Campanella e a Giuseppe Bassi, contrabbassista, a ridare alla musica sopravvissuta quella “normalità” a cui ha diritto. “Non è una operazione archeologica, la mia. La musica non va chiusa in un museo, va suonata”, ha spiegato. Una passione bruciante, inarrestabile, che lo ha portato per più di trent’anni a scavare, cercare, inseguire le note che ora, “finalmente”, ammette, iniziano ad arrivare da sole. Concerti come quello di New York di 26502662895_39fdb04fb6_zpochi giorni da o come quello di oggi servono a dare al progetto “Last Musik” – la onlus fondata per sostenere le sue ricerche – quella notorietà che gli permette di andare avanti con il lavoro, e sono ora molte le occasioni in cui sono figli, parenti, amici che lo cercano per cantargli qualche melodia, o riferire di qualcuno che nei decenni bui della seconda guerra mondiale aveva composto qualcosa che non si vuole vada perduto. “Ma a volte non è facile, lo devo riconoscere: io cerco sempre di eseguire le partiture così come sono state composte, cerco di rispettarle, anche a costo di fare follie per poter utilizzare gli strumenti giusti, che sono spesso differenti da quello che si usa ora, o per non cambiare nulla di quanto scritto, sognato, cantato allora. E in queste occasioni va sempre cercato qualche compromesso. Ma lo capisco, ed è anche giusto così: il materiale che raccolgo va studiato, archiviato, catalogato, ne va studiato il background storico, e sono sempre storie che vanno seguite e ricostruite attraverso gli anni e a volte attraverso i continenti, ma poi la cosa più importante è che questa musica sia suonata, e arrivi alle orecchie di qualcuno”. Saranno pochi quelli che potranno sentirla già questa sera, nella splendida cornice della sinagoga di Mantova, ma l’occasione sarà replicata domani al Teatro Bibiena, di diversa capienza, e anche di diversa acustica, per ammissione dei musicisti che hanno cercato già ieri un equilibrio adatto al contesto e che oggi pomeriggio si ritroveranno per gli ultimi aggiustamenti. E in Schermata 2016-04-18 alle 16.01.17sinagoga Colorni ha questa mattina raccontato alle due seconde classi del Liceo di scienze applicate cittadino che ha poi accompagnato in una lunga visita guidata la storia e le tradizioni di una comunità ormai piccolissima nei numeri ma dai valori forti, che è parte viva e vitale del tessuto cittadino. Talmente importante che l’occasione di questa sera e gli appuntamenti dei prossimi giorni – Francesco Lotoro incontrerà prima le scolaresche e poi il pubblico cittadino per spiegare e raccontare il suo lavoro – rientrano nella programmazione di Mantova capitale italiana della cultura 2016 e anche negli incontri che per tutto l’anno accompagneranno la città verso la ventesima edizione del Festivaletteratura. Oltre al lavoro infaticabile delle organizzatrici – Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese – il concerto ha raccolto l’appoggio della città, a a partire dal sindaco, Mattia Palazzi, ma anche di tutti i mantovani che hanno costituito un comitato attivissimo nella raccolta fondi promosso da Angiola Bassani Bianchi, mantovana di origine ebraiche e da sua cognata Marzia Monelli Bianchi. E sarà la voce di Ute Lemper, attrice, cantante, compositrice e attrice e anche pittrice, nota soprattutto per le sue straordinarie interpretazioni del cabaret di Berlino, da Kurt Weil a Bertolt Brecht, a far rivivere le canzoni struggenti scelte tra l’enorme repertorio raccolto da Lotoro. I testi che raccontano le storie e i percorsi delle partiture e dei loro autori verranno lette da Moni Ovadia, un attore che ha contribuito assieme a Roberto Leydi a diffondere la conoscenza della musica popolare anche fra il pubblico italiano.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(18 aprile 2016)