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27 Maggio 2016 - 19 Iyar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Leggendo le esternazioni di una autorevole vedova in nero contro le giuste proteste sull’ipotesi di una strada dedicata alla memoria del nero marito, mi sono chiesto il senso del titolo di “Donna”. Se nel mondo dell’araldica e di una certa nobiltà il titolo di “Donna” affonda le proprie radici nella notte dei tempi dei diritti elitari ed ereditari, nel mondo contadino e popolare del Sud Italia, ma non solo in quello, il titolo di “Donna” ha il sapore di rispetto e di riguardo, di sottomissione e di educazione. Nel suo lavoro sugli usi e costumi dei contadini siciliani del 1897, Salvatore Salomone Marino scrisse: “Alla moglie del burgisi spetta, come a quella dell’artigiano il ‘Gnura (Signora) che è proprio di queste due classi, essendochè solo alle ricche tocca il Donna.” Se per Marino si tratta di una scelta di censo, in realtà Donna è il titolo con il quale nel Sud ci si rivolge a tutte coloro che rappresentano un esempio, che hanno un ruolo sociale, che esprimono, con la loro sola presenza, un intero mondo etico. Ecco che “Donna Giulia” è colei che è figlia della nobiltà, “Donna Maria” l’anziana signora saggia del quartiere, “Donna Tina” la venditrice di frutta, autorità indiscussa del mercato, “Donna Giuseppina” la pescivendola, autorità indiscussa del mondo ittico e quindi comprendo meglio che esista anche “Donna Assunta”, la vedova in nero della quale ho letto le assurde esternazioni. Mi consolo pensando al capitolo 31 del libro dei Proverbi, dove senza alcun titolo, si celebra la Donna di Valore.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Va bene il Talmud. È la matrice di tutto il sapere dell’ebraismo medievale e moderno. Guardo con ammirazione all’onorevole opera di traduzione in italiano che, intrapresa da qualche anno, sta ora dando i suoi primi eccellenti frutti. Ma andrà meglio se qualcuno dei nostri giovani studiosi si diletterà a tradurre anche prodotti come questo che vedete in link. Si tratta di un libro inedito di Responsa del rabbino veneziano Itzhaq ben Asher Pacifico scritto a Venezia nel 1716. Imparare a leggere e tradurre il corsivo ebraico italiano è uno dei compiti della nuova generazione di ebraisti. Le biblioteche sono colme di volumi antichi ebraici, che molto spesso contengono glosse manoscritte anche importanti (interi fascicoli aggiunti ai libri rilegati), e che vengono per lo più ignorati dalla ricerca. Perché sono importanti?
 
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Sentenza definitiva
Condanna definitiva dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per la vicenda Abu Omar. Come spiega tra gli altri il Giorno, il governo italiano e lo stesso Abu Omar, decidendo di non ricorrere contro la sentenza emessa lo scorso 23 febbraio, “hanno lasciato scadere i tre mesi di tempo che la Corte di Strasburgo offre alle parti per chiedere un nuovo esame del caso davanti alla Grande Camera”.
Sigle sindacali come la Fiom e i Cobas, oltre ad associazioni come l’Arci e movimento di protesta contro il Muos tra i firmatari di un appello di 350 organizzazioni europee per il boicottaggio di Israele. Come ricorda il Foglio (Giulio Meotti), già nel 1982 la Cgil promosse il blocco di navi e aerei da e per Israele. “Per la prima volta – si ricorda ancora – i rappresentanti dei sindacati e delle organizzazioni operaie israeliane furono esclusi dalle iniziative internazionali della sinistra, subendo il ricatto arabo-islamico che preconizzava la distruzione dello stato ebraico. Trent’anni dopo, siamo ancora lì”.
Scompare all’età di 100 anni il cardinale Loris Capovilla, già segretario di papa Giovanni XXIII. La sua figura viene oggi ricordata con molte ricostruzioni e aneddoti. “Se le relazioni fra Israele e la chiesa sono cambiate lo si deve all’astuzia con cui riesce a far parlare, a dispetto di tutti i filtri, Jules Isaac col papa” scrive Alberto Melloni su Repubblica.
 
