Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
“Qualora
una persona pecchi e commetta un sacrilegio verso il Signore” (Vaikrà,
Levitico5,20). Con queste parole la Torah presenta quali colpe di
carattere religioso, compiute anche in spregio della sovranità di D.O,
una serie di comportamenti disonesti di varia natura, commessi
attraverso furti o appropriazioni indebite, come aver trattenuto denaro
o altri beni ricevuti in deposito o in prestito o aver negato di
esserne custodi, aver mancato di pagare la giusta retribuzione pattuita
ad un salariato, aver preso possesso di oggetti rinvenuti senza curarsi
di restituirli al legittimo proprietario.
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
Per
uscire dalle secche in cui lo aveva infilato il fallimento del voto
sulla riforma sanitaria, Donald Trump, seguendo la vecchia regola
dell'imprenditore che non deve mai manifestare segni di cedimento, va
al contrattacco attraverso l'annullamento del decreto di Obama sulle
emissioni ambientali.
|
|
Leggi
|
 |
Renato Fantoni tra Giusti
|
Da
Pagine Ebraiche allo Yad Vashem. Renato Fantoni, assessore alla Casa
della prima Giunta fiorentina del dopoguerra, da domani sarà
ufficialmente un “Giusto”. Ad aprire la strada al riconoscimento il
giornale dell’ebraismo italiano, che nel 2014 pubblicava alcune
testimonianze inedite sulle pagine di coraggio scritte da Fantoni in
quei mesi. Decisiva, ai fini dell’inserimento tra i Giusti, la
solidarietà offerta a un illustre collega di partito, l’ebreo liberale
Eugenio Artom, futuro membro della Consulta nazionale e del Senato
della Repubblica, che accolse in una casa a Pian del Mugnone insieme
alla moglie e al maggiordomo.
Sulle pagine toscane del Corriere della sera Adam Smulevich rievoca il
primo contatto con il figlio adottivo di Renato e i successivi incontri
tra i due nuclei familari: “I diversi frammenti di quel passato,
raccontati sia nella prospettiva dei salvatori che dei salvati,
combaciavano alla perfezione. Era giunto il momento di procedere oltre.
Fino a Gerusalemme”.
In evidenza sui giornali partenopei una lettera inviata dalla
Presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer al sindaco
Luigi De Magistris. Oggetto del messaggio, che vi avevamo anticipato
ieri sul nostro notiziario quotidiano, una squallida iniziativa
organizzata dal movimento di boicottaggio anti-israeliano con il
beneplacito del Comune. “La Comunità ebraica di Napoli – scrive
Schapirer – è coerente nel sostenere con l’UCEI, di cui fa parte,
l’impegno per la Pace in Medio Oriente che passa per il principio dei
‘Due popoli per due Stati’, principio a cui devono attenersi tutti
coloro che sono per una soluzione della contesa che sia pacifica e
giusta per entrambe le parti e che, piuttosto che favorire iniziative
tese a dividere, contribuiscano ad avvicinare i due popoli, facendoli
incontrare e discutere”.
Su Repubblica Alberto Melloni ricorda la figura dello storico della
Chiesa Giovanni Miccoli, scomparso ieri all’età di 84 anni. “Non aveva
avuto paura a scrivere di Pio XII e dei suoi silenzi a otto anni dalla
morte di Pacelli ed era stato fra i primi a sentire lo stacco fra Pio
XI e il suo successore” riconosce Melloni. Significativo che anche
l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, gli dedichi oggi
un ricordo.
|
|
Leggi
|
|
|
il regista israeliano a pagine ebraiche
Hagai Levi, ancora protagonista
“Devo molto a nonno Leo”
“A bohemian man, a free spirit”.
È un nipote che parla (con un filo di commozione) di suo nonno. È Hagai
Levi che ricorda Leo Levi. Da una parte il regista e produttore
israeliano che ha conquistato milioni di spettatori con In Treatment,
in Italia con Sky Atlantic per una terza edizione che ha da poco preso
il via tra grandi consensi. Dall’altra l’eccentrico musicologo
goriziano, una personalità complessa cui l’Italia (ebraica e non solo)
deve ancora molto.
