David
Sciunnach,
rabbino
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“...
Siate santi perche Io l’Eterno, il vostro Signore sono Santo. Ciascuno
dovrà aver timore di sua madre e di suo padre ...” (Vaikrà 19, 2 - 3).
Ha detto a proposito di questo verso uno dei grandi Maestri del
passato: Tutto il tempo che i figli d’Israele porranno attenzione alla
santità nella vita familiare, i figli ascolteranno ciò che i genitori
diranno. Ma quando si affievolirà la santità familiare allora verrà a
mancare anche il rispetto per i genitori.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Sappiamo
che il candidato sindaco di Milano Stefano Parisi è, anche per ragioni
personali, vicino alle ragioni di Israele. Gli va dato atto che le sue
parole riguardo al candidato leghista Stefano Pavesi sono state nette e
senza ambiguità. Cosa non scontata in un periodo in cui argomenti
xenofobi e, in alcuni casi, apertamente razzisti portano voti in
abbondanza. Ora, si spera che ragioni di coalizione non inducano il
candidato del centro-destra a tornare sui propri passi. Un giorno,
però, bisognerà anche chiedere conto ai partiti che inseriscono nelle
proprie liste persone di tal risma. Se lo si fosse chiesto anche a chi
candidava fascisti dichiarati e orgogliosi di esserlo come Ciarrapico e
molti altri, forse, oggi non si sarebbe a questo punto. Sarebbe bello
che non si abdicasse ai nostri compiti a seconda delle simpatie
politiche. Non c'è niente di peggio di due pesi e due misure.
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La rinuncia di Fiamma
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"Ragioni
personali” avrebbero spinto la giornalista ed ex parlamentare Fiamma
Nirenstein a rinunciare alla candidatura a prossimo ambasciatore
d’Israele a Roma. “Ringrazio il primo ministro – ha scritto Nirenstein
in una nota – per la sua fiducia in me. Voglio esprimere la mia volontà
di continuare a contribuire allo Stato di Israele al meglio delle mie
possibilità”. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, citato dalla
stampa italiana, che dedica ampi articoli alla vicenda, a pregiudicare
la sua nomina sarebbe stato un articolo scritto nel 1996 in cui
Nirenstein si esprimeva in termini poco lusinghieri riferiti alla
moglie del premier, Sara Netanyahu. Racconta La Stampa: “La notizia è
stata anticipata su Twitter dal corrispondente diplomatico del
quotidiano Haaretz, Barak Ravid. Il giornale, su posizioni critiche nei
confronti di Netanyahu, aveva citato due settimane fa un articolo
scritto da Nirenstein nel 1996 contro la moglie del primo ministro,
Sara, che veniva definita un ‘mostro vestito da First Lady’. Prese di
posizione che, seppure vecchie di vent’anni, avrebbero affossato la
nomina”. “‘Amo tanto anche l’Italia, il mio Paese natale, ma penso che
combattere contro la diffamazione di Israele e per l’esaltazione del
suo magnifico attaccamento alla democrazia, benché circondato da
nemici, sia il compito primario di ogni ebreo’, ripeteva esaltata
Fiamma Nirenstein. Il primo ministro Benjamin Netanyahu l’aveva da
poche ore designata ambasciatrice a Roma. Da allora sono passati dieci
mesi – si legge sul Corriere – e le parole che hanno contato di più,
sembra, sono invece quelle che aveva scritto da giornalista nel 1996″.
“Nove mesi dopo aver scelto Fiamma Nirenstein come ambasciatrice a
Roma, Benjamin Netanyahu ha incassato ieri sera la rinuncia della ex
parlamentare Pdl per ‘motivi personali’. In mezzo alle due decisioni –
scrive Repubblica – ci sono stati mesi di tensione attorno alla nomina,
e si erano levate voci contrarie alla scelta tra le quali quelle dei
vertici della Comunità ebraica di Roma e dello stesso rabbino capo
della capitale Riccardo Di Segni”.
