Qui Milano – Jewish in the City
Identità ebraica e tradizioni
un festival lungo 150 anni

Schermata 2016-05-27 alle 13.22.33Tre giorni, otto percorsi tematici, tredici location diverse. Da domenica torna a Milano il festival internazionale di cultura ebraica Jewish in the City, dedicato quest’anno a un’occasione speciale, le celebrazioni dei 150 anni della Comunità ebraica di Milano. Dopo il successo delle edizioni, la rassegna cambia un po’ format (sin dal titolo) ma promette comunque di aprire al pubblico una finestra sul mondo ebraico, le sue tradizioni, cultura e legame con la città. Ad aprire la tre giorni del Festival – con la direzione scientifica, culturale e organizzativa affidata a rav Roberto Della Rocca con Cristiana Colli, mentre la responsabilità del progetto è di Gadi Schoenheit -, l’appuntamento domenica alla Rotonda della Besana (ore 12) con la simbolica Tavola di Comunità, un momento aperto a tutti per apprezzare la cucina casher: sarà una “tavola degli ebrei di Milano, ma anche la tavola della comunità milanese, inclusiva, ricca di nutrimenti, suoni e parole, multiculturale, interreligiosa”, spiegano gli organizzatori. A sedere attorno alla tavola, anche i rappresentati delle istituzioni religiose e civili. A fare gli onori di casa invece, introdotti dal presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Ferruccio De Bortoli, il vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, il rabbino capo della città rav Alfonso Arbib e i presidenti della Comunità ebraica milanese Raffaele Besso e Milo Hasbani. Di identità e Diaspora discuterà alla Sinagoga Centrale di via Guastalla invece rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, assieme a rav Arbib e Gabriella Caramore, autrice del programma di Radio Tre Uomini e Profeti. Prima però un momento che vuole essere un messaggio dalla Comunità – in collaborazione con Gariwo-La foresta dei Giusti – per la città: la posa sull’esterno della sinagoga di una targa dedicata ai Giusti. L’iscrizione in ebraico ed italiano reciterà : “I Giusti delle Nazioni avranno parte del mondo a venire” (Toseftà Sanhedrìn, capitolo 13). Ai Giusti di tutto il Mondo, che hanno dedicato la loro vita per un mondo migliore. La Comunità Ebraica di Milano 1866-2016, 5626-5776”. Sempre al Tempio di via Guastalla, poi, si svolgerà (ore 18) il confronto ”Identità e Diaspora”, presieduto da David Fargion, presidente dell’Associazione medica ebraica Milano, con Sergio Della Pergola, demografo dell’Università Ebraica di Gerusalemme, lo psicologo David Meghnagi, la storica Diana Pinto storica e la consigliera della European Union of Jewish Students Talia Bidussa.
Tra i numerosi eventi della prima giornata alla Società Umanitaria si segnalano dunque quello intitolato “Cura e assistenza dal passato al presente”, in collaborazione con l’AME – Associazione Medica Ebraica, con il presidente Giorgio Mortara, anche Consigliere UCEI, i medici Andrea Finzi e Maurizio Turiel, e Olga Ceriani dei servizi sociali; “Sono io Responsabile di Mio Fratello? Storie di filantropia ebraica”, un incontro presieduto da Simone Mortara, vicepresidente dell’Associazione Hans Jonas, con i saluti di Piero Amos Nannini, presidente della Società Umanitaria, dove sempre si terrà la conferenza, e Ester Silvana Israel, presidente nazionale dell’Adei Wizo che ha curato l’incontro insieme a Hans Jonas, con il rav Igal Hazan, lo storico Andrea Bienati, il fondatore dell’organizzazione di volontari City Angels, e il filosofo Duccio Demetrio.
La prima intensa giornata si concluderà poi con la proiezione speciale di “MI-Jew 150” con la regia di Ruggero Gabbai e un pensiero di rav Della Rocca, che introdurrà al Teatro Parenti lo spettacolo “Qohelet”.

(Foto di Alberto Jona Falco)

(27 maggio 2016)