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1 luglio 2016 - 25 Sivan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Non ho parole. Nessuna. Nessun pensiero. Di fronte alla morte di una tredicenne, Hallel Yafa Ariel הי”ד, uccisa per mano di un diciassettenne la cui madre ricorda come “eroe del quale essere fiera”, non ho argute frasi da condividere. Ho solo voglia di abbracciare mia figlia, tredicenne israeliana anche lei, che come Hallel ha voglia di uscire con le amiche, dormire un po’ di più nei giorni estivi di vacanza, ballare ad un saggio di danza, esattamente come ha fatto Hallel la sera prima di morire. E a nulla serve ricordare il versetto di Ecclesiaste 3:4 “Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare”.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Nuovi membri per il consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nuove prospettive da disegnare con l’elezione della presidenza e della giunta. Una sfida importante per una nuova generazione che deve proporre risposte alle dinamiche che attraversano l’ebraismo, la società italiana e l’Europa. Per lavorare bene e in maniera efficace, i Consiglieri dovranno necessariamente tenere presente alcune prospettive complesse che spero faranno giustizia di ogni visione partigiana. Non si tratta di governare il nostro orticello, che è piccolo già per il solo fatto di essere Italia, ed è ancora più piccolo se riferito alla più ampia realtà europea o se paragonato agli Stati Uniti o a Israele.
 
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Hallel, una vita spezzata
dall'odio palestinese
“Tredicenne israeliana accoltellata in casa: assassinata da un terrorista mentre dormiva”. Nel titolo de La Stampa, la sintesi del brutale attentato compiuto ieri a Kiryat Arba da un giovane terrorista palestinese, che è riuscito ad introdursi un'abitazione e accoltellare a morte una bambina israeliana mentre ancora dormiva nella sua cameretta. L'attentatore è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza israeliane. “Hallel Yafa Ariel aveva tredici anni. - riporta La Stampa parlando delle vittima - Il palestinese che l’ha accoltellata, diciassette. Lei, israeliana e anche cittadina statunitense, viveva a Kiryat Arba, un insediamento israeliano a pochi chilometri da Hebron, in Cisgiordania. Lui nel villaggio vicino di Bani Naim. Li divideva un muro di separazione e un odio che sembra sempre più incolmabile”. Come riporta il Corriere, nella giornata di ieri c'è stato un altro attentato: “in serata a Netanya, sulla costa a nord di Israele, due persone sono state ferite a pugnalate, l'assalitore è stato ucciso. Gli attentati di quelli che i servizi segreti definiscono 'lupi solitari' non si fermano da ottobre dello scorso anno”. Poche righe invece, dedica Repubblica all'attacco terroristico di Kiryat Arba.

Contro l'istigazione all'odio. Su Libero Daniel Mosseri riporta le affermazioni della madre dell'attentatore di Kiryat Arba: “Mio figlio è un eroe e mi ha resa orgogliosa. E morto da martire per difendere Gerusalemme e la moschea al-Aqsa. Sia lodato Allah”. Dichiarazioni, scrive Mosseri che riflettono, “il clima di odio e incitamento alla violenza contro tutti gli ebrei che pervade i media e le scuole dell'Autorità palestinese” e nella Striscia di Gaza questa violenza viene “regolarmente festeggiata per strada”. “Mi aspetto che la leadership palestinese condanni chiaramente e senza equivoci questo orrendo omicidio e prenda immediati provvedimenti per fermare l'istigazione", la denuncia del Premier israeliano Benjamin Netanyahu riportata dal Foglio in merito all'uccisione della bambina di Kiryat Arba. Il Foglio scrive anche di un preoccupante caso in Francia dove “giovedì scorso, la cittadina di Bondy, nel Seine-Saint-Denis, è diventata il primo comune europeo a rendere obbligatorio il boicottaggio dei prodotti degli insediamenti israeliani con solo 5 voti contrari in un'assemblea composta in totale da 45 eletti”.

