
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Si
impara da chiunque. Sempre. Anche dagli ebrei appena liberati dalla
schiavitù, che hanno appena assistito alla rivelazione sul Sinai e che
presi dal panico per il ritardo di Moshe costruiscono il vitello d'oro.
Si impara da loro e dal loro impegno nell’investire energie e materia,
oro e monili vari, per provare, seppur sbagliando, ad uscire dal panico
creando una alternativa (Esodo 32,1-4).
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore CDEC
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Nella
newsletter ANPInews n.238 (14-21 marzo 2017) la presidenza della
gloriosa associazione dei partigiani italiani tenta di fare chiarezza
sulla vicenda della (mancata) proiezione del film “Israele, il cancro”
organizzata dall’ANPI di Biella. L’intento è di certo propositivo, ma
per lo meno su un tema di cui ci occupiamo per motivi professionali –
l’antisemitismo – i conti non tornano proprio, sia sul piano teorico,
sia politico. La tesi già molte volte sentita per cui criticare le
azioni del governo israeliano non costituisce di per sé un atto di
antisemitismo è naturalmente ovvia e condivisibile, ma utilizzarla in
questo contesto denuncia una forte ambiguità che non può passare sotto
silenzio, e dispiace che la presidenza di un’associazione con cui
l’ebraismo italiano ha una tradizione di collaborazione pluridecennale
nella condivisione dei valori dell’antifascismo e della difesa dei
fondamenti della democrazia non si renda conto della strumentalità
dell’argomento.
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Il consigliere di Le Pen
ombre nere sul partito
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Un’inchiesta
congiunta di Mediapart, Marianne e la trasmissione Envoyé Special della
tv pubblica France 2 hanno prodotto un libro e un documentario che
contraddicono anni di narrativa del Front National di Marine Le Pen sul
nuovo partito normalizzato, che si vuole lontano dall’estrema destra e
dal negazionismo caro al padre Jean-Marie. “Se usiamo il termine di
neo-nazista a proposito di Frédéric Chatillon, ci sbagliamo solo quanto
a ‘neo’”, affermava l’ex militante del Gud (Groupe Unione Défense,
formazione di estrema destra francese legata agli ambienti del Front
National) Denis Le Moal, in una deposizione rilasciata alla polizia nel
2014 a proposito del suo ex capo Chatillon, oggi responsabile della
comunicazione di Marine Le Pen e, spiega il Corriere della Sera,
considerato il suo più potente e ascoltato consigliere. Un altro ex
componente del Gud, parlando a volto coperto alla televisione francese,
ha riferito delle riunioni a cui partecipava anche Chatillon. “Più il
gruppo è ristretto più ci si lascia andare a saluti nazisti, alle
svastiche. Hitler veniva chiamato Ton-ton, zio, e a Chatillon mancavano
solo i baffetti”. II testimone continua: “II negazionismo è
onnipresente. Ridevano di Auschwitz, dicevano che c’era un campo di
calcio e la piscina per gli ebrei, con il tono ‘non ne abbiamo
ammazzati abbastanza’”. Il Corriere spiega poi che secondo Aymeric
Chauprade, ex braccio destro di Marine Le Pen per la politica
internazionale, filo-israeliano uscito dal Front National nel 2015
proprio in polemica con Chatillon e il suo gruppo, sono questi ultimi
in realtà ad ad avere in mano la struttura del partito.
Francia, l’attacco del maniaco delle armi che voleva un’altra
Columbine. Sono sette i ragazzi rimasti feriti nella sparatoria
avvenuta in un liceo di Grasse, in Provenza: tre in modo non grave da
proiettili di piombo e altri quattro alunni nella calca. A sparare,
Kilian Barbey, diciassettenne che frequentava il penultimo anno del
liceo, senza problemi particolari segnalati, e che non era noto alle
autorità. Le autorità hanno escluso il movente terroristico. Il ragazzo
era entrato nella scuola armato di un fucile a pompa, due pistole e due
granate ma non è ancora chiaro se tutto l’arsenale fosse davvero
operativo. È stato il preside a fermarlo quando l’ha visto puntare
l’arma verso i ragazzi. Hervé Pizzinat, definito “eroe” dalla ministra
dell’Istruzione, si è gettato contro il giovane per tentare di
neutralizzarlo. Nonostante fosse colpito al braccio sinistro, il
direttore dell’istituto ha continuato a parlare a Kilian tentando di
convincerlo a deporre le armi. Il ragazzo si è finalmente fatto
arrestare dalla polizia senza opporre resistenza (Repubblica).
Associazione biblisti italiani, le parole del presidente. Dopo le
polemiche e le proteste del mondo ebraico per un titolo offensivo come
“Israele, popolo di un Dio geloso. Coerenze e ambiguità di una
religione elitaria” che era stato scelto per una delle sessioni del
convegno dell’Associazione biblica italiana in programma a Venezia il
prossimo settembre, il presidente dell’Abi Luca Mazzinghi spiega la sua
versione riguardo alla questione.