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yom hazikaron 5776 "Israele, un destino di pace"
Numerosi
appuntamenti in tutta l’Italia ebraica per Yom HaZikaron, il giorno in
cui si ricordano i soldati caduti per la libertà di Israele e le
vittime del terrorismo sia tra i civili che i militari. Nell’immagine in alto
un momento della cerimonia svoltasi nel cortile della scuola ebraica di
Roma, organizzata dall’ambasciata israeliana insieme alla Comunità. Sul
palco, tra gli altri, l’ambasciatore Naor Gilon, la presidente Ruth
Dureghello, il rabbino capo Riccardo Di Segni. In sala anche il
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
“Per
più di 68 anni – ha affermato ieri il presidente dello Stato di Israele
Reuven Rivlin – abbiamo combattuto la stessa guerra, la guerra per la
nostra indipendenza, una campagna ancora in corso che cambia faccia e
forma. È una battaglia dolorosa che aggiunge costantemente nuove
cicatrici al corpo e allo spirito di questo popolo antico e robusto.
Proprio nelle pietre dietro di me, le pietre del Muro Occidentale, vi è
la testimonianza del fatto che non siamo un popolo della guerra. Non
scendiamo in battaglia affamati di guerra, ma con un desiderio di pace,
la passione per la vita e l’odio per la morte. Ma ci rendiamo conto di
una verità amara e orribile: c’è un prezzo terribile – che voi
famigliari delle vittime avete pagato – per essere una nazione
determinata a proteggere i suoi cittadini e la sua indipendenza.
Staremo sempre uniti e forti contro chiunque osi mettere in ogni modo
la nostra determinazione alla prova”.
Nelle prossime ore il lutto e il cordoglio lasceranno spazio alla festa
per Yom HaAtzmaut, il giorno che ricorda l’indipendenza dello Stato
ebraico.
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salone del libro di torino - pagine ebraiche Tradurre, per cultura e passione
Al lavoro insieme ai giornalisti
È
lungo il percorso che porta al Salone del libro le studentesse della
prestigiosa e selettiva Scuola per interpreti e traduttori
dell’Università di Trieste, una volta sede dell’Hotel Balkan, che hanno
scelto di svolgere il proprio tirocinio a fianco della redazione
giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e non solo
per il viaggio che le sta portando in queste ore ad attraversare
l’Italia intera da est verso ovest.
“Lingue e linguaggi. Dal Talmud al grande romanzo ebraico e yiddish”.
Questo il tema del primo incontro organizzato dalla redazione di Pagine
Ebraiche al Salone, in programma domani alle 13 nel nuovo Spazio
internazionale – Babel.
L’incontro, che prevede la partecipazione di Andrea Bozzi, Veronika
Brecelj, Anna Linda Callow e Ada Vigliani, vedrà infatti anche
l’intervento delle studentesse, con la moderazione di Ada Treves, che
ha curato il dossier Lingue e linguaggi. Leggi
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QUI PARMA - IL SUCCESSO DI K.IT A Cibus la casherut è di casa
Certificazione
casher come sinonimo di garanzia di qualità. Questo il binomio chiave
in cui si rispecchia il marchio di certificazione nazionale K.it,
protagonista ieri a Cibus, la grande fiera dedicata all’alimentazione
in corso a Parma. A raccontarne il significato, Jacqueline Fellus,
assessore alla casherut dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
impegnata da tempo nel portare avanti il progetto. Un’iniziativa che a
Cibus ha portato all’apertura quest’anno della nuova sezione speciale
dedicata al casher promossa con il ministero per lo Sviluppo economico,
dove è disponibile anche un elenco di tutti gli stand delle aziende
certificate. E da questa collaborazione, insieme a Federalimentare, è
nata inoltre una nuova applicazione, Kosher Italian Guide, grazie alla
quale gli utenti potranno rintracciare tutti i prodotti certificati
casher già in commercio e ricevere notifiche sulle novità del mercato. Leggi
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qui roma - elezioni amministrative
Marchini: "Patrimonio vivo"
Si
completa il quadro del confronto stimolato da Pagine Ebraiche con i
candidati sindaco di Roma e Milano. A rispondere alle domande del
giornale dell’ebraismo italiano anche Alfio Marchini (nell'immagine),
candidato di Forza Italia nella Capitale, interpellato sugli stessi
temi toccati nelle conversazioni con il candidato del Partito
Democratico Roberto Giachetti e con la candidata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
A rispondere a Milano il candidato del centrodestra Stefano Parisi, quello del centrosinistra Giuseppe Sala e il grillino Gianluca Corrado.
