
Elia Richetti,
rabbino
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A
proposito del Kohèn Gadòl è scritto: “Lo considererai sacro, perché
egli offre il cibo del tuo D.o; sacro sarà per te, poiché sacro sono
Io, l’Eterno che vi consacra”. È evidente la ridondanza dei termini
legati alla sacralità, in modo particolare riferita proprio alla figura
del Kohèn Gadòl vive delle offerte della gente, va rispettato
innanzitutto per il suo ruolo, in quanto porta i sacrifici a nome di
tutti a D.o; inoltre va rispettato perché è il tramite della sacralità
divina che ci insegna ad inseguire e perseguire.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Il
21 aprile scorso l’Unesco ha approvato una mozione che, fra l’altro,
definisce i Luoghi Santi a Gerusalemme. La mozione elimina dalla
terminologia dell’Unesco l’espressione Monte del Tempio (in ebraico:
Har Habayt) e indica la Spianata solo come al-Haram al-Sharif (in
arabo: Il Santuario Nobile) e sede della moschea di al-Aqsa. La
risoluzione è passata con 33 voti favorevoli (fra cui la Francia), 6
contrari (Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Estonia e
Lituania) e 17 astenuti (fra cui l’Italia). Il governo francese ha poi
dichiarato che si è trattato di un malinteso e che in futuro la cosa
non si ripeterà. Ossia non ha detto che chiede di annullare la
votazione, ma solamente che non voterà di nuovo a favore della stessa
mozione (ora che è già stata votata). Il che vuol dire o essere o
prendere il mondo per imbecilli. Da parte sua, l’astensione dell’Italia
su una questione che riguarda le coscienze non solo di tutti o quasi
tutti i cittadini italiani nella circoscrizione di Gerusalemme, ma
anche di tutti gli Ebrei e di tutti i Cristiani al mondo, non è un atto
ammissibile. Al di là della scelta di un certo codice linguistico ad
esclusione di un altro, il voto dell’Unesco implica infatti la scelta
di cancellare il legame cardinale fra Israele, la sua terra, e i Luoghi
Santi, e con questo la storia degli ultimi 3000 anni. Ma anche il
Cristianesimo risulta vittima di questo tentativo di cancellare la
storia. La predicazione di Gesù, così ci è stato insegnato per 2000
anni, avveniva sulla Spianata del Tempio, e si rivolgeva criticamente
agli ebrei. Oppure tutto il tempo ci siamo sbagliati e invece Gesù
predicava (in arabo) ai Palestinesi a Haram al-Sharif? Il voto
dell’Unesco appare come un evidente oltraggio alla storia, un’inutile
provocazione ai danni del popolo ebraico e dello stato d’Israele, e un
attentato alla pacifica convivenza fra i diversi popoli e le diverse
religioni a Gerusalemme. L’astensione dell’Italia in questa votazione
appare come un vergognoso atto di opportunismo politico, anche di
fronte al voto negativo di molti importanti Paesi dell’Unione Europea e
degli Stati Uniti. Chiediamo al Governo italiano, attraverso la sua
rappresentanza presso l’Unesco, di far re-inserire la dicitura “del
Tempio” accanto alla definizione “Spianata delle Moschee”. Dopo; anzi,
meglio se prima. Confrontiamoci con la storia onestamente e
apertamente. Non è politica, è rettitudine etica.
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Due ipotesi in campo
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Incidente
o attentato. Queste le due possibilità che restano in campo per
l’EgyptAir volato questa notte da Parigi alla volta del Cairo e
precipitato in mare non lontano dalle coste egiziane. La Francia non
esclude “alcuna ipotesi” ha detto il premier Manuel Valls, annunciando
una stretta collaborazione con l’Egitto per analizzare l’accaduto.
Incidente o attentato? Nel secondo caso, l’altezza comunicata da
Egyptair esclude l’uso di missili terra-aria portatili di cui è dotato
l’Isis o altre formazioni terroristiche: l’Airbus era fuori dalla
portata di queste armi. “La quota – si legge sul sito di Repubblica – è
invece molto simile a quella del velivolo russo esploso sul Sinai dopo
il decollo da Sharm. E in quel caso si trattava di un ordigno nascosto
in una lattina e imbarcato tra i bagagli con un innesco che lo ha fatto
detonare a una certa altezza, in modo tale che anche una piccola
quantità di esplosivo sommata alla pressione esterna diventasse
devastante”.
