
Elia Richetti,
rabbino
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Quando
il popolo assetato gli chiede acqua, Moshè lo apostrofa col termine
“morìm”. A questo termine Rashì dà due interpretazioni: “stolti” e “che
fanno da maestri (morìm) ai loro maestri”.
Il Rebbe di Gur si domanda perché Rashì debba dare due interpretazioni,
oltretutto senza dire, come al solito, “e c’è chi spiega….”.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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La
tragica notizia da Andria e Corato induce a pensare con amarezza al
tremendo iato che esiste in Italia, ma a volte anche in Israele, fra
gli alti discorsi retorici sui massimi valori, e la realtà quotidiana.
Parliamo di paesi che pure essendo sviluppati, covano sacche storiche
di ritardi, inefficienze, a volte un culto totemistico verso il rifiuto
di rinnovare. Non è così in tutti i paesi. A Seoul i lavori per la
prima linea della ferrovia sotterranea sono iniziati nel 1971. Oggi
operano 18 linee su una rete di 331,5 km. A titolo di confronto, il
metro di Parigi ha 16 linee per un totale di 214 km. A Gerusalemme
invece ci sono voluti 11 anni per costruire la prima linea di tram,
lunga 13,8 km. L'inaugurazione del treno veloce fra Tel Aviv e la
Capitale è prevista per il 2018.
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Il Memoriale di Milano
porte aperte ai profughi
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“Sopra
il soffitto di cemento si sentono i treni partire. E un rumore di
tuono, solo molto più lungo. E ogni volta è una stretta allo stomaco.
Col pensiero alle migliaia che da qui tanti anni fa partirono per
Auschwitz e davanti agli occhi quelli che invece sono in viaggio oggi”.
Il Corriere racconta in questi termini il rinnovato impegno del
Memoriale della Shoah di Milano sul fronte dell’accoglienza.
“È la seconda stagione del Binario 21 aperto all’accoglienza notturna
dei profughi. Fondazione memoriale della Shoah e Comunità di
Sant’Egidio ancora insieme – si legge – per unire accoglienza e
testimonianza: 40 posti-letto, docce, cena e colazione ogni giorno
dall’altro ieri fino al prossimo autunno, così come lo scorso anno dal
22 giugno al 14 novembre con quasi cinquemila persone ospitate negli
spazi accanto al museo che Liliana Segre aveva voluto fosse dominato,
al suo ingresso, dalla parola ‘Indifferenza’ scolpita in lettere alte
due metri e di fronte a cui questi ragazzi e ragazze provenienti dalla
Somalia, dal Sudan, dall’Eritrea, dall’Afghanistan così come lo scorso
anno soprattutto dalla Siria si fermano e chiedono ‘puoi tradurre?’. E
restano muti a guardare. Roberto Jarach per la Fondazione e Stefano
Pasta per Sant’Egidio spiegano che la principale differenza con l’anno
scorso è proprio la questione delle frontiere chiuse. Perché stiamo
parlando di uomini e donne la cui meta finale non sarebbe Milano ma
quasi sempre il Nord Europa”.
Nel mondo è Pokemon Go mania. Ma, come spiega Riccardo Luna su
Repubblica, il settimo giorno dalla sua uscita sul mercato il
videogioco più popolare del mondo, la app più scaricata di sempre, “si
ferma nel luogo sbagliato”. E cioè in Polonia, sulla porta del campo di
concentramento nazista di Auschwitz. “Succede che un utente, giocando
come milioni di altre persone stanno facendo in questo esatto momento –
scrive Luna – abbia ricevuto sul telefonino la segnalazione che un
pupazzetto è nascosto proprio lì, dove i tedeschi sterminavano gli
ebrei nella Seconda Guerra mondiale; e succede che il giocatore sia
andato a verificare, perché il gioco funziona così; e che sul
telefonino, davanti a una lapide del memoriale, con i nomi dei morti,
sia comparso il disegno di un topo violaceo e ringhioso. II giocatore
lo ha catturato con un clic, perché si gioca così, e ha postato la foto
in rete. Tecnicamente il sovrapporre delle immagini virtuali a immagini
reali si chiama ‘realtà aumentata’, ma francamente in casi come questi
sarebbe più giusto parlare di ‘realtà peggiorata'”.
