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7 dicembre 2016 - 7 Kislev 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Giacobbe, in viaggio verso Charan, per raggiungere lo zio Lavan, pernotta lungo il percorso e durante la notte sogna “una scala posata in terra, la cui cima arrivava al cielo e per essa degli angeli di D.O salivano e scendevano”. Tra i tanti significati simbolici, questo sogno ci insegna ad avere sempre una duplice prospettiva: volgere lo sguardo in alto anche rimanendo ancorati a terra, non distogliere l’attenzione da ciò che è terreno, anche quando il pensiero si dirige verso obiettivi più alti, considerare al tempo stesso le salite e le discese, i successi i fallimenti, sapendo imparare dagli uni e dagli altri.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Roma, San Basilio: una famiglia di origine marocchina (con i figli nati in Italia) tenta di accedere alla casa popolare a loro assegnata regolarmente, ma trova l’appartamento occupato da italiani e i residenti del quartiere che la respingono al grido, così riferiscono le cronache giornalistiche, di “Qui non vogliamo negri. Tornatevene a casa con i gommoni”. Gli stessi, aggiungo io, dove si muore quotidianamente fra sofferenze e abbandono indicibili.
 
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“Un bazooka anti Europa”
Farage e il NO italiano
“Il voto italiano? Un bazooka contro l’Europa. È la tesi sostenuta da Nigel Farage, ex leader della destra nazionalista inglese e principale promotore della Brexit, in un’intervista con Repubblica. “La situazione politica in Italia è cambiata radicalmente negli ultimi cinque anni con un grande aumento del consenso per il M5S e per la Lega Nord. L’opposizione ai controlli di Bruxelles cresce di settimana in settimana. La politica della Ue ha creato povertà e disoccupazione, ha messo la gente contro la Ue e contro la classe politica italiana. Ora – afferma Farage – mi aspetto elezioni anticipate e la crescita dei partiti euroscettici”.
Aggiunge quindi Farage, di cui viene pubblicata una foto sorridente assieme a Beppe Grillo: “Sta ad altri decidere se sono il padre o il nonno del vento che sta cambiando la politica non solo in Europa ma in tutto l’Occidente. Mi sono dimesso da leader dell’Ukip perché abbiamo conseguito il monumentale obiettivo che ci eravamo posti, ma continuerò a occuparmi di politica in Europa ancora a lungo. Punto a vedere ancora molte sorprese. Continuerò a battermi per il cambiamento

Sbarcata a Roma la delegazione di inquirenti del Cairo, guidata dal procuratore generale della Repubblica d’Egitto Nabil Sadek, che stanno indagando sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato a morte dieci mesi fa al Cairo. Non era una spia. Né un pericoloso sovversivo. Ma ‘un portatore di pace’. “È dall’ammissione di questa verità, chiara come il sole dal 3 febbraio di quest’anno a tutti tranne che al Regime che riparte l’Egitto di Al Sisi per raccontare la fine di Regeni” scrive Repubblica.

Rivolta razzista a San Basilio, quartiere Est di Roma, dove alcuni residenti hanno preso di mira una famiglia marocchina. Barricate, violenza verbale, gravissime minacce. “Via i negri dalle case popolari” uno degli slogan più gettonati. Ma anche “Tornatevene a casa vostra col gommone” è stato gridato dalle finestre del quartiere, tra i più degradati della Capitale. La loro colpa? “Essere stati convocati dall’Ater (l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) – spiega il Corriere – per prendere possesso finalmente di un appartamento appena sgomberato dai vigili urbani in via Filottrano per ordine della procura: dentro ci vivevano abusivamente tre romani. Il parapiglia è scoppiato alle 9.30 non appena Mourad e i suoi sono scesi dalla vecchia Punto del marocchino, un operaio specializzato nell’installazione di ponteggi. Reddito annuo 12 mila euro”.
 
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  davar
colpite basi in siria del gruppo terroristico  
Israele, Hezbollah è nel mirino
Nella notte Israele ha colpito un aeroporto militare nei pressi di Damasco. Ad affermarlo, diversi media arabi mentre né le autorità siriane né Israele hanno confermato l’accaduto. Si tratta del secondo attacco in terra siriana imputato a Gerusalemme in una settimana: lo scorso 30 novembre infatti il governo di Bashar al-Assad ha accusato l’aviazione israeliana di aver colpito una località nella periferia occidentale della Capitale. Obiettivo del raid sarebbe stato un deposito di armi del movimento terroristico libanese Hezbollah. Ed è proprio Hezbollah, che in Siria combatte al fianco di Assad ed è sostenuto dal regime iraniano, a costituire una delle più attuali preoccupazioni dell’intelligence israeliana. Pochi giorni fa l’account ufficiale di Tsahal (l’esercito israeliano) ha pubblicato sui social network una mappa in cui sono evidenziate le posizioni, le infrastrutture e gli armamenti di Hezbollah nei pressi del confine dello Stato ebraico.
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IL PRESIDENTE DELLA COMUNITà DI MANTOVA
"Cimitero ebraico, dai rabbini 
richiesta senza fondamento"

