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19 Maggio 2016 - 11 Iyar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
A proposito del Kohèn Gadòl è scritto: “Lo considererai sacro, perché egli offre il cibo del tuo D.o; sacro sarà per te, poiché sacro sono Io, l’Eterno che vi consacra”. È evidente la ridondanza dei termini legati alla sacralità, in modo particolare riferita proprio alla figura del Kohèn Gadòl vive delle offerte della gente, va rispettato innanzitutto per il suo ruolo, in quanto porta i sacrifici a nome di tutti a D.o; inoltre va rispettato perché è il tramite della sacralità divina che ci insegna ad inseguire e perseguire.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Il 21 aprile scorso l’Unesco ha approvato una mozione che, fra l’altro, definisce i Luoghi Santi a Gerusalemme. La mozione elimina dalla terminologia dell’Unesco l’espressione Monte del Tempio (in ebraico: Har Habayt) e indica la Spianata solo come al-Haram al-Sharif (in arabo: Il Santuario Nobile) e sede della moschea di al-Aqsa. La risoluzione è passata con 33 voti favorevoli (fra cui la Francia), 6 contrari (Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Estonia e Lituania) e 17 astenuti (fra cui l’Italia). Il governo francese ha poi dichiarato che si è trattato di un malinteso e che in futuro la cosa non si ripeterà. Ossia non ha detto che chiede di annullare la votazione, ma solamente che non voterà di nuovo a favore della stessa mozione (ora che è già stata votata). Il che vuol dire o essere o prendere il mondo per imbecilli. Da parte sua, l’astensione dell’Italia su una questione che riguarda le coscienze non solo di tutti o quasi tutti i cittadini italiani nella circoscrizione di Gerusalemme, ma anche di tutti gli Ebrei e di tutti i Cristiani al mondo, non è un atto ammissibile. Al di là della scelta di un certo codice linguistico ad esclusione di un altro, il voto dell’Unesco implica infatti la scelta di cancellare il legame cardinale fra Israele, la sua terra, e i Luoghi Santi, e con questo la storia degli ultimi 3000 anni. Ma anche il Cristianesimo risulta vittima di questo tentativo di cancellare la storia. La predicazione di Gesù, così ci è stato insegnato per 2000 anni, avveniva sulla Spianata del Tempio, e si rivolgeva criticamente agli ebrei. Oppure tutto il tempo ci siamo sbagliati e invece Gesù predicava (in arabo) ai Palestinesi a Haram al-Sharif? Il voto dell’Unesco appare come un evidente oltraggio alla storia, un’inutile provocazione ai danni del popolo ebraico e dello stato d’Israele, e un attentato alla pacifica convivenza fra i diversi popoli e le diverse religioni a Gerusalemme. L’astensione dell’Italia in questa votazione appare come un vergognoso atto di opportunismo politico, anche di fronte al voto negativo di molti importanti Paesi dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Chiediamo al Governo italiano, attraverso la sua rappresentanza presso l’Unesco, di far re-inserire la dicitura “del Tempio” accanto alla definizione “Spianata delle Moschee”. Dopo; anzi, meglio se prima. Confrontiamoci con la storia onestamente e apertamente. Non è politica, è rettitudine etica.
 
Due ipotesi in campo
Incidente o attentato. Queste le due possibilità che restano in campo per l’EgyptAir volato questa notte da Parigi alla volta del Cairo e precipitato in mare non lontano dalle coste egiziane. La Francia non esclude “alcuna ipotesi” ha detto il premier Manuel Valls, annunciando una stretta collaborazione con l’Egitto per analizzare l’accaduto.
Incidente o attentato? Nel secondo caso, l’altezza comunicata da Egyptair esclude l’uso di missili terra-aria portatili di cui è dotato l’Isis o altre formazioni terroristiche: l’Airbus era fuori dalla portata di queste armi. “La quota – si legge sul sito di Repubblica – è invece molto simile a quella del velivolo russo esploso sul Sinai dopo il decollo da Sharm. E in quel caso si trattava di un ordigno nascosto in una lattina e imbarcato tra i bagagli con un innesco che lo ha fatto detonare a una certa altezza, in modo tale che anche una piccola quantità di esplosivo sommata alla pressione esterna diventasse devastante”.