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il nuovo capo della diplomazia britannica
Regno Unito, Johnson agli Esteri
"Da stupidi boicottare Israele"
Tra
le tante cose per cui è noto Boris Johnson, il nuovo ministro degli
Esteri britannico, vi sono sicuramente le sue posizioni a favore
d'Israele. L'ex sindaco di Londra nonché uno dei più attivi sostenitori
dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, ha infatti dimostrato
in passato il suo sostegno nei confronti dello Stato ebraico, definito
come la “realizzazione di generazioni di battaglie”. Johnson,
considerato un uomo eccentrico (al di là della capigliatura platinata),
spesso politicamente scorretto e al contempo molto colto, dopo il
risultato del referendum sulla Brexit sembrava il candidato più forte a
sostituire l'ex Premier David Cameron. Secondo alcuni analisti inglesi,
Johnson aveva appoggiato l'uscita dall'Unione europea della Gran
Bretagna proprio per mettere in crisi la leadership di Cameron. A
obiettivo raggiunto però – con annesse dimissioni di Cameron,
favorevole al Remain -, l'ex sindaco di Londra aveva fatto un passo
indietro, attirando su di sé molte critiche (alcune irripetibili, come
quelle raccolte in un colorito tweet dell'attore scozzese Ewan
McGregor). Accusato di essere un codardo dai suoi avversari per la
scelta di non candidarsi a Primo ministro nel dopo Brexit, Johnson ieri
(a sorpresa) è stato scelto dalla nuova Premier Theresa May come capo
della diplomazia britannica. Leggi
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JCIAK - LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA A ROMa
Eytan Fox, l'Almodovar d'Israele
porta Cupcakes all'Isola Tiberina
Calma,
calma Anat. Anche se sembra che ora vada tutto male, presto si
risolverà”. È un messaggio dolce, legato alla vita vera, autentica,
quella dove gli individui qualche volta soffrono ma sanno ritirarsi su,
quello dell’orecchiabile canzone scritta dai protagonisti del film
israeliano Cupcakes, l’ultimo lavoro del regista Eytan Fox, proiettato
ieri nell’ambito della rassegna l’Isola del Cinema in corso all’Isola
Tiberina di Roma. Una pellicola dedicata a ragazzi e ragazze della
porta accanto che un po’ per caso si ritrovano nel mondo luccicante
della competizione internazionale dell’Eurovision Song Contest, scelta
per dare un’assaggio della prossima edizione del Pitigliani Kol’noa
Festival, la kermesse dedicata al cinema israeliano e organizzata dal
Centro ebraico Il Pitigliani che come ha ricordato il presidente Bruno
Sed tornerà a Roma in autunno. “Spero che attraverso questo film e in
generale grazie al cinema israeliano si possa dare un’immagine di
Israele diversa da quella che la gente conosce – il saluto
dell’ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon – un paese con una
grande creatività e una grande gioia di vivere”. Leggi
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RiMEIScolando - Padova ebraica |
“Generazione
va, generazione viene”. È il titolo di un’efficace installazione ad
opera del regista Denis Brotto che dà vita, assieme ai suoi numerosi
frequentatori, al museo della Padova ebraica. Per goderne l’esperienza,
bisogna arrivare in una via stretta che si chiama Via delle Piazze,
anche se le piazze non le ho viste. Però sono stata accolta da uno
degli animatori di questo nuovo centro di cultura ebraica, Gadi
Luzzatto Voghera, storico dell’ebraismo e oggi direttore del CDEC di
Milano, assieme a Simonetta Lazzaretto dello staff di Coop Culture che
gestisce il museo.
