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16 Gennaio 2017 - 18 Tevet 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
La Teudath Casherut ("Certificazione Casher") non è solo per il cibo! Troppo spesso vedo persone che si preoccupano della Cashruth del cibo (es. nei ristoranti) ma ignorano la casherut dei soldi (l'onestà e la tzedakah), la Casherut delle parole (Lashon HaRah, Rechiluth, Motzih Shem Rah, Maldicenza, Pettegolezzo, Diffamazione), ecc... Sia queste Halachoth che quelle Halachoth bisogna fare con attenzione. Ci vuole una Teudah per la persona. La persona deve essere Casher, prima ancora del cibo che essa mangia!
 
Anna
Foa,
storica
“Nessun lettore di questo libro troverà facile mettersi nella posizione emotiva di un autore che ignora la lingua delle Sacre Scritture, che è completamente estraniato dalla religione dei suoi padri, come da tutte le altre religioni, e che non riesce a condividere gli ideali nazionalisti, ma che non ha mai ripudiato il suo popolo, che sente di essere nella sua essenza un ebreo e che non desidera cambiare questa sua natura. Se gli si ponesse la domanda: “Ma se avete abbandonato tutte queste caratteristiche comuni dei vostri compatrioti, cosa resta in voi di ebraico?” egli risponderebbe: “Moltissimo, probabilmente l’essenziale”. Non potrebbe per ora esprimere a parole questo essenziale. Ma un giorno o l’altro, sicuramente, esso diventerà accessibile alla nostra scienza”.

(Sigmund Freud, Prefazione all’edizione in ebraico di Totem e tabù, 1930)
 
Correre per la Memoria
In occasione del 27 gennaio sono diverse le iniziative organizzate in tutta Italia per non dimenticare la Shoah. Un programma in cui per la prima volta si inserisce il progetto di Run for Mem, una corsa di 10 e 3 chilometri attraverso i luoghi della Memoria che si terrà il prossimo 22 gennaio a Roma, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma. A presentare oggi quella che è una novità a livello europeo, il Messaggero, che richiama le parole della presidente dell’Unione Noemi Di Segni per spiegare il senso dell’iniziativa: “La vita continua e con questa va trasmessa la forza di sopravvivere e di raccontare quanto accaduto affinché non si ripeta mai più. Lo faremo attraverso un percorso nel quale incroceremo la storia”. Il quotidiano poi apre ricordando un’altra iniziativa importante legata al 27 gennaio, ovvero il concerto per il Giorno della Memoria che si terrà il 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma: si intitola “Serata colorata”, lo stesso nome che aveva nel campo di internamento di Ferramonti, in provincia di Cosenza, in cui i musicisti prigionieri suonavano in una baracca.
 
