Diario di un soldato
Giuramento

David Zebuloni, studenteCosì come dieci sono i comandamenti che il Signore ordinò al popolo ebraico sul modesto Monte Sinai, dieci sono i precetti fondamentali su cui si basa l’intero esercito israeliano.
Si tratta di un codice etico, uno scritto dalla valenza assoluta all’interno della gerarchia militare.
Si tratta di un testo semplice ed essenziale, dieci valori base che segnano i passi e le azioni di ogni singolo soldato; dieci virtù colme di umanità, una piacevole sorpresa per chi da sempre boicotta lo Stato ebraico.
Si tratta di solidarietà e fratellanza, di giustizia e profonda fiducia, di professionalità e disciplina.
Si tratta di valore per la vita e rispetto per il nemico.
E così i giovani eroi sono pronti a giurare fedeltà all’esercito dei loro avi: nella mano destra, ferma, una copia della Bibbia; nella mano sinistra, tremante, il fucile.
Il comandante del battaglione scandisce dunque quei punti cardine che caratterizzano l’esercito israeliano dalla fondazione ad oggi, gli enuncia solennemente, gli ribadisce con forza, forse più a se stesso che ai suoi soldati.
L’atmosfera è tesa e contratta, brividi lungo la schiena e lacrime nascoste, gli animi scalpitano.
Terminata la lettura ecco il boato, centinaia di soldati si incontrano a mezz’aria, un’unica voce potente: “Ani Nishbaa”, io lo giuro.

David Zebuloni

(27 maggio 2016)