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6 febbraio 2017 - 10 Shevat 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? Voi direte loro… (Esodo, 12, 26-27) In quel giorno tu istruirai tuo figlio: È a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall’Egitto (Esodo, 13,8) Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai… (Esodo, 13, 14).
 
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Anna
Foa,
storica
Bernard-Henry Lévy è intervenuto due giorni fa su La règle du jeu a  sostegno di Georges Bensoussan, lo storico francese che dirige la Révue d'histoire de la Shoah, processato in Francia sotto l'accusa di islamofobia in seguito a una denuncia formulata dal CCIF (collettivo  contro l'islamofobia in Francia). La denuncia è partita in seguito a un'intervista televisiva con Alain Finkielkraut, che è stata considerata islamofoba dal CCIF, un'accusa che mira in realtà, come afferma Bernard-Henry Lévy, a colpire l'opera di Bensoussan, "tutta votata alla comprensione delle forme di  odio di oggi e del loro terrificante potere  di disfare ciò che unisce gli esseri umani".
 
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Le Pen: "Usciamo dall'Ue"
“Padroni a casa nostra”. Un coro che è risuonato varie volte ieri, a Lione, durante il comizio di Marine Le Pen. Centoquarantaquattro gli impegni di governo presentati al suo elettorato e ai 3mila militanti che hanno gremito la sala. Tra quelli che hanno ottenuto maggior consenso tra i presenti l’uscita del paese dall’Unione Europea e dalla Nato. “Una miscela esplosiva di xenofobia, chiusura delle frontiere, patriottismo economico, isolazionismo sul piano internazionale” scrive Repubblica a proposito dei piani della leader del Fronte Nazionale.
Si legge sul Corriere: “Quanto nel comizio del progressista Emmanuel Macron, il giorno prima, sempre a Lione, non c’era rabbia ma fiducia, voglia di proporre e migliorare l’esistente, tanto Marine Le Pen si rivolge ai francesi che amano la Francia ma non questa”.
Per il politologo Dominique Moisi, intervistato dal Corriere, le elezioni francesi diventeranno decisive a livello mondiale. “Dopo la Brexit e la vittoria di Trump in America – sostiene Moisi – la tendenza populista può confermarsi con Marine Le Pen presidente. Se invece vincerà Emmanuel Macron, come io credo sia più probabile, la Francia può diventare un faro di speranza nell’oceano di sconforto occidentale”.

Migranti, la stagione dell’empatia appare tramontata. A rivelarlo è un sondaggio Demos, analizzato oggi da Repubblica, secondo cui, per il 40 per cento degli italiani, gli immigrati sarebbero ‘un pericolo’. Il dato più basso viene rilevato a fine 2012: 26%. Da allora, come si evince dal prospetto Demos, è sempre andato crescendo. “Passata l’emozione suscitata dalla foto di Aylan, il bambino siriano adagiato senza vita sulla spiaggia turca, la paura riprende la sua corsa. Nelle indagini dell’ultimo anno torna stabile sul 40%. Gli sbarchi e il susseguirsi di attacchi terroristici nel contesto europeo – viene spiegato nell’analisi – sollecitano la diffusione del clima di paura”.
 
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  davar
il vertice netanyahu-may a londra
"Israele, Usa e Gran Bretagna
insieme contro la minaccia Iran"