Il laburista Corbyn e i paragoni impossibili. “Talvolta è peggio la toppa del buco”, scrive Paolo Salom sul Corriere della Sera parlando della tempesta mediatica abbattutasi sul leader del Labour britannico che ha dichiarato che “gli amici ebrei non possono essere ritenuti responsabili di ciò che fa Israele, o il governo Netanyahu, esattamente come gli amici musulmani non devono essere considerati responsabili di ciò che fa un qualche sedicente Stato Islamico o organizzazione”. “Alla domanda di un reporter – riporta Salom - se il suo fosse un paragone tra Israele e l'Isis, Corbyn ha risposto: 'Naturalmente no'”. L'ironia, scrive Salom, è che le parole di Corbyn sono arrivate proprio in occasione del rapporto che doveva chiarire l'ambiguità del Labour nei confronti di Israele e di alcune posizioni antisemite espresse dai suoi membri. L'incauta uscita del leader laburista, continua il giornalista del Corriere “se non altro ha avuto il pregio di portare alla luce un comune sentire, diabolicamente mimetizzato nel politicamente corretto”. Sul tema interviene anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa, rispondendo a una lettera al giornale di Vittorio Robiati Bendaud e in polemica con Gad Lerner e il suo programma tv “Islam-Italia”. “Corbyn è stato definito da Gad (ma non solo) – scrive Cerasa - l'uomo che 'sta cambiando il volto del Labour inglese' e la cui storia dimostra che 'gli antichi ideali della sinistra si rivelano più che mai contemporanei fra i giovani'. Ma da uomo di sinistra e da ebreo sarebbe bello che Gad spiegasse ai suoi lettori e ai suoi telespettatori come mai c'è un pensiero di sinistra ancora molto diffuso che considera gli israeliani dei potenziali fomentatori d'odio e gli amici musulmani delle potenziali vittime dell'odio”. Come racconta il Mattino, intanto, all'interno dei laburisti aumenta il fronte di chi chiede a Corbyn un passo indietro.


Tribunale tedesco perdona boia di Marzabotto. “La magistratura tedesca ha archiviato il procedimento a carico di Wilhelm Kusterer, 94 anni, criminale di guerra nazista già condannato in Italia per la strage di Marzabotto ( quasi 800 morti, fra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944) e nel marzo scorso al centro di uno scandalo perché insignito di un'onorificenza in Germania, poi ritirata dopo alcuni mesi.
 
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  davar
attentato contro israeliani in cisgiordania
Padre di famiglia ucciso dall'odio
È ancora terrorismo palestinese

Non si è ancora spento il dolore per il brutale omicidio di Hallel Yaffa Ariel, la bambina di 13 anni accoltellata a morte ieri a Kiryat Arba (insediamento israeliano in Cisgiordania) da un terrorista palestinese, che già Israele deve contare una nuova vittima. Nelle scorse ore infatti, riportano i media locali, un israeliano è stato ucciso mentre sua moglie e i suoi due bambini di 15 e un anno sono rimasti feriti in un attacco nei pressi dell'insediamento di Otneil, 15 chilometri a sud di Kiryat Arba. I quattro erano a bordo della propria auto quando terroristi palestinesi hanno fatto fuoco contro di loro.
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MELAMED – AL VIA LA CONVENZIONE UCEI-MIUR
Studi ebraici, corso universitario
nel progetto dei grandi atenei