“Provo estrema gratitudine nei confronti di mio nonno Leo, figura che
come poche ha ispirato il mio cammino e le mie scelte” ci racconta
Hagai, nell’elegante location romana che l’ha accolto in questo nuovo
tour promozionale. “La sua libertà e intensità di pensiero, quell’alone
di mistero che lo circondava, continuano ad affascinarmi come in
gioventù. Soprattutto la sua originalità, la sua capacità di far
convivere nella stessa persona pulsioni apparentemente in
contraddizione: l’essere di sinistra, molto di sinistra; ma anche
l’essere religioso, molto religioso. Con la stessa passione. Davvero
ammirevole”. Leggi
|
sventato oggi a gerusalemme un attentato
Netanyahu-Kahlon, il confronto
per evitare nuove elezioni
Mentre
l'esecutivo del Primo ministro Benjamin Netanyahu si trova in un
momento delicato, con il duro confronto tra il Premier e il ministro
delle Finanze Moshe Kahlon, a Gerusalemme torna a colpire il terrorismo
palestinese: nelle scorse ore infatti le forze di sicurezza israeliane
hanno sventato un nuovo attacco compiuto da una donna presso la Porta
di Damasco. Armata di coltello, la donna ha aggredito e cercato di
colpire con un coltello i soldati, che però hanno reagito in tempo,
bloccando l'attacco. Secondo quanto riportano i media israeliani, la
terrorista è stata uccisa. Lo Shin Bet, il servizio di intelligence
interno, ha intanto messo in guardia autorità e popolazione dal rischio
di nuovi attacchi in occasione dell'imminente festività ebraica di
Pesach. “Non c'è dubbio che le organizzazioni terroristiche, in
particolare Hamas, cercheranno di minacciare la stabilità e di
effettuare nuovi attacchi. Il nostro obiettivo – le parole di un alto
funzionario dello Shin Bet – è quello di consentire a tutta Israele di
passare delle festività tranquille”. Alta dunque l'attenzione in queste
settimane sul fronte sicurezza ma anche sul versante politico ci sono
delle turbolenze: il citato confronto, o meglio scontro, tra Netanyahu
e Kahlon, dovuto a un dissidio sulla riforma dell'Autorità pubblica per
il controllo di radio e telecomunicazioni, continua. I due si sono
incontrati più volte in questi giorni ma il compromesso non è arrivato.
Leggi
|
il plauso dell'ucei per l'iniziativa
In bicicletta per non dimenticare
“Nuova luce nel nostro percorso”
Da
Sciesopoli a Gerusalemme, prosegue il viaggio a pedali di Giovanni
Bloisi per difendere la Memoria viva. Ogni giorno una tappa, un
incontro con studenti e autorità. Venti tappe per testimoniare i valori
che contano e il rifiuto dell’indifferenza. Con tappa conclusiva, il 24
aprile, allo Yad Vashem.
Profonda gratitudine per questa prova è stata espressa, a titolo
personale e a nome dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla
Presidente Noemi Di Segni. In un messaggio inviato a Bloisi, si legge:
“Un lungo viaggio sui pedali, realizzato col sudore della forza di
volontà che soli pochi hanno e con tanta passione civile come energia
motrice. Con questa sua iniziativa ci ricorda quanto sia importante
difendere oggi una Memoria viva e partecipata del nostro passato. Una
sfida, questa, che appartiene all’insieme della collettività e che si
rivelerà determinante per costruire un futuro all’insegna della pace e
della democrazia, e che illumina con il riverbero che solo Gerusalemme
può donare il nostro percorso”. Leggi
|
Qui Roma
Il museo delle penultime cose
Continua
a suscitare interesse e dibattito Il museo delle penultime cose (ed.
66th and 2nd), l’ultimo libro di Massimiliano Boni dedicato al tema
della Memoria. Un originale romanzo tra realtà e finzione in cui
l’autore ci proietta in una Roma non troppo lontana nel tempo, a
confronto con il tema della testimonianza.
Sala gremita al salotto
letterario organizzato ieri pomeriggio nella sede della Fondazione
Museo della Shoah di Roma, nella Casina dei Vallati. Insieme
all’autore, consigliere di Corte costituzionale e già prolifico autore
di libri a tema ebraico, il presidente della Fondazione Mario Venezia,
la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, l’assessore UCEI
al personale Franca Formiggini Anav, il preside delle scuole ebraiche
romane Benedetto Carucci Viterbi, lo storico dell’arte Paolo Coen. A
moderare gli interventi l’assessore alla Cultura della Comunità ebraica
Giorgia Calò.