”È una cosa che non sta né in cielo, né in terra. Una pretesa senza basi fondate, ma anche una pessima figura davanti a tutta la cittadinanza. Indirettamente, anche la nostra Comunità ne esce danneggiata in termini di immagine”
Si è preso qualche giorno per commentare. Ma l’amarezza non è passata, anzi. Emanuele Colorni (nell’immagine a sinistra), presidente della Comunità ebraica mantovana, risponde così alle pretese avanzate da un gruppo di rabbini israeliani e statunitensi guidati da rav Shmaya Levi, giunti nelle scorse ore in città per reclamare l’antico cimitero ebraico locale (nell'immagine in alto, la targa), ormai dismesso da secoli e in cui (stando almeno alle loro ricostruzioni, basate sul ritrovamento di un antico documento a Budapest) sarebbero seppelliti illustri cabalisti del passato. “Per tutto il mondo ebraico è fondamentale che quella terra ritorni ai suoi legittimi proprietari” ha affermato rav Shmaya prima di incontrare il sindaco Mattia Palazzi e altri esponenti dell’amministrazione comunale. Incontro propedeutico a una richiesta ufficiale in tal senso. Anche se i piani dell’amministrazione appaiono ben diversi: in quell’area abbandonata, diventata in tempi più recenti campo di concentramento dei nazisti e quindi area militare ceduta lo scorso anno dal demanio statale al Comune, dovrebbero sorgere un centro ricerche per la biodiversità e un centro per l’agroalimentare.
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la delegazioni di rabbini viennesi a MERANO
Il ricordo del grande Maestro
Una festa per la Comunità

Grande rabbino e talmudista, rav Yerucham Fischl riposa nel cimitero ebraico di Merano dal 1926. Una figura illustre, che ha segnato il suo tempo e le cui opere e il cui pensiero restano vivi nella memoria. Lo conferma la folta delegazione di rabbini viennesi arrivati in Alto Adige nelle scorse ore per rendere omaggio a rav Fischl nel 90esimo anniversario della scomparsa.
Guidata da rav Schlomo Kern, la delegazione ha condiviso una giornata di commemorazione (ma anche di festa) con la Comunità ebraica cittadina. Prima onorando la memoria del grande Maestro davanti alla sua lapide, restaurata di recente dallo stesso rav Kern; quindi intrattenendosi a lungo in sinagoga con balli, canti, preghiere.
“Una giornata dai molti significati, che non dimenticheremo. Un momento di incontro che rende onore alla nostra Comunità sia nella sua gloriosa dimensione storica che nella sua attuale vitalità” sottolinea la presidente della Comunità ebraica meranese Elisabetta Rossi Innerhofer, che ha accolto i rabbini viennesi assieme agli altri esponenti del Consiglio, al cantore Simeone Bordon e al direttore del Museo ebraico Yochi Hoffer.
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qui ferrara - L'INIZIATIVA DEL MEIS
Gli ebrei italiani e il sionismo
Molte voci a confronto

Gli ebrei italiani e il sionismo. Questo il tema di una prestigiosa giornata di studio organizzata per domenica 11 dicembre dal Meis, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Sede dell’incontro, che sarà declinato tra ricerca storica e testimonianze, la Sala dei Comuni al Castello Estense.
Ad aprire alle 11 la giornata gli interventi del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e del presidente del Meis Dario Disegni. “Dalle origini all’ascesa del fascismo” il tema della prima sessione, presieduta da Manuela Consoni, e con interventi di Alberto Cavaglion (“Gli albori del sionismo italiano”), Gabriella Padovano (“Felice Ravenna e la nascita della federazione sionistica italiana a Ferrara”), della direttrice del Meis Simonetta Della Seta (“Il sionismo integrale di Alfonso Pacifici”) e Alon Confino (“Il sionismo socialista di Enzo Sereni”). La seconda sessione vedrà invece tra i relatori Michele Sarfatti (“La scelta sionista negli anni della persecuzione”) e Israel Corrado Debenedetti (“Da Ferrara al Kibbutz: la testimonianza di un sionista ferrarese”).