Il Diploma universitario triennale in Studi ebraici costituisce una componente irrinunciabile del patrimonio scientifico e culturale del paese. Lo afferma una convenzione resa nota dal ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca e sottoscritta dai rettori delle Università di Bologna, di Roma Tor Vergata, Giuseppe Novelli e Francesco Ubertini, dal presidente del Collegio rabbinico italiano rav Riccardo Di Segni e dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Il documento, che segna il rilancio del Corso triennale in studi ebraici e la sua entrata nel vasto mondo accademico italiano, indica il percorso che dovrebbe consentire ad alcuni dei maggiori atenei italiani di adeguare le proprie potenzialità formative fino a comprendere corsi di materie ebraiche di livello europeo.
Lo sottolinea lo stesso ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che in un suo messaggio indirizzato ai quattro firmatari della Convenzione dà atto del paziente lavoro per sviluppare il Diploma triennale in studi ebraici per derivare da quella struttura allestita dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane due corsi triennali nelle due università di Bologna e di Roma 2 che hanno una feconda tradizione di studi in materia.
Il Ministro conferma di aver anche disposto che il suo consigliere professor Alberto Melloni, prenda parte al Comitato ordinatore assieme al presidente UCEI Renzo Gattegna e alla professoressa Myriam Silvera per favorire un esito felice e rapido dell’iniziativa. Un modo per affermare che il Ministero percepisce il valore dell’iniziativa e la sostiene per la crescita scientifica e culturale del paese.
La svolta interviene a seguito dell’iniziativa, assunta dalla Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, di convocare il professor Alberto Melloni e il rav Di Segni per analizzare la situazione del Corso di laurea in Studi ebraici organizzato dall’UCEI. Un serrato lavoro di confronto e di progettazione ha aperto la strada a quello che si annuncia come un salto di qualità nell’iniziativa culturale.
“Si tratta – ha affermato il presidente dell’Unione Renzo Gattegna ringraziando il ministro Giannini – di un risultato straordinario e capace di garantire un futuro stabile e prestigioso alla preziosa iniziativa del Corso di laurea. Un patrimonio di tutti gli italiani che vogliono studiare e vogliono conoscere quanto l’identità e i valori ebraici siano da oltre due millenni componenti essenziali dell’identità nazionale. Ma si tratta anche di una grande soddisfazione per le istituzioni dell’ebraismo italiano, che da sole non possono sostenere il peso di strutture formative tanto complesse, ma hanno la responsabilità e sono depositarie degli autentici valori ancora troppo poco conosciuti nell’ambito dell’Italia che investe sulla cultura. L’impegno del Ministero si è così rivelato essenziale – ha aggiunto – per raggiungere questo traguardo. Ma il varo della Convenzione è stato anche il banco di prova di come gli ebrei italiani, quando lavorano nella concordia di intenti, nel rispetto reciproco e nella consapevolezza del giusto valore da attribuire al rapporto con le Istituzioni nazionali, possono raggiungere, nonostante gli esigui numeri, traguardi molto positivi. Grazie dunque a chi si è impegnato sul fronte degli atenei e del Ministero, ma grazie anche al rav Riccardo Di Segni, ai componenti della Giunta dell’Unione e a tutti gli esponenti ebraici che hanno contribuito ad aprire una strada dove il maggior prestigio si coniuga con la migliore sostenibilità economica, con l’apertura di nuovi orizzonti di cultura e di formazione, con la creazione di nuove opportunità professionali per i docenti”.
Lo sviluppo del progetto potenzia la realtà esistente, senza pregiudicare in alcun modo il diritto dell’esistente Corso in Studi ebraici di rilasciare l’attuale diploma alle condizioni esistenti e con le procedure di riconoscimento previste dalla normativa vigente, la Convenzione rimanda a soluzioni normative che il MIUR dovrà prevedere per rendere possibili gli accordi attuativi fra atenei e enti non universitari italiani, favorendo la stesura di convenzioni specifiche e il superamento di parte dei vincoli previsti dal sistema di regolazione e accreditamento nazionale.