Quasi tutti i giornali in edicola ignorano la notizia dell’incarico
conferito da Netanyahu a Lieberman come nuovo ministro della Difesa del
governo israeliano. La questione, nei quotidiani in cui appare, è
liquidata in poche righe.
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ferma istanza delle istituzioni ebraiche "Amministrative, si intervenga contro i candidati antisemiti" “Da
Napoli in particolare, ma anche da altre città, arrivano in queste ore
pessimi segnali sulle gravi responsabilità che alcuni leader politici
hanno avuto nella determinazione delle liste organizzate in loro
sostegno in occasione delle prossime elezioni amministrative. Candidati
apertamente antisemiti, antisionisti e razzisti. Candidati nostalgici
del fascismo e del nazismo. Si tratta di fatti inaccettabili, che
condanniamo con fermezza e per cui auspichiamo un pronto intervento da
parte dei leader responsabili e dalle autorità competentI”. Così il
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
in una nota.
In queste stesse ore la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer ha diffuso il seguente messaggio:
"La Comunità ebraica di Napoli esprime la propria indignazione per le
affermazioni riportate dalla Stampa di ieri e di oggi da parte di
candidate alle prossime elezioni al Consiglio Comunale, affermazioni
palesemente frutto di pregiudizi antisionisti.
Autorità morali di indiscutibile valore, come papa Francesco, il
presidente Mattarella e il presidente emerito Napolitano, hanno
ribadito e dimostrato in numerose occasioni che l'antisionismo è
equivalente al più becero antisemitismo.
Esprimiamo la nostra più grande indignazione per l'uso improprio del
termine Shoah, in dispregio assoluto della legge Mancino, da
parte del Sindaco Luigi De Magistris, ricordandogli il suo ruolo
istituzionale che dovrebbe essere garante di informazione corretta e
non fomentatore di odi.
La Comunità ebraica di Napoli, e non solo, si ritiene profondamente
lesa da tali affermazioni che non fanno certamente onore e non rendono
giustizia a Napoli".
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il ricordo del presidente ucei
Marco Pannella (1930-2016)
“Con
Marco Pannella scompare un grande amico di Israele e del mondo ebraico.
Ma soprattutto un uomo straordinario, una persona la cui forza di
volontà ha permesso di smuovere le montagne per condurre battaglie che
si sono rivelate fondamentali per la crescita e il progresso
democratico del paese intero. Grazie Marco, non sarai dimenticato”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una nota.
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qui gorizia - la redazione ucei protagonista A èStoria con Pagine Ebraiche
Mattarella: "La Storia è la base"
La
storia costituisce la base della conoscenza delle vicende umane e delle
loro evoluzioni: da una riflessione sulla storia possiamo capire i
fenomeni di oggi, siano essi sociali, politici, economici, giuridici e
finanche scientifici. È di questi fenomeni che si discute in questi
giorni a Gorizia, in questa terra piena di memoria”. Così il presidente
della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato ad Adriano
Ossola, coordinatore di èStoria, il grande festival internazionale
dedicato alla storia che vede la redazione di Pagine Ebraiche
protagonista di molti appuntamenti.
Tra
cui, domani alle 9, l’incontro “1516-2016: dal Ghetto di Venezia
all’acquisizione della libertà religiosa” con la storica
dell’architettura Donatella Calabi e gli storici dell’ebraismo Anna Foa
e Simon Levis Sullam a confronto con il direttore della redazione UCEI
Guido Vitale. E domenica, alle 9.30, un confronto dedicato alla nuova
schiavitù della dipendenza tecnologica e della demenza digitale con gli
storici e sociologi Ubaldo Fadini, Giuseppe Longo e Nicola Strizzolo.
“Studiare
la storia, ricercarne le fonti, dibattere intorno alle interpretazioni
– scrive Mattarella – non significa necessariamente discutere del
passato, quanto piuttosto elaborare chiavi di lettura utili per
affrontare con consapevolezza ciò che può accadere in futuro”. In una
realtà in perenne divenire, dove i mutamenti sono rapidi e le grandi
trasformazioni si susseguono quasi vorticosamente, la storia
rappresenta quindi “ancor più che in passato, un pilastro della
conoscenza”. Perché una società senza memoria “è meno preparata ad
affrontare il presente”.
“Sulla
storia l’Europa ha posto le basi – riflette ancora il capo dello Stato
– scegliendo di unire diverse nazionalità in un progetto comune,
improntato alla pace e alla convivenza civile dei propri cittadini.