(Nell’immagine Theodor Herzl, il padre del sionismo).
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qui roma 
Viaggio nell’Italia delle religioni
Un libro che racconta il dialogo e l’incontro con culture e religioni “altre”, presentato in una tavola rotonda che ha avuto luogo stamattina, in apertura della fiera della piccola e media editoria di Roma “Più libri più liberi”.
È appena uscito il nuovo libro della giornalista a scrittrice Lia Tagliacozzo, illustrato dai bei disegni di Eleonora Antonioni, “Inviati per caso – viaggio nell’Italia delle religioni”, per l’editore Sinnos.
Un percorso on the road: perché l’autrice ha viaggiato e ascoltato, da Firenze a Verona, dalle valli piemontesi a Novellara in Emilia Romagna, in otto tappe alla scoperta delle religioni, in particolare quelle minoritarie, dai sikh ai musulmani, dai valdesi agli induisti ai cristiani ortodossi. Raccontando, insieme alle altre, anche un po’ di cultura ebraica.
“Ho fatto un viaggio in Italia, eppure quando ho finito mi è sembrato di aver viaggiato intorno al mondo”, ha detto Lia Tagliacozzo, nel corso della presentazione che è stata anche un dialogo con i tanti giovani presenti, alcuni dei quali hanno vissuto in prima persona la genesi del libro, avendo incontrato l’autrice nel corso della sua ricerca. “Il messaggio che voglio mandare ai lettori, e in particolare ai ragazzi, con questo libro, è che tutti hanno uguali diritti e uguale dignità.”
La pubblicazione della graphic novel è stata fortemente voluta, e supportata, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Perché il mondo ebraico ha il dovere di incontrare le altre minoranze religiose”, ha detto nel corso dell’incontro Sara Cividalli, consigliera UCEI.
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qui torino 
La modernità del Talmud
Le fonti del diritto ebraico tra storia e attualità. Questo il tema del convegno che si è tenuto nel pomeriggio di ieri nell’aula magna del Campus universitario Luigi Einaudi. Molti gli ospiti presenti al tavolo dei relatori, legati da un tema comune: il Talmud babilonese e la sua traduzione in lingua italiana. Un convegno denso di interventi organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza e dai referenti del Progetto Traduzione Talmud Babilonese, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino e della Comunità Ebraica.
A moderare l’incontro Bianca Gardella Tedeschi, docente di Diritto ebraico dell’Università del Piemonte Orientale.

Alice Fubini
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pilpul
Ticketless -Illacrimata sepoltura
Tutte le vote che mi capita di uscire da Torino dal cavalcavia che divide Moncalieri da Nichelino, sul punto dove il torrente Sangone della celebre parodia di Gipo Farassino (“Song on blues”) confluisce nel Po, il pensiero corre ad Emanuele Artom e ai miei esordi di insegnante nelle scuole di periferia. Due settimane fa il torrente è uscito dagli argini creando danni enormi ai piedi del nobile castello di Moncalieri e il pensiero di nuovo è tornato a Emanuele, il cui corpo proprio sulle rive del Sangone fu abbandonato dai suoi aguzzini e mai più ritrovato.
Per decenni quella di Emanuele è stata una “illacrimata sepoltura”. Via Artom, lì a due passi, era una delle strade più malfamate nei Settanta, sventurato chi aveva una nomina di docente da quelle parti, ma guai a trovare qualcuno nella zona che sapesse dirti chi era Emanuele Artom. Nessuno che si ricordasse di lui. Dopo lunghi anni di silenzio qualcosa sta cambiando, per fortuna. Sono stati pubblicati i Diari da una grande casa editrice, non è mancato nemmeno chi, Alessandro Musto, ha provato ad attualizzare il ricordo ambientando propri qui un romanzo
.
Mercoledì, nell’angolo della Biblioteca civica locale è stato inaugurato un murale.


Alberto Cavaglion
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Periscopio - Sì e no
Mi è difficile esprimere con chiarezza i miei pensieri e le mie sensazioni a seguito della chiusura della battaglia referendaria e dell’esito della consultazione. Un esito evidentemente inequivocabile: chi ha vinto ha stravinto, e la sconfitta di chi ha perso è stata schiacciante, inequivocabile, un’autentica disfatta. Altro che vittoria sul filo del rasoio, al fotofinish, per una manciata di voti! Le dimensioni della vittoria del No sono travolgenti, il Sì è stato distrutto. In democrazia il popolo sovrano ha sempre ragione, chi ha perso – anzi, straperso – deve solo prenderne atto.
Tra gli straperdenti ci sono io, che ho fatto un’accanita e convinta battaglia per il Sì, iscrivendomi a un Comitato, e partecipando a diversi incontri pubblici, nei quali ho sostenuto, con una molteplicità di argomentazioni, le ragioni del Sì, e confutando con forza quelle del No.


Francesco Lucrezi, storico
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L'incompiuta
La musica si plasma nell’aria e si aggancia alla terra tramite supporto cartaceo o registrazione fonografica e, nel caso della musica concentrazionaria, sopravvive alla prova del tempo tramandandosi anche per via orale o nascondendosi tra le pieghe dei ricordi di deportazione.
Tuttavia al compositore può essere mancato tempo ed energia per rivedere i propri lavori oppure il materiale scritto costituiva un iniziale canovaccio dal quale estrarre l’opera nella sua forma finale dopo la liberazione dal Campo (semmai fosse accaduto); entravano in gioco elementi contingenti come qualità e scarsità di carta o penne o matite, tempo da dedicare in alla creazione musicale, interazione con compagni di prigionia che potevano costituire fonte di stimoli ma altresì di disturbo.


Francesco Lotoro
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La lezione dei Navajo
Sembrerebbe difficile trovare una connessione tra gli studenti di una scuola in una riserva Navajo in Arizona e la Shoah, eppure Shannon Allison - insegnante di inglese alla Shonto Preparatory High School - ha di recente contribuito a costruire questa connessione.
Dopo aver preso parte a un progetto organizzato presso lo United States Holocaust Memorial Museum, il Museo della Shoah di Washington, Shannon ha messo in pratica nella sua classe la “lezione dell’olocausto”.


Sira Fatucci
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