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  davar
LA CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI
"Difendiamo la Memoria viva"
“In occasione del Giorno della Memoria abbiamo lavorato all’organizzazione di una serie di iniziative per affermare il valore della vita, che è il valore supremo, al quale è necessario fare continuo riferimento specialmente in questo complesso e difficile periodo storico”.
Lo ha affermato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria promosse dal Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Intervenendo assieme al Segretario Generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti e al Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri Anna Nardini, la Presidente UCEI ha illustrato le tre più importanti iniziative organizzate per questo mese di gennaio. A partire da Run For Mem, la Corsa per la Memoria verso il Futuro organizzata assieme alla Maratona di Roma e al Maccabi Italia per la mattina di domenica 22 (partenza prevista alle 10). In sala i due presidenti, rispettivamente Enrico Castrucci e Vittorio Pavoncello.
“Lo sport come momento di aggregazione è un modo per affermare la vita e il dialogo” ha sottolineato la Presidente Di Segni, citando il folto, trasversale e interconfessionale gruppo di realtà del mondo dell’associazionismo che ha aderito alla corsa. Due testimonial d’eccezione: Shaul Ladany, ex marciatore israeliano sopravvissuto a Bergen Belsen e alla strage compiuta dai terroristi palestinesi a Monaco ’72; Franca Fiacconi, vincitrice nel 1998 della Maratona di New York.
Secondo appuntamento il convegno “Legge e legalità – le armi della democrazia Dalla memoria della Shoah ad una integrazione dei diritti dell’uomo nell’Unione Europea” in programma giovedì 26 alle 10 all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Iniziativa che nasce nella consapevolezza che la Memoria della Shoah serva non solo a ricordare quel terribile passato, “ma anche a consolidare l’ordine faticosamente ristabilito e a far sì che quanto ricostruito non diventi un sogno spezzato”. Alla fine dell’incontro, è stato spiegato, verrà consegnato nelle mani del sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi un appello dei partecipanti rivolto ai capi di Stato che, in marzo, parteciperanno al 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Un appello di ampio respiro, per definire e ribadire le regole della convivenza.
Terzo appuntamento, il concerto “Serata Colorata” in programma il 26 alle 20.30 all’Auditorium Parco della Musica. Sul palco le musiche prodotte nel campo di internamento di Ferramonti, in Calabria. Un progetto di Raffaele Deluca, sviluppato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese. “Il concerto è un’importante iniziativa che si rinnova. Quest’anno è stato scelto un campo minore, nel Sud Italia, dove si produsse arte anche in condizioni difficili. Ci siamo voluti concentrare non solo sullo sterminio, ma anche sul tema della limitazione della libertà. Perché anche questa – ha spiegato Di Segni – produsse grande sofferenza”.
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l'ex maratoneta Franca fiacconi
"La mia corsa per la Memoria"
“Lo sport è un linguaggio adatto alla sfida della Memoria. Perché dico questo? Perché lo sport ha una formidabile caratteristica: unisce tutti i popoli, senza distinzioni e appartenenze. Quando corriamo siamo tutti uguali”.
L’ex maratoneta Franca Fiacconi, una delle testimonial di Run for Mem, motiva così la sua partecipazione all’evento. “Sono felice e orgogliosa di essere stata scelta” racconta a margine della conferenza stampa di presentazione. “Non ci ho pensato un attimo, ho accettato subito l’invito. Si tratta di un’iniziativa di cui condivido pienamente le finalità”. Ad accompagnarla sarà anche la figlia 12enne, cui vuole trasmettere un messaggio forte.
Classe 1965, Fiacconi ha trionfato in carriera nei più prestigiosi palcoscenici tra cui New York, Praga, Enschede e Sant’Antonio oltre che nella sua Roma. In nazionale è stata inoltre quarta ai Campionati europei di Budapest e tredicesima ai Campionati mondiali di Atene 1997. Il tempo 2h25’17’’ con cui ha trionfato a New York, nel 1998, è stata la seconda miglior prestazione europea dell’anno nella maratona e la sesta prestazione mondiale.
Ha raccontato di sé la maratoneta: “Ho iniziato a correre a 12 anni con le campestri e le gare di mezzofondo in pista, arrivando terza ai campionati italiani junior sui 3000 metri e terza alla finale nazionale dei giochi della gioventù di corsa campestre. Le ragazze che correvano con me all’epoca e che mi hanno anche battuto smisero presto di correre. Io invece ho insistito dedicandomi, a 23 anni e mezzo, alla maratona. Feci il mio esordio nel maggio del 1989 a Roma, 2h49’ e arrivai seconda”. L’epica vittoria newyorkese arrivò al termine di un serrato duello con Tegla Lourupe, già vincitrice due volte nella Grande Mela e accreditata di un formidabile 2h20’.
“Nell’ultimo tratto, diciamo gli ultimi 400 metri, ormai avevo capito che avrei vinto. Ecco, non riuscivo a smettere di ridere. Provavo una felicità piena – ha raccontato l’atleta in una recente intervista con Tuttosport – di quelle che si provano una o due volte nella vita”.
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LA RIUNIONE IERI A ROMA
Il Consiglio approva il Bilancio