Quasi tutti i giornali in edicola ignorano la notizia dell’incarico conferito da Netanyahu a Lieberman come nuovo ministro della Difesa del governo israeliano. La questione, nei quotidiani in cui appare, è liquidata in poche righe.
 
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  davar
ferma istanza delle istituzioni ebraiche
"Amministrative, si intervenga contro i candidati antisemiti"
“Da Napoli in particolare, ma anche da altre città, arrivano in queste ore pessimi segnali sulle gravi responsabilità che alcuni leader politici hanno avuto nella determinazione delle liste organizzate in loro sostegno in occasione delle prossime elezioni amministrative. Candidati apertamente antisemiti, antisionisti e razzisti. Candidati nostalgici del fascismo e del nazismo. Si tratta di fatti inaccettabili, che condanniamo con fermezza e per cui auspichiamo un pronto intervento da parte dei leader responsabili e dalle autorità competentI”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una nota.


In queste stesse ore la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer ha diffuso il seguente messaggio:
"La Comunità ebraica di Napoli esprime la propria indignazione per le affermazioni riportate dalla Stampa di ieri e di oggi da parte di candidate alle prossime elezioni al Consiglio Comunale, affermazioni palesemente frutto di pregiudizi antisionisti.
Autorità morali di indiscutibile valore, come papa Francesco, il presidente Mattarella e il presidente emerito Napolitano, hanno ribadito e dimostrato in numerose occasioni che l'antisionismo è equivalente al più becero antisemitismo.
Esprimiamo la nostra più grande indignazione per l'uso improprio del termine Shoah, in dispregio assoluto della legge Mancino,  da parte del Sindaco Luigi De Magistris, ricordandogli il suo ruolo istituzionale che dovrebbe essere garante di informazione corretta e non fomentatore di odi.
La Comunità ebraica di Napoli, e non solo, si ritiene profondamente lesa da tali affermazioni che non fanno certamente onore e non rendono giustizia a Napoli".

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il ricordo del presidente ucei 
Marco Pannella (1930-2016)
“Con Marco Pannella scompare un grande amico di Israele e del mondo ebraico. Ma soprattutto un uomo straordinario, una persona la cui forza di volontà ha permesso di smuovere le montagne per condurre battaglie che si sono rivelate fondamentali per la crescita e il progresso democratico del paese intero. Grazie Marco, non sarai dimenticato”.

Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una nota.

qui gorizia - la redazione ucei protagonista 
A èStoria con Pagine Ebraiche

Mattarella: "La Storia è la base"
La storia costituisce la base della conoscenza delle vicende umane e delle loro evoluzioni: da una riflessione sulla storia possiamo capire i fenomeni di oggi, siano essi sociali, politici, economici, giuridici e finanche scientifici. È di questi fenomeni che si discute in questi giorni a Gorizia, in questa terra piena di memoria”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato ad Adriano Ossola, coordinatore di èStoria, il grande festival internazionale dedicato alla storia che vede la redazione di Pagine Ebraiche protagonista di molti appuntamenti.