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qui roma - segnalibro Rodi, il passato bussa alla porta
Un nuovo partecipato appuntamento per La ballata del Mar Egeo
(ed. Erudita), romanzo del giornalista Ansa Patrizio Nissirio
ambientato nella Rodi italiana del 1943 tra pagine oscure, ferite
aperte, imprevedibili circostanze che rimettono in gioco i protagonisti
a molte decine di anni da un crimine perpetrato sull'isola.
Stimolante la lettura e significativi gli addentellati ebraici nel
libro di Nissirio, presentato ieri a Roma (a poche settimane
dall'evento di lancio) alla Libreria L'Argonauta. "Da sempre mi
dicevano di scrivere la storia di una parte della mia famiglia, e
quest'idea mi ha seguito fino al momento in cui ho deciso che volevo
scrivere un romanzo, e non un saggio, e che quel romanzo doveva essere
una storia interamente mia. Quindi - spiega l'autore, ieri accompagnato
da Giulia Raffaelli - ho mescolato finzione e vicende vere, ma
anch'esse dal sapore romanzesco. Ne è venuta fuori una storia sempre in
navigazione tra Italia e Grecia, come il sottoscritto". Leggi
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Ticketless
- La parodia efficace
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Spiegare
che cosa abbiano in comune il mito della “bella Elena”, rivisitato da
Jacques Offenbach e l’uso parodistico di Casablanca in Play it Again
(dove un redivivo Humphrey Bogart esclama: “È tutta la vita che aspetto
di poter dire questa battuta”) non è impresa semplice. Tra Offenbach e
Woody Allen la storia della parodia si estende per due secoli
abbondanti e ha conosciuto diverse forme nella cultura ebraica. Nei
lessici famigliari nostrani e nei finzicontinici non manca mai la
figura del giovane talentuoso che imita tic verbali e posture di un
vecchio zio. Il tema delle imitazioni parodiche questa settimana mi è
tornato in mente leggendo la magnifica intervista di Aldo Cazzullo,
“Cambiai identità e ingannai i nazisti” a Franca Valeri (Corriere della
Sera, 6 maggio 2016), ma è da leggersi anche, della stessa, La vacanza dei superstiti (e la chiamano vecchiaia), Einaudi, 2016.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - L'ora del Talmud
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È
stato già sottolineato l’eccezionale rilievo, sul piano culturale, del
mirabile progetto della traduzione in italiano del Talmud. Ciò che va
ancora evidenziato è come tale opera, oltre a dare un enorme contributo
alla conoscenza della tradizione e della cultura ebraica, sia
certamente destinata a determinare un profondo e duraturo impulso sul
piano della ricerca storico-giuridica, i cui effetti potranno essere
compiutamente misurati, verosimilmente, solo negli anni e nei decenni a
venire. Questa traduzione, infatti, permetterà a generazioni di
studiosi dei diritti antichi, nonché di diritti positivi, di filosofia
del diritto e di comparazione storico giuridica, di acquisire una
conoscenza diretta – sia pure mediata dal filtro della traduzione – di
un corpus giurisprudenziale di straordinaria importanza.
Francesco Lucrezi, storico
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