e un'attenta revisione delle spese
L’approvazione del Bilancio preventivo per il 2017, votato con il favore della larghissima maggioranza dei presenti, ha segnato la seconda parte dei lavori del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane svoltosi a Roma questa domenica.
Il documento, presentato all’assise dall’assessore alle Finanze Guido Guetta, prevede alcuni sacrifici economici “dolorosi, ma inevitabili”. Una decisione, è stato spiegato, che si è resa necessaria anche alla luce della flessione della raccolta dell’Otto per Mille destinata all’Unione e registrata nell’ultimo esercizio.
Fra i diversi provvedimenti anche la decisione di riservare il formato a stampa del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche ai soli abbonati paganti, evitando di distribuire la pubblicazione automaticamente a tutti gli iscritti a una Comunità ebraica.
Il giornale, che continuerà in futuro comunque a essere liberamente disponibile in tutte le sue versioni elettroniche per tablet, smartphone e nell’applicazione dedicata all’interno del mondo di Facebook, dovrebbe così conquistare un equilibrio economico coprendo i costi industriali di stampa e distribuzione sulla base degli abbonamenti raccolti.
La revisione delle spese ha portato inoltre alla sospensione temporanea di alcuni progetti dedicati alla Formazione, quali Think Thank e YeUd, mentre è considerevolmente ridotto il finanziamento che l’Unione verserà per il 2017 alla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
Tra la novità di questo Bilancio, l’accantonamento di una quota (compresa tra i 150mila e i 200mila euro) che sarà dedicata a una campagna di comunicazione mirata sull’Otto per Mille. Investimento, si prevede, che dovrà essere accordato per almeno tre anni.
Guetta ha quindi invitato al massimo senso di responsabilità e alla massima capacità di contenimento delle spese. Altri tagli, ha infatti spiegato, potrebbero rendersi necessari. L’idea è comunque di sottoporre l’andamento di bilancio a una verifica semestrale così da poter individuare, nel caso, ulteriori correttivi da adottare.
“Voglio che sia chiara una cosa, quello che votiamo oggi non è un documento di indirizzo politico” ha quindi sottolineato l’assessore prima che l’assise si esprimesse nel merito.
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le iniziative in città per il 27 gennaio
"Milano difende la Memoria,

queste pietre lo dimostrano"
Gianluigi Banfi, Adele Basevi Lombroso, Dante Coen, Melchiorre De Giuli, Giuseppe Lenzi e Alberto Segre. Sei nomi che dal 19 di gennaio troveranno posto nelle strade di Milano: a loro infatti saranno dedicate le prime Stolperstein, le pietre d’inciampo ideate dall’artista Gunter Demning, a Milano. A presentare a Palazzo Marino il progetto e l’intero calendario delle iniziative dedicate alla Memoria sono stati nelle scorse ore la Testimone della Shoah Liliana Segre e il sindaco di Milano Beppe Sala. “’Milano è memoria’ – ha spiegato il sindaco, in riferimento al titolo del progetto – intende essere una piattaforma in cui confluiranno tutti gli appuntamenti sul tema in città”.
“La memoria – ha aggiunto Sala, intervenuto dopo la lettura da parte dell’attrice Franca Nuti di alcuni brani di Testimoni della Shoah – è una sorgente viva, che va alimentata”.
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QUI ROMA - MEMORIA
Fatina Sed, una vita in più
Biografia di una vita in più. È un sottotitolo che dice molto della vicenda di Fatina Sed, un adolescente ebrea romana sopravvissuta all’inferno di Auschwitz.
Tornata a Roma dal lager, Fatina racconta in un diario il suo dolore, il trauma personale di quella drammatica esperienza. Un diario ritrovato dalla nipote Fabiana dopo oltre 50 anni e che è diventato un libro: “Fatina Sed. Biografia di una vita in più”, appunto.
Pubblicato dalla casa editrice Elliot, il volume è stato al centro di una partecipata serata svoltasi nella sede della Fondazione Museo della Shoah presso la Casina dei Vallati. Sala gremitissima, grande interesse per questa testimonianza così particolare e così intensa.
Ad aprire l’incontro le parole di benvenuto del presidente della Fondazione, Mario Venezia, che ha fatto il punto sui progetti già avviati e su quelli in corso, seguite dagli interventi della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e del vicesindaco Luca Bergamo.
Si è passati quindi a un’analisi dell’opera e dei suoi temi. Insieme alle curatrici Fabiana Di Segni e Anna Segre, ad intervenire lo psichiatra Alberto Sonnino, lo storico Amedeo Osti Guerrazzi e il giornalista Paolo Conti. Ad introdurre la serata la direttrice del Centro di Cultura Ebraica Miriam Haiun.