Tra cui, domani alle 9, l’incontro “1516-2016: dal Ghetto di Venezia all’acquisizione della libertà religiosa” con la storica dell’architettura Donatella Calabi e gli storici dell’ebraismo Anna Foa e Simon Levis Sullam a confronto con il direttore della redazione UCEI Guido Vitale. E domenica, alle 9.30, un confronto dedicato alla nuova schiavitù della dipendenza tecnologica e della demenza digitale con gli storici e sociologi Ubaldo Fadini, Giuseppe Longo e Nicola Strizzolo.
“Studiare la storia, ricercarne le fonti, dibattere intorno alle interpretazioni – scrive Mattarella – non significa necessariamente discutere del passato, quanto piuttosto elaborare chiavi di lettura utili per affrontare con consapevolezza ciò che può accadere in futuro”. In una realtà in perenne divenire, dove i mutamenti sono rapidi e le grandi trasformazioni si susseguono quasi vorticosamente, la storia rappresenta quindi “ancor più che in passato, un pilastro della conoscenza”. Perché una società senza memoria “è meno preparata ad affrontare il presente”.
Sulla storia l’Europa ha posto le basi – riflette ancora il capo dello Stato – scegliendo di unire diverse nazionalità in un progetto comune, improntato alla pace e alla convivenza civile dei propri cittadini. Senza acuta percezione e consapevolezza del proprio retaggio storico, questo progetto non sarebbe potuto mai nascere, ed è a quelle radici che occorre guardare per trovare la spinta al rinnovamento che ci chiede l’Europa oggi”.
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iSRAELE 
Bibi sceglie di nuovo Lieberman, sarà il ministro della Difesa
Si parlava di un’apertura a sinistra del Premier Benjamin Netanyahu, di una trattativa con il leader laburista Itzhak Herzog, e invece ad entrare dalla porta principale nel governo di Gerusalemme sarà Avigdor Lieberman, ovvero la destra oltre la destra. Stupendo molti, Netanyahu ha infatti offerto a Lieberman, leader del partito ultranazionalista Israel Beitenu, il ministero della Difesa. Un doppio schiaffo del Premier, commentano i quotidiani locali, a Herzog da una parte e all’attuale capo della Difesa, Moshe Yaalon, dall’altra. “Non sono sorpreso e non sono preoccupato”, avrebbe detto Yaalon riguardo alla prospettiva di lasciare il suo attuale incarico. Secondo i media israeliani, il suo futuro sarà al ministero degli Esteri, attualmente ricoperto ad interim dal Primo ministro Netanyahu.
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IERI LA CONSEGNA DEI DIPLOMI
Master UCEI, tre nuove lauree
Mentre si è già avviato un nuovo anno accademico del Master in Cultura e Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ieri sono stati assegnati tre nuovi diplomi, dopo la discussione delle tesi svoltasi al Centro Bibliografico dell’UCEI. I neolaureati sono Ernesto Pintore, che ha presentato un elaborato dal titolo “’Poiché il Giudizio appartiene a D-o’. Norma e Morale nel Diritto Ebraico“, nel quale ha analizzato come alcuni principi moderni, non solo comunemente accettati ma anche integrati nelle legislazioni tra cui ad esempio il rispetto delle minoranze o la tutela dei diritti dei lavoratori fossero già rigorosamente presenti ed applicati nella società ebraica già dal periodo biblico; Maria Giuseppina Mascolo, con una tesi dal titolo “Hevrah Qaddiša. Il Cimitero di Guerra della Comunità israelitica di Bari”, un lavoro inedito che rappresenta un proseguimento delle ricerche sulle testimonianze ebraiche nel Sud Italia realizzate dal professor Cesare Colafemmina, la cui eredità scientifica le è stata da lui direttamente affidata; e Laura Sedda, che nel suo elaborato intitolato “Ricordando Merano”, ripercorre la storia della Comunità alto-atesina analizzando il ruolo del suo Museo ebraico nel mantenerne viva la Memoria.
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qui roma - l'evento q
Come cambia l'idea di famiglia Da Adamo ed Eva al ddl Cirinnà
Da Adamo ed Eva all’utero in affitto passano millenni. Come è evoluto da allora il concetto di famiglia? Quale lezione trarre dagli insegnamenti della legge e della morale ebraica? Importanti riferimenti in un mondo fluido, che cambia rapidamente e in cui sembrano sgretolarsi alcuni riferimenti tradizionali. Se ne è discusso ieri a Roma, nei locali del centro comunitario di via Balbo, nel corso di un evento organizzato dall’Area Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche. Un confronto stimolante, che ha spaziato dalla maternità di Sara, una delle matriarche bibliche, alla recente approvazione delle unioni civili, e che ha visto protagonisti relatori molto diversi tra loro. Il rav Amedeo Spagnoletto, gli psicoanalisti Alberto Sonnino e Simona Argentieri, il giurista Emanuele Calò. A condurre la serata, che si è aperta con i saluti del Consigliere UCEI Victor Magiar, il giornalista David Parenzo. Numerose le domande dal pubblico, interessato ad approfondire il tema da diverse prospettive.