Di seguito pubblichiamo l’intervento dell’assessore Franca Formiggini Anav:
Ho conosciuto Massimiliano Boni tra i banchi di scuola.
Non i nostri chiaramente, ma quelli dei nostri figli Giosuè e Keren,
che hanno 13 anni, frequentano le Scuole Medie Ebraiche insieme.
Nutro una stima profonda nei confronti della famiglia Boni, che
partendo tutte le mattine da Guidonia, riesce a far frequentare la
scuola ebraica al piccolo Giosuè e se D-o vuole da settembre anche al
piccolo Jacopo.
Una grande fatica, un grande sacrificio.
Inoltre, non è facile essere ebrei lontani in una Comunità ebraica, spesso si è visti come estranei, come stranieri. Leggi
|
Ticketless - Post-verità |
Andrebbe approfondito in campo ebraico il discorso sulle fake news. Segnalo l’acuto intervento di Franco Debenedetti, sul Foglio
del 25 marzo scorso, relativo all’affare Dijsselbloem. Il 20 Marzo il
presidente dell’Eurogruppo, ha dato un’ampia intervista alla
“Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Alla fine, affermato che “come
socialdemocratico ritengo la solidarietà estremamente importante”,
concludeva: “ma chi chiede solidarietà ha anche dei doveri. Io non
posso spendere tutti i miei soldi per alcool e donne e subito dopo
invocare il suo sostegno. Questo principio vale sul piano personale,
locale, nazionale e appunto anche europeo”. Non un riferimento ai Paesi
del Sud, come subito ha sintetizzato un’agenzia di stampa scatenando il
putiferio.
Alberto Cavaglion
Leggi
|
|
Periscopio - La viltà dell'odio
|
Il
fiume melmoso dell'odio anti-israeliano, che ormai si preoccupa sempre
meno di mascherare la sua natura squisitamente antisemita, continua a
scorrere indisturbato per le nostre strade, emanando il suo sinistro
odore di violenza, viltà, ignoranza, stupidità. È un fiume che cresce
di giorno in giorno, gonfiato da una pioggia acida ininterrotta, e
incontra ben pochi ostacoli. Parecchi ne godono, pochi se ne lamentano,
pochissimi cercano di contrastarlo, e la grande maggioranza delle
persone - ed è questo il dato che ci pare più triste e preoccupante -
mostra di non accorgersene, o di non importarsene minimamente.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
Tarantella ‘e notte
|
All’indomani
dell’armistizio dell’8 settembre 1943 tra Italia e Alleati, la Wermacht
di stanza in Italia e nelle colonie dell’Egeo pose in stato di arresto
numerosi militari italiani, trasferendoli in territorio metropolitano
tedesco; il 20 settembre 1943 il Reich classificò i prigionieri di
guerra italiani come internati militari (Italienische
Militär–Internierte, abbr. IMI), definizione che di fatto li sottrasse
da tutele e benefici dei prigionieri di guerra in base alle convenzioni
internazionali.
Gli IMI furono prevalentemente trasferiti nella Polonia occupata, sia
presso lo Stalag 367 Czestochowa che presso il famigerato Stalag 333
Beniaminów; presso lo Stalag 333 il giovane compositore italiano
Salvatore Musella morì di inedia, i suoi resti riposano presso il
Sacrario militare italiano di Varsavia (la sua opera Il Fabbricatore di
Dio scritta a Beniaminów è tuttora irreperibile).
Francesco Lotoro
Leggi
|
I ragazzi di Tzahal
|
L'educazione
al dialogo, alla pace, al rispetto degli altri che viene letteralmente
inculcata agli alunni delle scuole di Israele sta dando i suoi
risultati. I nostri ragazzi arrivano a 18 anni, devono arruolarsi
nell'esercito e dopo aver trascorso una vita intera a cantare, a
suonare, a danzare e a declamare canti di pace e di speranza si
ritrovano con un fucile in mano e si sente nel loro atteggiamento una
malcelata insofferenza.
Angelica Edna Calò Livne
Leggi
|
|
|