Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Dovrebbe farci riflettere, leggendo la
parashà settimanale, che la prima definizione del popolo ebraico in
quanto nazione e non più insieme tribale avviene per bocca del Faraone,
cioè del re che segna l’inizio legale della prima persecuzione
antisemita. “Allora sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva
conosciuto Giuseppe. 9 E disse al suo popolo: ‘Ecco che il popolo dei
figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. 10 Prendiamo
provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti,
in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di
noi e poi partirà dal paese'” (Esodo 1, 8-9).
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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A rischio di ripetermi, vorrei ritornare
sulla questione demografica associandola al profilo sociale e culturale
dell’ebraismo in Italia, partendo dai dati proposti da Sergio Della
Pergola su questo sito.
Mi sembra utile ricordare alcuni elementi aggiuntivi. Innanzitutto
anche la popolazione generale italiana è in calo (da molto tempo cresce
poco e solo grazie alla tanto vituperata immigrazione), e in più
invecchia molto. In secondo luogo, si è sviluppato negli ultimi decenni
un movimento della popolazione ebraica in senso bipolare (Israele e
USA) paesi in cui si sono spostati molti ebrei prima residenti in
Italia.
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Ladany, una vita in marcia
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Ladany, di corsa sulle strade della Memoria
romana. Avvenire titola così il pezzo che ha affidato ad Adam Smulevich
per raccontare Run For Mem, la corsa tra Storia e Memoria organizza per
questa domenica dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il
sostegno di Maratona di Roma e Maccabi Italia e sotto l’egida della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Un passo dopo l’altro, oltre ogni ostacolo e avversità. Così gli hanno
insegnato, così gli dice ogni mattina la sua testa. Un’infanzia
distrutta dalle persecuzioni antiebraiche, dalla deportazione nei campi
di sterminio, da mesi trascorsi in lotta quotidiana per la
sopravvivenza. Un finale di carriera che invece di una meritata
emozione a cinque cerchi lo rende testimone dell’assassinio dei suoi
compagni di squadra. Dall’abisso della Shoah al massacro degli atleti
israeliani a Monaco ’72, Shaul Ladany ne ha viste tante. Ma, appunto –
si legge – non ha mai smesso di marciare”.
Su Avvenire si racconta anche la storia di quattro pugili romani in
lotta contro il mostro nazifascista. Si parte da Pacifico Di Consiglio,
il Moretto raccontato in Duello nel Ghetto di Maurizio Molinari e
Amedeo Osti Guerrazzi. Ma ad essere raccontata è anche la vicenda di
Lelletto Efrati, Lazzaro Anticoli e Settimio Terracina. A curare
l’approfondimento è Massimiliano Castellani.
Grande attenzione sui quotidiani sul tema della Memoria, declinata
attraverso interviste e approfondimenti. Sul Corriere della sera si
racconta la missione congiunta ad Auschwitz di UCEI e Ministero
dell’Istruzione. “Per Valeria Fedeli – si legge – è la prima volta ad
Auschwitz, la prima missione da ministra tra le reti di filo spinato e
le baracche dell’orrore. Con le scarpe nella neve e la criniera rossa
nascosta dal cappuccio che la protegge dal gelo, la responsabile
dell’Istruzione si asciuga le lacrime quando le sorelle Tatiana e Andra
Bucci, sopravvissute allo sterminio nazista, depongono un sasso sulla
‘rampa’ di Birkenau, il campo che le vide bambine”. Accanto alla Fedeli
la Presidente UCEI Noemi Di Segni, che insieme alla ministra ha siglato
nelle scorse ore un protocollo d’intesa per difendere la Memoria viva.
Protocollo che impegna anche il Csm e che è raccontato oggi dall’Unità.
“Quella che si è svolta ieri e mercoledì – scrive il quotidiano – è
stata una due giorni intensa ed emotivamente toccante per cento
studenti di diverse scuole superiori italiane – da Udine a Pantelleria,
passando per Amatrice – che si sono distinti per i loro progetti legati
al tema della Shoah”.
Serviranno due anni per veder allestito a Firenze il Memoriale italiano
di Auschwitz, le cui componenti sono nel capoluogo toscano da alcuni
mesi. A scriverne è Repubblica Firenze, che dedica un ampio
approfondimento sul tema della Memoria facendo riferimento
all’esperienza del treno che nei prossimi giorni partirà alla volta
della Polonia con centinaia di studenti toscani. Sempre su Repubblica
Firenze lo storico animatore di questi treni, Ugo Caffaz, racconta la
sua personale amicizia con Primo Levi.
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LE
TAPPE DEL PERCORSO lungo DI DOMENICA
Run
For Mem, di corsa per la vita
Passione
e impegno civile a Run For Mem, la corsa tra Storia e Memoria
organizzata per questa domenica 22 gennaio a Roma dall’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane con il supporto di Maratona di Roma e Maccabi Italia.
Enti, associazioni, comunità religiose, gruppi podistici, tanti comuni
cittadini al via. La partenza alle ore 10, da Largo 16 Ottobre. Due i
percorsi possibili: uno aperto alle famiglie, di 3,5 chilometri; e uno
più competitivo di dieci chilometri (per quest’ultimo è necessario
iscriversi sul sito
di Run for Mem).