“La cosa più importante è che nazioni come Stati Uniti, Israele e Gran Bretagna si allineino sulla stessa posizione contro l'aggressione iraniana e pongano dei limiti chiari”. Con questo auspicio il Primo ministro Benjamin Netanyahu era partito ieri dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv in direzione Londra. Nella Capitale della Gran Bretagna, Netanyahu ha incontrato in queste ore il Primo ministro Theresa May, ha cui ha ribadito la necessità di nuove misure contro il regime di Teheran, tornato a minacciare con i recenti test missilistici gli equilibri mediorientali. “Accolgo con favore l'insistenza del presidente Usa Donald Trump per nuove sanzioni contro l'Iran. - ha affermato Netanyahu - Penso che le altre nazioni dovrebbero seguirne l'esempio, nazioni certamente responsabili”, ha proseguito il Premier, accusando l'Iran di “compiere una provocazione dopo l'altra”. Prima dell'incontro a porte chiuse con la May, Netanyahu ha anche affermato, riportano i media, il suo impegno e quello di Israele per la soluzione dei due Stati per due popoli con i palestinesi.
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qui roma - l'iniziativa
Luzzati, l’omaggio dei ragazzi
Dopo le parole dei grandi, che nel corso della mattinata hanno animato un incontro scandito da tanti ricordi e da tante emozioni, è stata la volta dei più piccoli.
Sono stati loro gli assoluti protagonisti della seconda parte della giornata “Guarda il cielo e conta le stelle” organizzata in onore di Emanuele Luzzati a dieci anni dalla scomparsa. Una giornata, frutto della collaborazione tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità ebraica di Roma, che nel nome del grande animatore e illustratore genovese ha riportato all’attenzione di molti i suoi ideali, le sue speranze, il suo tratto inconfondibile.
“Un sognatore che non ha mai smesso di farci sognare”. Definizione su cui tutti avevano convenuto nel corso della mattinata e di cui si è trovato traccia anche negli elaborati realizzati dai ragazzi che, giunti da molte città d’Italia, hanno preso parte ad alcuni laboratori creativi ispirati alla sua opera.
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qui torino - l'incontro
Memoria, ebraismo e narrazione
Cosa ci resta di Elie Wiesel

"Elie Wiesel. Tra memoria, narrazione, ebraismo, filosofia" il titolo dell'incontro organizzato dal Gruppo di Studi Ebraici di Torino che ieri pomeriggio, seguito con grande attenzione da un folto pubblico, ha ripercorso la figura e l'opera di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace scomparso lo scorso luglio. Introducendo il pomeriggio Tullio Levi ha ricordato come per la perdita di fiducia in Dio e nell'umanità per 10 anni Wiesel non volle parlare della sua esperienza ad Auschwitz e solo il Premio Nobel per la letteratura François Mauriac - che ne divenne negli anni grande amico - riuscì a persuaderlo a narrare la sua esperienza. Il suo manoscritto - 865 pagine, in yiddish, scritto nel 1954 con il titolo Un di Velt Hot Geshvign, "E il mondo rimase in silenzio", venne considerato dagli editori "troppo morboso” e venne pubblicato solo nel '58 in Francia come La Nuit, in una versione di molto ridotta, per poi arrivare negli USA due anni dopo. Considerato uno dei capolavori della letteratura sulla Shoah prima di comparire in Italia (pubblicato da Giuntina) dovette attendere ancora, fino al 1980.


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qui Milano - nuovi progetti
Memoriale, punto di riferimento

"Interesse in costante crescita"
“Per la prima volta il Memoriale della Shoah di Milano ha ospitato quattro attività nella stessa giornata con oltre 800 visitatori / partecipanti”. Parole di soddisfazione per il vicepresidente della Fondazione del Memoriale Roberto Jarach, alla luce della grande partecipazione alle iniziative tenutesi domenica all'interno della struttura dedicata a ricordare e studiare il significato della Shoah. Un luogo oramai punto di riferimento fondamentale per la città sul fronte della didattica della Memoria. “Oltre alle visite guidate e libere che si sono susseguite dalle 10 alle 19, la Mostra 16 Ottobre - La Razzia ha suscitato grande interesse per la ricca e preziosa documentazione esposta nello Spazio Mostre Bernardo Caprotti”, sottolinea Jarach.
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il rinnovo delle cariche dell'ame 
Associazione medica ebraica,
Rosanna Supino alla guida