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  davar
qui milano - jewish in the city
Identità ebraica, dialogo, valori Festeggiando 150 anni di storia
Tre giorni, otto percorsi tematici, tredici location diverse. Da domenica torna a Milano il festival internazionale di cultura ebraica Jewish in the City, dedicato quest’anno a un’occasione speciale, le celebrazioni dei 150 anni della Comunità ebraica di Milano. Dopo il successo delle edizioni, la rassegna cambia un po’ format (sin dal titolo) ma promette comunque di aprire al pubblico una finestra sul mondo ebraico, le sue tradizioni, cultura e legame con la città. Ad aprire la tre giorni del Festival – con la direzione scientifica, culturale e organizzativa affidata a rav Roberto Della Rocca con Cristiana Colli, mentre la responsabilità del progetto è di Gadi Schoenheit - l’appuntamento domenica alla Rotonda della Besana (ore 12) con la simbolica Tavola di Comunità, un momento aperto a tutti per apprezzare la cucina casher.
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cinque per mille AGLI ENTI EBRAICI
Impegno e cultura per tutti

È accessibile online, sul sito istituzionale dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (www.ucei.it), la lista degli enti ebraici iscritti nell'elenco dei soggetti riconosciuti ai fini dell'erogazione del Cinque per Mille.
Comunità, associazioni e fondazioni. Realtà molto diverse tra loro che sono protagoniste al fianco dell'UCEI, cui è possibile destinare il proprio Otto per Mille, una risorsa strategica per il futuro dell'ebraismo italiano, di una grande stagione di impegno a difesa di valori che sono patrimonio di tutti i cittadini quali cultura, democrazia e solidarietà.
Clicca qui per consultare la lista.

qui lecce
Un ponte tra Puglia e Israele
Inaugurata, con un significativo afflusso di pubblico, alla presenza delle autorità cittadine, il nuovo “Medieval Jewish Lecce” a Palazzo Taurino. Un luogo che, per espressa volontà dei titolari, Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, imprenditori leccesi, vuol essere un punto di riferimento per iniziative culturali e centro di ospitalità del sempre più affluente turismo di provenienza israeliana ed ebraica in generale.
Da oggi è possibile visitare, nel cuore della Lecce ora barocca, a pochi metri di distanza da Santacroce, una mostra permanente, curata dal professor Fabrizio Lelli, dell’Unisalento, sulla vita e sull’importante presenza ebraica in Lecce e dintorni, soprattutto nel periodo che va dal IX secolo e sino al Gherush, che proprio in città visse gli episodi più drammatici e violenti, culminati con il pogrom del 12 marzo 1496.

Cosimo Yehuda Pagliara,

consigliere Comunità ebraica di Napoli

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qui roma - beautiful israel
"Ambiente, salviamolo insieme"
Se i problemi legati all’ambiente coinvolgono e riguardano il futuro di tutti, la chiave per risolverli non può che essere la cooperazione internazionale. Questo il monito lanciato nel corso della conferenza organizzata dall’Italian Council for a Beautiful Israel in collaborazione con il Laboratorio di psicologia clinica e psicanalisi applicata dell’Università di Roma Tre, intitolata “Cambiamenti climatici: effetti sull’uomo e sull’ecosistema” e replicata ieri sera a Roma al centro comunitario di via Balbo dopo un primo incontro svoltosi la mattina presso l’ateneo. Un momento di approfondimento ma anche di dialogo tra varie realtà impegnate nella tutela dell’ambiente, rappresentate dal presidente dell’Italian Council for a Beautiful Israel Emilio Nacamulli, dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, dalla vicepresidente della Comunità Claudia Fellus, dal rappresentante dell’Ambasciata israeliana in Italia Dan Haezrachy e dal presidente della Lega Italiana Protezione Uccelli Fulvio Mamone Capria.
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qui roma - segnalibro
Grandi romanzi, grandi traduzioni

Il Goethe Institut premia Vigliani
È la torinese Ada Vigliani la vincitrice della nona edizione del prestigioso Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria conferito dal Ministero Federale degli Affari Esteri e dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Goethe-Institut e il Centro per il libro e la lettura.
Protagonista del dossier “Lingue e linguaggi” curato da Ada Treves sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche, e ospite della redazione UCEI durante il Salone del Libro di Torino, dove è intervenuta nel corso dell’evento “Lingue e linguaggi. Dal Talmud al grande romanzo ebraico e yiddish”, Vigliani si aggiudica il riconoscimento per la traduzione di Forse Esther (Vielleicht Esther) di Katja Petrowskaja, il grande romanzo ebraico del 2014 pubblicato in Italia da Adelphi.