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intercettato un missile partito da damasco
Israele-Siria, tensione al nord
La
Siria non ha abbattuto nessun nostro aereo, hanno fatto sapere le
autorità dell'esercito israeliano, respingendo la notizia fatta
circolare dai media del regime di Assad. Israele ha però confermato,
cosa rara, di aver colpito nella notte con raid aerei diverse
postazioni militari siriane. L'attacco è stato portato prima dell'alba
nei pressi di Palmira e, secondo Yedioth Ahronoth, bersaglio del raid
erano dei depositi di armi di Hezbollah, il gruppo terroristico che
combatte al fianco di Assad: l'arsenale probabilmente, scrive il
quotidiano israeliano, conteneva missili Scud D, che hanno una gittata
di 700 chilometri. Per la prima volta invece Damasco ha risposto al
raid israeliano, annunciando di aver colpito uno dei caccia israeliani.
“Ribadiamo che, in nessun momento la sicurezza dei civili o dei caccia
israeliani è stata compromessa", ha fatto però sapere il portavoce di
Tsahal, Peter Lerner. L'esercito israeliano ha poi riferito di diversi
missili anti-aereo siriani – partiti quando i caccia israeliani erano
già tornati alla base - uno dei quali è stato intercettato da sistema
israeliano di difesa. Secondo la stampa, il missile è stato
intercettato (nell'immagine) grazie al sistema antimissile Arrow,
"Freccia", entrato in azione per la prima volta. Una fonte militare
giordano ha detto che schegge del missile intercettato sono cadute
all'interno dei suoi confini
Tutta la vicenda è stata definita dai media israeliani come il più
grave incidente bellico tra Damasco e Gerusalemme dall'inizio della
guerra siriana (2011).
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qui milano - il festival cervello&cinema
Perché ci piacciono i film,
la parola agli scienziati
Nata
seguendo l'esempio dell'Università Ebraica di Gerusalemme, arriva anche
in Italia la rassegna che unisce la passione per il cinema e la
scienza: si tratta della prima edizione del Festival
“Cervello&Cinema” (27 marzo – 2 aprile, Cinema Spazio Oberdan a
Milano). Protagonisti dell'evento, sia le pellicole sia diversi
neuroscienziati e psicanalisti che risponderanno a domande su come ad
esempio le prime influenzino il nostro cervello, o sul perché i film ci
piacciono e ci coinvolgono. L’evento segue la tradizione divulgativa
dei BrainForum di BrainCircleItalia, ed è organizzato insieme a
Ospedale San Raffaele, Fondazione Cineteca Italiana e all'Università
Ebraica di Gerusalemme. “Il Festival - spiega la presidente di
BrainCircleItalia e organizzatrice dei BrainForum,Viviana Kasam,
che ha curato la realizzazione del Festival assieme al professor
Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale -
nasce con l’obiettivo di avvicinare un pubblico di non addetti ai
lavori, e di giovani, alla ricerca scientifica, uscendo dai luoghi
delegati (aule universitarie, centri di ricerca, sale conferenze) e
affrontando temi di grande attualità e interesse con un linguaggio
accattivante e con l’ausilio di film selezionati per la loro qualità
artistica, accoppiando il rigore scientifico a una divulgazione
curiosa, insolita e divertente”. Leggi
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Paganesimo e laicità |
Per
l’ennesima volta, mentre interrogo sulla Commedia mi rendo conto che
gli allievi colgono molto più facilmente le citazioni da testi greci e
latini, anche poco noti, di quelle bibliche. Del resto quasi tutte le
edizioni scolastiche vanno nella stessa direzione, tralasciando spesso
riferimenti evidenti al Vecchio e al Nuovo Testamento. Dico scherzando
(ma forse non troppo) che al liceo classico domina ancora il
paganesimo. Un’allieva mi risponde che probabilmente si tralasciano
volutamente temi religiosi per evitare polemiche come quelle
continuamente sollevate (dice lei) su crocifissi o presepi in classe.
Le rispondo che dal mio punto di vista non è affatto la stessa cosa
perché in un caso si tratta di contestualizzare e comprendere
adeguatamente i testi letterari perché possano essere patrimonio di
tutti, nell’altro caso si impone forzatamente un’identità collettiva
allo scopo di far sentire qualcuno fuori posto; anzi, il fatto che si
lotti per imporre presepi e crocifissi nelle stesse classi in cui si
tralasciano allegramente riferimenti obbligati a temi religiosi mi
porta a dubitare della buona fede di chi conduce queste battaglie.
Anna Segre, insegnante
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Svegliare i leoni |
Un
medico investe con la propria jeep un migrante eritreo ed invece di
soccorerlo fugge, da quel momento la sua vita cambierà completamente.
In poche parole è la sinopsi di Svegliare i leoni (Giuntina, 2017),
l’ultimo romanzo della scrittrice e psicologa israeliana Ayelet
Gundar-Goshen. Un’opera con i tratti del thriller psicologico, che
attraverso l’indagine interiore del protagonista porta il lettore a
fare i conti con i propri codici etici e morali, ma anche a ripensare
la gestione dei propri rapporti umani. Poco cambia che il tutto si
svolga a Beer Sheva, in un Israele a tratti periferica, un paese che fa
soprattutto da sfondo ma che è ben identificabile nei suoi contrasti e
nelle sue sfumatur.
Francesco Moises Bassano
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Irua |
Irua
è l'”evento” giovanile che si svolgerà dal 30 marzo al 2 aprile in
Toscana creato dai giovani per i giovani per confrontarsi, stare
insieme e discutere del prossimo futuro. Giovani di gruppi, formazione,
comunità ed estrazione diversa. Per quanto sembri ovvio e naturale come
tutte le cose giuste, si tratta di un evento che nel suo nascere è già
un evento.
Ilana Bahbout
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