È la dottoressa Rosanna Supino la nuova presidente dell'Associazione medica ebraica. Già segretaria generale Ame, Supino è stata nominata ieri alla presidenza dell'associazione nel corso dell'assemblea tenutasi a Firenze che ha visto la partecipazione di soci da tutta Italia. La dottoressa eredita la guida da Giorgio Mortara, vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che nel capoluogo toscano ha presentato la relazione delle principali attività fatte dall'Ame lo scorso triennio. A fianco di Supino, sono stati eletti, alla vicepresidenza Dario Perugia (Roma), Benny Assael (Milano) come segretario, e i consiglieri Giuseppe Badia (Roma), Daniela Roccas (Roma), Davide Fargion (Milano), Fabio Gay (Roma) e Germano Salvatorelli (Ferrara).
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qui milano - Lo studio UCEI-Villa Santa Maria
Salute psicomotoria dei bambini
Una ricerca che lascia il segno

Dal ritardo di lettura fino alle sindromi dello spettro autistico. I disturbi dello sviluppo, nella loro diversa intensità, appaiono ogni in forte aumento. E conseguente è in crescita il dato che riguarda il numero di genitori che scelgono di rivolgersi al personale medico per un approfondimento sulla salute psicomotoria dei propri figli.
In questo senso molto atteso è lo studio che si presenterà domani alle 14 a Palazzo Pirelli a Milano, finanziato e voluto dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e concretamente realizzato da Villa Santa Maria, Centro di Tavernerio (Como). Un istituto, quest'ultimo, specializzato nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e patologie neuropsichiatriche.
Lo studio che si andrà a presentare, ricco di dati e spunti inediti, è stato condotto negli asili nido per individuare nel comportamento dei bambini eventuali campanelli d’allarme. Una ricerca svolta in collaborazione con l’Associazione medica ebraica (Ame) e con l’Agenzia ebraica per Israele, che indaga questi aspetti, attraverso l’osservazione dei bambini in età pre-scolare in un ambiente ludico.
Nel corso dell’incontro, intitolato “La salute psicomotoria”, saranno dunque illustrati i risultati dello studio, che ha consentito di individuare non solo bambini con problemi in una o più aree dello sviluppo, ma anche piccoli con capacità particolarmente avanzate.
Ad aprire il convegno, moderato dalla giornalista Ada Treves, i saluti, tra gli altri, del vicepresidente UCEI e presidente dell’Ame Giorgio Mortara e della presidente
dell’Agenzia Ebraica per Israele Claudia De Benedetti.
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qui roma - appuntamento al 19 febbraio
"Pitigliani, la nostra storia"
"Una storia nel secolo breve”. Appuntamento a domenica 19 febbraio, ore 17.30. C’è grande attesa a Roma per quella che si annuncia una serata davvero straordinaria, segnata da molti ricordi e molte emozioni. Al termine di un poderoso lavoro di ricerca, sostenuto tra gli altri anche dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, vede infatti la luce un denso volume dedicato alla storia del Pitigliani, per molti decenni orfanotrofio della Roma ebraica e oggi suo imprescindibile punto di riferimento culturale. Una storia appassionante, che ha seguito molte trasformazioni, e che è stata raccontata in oltre settecento pagine di interviste e approfondimenti da Angelina Procaccia, Sandra Terracina, Ambra Tedeschi e Micaela Procaccia, curatrice dell’opera.
A parlare i documenti d’archivio e le testimonianze di ex ospiti, educatori, responsabili che hanno animato la vita dell’ente. A partire dalla fondazione, in un arco di tempo dal 1902 al 1972, il libro attraversa le vicende dell’ebraismo romano e italiano dopo la definitiva unificazione del paese, durante gli anni della Prima guerra mondiale, della persecuzione fascista e nei mesi dell’occupazione, la faticosa ricostruzione, l’accoglienza degli orfani dei deportati e poi di bambini e ragazzi ebrei espulsi dai paesi arabi o profughi dall’Europa orientale, fino alla trasformazione dell’Istituto negli anni ’70, in linea con i nuovi orientamenti educativi e assistenziali.