È impressionante la struttura, dove alla fine degli anni Novanta sono
stati ricostruiti gli ambienti centrali di quella che un tempo era la
bella Sinagoga Ashkenazita di Padova, data alle fiamme dai fascisti nel
maggio del 1943. Nelle vetrine del museo, allestito solo di recente,
oggetti significativi dalla vasta collezione che appartiene alla
comunità padovana: rotoli e pergamene, contratti matrimoniali, libri di
preghiere, candelabri, calici, bellissimi addobbi. Oggetti usati ancora
oggi dagli ebrei di Padova, guidati dal rav Adolfo Locci.
Simonetta Della Seta,
Direttore Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
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Setirot - Ignoranza e fiducia |
"Tutto
ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il
successo è assicurato". Ponendo l’accento sulla parola ignoranza,
dedico questa frase di Mark Twain al M5S quando parla di Israele. In
realtà, a mio avviso, l’ignoranza di lorsignori è a 360°, ma debbo dire
che nelle analisi su conflitto israelo-plaestinese e dintorni
raggiungono vette tanto epiche quanto pericolose.
Stefano Jesurum, giornalista
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Time out - Occhiolino al terrore
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ll
Movimento 5 Stelle è una realtà più complessa di ciò che appare. Come
confrontarsi con loro sarà più chiaro in futuro anche grazie alla
comprensione su come si evolverà la classe dirigente. Per ora la
speranza è che certi estremismi vengano subito rimossi. Il viaggio in
Israele è stato un autogol e la presenza di Manlio Di Stefano come
rappresentante degli esteri del partito ne è la causa. In Israele non
si va solo per accreditarsi di fronte a una realtà importante, ma per
dimostrare che per governare un paese c'è bisogno di concretezza e
intelligenza.
Daniel Funaro
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In ascolto - Il grano |
A luglio il grano è maturo e le spighe ondeggiano nei campi, pronte per essere tagliate. “Quelli
che abitano alla sua ombra ritorneranno, rivivranno come il grano...”,
profetizzò Osea nei tempi antichi e “Hakhita tzomakhat shuv - Il grano
cresce ancora”, avrebbe scritto secoli dopo Dorit Zameret nel suo
kibbutz, Beit Hashita, con lo sguardo rivolto al monte Gilboa, alle
distese dei campi, ai carrubi e agli ulivi. È nota la storia del
kibbutz Beit Hashita, che nella guerra di Kippur subì notevoli perdite
materiali e umane, una vicenda che ancora oggi viene spesso ricordata.
Maria Teresa Milano
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Chi è l'assassino, chi la vittima
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“È finita. Giustizia è fatta”. Un sordo colpo echeggia all’ultima frase de La ragazza tatuata
di Joyce Carol Oates (2012, Mondadori,traduzione Francesca Maioli),
come un sipario che crolla ma non si chiude sulla storia dello
scrittore Joshua Siegl, celebre per un romanzo che ha dato voce alle
voci di chi non è sopravvissuto, non sa convivere con il successo e il
ruolo cui quell’opera giovanile lo ha consegnato. Quando non sopporta
più la solitudine, decide di assumere un assistente che lo aiuti a
mettere ordine fra le migliaia di appunti e lettere che accumula: sarà
l’estranea Alma – ma si chiama davvero così? – a trasformare la sua
vita, a fargli ammettere le sue responsabilità, a fargli cambiare
prospettiva. Sarà la sua famiglia a ostacolare, a impedire, a uccidere.
Valerio Fiandra
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Il gomitolo |
Il
passato: un gomitolo aggrovigliato che non riesci a dipanare quando
vuoi, mi aveva confidato una cara amica, e poi all’improvviso ti trovi
davanti un filo da tempo dimenticato, salta fuori a tradimento quando
non sei vigile e pronta a respingerlo o ad ergere una barriera per non
farti sommergere dai ricordi, che sono come le ciliegie e si susseguono
a catena.
Non so come, questa frase mi è tornata alla memoria in questi giorni,
ascoltando De André junior che canta De André senior in una sera estiva
piacevolmente ventilata, mentre mi concedo una breve pausa da scatole e
scatoloni da cui ultimamente mi trovo attorniata.
Sara Valentina Di Palma
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