(nell'immagine il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e il presidente dell'Unione Renzo Gattegna firmano nella sinagoga di Cracovia un protocollo d'intesa fra UCEI e MIUR)
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pagine ebraiche - dossier sport 
“Il calcio? Per noi è una fede”
Sostiene rav Jonathan Sacks (nell’immagine), un gigante del pensiero ebraico contemporaneo: “Il calcio è molto più di un semplice gioco. Il calcio, per molti versi, è come la religione. Ha il suo imprescindibile aspetto di ritualità perché essere tifosi significa fondare la nostra identità su un qualcosa più grande di noi. Ma è anche un intenso momento di fede, perché si tratta di sostenere la tua squadra anche quando le convinzioni più profonde che puoi aver maturato sono messe a dura prova dalle circostanze contingenti. Però quando arriva il goal della vittoria, finalmente, ci si stringe in un abbraccio collettivo per raggiungere uno stato di trascendenza”. Parole che sono musica per le orecchie dei tanti colleghi italiani che, come il rav Sacks (acceso supporter dell’Arsenal) ogni fine settimana seguono con trepidazione le gesta dei propri beniamini. “Conti, Di Bartolomei, Penzo, Prati, Spadoni…”. Rav Adolfo Locci, 48 anni, romano, dal 1999 rabbino capo a Padova, elenca in libertà i nomi di chi l’ha fatto innamorare (ragazzino) della Magica. Autentici pezzi di storia giallorossa. Anche se il cuore, ci spiega, batte almeno con la stessa intensità per il Pupone, il grande protagonista dell’ultimo ventennio. “Totti batte tutti, senza alcun dubbio”.
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qui bologna
La Memoria sotto le stelle
Un'occasione dedicata al passato, alla Memoria della Shoah e dell'oppressione nazifascista, ma anche un momento per guardare alle ferite del presente, al terrorismo che da Tel Aviv a Orlando, passando per Istanbul, minaccia vita e valori delle democrazie moderne. Su questi temi si è riflettuto ieri sera a Bologna in occasione dell'appuntamento Memoria sotto le stelle, organizzato nella piazza dove dal 27 gennaio scorso sorge il Memoriale della Shoah. Una serata tra storia, poesia e ricordo, organizzata dalla Comunità Ebraica di Bologna e dal Comitato Antifascista del Navile, dedicata in particolare alla memoria degli 85 ebrei bolognesi deportati ad Auschwitz nel novembre 1943 (di cui sono stati letti i nomi) e mai più tornati, ai Carabinieri di Roma, passati per le Caserme Rosse di Bologna, prima della deportazione nei lager tedeschi; ai partigiani e i militari caduti per liberare l'Italia. Al centro della serata, il lavoro del poeta bolognese Roberto Dall'Olio, con i suoi testi da "La notte sul Mondo - Auschwitz dopo Auschwitz" e altre poesie sui recenti attentati che hanno sconvolto il mondo, da Parigi a Orlando.“È stato un momento molto significativo a cui hanno partecipato le istituzioni cittadine, tra cui il vicesindaco Marilena Pillati", racconta rav Alberto Sermoneta, rabbino capo della città, intervenuto alla manifestazione assieme al presidente della Comunità Daniele De Paz. Proprio De Paz ricorda come quello di ieri sia stato "un po' il banco di prova perché è stato il primo evento pubblico nella piazza dove sorge il Memoriale della Shoah dalla data della sua inaugurazione".

(Nell'immagine, l'inaugurazione del Memoriale della Shoah di Bologna lo scorso 27 gennaio)
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qui firenze - balagan cafè
Tra le note della Polonia ebraica
Ancora grandi incontri e grande musica al Balagan Cafè, il festival organizzato dalla Comunità ebraica fiorentina nei giardini della sinagoga.
Tema della serata di ieri, la quarta di questa edizione, un approfondimento su le parlate “giudeo-italiane” e la cultura yiddish.
Al pianoforte Sharon Bernstein, una delle voci più amate della scena yiddish americana, che ha introdotto una performance multimediale di musica e arte in dialogo con i quadri di Mayer Kirshenblatt.
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qui vercelli
Ambiente, la lezione israeliana
Ambiente e sviluppo sostenibile in Israele. Questo il tema al centro di un evento svoltosi nella sinagoga di Vercelli, con interventi della presidente della Comunità ebraica locale (e Consigliera UCEI) Rossella Bottini Treves e del direttore generale del KKL Italia Shariel Gun. Un’occasione per parlare di Israele e delle sue innovazioni in campo ambientale e agricolo, conclusasi con l’offerta di una degustazione di specialità gastronomiche.
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LE RIVELAZIONI DI PAGINE EBRAICHE
Antognoni e l’arbitro israeliano
Le reazioni della curva gigliata