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qui roma - segnalibro
Diritti antichi, lezione attuale
Nel comparare diritto ebraico e diritto romano è possibile non solo ampliare la propria prospettiva sul mondo delle norme legislative ma anche toccare tematiche attuali, affrontando problemi che riguardano da vicino il mondo di oggi. Questo è emerso nel corso della presentazione dei due volumi di Francesco Lucrezi, docente di Storia dell’Oriente Mediterraneo alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Salerno e collaboratore di Pagine Ebraiche, intitolati Appunti di diritto ebraico e Il furto di terra e di animali in diritto ebraico e romano (G. Giappichelli Editore), svoltasi al Centro bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A riflettere sul contenuto delle pubblicazioni, alla presenza dell’autore, sono stati dopo un saluto del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Luigi Maruotti, presidente della III sezione del Consiglio di Stato, e il rabbino capo di Napoli Umberto Piperno, moderati dalla Consigliera UCEI Fabiana Di Porto.
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qui roma - brainforum
Neuroscienza, è rivoluzione
"Ha un sesso il cervello?”. È la domanda attorno cui ruoterà la lectio magistralis di Daphna Joel, studiosa dell’Università di Tel Aviv, le cui parole apriranno una nuova edizione del Brainforum, le conferenze internazionali sul tema delle neuroscienze organizzati da BrainCircle Italia, in collaborazione con la Fondazione EBRI di Roma e ELSC – Università Ebraica di Gerusalemme. L’appuntamento è per domani alle 14.30, al Tempio di Adriano, per una qualificata tavola rotonda moderata da Viviana Kasam e Pietro Calissano. Al tavolo dei relatori Simona Argentieri, medico psicoanalista; Fiorenzo Conti e Martine Ammassari Teule, neurobiologi; Antonio Fantoni, genetista; Alberto Carrara, neuroeticista esperto in neuroscienze; Silvana Greco, sociologa; Laura Ballio, giornalista del blog 27esima ora del Corriere della Sera.
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qui torino  q
Ecologia, religioni a confronto
Come viene declinato il binomio uomo-ambiente all’interno delle tre religioni monoteiste. Se ne è parlato all’incontro organizzato dall’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei) assieme alla Comunità religiosa islamica giovani e Federazione universitaria cattolica italiana. A dialogare tra loro tre relatori: rav Alberto Moshè Somekh, direttore della Scuola rabbinica Margulies-Disegni e membro del Comitato Interfedi Torino, assieme a Gloria Mari Nocetum, membro della Società Cooperativa Sociale, e Abd al-Haqq Isa Benassi, imam del Coreis e Accademia ISA.
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qui torino
Italia-Israele, impresa insieme
Come la prima banca italiana lavora con Israele. Questo il tema affrontato nell’incontro organizzato dall’Associazione Italia Israele, in cui Fabio Spagnuolo, head of partnership management di Intesa Sanpaolo ha mostrato al pubblico i progetti che legano la realtà israeliana a quella italiana, con Intesa Sanpaolo quale intermediario. La serata è stata anche occasione per parlare di Israele come un paese fortemente all’avanguardia in continua crescita e sviluppo, tanto da essere definito uno dei principali ecosistemi al mondo per start up. 0ggi è al quinto posto, ma due anni fa era secondo alla Silicon Valley.
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jciak
Israele a Cannes 
I film israeliani a Cannes sono sempre una bella notizia. Anche perché di solito il riscontro di critica e pubblico, se non di premi, è più che buono. Qualche nome in ordine sparso: Nadav Lapid con il suo Kindergarten Teacher (2014), Joseph Cedar con Footnote (premio per la migliore sceneggiatura 2011), Eran Kolirin con La banda (2007) o Ari Folman con il potente Valzer con Bashir (2008). Anche quest’anno la pattuglia degli israeliani è sostanziosa. Kolirin torna in concorso con Beyond the Mountains and Hills (Me’ever laharim vehagvaot) mentre Maha Haj debutta con Personal Affairs (Omor Shakhsiya).
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pilpul
Setirot - Le lingue degli altri
Sappiamo che quest’anno la Giornata europea della cultura ebraica sarà dedicata alla lingua e alle lingue dell’ebraismo. Sappiamo anche che i 71 chachamìm che sedevano nel Sinedrio dovevano conoscere settanta “lingue”, ovvero le culture e i popoli del mondo. Anche oggi non sarebbe male se, prima di giudicare, imparassimo ad ascoltare le “lingue” degli altri.