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QUI VENEZIA
Volti e storie di una Comunità
Inaugurata al Museo Ebraico di Venezia la mostra fotografica crossmediale “Volti e storie di una Comunità. Ritratti, oggetti, memorie” a cura del fotografo Paolo della Corte e della giornalista Serena Guidobaldi.
Presenti all’inaugurazione Marcella Ansaldi, curatrice del Museo ebraico – Michela Zanon, responsabile gestione per conto di Coopculture – Gaia Ravà, consigliera referente del Museo Ebraico ed Enrico Levis consigliere con delega alla cultura della Comunità ebraica.
L’esposizione, traendo ispirazione dalla ritrattistica rinascimentale, fotografa e riprende i protagonisti immersi nella loro vita di tutti i giorni, in ambienti a loro familiari e circondati da oggetti quotidiani, proponendo al visitatore non solo le foto, ma anche contributi video fruibili con l’utilizzo di tablet a muro fissati vicino alle opere.


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l'evento con il sindaco di firenze
Tel Aviv, le note della Memoria
Alla fine non ha resistito, e ha chiesto di provare gli strumenti, giusto pochi minuti, mentre il pubblico, che già scemava fuori dalla sala, si guardava intorno chiedendosi da dove venissero quelle ultime note. In visita in Israele Dario Nardella, sindaco di Firenze diplomato al Conservatorio della città, ha chiesto al virtuoso israeliano Hagai Shaham di suonare uno di quei “Violini della Speranza” recuperati dai campi di sterminio e riportati alla musica dal liutaio Amnon Weinstein. Si è concluso così l’incontro “Fuggire, nascondersi, salvarsi a Firenze durante la Shoah” organizzato all’Eretz Israel Museum, una delle tappe del viaggio del primo cittadino del capoluogo toscano.


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inFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION 
Le strade per non dimenticare
La Memoria della Shoah impressa in modo indelebile nelle strade e nella toponomastica delle città italiane. Mentre si avvicina la data del 27 gennaio nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, vengono raccontate alcune iniziative che dimostrano quanto vie, piazze e portoni della penisola possano offrire un contributo essenziale al ricordo delle persecuzioni nazi-fasciste. A Roma si svolgerà il prossimo 22 gennaio la corsa Run for Mem che porterà i suoi partecipanti a solcare luoghi divenuti simbolo della tragedia, dei carnefici, ma anche di chi a essi seppe ribellarsi (a organizzare l’evento l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma).
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pilpul
Oltremare – Meir Banai
Il 2016 è finito finalmente, e tutti speravamo che si fosse portato via l’ecatombe di artisti, musicisti, persone di spettacolo e di cultura. Ma come prevedevano i pessimisti altrimenti detti realisti, il 2017 è iniziato, almeno in Israele, con una perdita forse non epocale, ma di sicuro triste anche per l’età del musicista in questione. Meir Banai aveva solo 55 anni, e un cancro. Il Presidente Ruby Rivlin ha scritto sulla sua pagina di Facebook – è ufficiale, in Israele ogni espressione scritta a ogni livello istituzionale passa per i social media – che la sua musica, per la voce o per la devozione dei suoi testi, arrivava sempre fino all’anima. Ora questa affermazione potrebbe sembrare un filo poetica, e si potrebbe obiettare che tutto sommato non sia necessario che un Presidente dello Stato d’Israele commenti su ogni avvenimento di cronaca; ma ci sono due cose da considerare.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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