Senza acuta percezione e consapevolezza del proprio retaggio storico,
questo progetto non sarebbe potuto mai nascere, ed è a quelle radici
che occorre guardare per trovare la spinta al rinnovamento che ci
chiede l’Europa oggi”.
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iSRAELE
Bibi sceglie di nuovo Lieberman, sarà il ministro della Difesa
Si
parlava di un’apertura a sinistra del Premier Benjamin Netanyahu, di
una trattativa con il leader laburista Itzhak Herzog, e invece ad
entrare dalla porta principale nel governo di Gerusalemme sarà Avigdor
Lieberman, ovvero la destra oltre la destra. Stupendo molti, Netanyahu
ha infatti offerto a Lieberman, leader del partito ultranazionalista
Israel Beitenu, il ministero della Difesa. Un doppio schiaffo del
Premier, commentano i quotidiani locali, a Herzog da una parte e
all’attuale capo della Difesa, Moshe Yaalon, dall’altra. “Non sono
sorpreso e non sono preoccupato”, avrebbe detto Yaalon riguardo alla
prospettiva di lasciare il suo attuale incarico. Secondo i media
israeliani, il suo futuro sarà al ministero degli Esteri, attualmente
ricoperto ad interim dal Primo ministro Netanyahu.
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IERI LA CONSEGNA DEI DIPLOMI Master UCEI, tre nuove lauree
Mentre
si è già avviato un nuovo anno accademico del Master in Cultura e
Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ieri sono
stati assegnati tre nuovi diplomi, dopo la discussione delle tesi
svoltasi al Centro Bibliografico dell’UCEI. I neolaureati sono Ernesto
Pintore, che ha presentato un elaborato dal titolo “’Poiché il Giudizio
appartiene a D-o’. Norma e Morale nel Diritto Ebraico“, nel quale ha
analizzato come alcuni principi moderni, non solo comunemente accettati
ma anche integrati nelle legislazioni tra cui ad esempio il rispetto
delle minoranze o la tutela dei diritti dei lavoratori fossero già
rigorosamente presenti ed applicati nella società ebraica già dal
periodo biblico; Maria Giuseppina Mascolo, con una tesi dal titolo
“Hevrah Qaddiša. Il Cimitero di Guerra della Comunità israelitica di
Bari”, un lavoro inedito che rappresenta un proseguimento delle
ricerche sulle testimonianze ebraiche nel Sud Italia realizzate dal
professor Cesare Colafemmina, la cui eredità scientifica le è stata da
lui direttamente affidata; e Laura Sedda, che nel suo elaborato
intitolato “Ricordando Merano”, ripercorre la storia della Comunità
alto-atesina analizzando il ruolo del suo Museo ebraico nel mantenerne
viva la Memoria.
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qui roma - l'evento q Come cambia l'idea di famiglia Da Adamo ed Eva al ddl Cirinnà
Da
Adamo ed Eva all’utero in affitto passano millenni. Come è evoluto da
allora il concetto di famiglia? Quale lezione trarre dagli insegnamenti
della legge e della morale ebraica? Importanti riferimenti in un mondo
fluido, che cambia rapidamente e in cui sembrano sgretolarsi alcuni
riferimenti tradizionali. Se ne è discusso ieri a Roma, nei locali del
centro comunitario di via Balbo, nel corso di un evento organizzato
dall’Area Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche. Un confronto
stimolante, che ha spaziato dalla maternità di Sara, una delle
matriarche bibliche, alla recente approvazione delle unioni civili, e
che ha visto protagonisti relatori molto diversi tra loro. Il rav
Amedeo Spagnoletto, gli psicoanalisti Alberto Sonnino e Simona
Argentieri, il giurista Emanuele Calò. A condurre la serata, che si è
aperta con i saluti del Consigliere UCEI Victor Magiar, il giornalista
David Parenzo. Numerose le domande dal pubblico, interessato ad
approfondire il tema da diverse prospettive.
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qui roma - segnalibro Diritti antichi, lezione attuale
Nel
comparare diritto ebraico e diritto romano è possibile non solo
ampliare la propria prospettiva sul mondo delle norme legislative ma
anche toccare tematiche attuali, affrontando problemi che riguardano da
vicino il mondo di oggi. Questo è emerso nel corso della presentazione
dei due volumi di Francesco Lucrezi, docente di Storia dell’Oriente
Mediterraneo alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di
Salerno e collaboratore di Pagine Ebraiche, intitolati Appunti di diritto ebraico e Il furto di terra e di animali in diritto ebraico e romano
(G. Giappichelli Editore), svoltasi al Centro bibliografico dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane. A riflettere sul contenuto delle
pubblicazioni, alla presenza dell’autore, sono stati dopo un saluto del
rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Luigi Maruotti, presidente
della III sezione del Consiglio di Stato, e il rabbino capo di Napoli
Umberto Piperno, moderati dalla Consigliera UCEI Fabiana Di Porto.