Largo 16 Ottobre, Via degli Zingari, Via Urbana, Via Tasso, i Giardini
di Consiglio a Testaccio: queste le tappe del percorso lungo, che vi
presentiamo oggi con alcune schede di approfondimento.
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QUI
TORINO - LA GIORNATA DI STUDI
L’eredità
di un grande Maestro
Cinquant’anni senza rav Disegni
Appuntamento
domenica a Torino per ricordar uno dei grandi Maestri dell'ebraismo
italiano dello scorso secolo: rav Dario Disegni (1878-1967). A
cinquant’anni dalla scomparso, l’omaggio di oltre una decina di rabbini
che accoreranno nel centro sociale della Comunità ebraica torinese per
dare vita a una giornata di studio dal titolo “Dalla Torah al Talmud,
dal Talmud alla Torah”.
Ad aprire i lavori di questa giornata, che ha ricevuto anche il
patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà il
presidente della Comunità torinese Dario Disegni, nipote del grande
rabbino, con un saluto introduttivo in programma alle 10.30.
La sessione mattutina, sul tema della “Traduzione”, vedrà invece
protagonisti il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto, il rabbino capo
di Firenze Joseph Levi, il rabbino capo di Genova rav Giuseppe
Momigliano, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni e il
traduttore Moise Levy.
Nel pomeriggio, in cui invece si parlerà di “Tradizione”, interverranno
il direttore della Scuola Rabbinica Margulies-Disegni Alberto Somekh,
il rabbino capo di Ferrara Luciano Caro, rav Jacov Di Segni
dell’Ufficio Rabbinico di Roma, il rabbino capo di Milano rav Alfonso
Arbib, il rav Roberto Colombo delle scuole ebraiche di Roma.
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la
missione ad auschwitz miur-ucei
Un
viaggio per non dimenticare
Il racconto delle sorelle Bucci
Due
giorni intensi, difficili, emotivamente (e fisicamente) provanti ma
formativi. Per visitare, insieme a oltre cento studenti, i luoghi dello
sterminio: il quartiere ebraico e il ghetto istituito dai nazisti a
Cracovia, anticamera della deportazione, e poi Auschwitz-Birkenau, il
complesso concentrazionario simbolo della Shoah.
Si è concluso ieri sera il Viaggio della Memoria che ogni anno il
Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca organizza con il
supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ad accompagnare
gli studenti e i loro insegnanti, la Ministra Valeria Fedeli e la
Presidente Ucei Noemi Di Segni, che mercoledì hanno rinnovato il
protocollo d’intesa relativo alla collaborazione sui temi della
Memoria. Una ulteriore intesa su questi temi è stata inoltre siglata
ieri con il Consiglio Superiore della Magistratura, presente il
Consigliere Ercole Aprile.
Ieri l’intero gruppo ha fatto visita al complesso di
Auschwitz-Birkenau, dove le sorelle Andra e Tatiana Bucci hanno
raccontato i loro ricordi, proprio di fronte alla baracca dove furono
internate. Deportate a quattro e sei anni insieme a tutta la loro
famiglia il 4 aprile del '44, le due sorelle furono scambiate per
gemelle e dunque finirono nei “kinderblock” di Mengele.
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i
protocolli siglati da ucei con miur e csm
Dalle
scuole alla magistratura
due intese per la Memoria
“La
formazione deve essere rivolta ovviamente agli insegnanti, come prevede
il protocollo sulla didattica della Shoah siglato e rinnovato con il
Miur. Ma la didattica andrebbe estesa a tutte quelle categorie
professionali che si occupano di persone, come le forze dell’ordine,
gli assistenti sociali, gli psicologi, che nell’abilitarsi o
nell’esercitare la professione, possano sapere cosa è stato e avere
questo punto di riferimento in materia di diritti delle persone”.
Lo ha detto la presidente Noemi Di Segni nel corso del Viaggio della
Memoria degli scorsi giorni, durante il quale il ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane e con il Consiglio Superiore della
Magistratura, hanno siglato due intese per l’educazione degli studenti
sui temi della Memoria e del rispetto per le diversità.
Mercoledì a Cracovia, preso la Sinagoga Tempel, la ministra Fedeli e la
presidente Di Segni avevano sottoscritto la Lettera d’Intenti che
rinnova la collaborazione Miur-Ucei per diffondere tra gli studenti
italiani la conoscenza e lo studio della Shoah.
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l'iniziativa social
del world jewish congress
"#WeRemember,
il 27 gennaio
noi ricordiamo la tragedia"
Nell'era
digitale, la battaglia contro negazionisti, antisemiti e intolleranti
deve essere necessariamente portata avanti anche sul web. Da questa
convinzione è nata l'iniziativa del World Jewish Congress di lanciare
una grande campagna sui social network in occasione del Giorno della
Memoria: si chiama “We Remember”, noi ricordiamo, e chiama tutti gli
utenti virtuali (e non) a fare un gesto per dimostrare che le vittime
della Shoah, dell'orrore della Seconda guerra mondiale, non sono state
dimenticate. Per partecipare servono carta e penna (o una stampante) su
cui scrivere a caratteri cubitali “We Remember”. Secondo step, farsi
una fotografia con il cartello e postarlo sui social network con
l'hashtag #WeRemember il 27 gennaio, il Giorno della Memoria.