Stefano Jesurum, giornalista


In ascolto - Jane Little
Ci ha commossi la storia di Jane Little, la contrabbassista che qualche giorno fa se n’è andata, a 87 anni, reclinando il capo sul suo strumento durante un concerto. Era entrata nell’Atlanta Symphony Orchestra nel 1945, a 16 anni, dopo soli due anni di studio e qui aveva conosciuto Warren Little, primo flauto; i due si erano sposati nel 1954 festeggiando con i colleghi dell’orchestra. 41 anni con lo stesso uomo, 71 anni con la stessa orchestra, diretta da grandi maestri e direttori ospiti tra cui Igor Stravinsky, Aaron Copland, Leopold Stokowski e James Levine. La sua storia ci ha commossi perché è come un bel film, è la realizzazione di un grande sogno. Jane ha fatto della sua passione un lavoro, anzi l’ha trasformata nell’essenza stessa della sua vita. I primi tempi non devono essere stati facili, vuoi perché all’epoca non era così naturale che una donna scegliesse il contrabbasso (a quanto pare il papà osservò lo strumento e le disse: “Non posso credere che suonerai una cosa così grande”) vuoi perché la paga era piuttosto misera.

Maria Teresa Milano
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Il sole è un filo
So many books, so little time.” (“Così tanti libri, così poco tempo”). Questa frase – attribuita a Frank Zappa, il geniale musicista americano – è così popolare fra lettori incalliti da venir citata spesso e non sempre a proposito, ma oggi ci sta. La stagione primaverile 2016, così piovosa che – come dicono gli inglesi, che ci sono abituati – farà fiorire tanti fiori, fa anche spuntare molti titoli in libreria. E non è un caso che i due appuntamenti più importanti dell’anno per l’editoria cadano in maggio e settembre, a Torino la scorsa settimana e a Mantova dal 7 all’11 settembre, subito dopo alla nostra Festa del Libro Ebraico, in programma a Ferrara il 3 e il 4.

Valerio Fiandra
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Cosa si sogna
Ma che cosa sogna lì dentro, chiede un bambino della sorellina che nascerà, dato che non ha mai visto niente? Giusto. (Accidenti a questi genitori moderni che crescono i figli in nome della curiosità e del dialogo). Vediamo… beh forse sogna Yakov che sogna la lotta con l’angelo, gli spiega la madre. Sai, anche se non conosce il mondo, conosce tutta la Torah. Sei occhi si spalancano attenti (almeno tutti i bambini smettono di urlare e di rincorrersi per casa, in uno Shabbat piovoso e di otite in cui fuori non si può giocare).

Sara Valentina Di Palma
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