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la città piemontese e i progetti per la memoria
Vercelli, i giovani protagonisti
Molte le iniziative organizzate per il Giorno della Memoria a Vercelli, città dove la Comunità ebraica ha ampia considerazione grazie anche alla politica di apertura praticata da tempo. Negli anni, la Comunità presieduta da Rossella Bottini Treves si è avvicinata al grande pubblico attraverso incontri, approfondimenti, conferenze ed eventi musicali e culinari volti a far conoscere la cultura ebraica. Il risultato di queste attività si palesa anche con le iniziative che la Città stessa organizza per il Giorno della Memoria, appuntamento fisso per gli studenti degli istituti superiori e per la popolazione vercellese, novarese e biellese.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Israele, il deserto in fiore 
Il colore rosso e il sud d’Israele. Come ricorda Daniela Fubini in Double Life nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, fin troppo spesso l’associazione di queste idee rimanda ad allarmi, razzi lanciati dall’adiacente Striscia di Gaza per mano di Hamas, corse nei rifugi al suono delle sirene. E invece, ogni inverno, torna il naturale appuntamento con Darom Adom, letteralmente “il Sud rosso”, con il deserto che si tinge di scarlatto per via della fioritura delle anemoni, in un’esperienza che attrae tutti gli anni migliaia di israeliani.
Da Israele alla Germania. Nella rubrica Bechol Lashon, questa settimana in lingua tedesca, la recensione del secondo volume della saga firmata da Elena Ferrante “Storia di un nuovo cognome”, in un articolo uscito negli scorsi giorni sul settimanale Judische Allgemeine.
Da Napoli, città dov’è ambientata la storia di Ferrante, a Palermo, uno dei pilastri della rinascita ebraica in Sud Italia, come raccontato dalla rubrica Italics: dopo l’offerta di uno spazio da adibire a sinagoga da parte dell’Arcidiocesi cittadina, il giornale israeliano Times of Israel pubblica un approfondimento sulla storia degli ebrei della città.
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pilpul
Oltremare – Pulizia
Ieri hanno fatto il giro dei social le fotografie postate dal newyorkese che riprende i suoi concittadini mentre cancellano scritte violentemente antisemite dalle superfici per fortuna lucide dell’interno dei vagoni della metropolitana. Su quella metropolitana, la più ripresa in film e videoclip e oggi selfies, ho viaggiato per quasi quattro anni, in ogni direzione, stagione, ora del giorno e della notte. Di tutti i luoghi di Manhattan, è quello in cui più si applicano le regole non dette del puro newyorkese: sguardo nel vuoto o su di un libro (oggi immagino kindle o tablet o cellulare), rispetto dello spazio altrui anche nel treno più affollato, dialoghi a voce controllata, equilibri impossibili di bicchieroni di caffè dall’odore unicamente americano, che non si spandono mai.
Nell’epoca della post-verità, e delle bufale social, non posso sapere quanto attendibile sia il profilo di questo signore che ha postato le fotografie. Ma le immagini, sempre che non siano il copione di una campagna educativa sulla situazione attuale degli estremismi americani (e anche se lo fossero, pazienza), parlano chiarissimo
.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Analisi scorretta – Accostamenti
L’accostamento del Giorno della Memoria al conflitto israelo-palestinese è purtroppo molto diffuso. Alcuni anni fa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebrando al Quirinale il Giorno della Memoria espresse la convinzione che l’antisionismo può scivolare nell’antisemitismo.
Tuttavia nei discorsi della gente o navigando sul web ci sono tanti troppi esempi. Spesso gli autori negano di essere antisemiti e credono di essere solo antisraeliani. Che ci sia chi critica ferocemente le politiche dello Stato d’Israele, purtroppo anche con iperboli evidentemente ci dispiace e ci colpisce ma rispettiamo le opinioni di tutti.


Anselmo Calò
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Siberia
Si, in Israele c'è ancora bisogno di gente.

Angelica Edna Calò Livne
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