“Incoraggia gli altri a fare lo stesso: i tuoi amici, gli altri
studenti, professori, istituzioni e così via”, l'appello del World
Jewish Congress (nell'immagine il presidente del Wjc Ronald Lauder) che
spiega, “l'obiettivo di questa campagna è quello di passare il
testimone alle future generazioni. Presto saremo responsabili di
raccontare noi quelle storie – prosegue il Wjc ricordando che presto i
Testimoni dell'orrore non ci saranno più – e di dire al mondo che noi
non dimenticheremo mai quanto accaduto”.
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Qui
Venezia
Pietre
di Memoria in Laguna
Questa
mattina la Città di Venezia ha voluto ricordare i cittadini e le
cittadine veneziane deportate nei campi di sterminio nazisti con la
posa di ventiquattro “Pietre d’Inciampo” in aggiunta alle 32 posate nel
2014, 2015 e nel 2016. Il corteo è partito da Campo S. Aponal
proseguendo verso il sestiere di Cannaregio con tappa finale al Ghetto
ebraico dove sono state posate undici pietre.
Le pietre di quest’anno sono dedicate a Romano Brussato, Bonaventura
Ferrazzutto, Gianna Cavalieri Vivante, Elena Fano Corinaldi, Rosita
Corinaldi, Mario Dina, Guido Dina, Leone Dina,Giorgia Dina, Anna
Dina,Augusto Levi Minzi, Gisella Campos, Edoardo Usigli, Riccardo
Brandes, Silvana Alda Levi, Angelo Levi, Leonella Levi, Lina Levi,
Mario Levi, Vittorina Levi, Giuditta Aboaf, Achille Navarro, Amalia
Navarro, Lina Navarro.
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39
di meno |
Espulsi
dall’Alfieri!” titola minacciosamente in rosso la locandina appesa in
tutte le classi. È la settimana del recupero: gli allievi privi di
insufficienze sono in giro per cinema e musei, altri sono immersi in
varie attività, tra cui naturalmente predominano le immancabili
versioni di greco e latino. Non ho i dati per misurare l’impatto della
locandina, ma dovrebbe essere riuscita a catturare almeno un’occhiata
distratta; ed è proprio l’occhiata distratta quella che fa trasalire,
che annulla i 78 anni trascorsi e sottolinea il dato evidente ma finora
non avvertito: il Giorno della Memoria non riguarda (o, per lo meno,
non solo) fatti lontani avvenuti altrove. Riguarda anche noi, il Liceo
Classico Vittorio Alfieri, che conserva ancora nei suoi archivi un
secolo di registri, pagelle e corrispondenza ufficiale. Ed è attraverso
uno studio attento di quei registri che una ricerca di alcuni anni fa
era riuscita ad appurare un dato abbastanza clamoroso: ben 39 allievi
non ebbero la possibilità di frequentare il liceo Alfieri dall’anno
scolastico 1938-39 a causa delle leggi razziali.
Anna Segre, insegnante
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Il
sonno dell'Europa |
“Trump
ha risvegliato l'Europa da un lungo sonno” così titola un articolo
dell'opinionista di France Inter, Bernard Guetta. Secondo Guetta grazie
alle ultime dichiarazioni del neopresidente americano, nelle quali
viene nuovamente desunto discredito nei confronti dell'Unione Europea e
della Nato, l'Europa priva della tradizionale protezione degli Stati
Uniti e indignata dalla figura di Trump avrebbe trovato un comune
avversario per ricompattarsi. Ci sarebbe comunque poco da rallegrarsi
perché come conclude lo stesso Guetta, alla luce anche del
riconoscimento di Taiwan e delle tensioni con la Cina, “l'equilibrio
mondiale è sempre più in bilico”. Fa eco Pierre Haski su L'Obs il quale
sostiene che in un mondo dominato dai tre leader Donald Trump, Vladimir
Putin e Xi Jinping a farne le spese sarà l'idea stessa della difesa dei
diritti umani.
Francesco Moises Bassano
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Gli
eventi, il giudizio
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Il
senso della storia non è dato semplicemente dagli eventi, dal loro
corso e determinismo, ma dal nostro giudizio. Per questo essere liberi
e vigili è una necessità.
Ilana Bahbout
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RiMEIScolando
- Progetti
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Si
chiama “Call for Memories” il progetto che lancia una collaborazione a
tutto campo tra MEIS e CDEC. Una piattaforma digitale per accogliere le
foto degli ebrei italiani. Una chiamata a far diventare il patrimonio
di vita ebraica un luogo visibile e interattivo, come definito da Marco
Panella, di Artix Srl, che ha presentato l’iniziativa alle due
Fondazioni.
Simonetta Della Seta, direttore MEIS
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