(Nell’immagine l’intervento di Ada Vigliani durante l’incontro “Lingue e linguaggi. Dal Talmud al grande romanzo ebraico e yiddish” organizzato dalla redazione UCEI al Salone del Libro di Torino)
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qui roma 
Pampaloni, 30 anni per l'arte
Trenta opere, firmate da trenta autori internazionali. Trent’anni di passione creativa ed artistica immortalati nella mostra “30 anni di argenti d’autore 1986-2016″, realizzata da Lapo Binazzi e Gianfranco Pampaloni e inaugurata ieri nello show room Pampaloni in via Bocca di Leone. Patrocinata dal Centro di Cultura Ebraica di Roma, la mostra ricorda il recente sodalizio con l’architetto David Palterer, da cui è scaturito il calice donato a Bergoglio in occasione della visita al Tempio Maggiore e trova la sua massima espressione in Judaica, una serie di preziosi oggetti liturgici esposti in contemporanea presso la Libreria Kyriat Sefer e nel bookshop del Museo ebraico romano.
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pilpul
Un bagno attraverso i secoli
“La cacciata degli ebrei nel 1492 è stata una grave perdita per la Sicilia.” Interessante che la guida dica questo di fronte a un gruppo di studenti e insegnanti di una scuola pubblica torinese, tra cui non ha particolari motivi per supporre che ci siano ebrei; evidentemente è questa l’immagine che Siracusa vuole trasmettere di sé: una città che dopo più di cinquecento anni ancora rimpiange la sua perduta comunità ebraica. Naturalmente poco prima la guida aveva citato il famoso mikveh (bagno rituale) ritenuto il più antico d’Europa. Approfittando di una pausa di tre quarti d’ora mi lancio alla sua ricerca. La guida in realtà nonostante le buone intenzioni non sa darmi informazioni precise su come raggiungerlo. Me la cavo con Google Maps, anche se mi rendo conto che l’isola di Ortigia non è poi così piccola come credevo; intanto, però, i miei tre quarti d’ora sono diventati poco più di venti minuti. Scopro che si deve aspettare la visita guidata (che è ad ogni ora tonda); i tempi sono tiratissimi ma a questo punto mi sembra terribile dover rinunciare. Sono fortunata: è già stato raggiunto un numero sufficiente di persone e la visita parte puntualissima. Ce l’ho fatta!

Anna Segre
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Effimero sollievo
Allegria di Purim. Così si diceva a Livorno e in altre comunità italiane per indicare un godimento effimero, proprio come il Purim che è breve e passeggero. La vittoria alle presidenziali in Austria del verde Alexander Van der Bellen ha riportato un po’ di sollievo momentaneo in Europa, ma il suo avversario Norbert Hofer, il quale ha basato l’intera campagna elettorale sul “pericolo” dell’immigrazione, è stato votato da un austriaco su due, e se non ha vinto è stato soltanto grazie ai più “illuminati” cittadini residenti all’estero. Le zone rurali dell’ex Austria Felix, proprio quelle dove la presenza straniera è minore o assente, hanno confermato come al primo turno la scelta per il FPO. Queste elezioni sono state piuttosto una vittoria di Pirro, hanno dimostrato la vitalità e il largo consenso delle nuove forze populiste e ultranazionaliste, le quali in futuro ed in altri paesi potrebbero tranquillamente sbaragliare gli altri contendenti.

Francesco Moises Bassano
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Diario del soldato - Giuramento
Così come dieci sono i comandamenti che il Signore ordinò al popolo ebraico sul modesto Monte Sinai, dieci sono i precetti fondamentali su cui si basa l'intero esercito israeliano.
Si tratta di un codice etico, uno scritto dalla valenza assoluta all'interno della gerarchia militare.


David Zebuloni
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Pazza gioia di vivere
Quante volte abbiamo creduto di sapere cosa fare per gioire un po’ di più, perché sì, è naturale, ci spetta di diritto, vogliamo vivere. Spesso, però, non si fa nulla, ci si limita a immaginare quel che potrebbe essere e si resta nella tristezza o, peggio ancora, si fa qualcosa di sbagliato spacciandolo per un tentativo non riuscito, per poi interrogarci del perché sia così difficile essere felici, e inesorabilmente si precipita nell’infelicità. Ma non sempre, non in modo totale: uno scambio di parole e di attese improvviso fra due persone, può per un istante darci un guizzo, un barlume di felicità.
È quel che accade nel film “La pazza gioia” di Virzì.


Tiziana Della Rocca
 
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