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qui roma - brainforum Neuroscienza, è rivoluzione
"Ha
un sesso il cervello?”. È la domanda attorno cui ruoterà la lectio
magistralis di Daphna Joel, studiosa dell’Università di Tel Aviv, le
cui parole apriranno una nuova edizione del Brainforum, le conferenze
internazionali sul tema delle neuroscienze organizzati da BrainCircle
Italia, in collaborazione con la Fondazione EBRI di Roma e ELSC –
Università Ebraica di Gerusalemme. L’appuntamento è per domani alle
14.30, al Tempio di Adriano, per una qualificata tavola rotonda
moderata da Viviana Kasam e Pietro Calissano. Al tavolo dei relatori
Simona Argentieri, medico psicoanalista; Fiorenzo Conti e Martine
Ammassari Teule, neurobiologi; Antonio Fantoni, genetista; Alberto
Carrara, neuroeticista esperto in neuroscienze; Silvana Greco,
sociologa; Laura Ballio, giornalista del blog 27esima ora del Corriere
della Sera.
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Setirot
- Le lingue degli altri
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Sappiamo
che quest’anno la Giornata europea della cultura ebraica sarà dedicata
alla lingua e alle lingue dell’ebraismo. Sappiamo anche che i 71
chachamìm che sedevano nel Sinedrio dovevano conoscere settanta
“lingue”, ovvero le culture e i popoli del mondo. Anche oggi non
sarebbe male se, prima di giudicare, imparassimo ad ascoltare le
“lingue” degli altri.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Jane Little
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Ci
ha commossi la storia di Jane Little, la contrabbassista che qualche
giorno fa se n’è andata, a 87 anni, reclinando il capo sul suo
strumento durante un concerto. Era entrata nell’Atlanta Symphony
Orchestra nel 1945, a 16 anni, dopo soli due anni di studio e qui aveva
conosciuto Warren Little, primo flauto; i due si erano sposati nel 1954
festeggiando con i colleghi dell’orchestra. 41 anni con lo stesso uomo,
71 anni con la stessa orchestra, diretta da grandi maestri e direttori
ospiti tra cui Igor Stravinsky, Aaron Copland, Leopold Stokowski e
James Levine. La sua storia ci ha commossi perché è come un bel film, è
la realizzazione di un grande sogno. Jane ha fatto della sua passione
un lavoro, anzi l’ha trasformata nell’essenza stessa della sua vita. I
primi tempi non devono essere stati facili, vuoi perché all’epoca non
era così naturale che una donna scegliesse il contrabbasso (a quanto
pare il papà osservò lo strumento e le disse: “Non posso credere che
suonerai una cosa così grande”) vuoi perché la paga era piuttosto
misera.
Maria Teresa Milano Leggi
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Il sole è un filo
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So
many books, so little time.” (“Così tanti libri, così poco tempo”).
Questa frase – attribuita a Frank Zappa, il geniale musicista americano
– è così popolare fra lettori incalliti da venir citata spesso e non
sempre a proposito, ma oggi ci sta. La stagione primaverile 2016, così
piovosa che – come dicono gli inglesi, che ci sono abituati – farà
fiorire tanti fiori, fa anche spuntare molti titoli in libreria. E non
è un caso che i due appuntamenti più importanti dell’anno per
l’editoria cadano in maggio e settembre, a Torino la scorsa settimana e
a Mantova dal 7 all’11 settembre, subito dopo alla nostra Festa del
Libro Ebraico, in programma a Ferrara il 3 e il 4.
Valerio Fiandra
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Cosa si sogna
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Ma
che cosa sogna lì dentro, chiede un bambino della sorellina che
nascerà, dato che non ha mai visto niente? Giusto. (Accidenti a questi
genitori moderni che crescono i figli in nome della curiosità e del
dialogo). Vediamo… beh forse sogna Yakov che sogna la lotta con
l’angelo, gli spiega la madre. Sai, anche se non conosce il mondo,
conosce tutta la Torah. Sei occhi si spalancano attenti (almeno tutti i
bambini smettono di urlare e di rincorrersi per casa, in uno Shabbat
piovoso e di otite in cui fuori non si può giocare).
Sara Valentina Di Palma
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