Giornali, radio sportive, punti di ritrovo (reali e virtuali) dei tifosi viola. Da La Nazione a www.fiorentina.it al Pentasport diretto dal radiocronista ufficiale viola David Guetta. L’intervista di Pagine Ebraiche a Giancarlo Antognoni, il leggendario centrocampista della Fiorentina e della Nazionale di Bearzot, continua a suscitare grande interesse in riva all’Arno.
Anche e soprattutto per la rivelazione fatta dall’Unico 10 (come è conosciuto Firenze) al giornale dell’ebraismo italiano.
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pilpul
L’insegnante meritevole
Qualche settimana fa una mail della nostra coordinatrice di dipartimento, su richiesta del Comitato di Valutazione, ci invitava a segnalare le attività svolte nel corso dell’anno scolastico che si possono inquadrare come “azioni didattiche individuali o di piccolo gruppo volte a migliorare la qualità della didattica e il successo formativo degli studenti" (credo che la parte tra virgolette riproduca parola per parola le indicazioni ministeriali). Insomma, ciascuno di noi insegnanti doveva segnalare cosa aveva fatto per poter essere ritenuto meritevole e accedere di conseguenza al bonus. È una logica nuova, a cui si fa un po’ fatica ad abituarsi: per esempio, ho qualche esitazione prima di dichiarare le ore che ho svolto in preparazione delle attività per la giornata della Memoria: per un attimo mi sembra di voler lucrare sulla Shoah. Poi però considero la cosa da un altro punto di vista: sarebbe giusto se io fossi magari considerata non meritevole perché ho dedicato il mio tempo alla giornata della memoria al posto di tenere, per esempio, un corso intensivo sull’ablativo assoluto? 

Anna Segre, insegnante
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Leave
"What is the EU?”. “What does it mean to leave the EU?”. Secondo Google Trends erano questi i principali quesiti che venivano rivolti nel Regno Unito al principale motore di ricerca dopo lo spoglio definitivo dei risultati del referendum sulla Brexit. Coloro che avevano votato “leave” inoltre, stando ad altre fonti, si sono in seguito mostrati pentiti della loro scelta. Forse se il referendum venisse riproposto oggi i risultati sarebbero differenti, ma non è questo il punto, il punto è cercare di capire cosa abbia spinto così tanti elettori a votare per lasciare l'Unione Europea. Come per le elezioni presidenziali in Austria tra i motivi principali v'è il problema dell'immigrazione e del libero scambio di (merci e) persone - considerando però che come in Austria, hanno votato per “leave” le zone rurali rispetto a quelle metropolitane, dove la presenza di stranieri è nettamente inferiore -. Un altro argomento è quello della riconquista della sovranità nazionale, o la percezione di un'Europa di tecnocrati che “nessuno ha eletto” lontani dai problemi reali del cittadino medio. Oppure la convinzione, alimentata soprattutto da partiti come l'Ukip, che i milioni versati ogni settimana e ogni anno a Bruxelles potrebbero essere investiti per potenziare i servizi pubblici, alleggerendo quindi le tasche della popolazione.

Francesco Moises Bassano
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Timore, paura
l timore fortifica il rispetto. La paura dà spazio alla malafede. 

Ilana Bahbout




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