19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 577

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29 marzo 2017 - 2 Nissan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
“Qualora una persona pecchi e commetta un sacrilegio verso il Signore” (Vaikrà, Levitico5,20). Con queste parole la Torah presenta quali colpe di carattere religioso, compiute anche in spregio della sovranità di D.O, una serie di comportamenti disonesti di varia natura, commessi attraverso furti o appropriazioni indebite, come aver trattenuto denaro o altri beni ricevuti in deposito o in prestito o aver negato di esserne custodi, aver mancato di pagare la giusta retribuzione pattuita ad un salariato, aver preso possesso di oggetti rinvenuti senza curarsi di restituirli al legittimo proprietario.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Per uscire dalle secche in cui lo aveva infilato il fallimento del voto sulla riforma sanitaria, Donald Trump, seguendo la vecchia regola dell'imprenditore che non deve mai manifestare segni di cedimento, va al contrattacco attraverso l'annullamento del decreto di Obama sulle emissioni ambientali.
 
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Renato Fantoni tra  Giusti
Da Pagine Ebraiche allo Yad Vashem. Renato Fantoni, assessore alla Casa della prima Giunta fiorentina del dopoguerra, da domani sarà ufficialmente un “Giusto”. Ad aprire la strada al riconoscimento il giornale dell’ebraismo italiano, che nel 2014 pubblicava alcune testimonianze inedite sulle pagine di coraggio scritte da Fantoni in quei mesi. Decisiva, ai fini dell’inserimento tra i Giusti, la solidarietà offerta a un illustre collega di partito, l’ebreo liberale Eugenio Artom, futuro membro della Consulta nazionale e del Senato della Repubblica, che accolse in una casa a Pian del Mugnone insieme alla moglie e al maggiordomo.
Sulle pagine toscane del Corriere della sera Adam Smulevich rievoca il primo contatto con il figlio adottivo di Renato e i successivi incontri tra i due nuclei familari: “I diversi frammenti di quel passato, raccontati sia nella prospettiva dei salvatori che dei salvati, combaciavano alla perfezione. Era giunto il momento di procedere oltre. Fino a Gerusalemme”.

In evidenza sui giornali partenopei una lettera inviata dalla Presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer al sindaco Luigi De Magistris. Oggetto del messaggio, che vi avevamo anticipato ieri sul nostro notiziario quotidiano, una squallida iniziativa organizzata dal movimento di boicottaggio anti-israeliano con il beneplacito del Comune. “La Comunità ebraica di Napoli – scrive Schapirer – è coerente nel sostenere con l’UCEI, di cui fa parte, l’impegno per la Pace in Medio Oriente che passa per il principio dei ‘Due popoli per due Stati’, principio a cui devono attenersi tutti coloro che sono per una soluzione della contesa che sia pacifica e giusta per entrambe le parti e che, piuttosto che favorire iniziative tese a dividere, contribuiscano ad avvicinare i due popoli, facendoli incontrare e discutere”.

Su Repubblica Alberto Melloni ricorda la figura dello storico della Chiesa Giovanni Miccoli, scomparso ieri all’età di 84 anni. “Non aveva avuto paura a scrivere di Pio XII e dei suoi silenzi a otto anni dalla morte di Pacelli ed era stato fra i primi a sentire lo stacco fra Pio XI e il suo successore” riconosce Melloni. Significativo che anche l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, gli dedichi oggi un ricordo.
 
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  davar
il regista israeliano a pagine ebraiche
Hagai Levi, ancora protagonista
“Devo molto a nonno Leo”

“A bohemian man, a free spirit”.
È un nipote che parla (con un filo di commozione) di suo nonno. È Hagai Levi che ricorda Leo Levi. Da una parte il regista e produttore israeliano che ha conquistato milioni di spettatori con In Treatment, in Italia con Sky Atlantic per una terza edizione che ha da poco preso il via tra grandi consensi. Dall’altra l’eccentrico musicologo goriziano, una personalità complessa cui l’Italia (ebraica e non solo) deve ancora molto.
“Provo estrema gratitudine nei confronti di mio nonno Leo, figura che come poche ha ispirato il mio cammino e le mie scelte” ci racconta Hagai, nell’elegante location romana che l’ha accolto in questo nuovo tour promozionale. “La sua libertà e intensità di pensiero, quell’alone di mistero che lo circondava, continuano ad affascinarmi come in gioventù. Soprattutto la sua originalità, la sua capacità di far convivere nella stessa persona pulsioni apparentemente in contraddizione: l’essere di sinistra, molto di sinistra; ma anche l’essere religioso, molto religioso. Con la stessa passione. Davvero ammirevole”.
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sventato oggi a gerusalemme un attentato
Netanyahu-Kahlon, il confronto
per evitare nuove elezioni

Mentre l'esecutivo del Primo ministro Benjamin Netanyahu si trova in un momento delicato, con il duro confronto tra il Premier e il ministro delle Finanze Moshe Kahlon, a Gerusalemme torna a colpire il terrorismo palestinese: nelle scorse ore infatti le forze di sicurezza israeliane hanno sventato un nuovo attacco compiuto da una donna presso la Porta di Damasco. Armata di coltello, la donna ha aggredito e cercato di colpire con un coltello i soldati, che però hanno reagito in tempo, bloccando l'attacco. Secondo quanto riportano i media israeliani, la terrorista è stata uccisa. Lo Shin Bet, il servizio di intelligence interno, ha intanto messo in guardia autorità e popolazione dal rischio di nuovi attacchi in occasione dell'imminente festività ebraica di Pesach. “Non c'è dubbio che le organizzazioni terroristiche, in particolare Hamas, cercheranno di minacciare la stabilità e di effettuare nuovi attacchi. Il nostro obiettivo – le parole di un alto funzionario dello Shin Bet – è quello di consentire a tutta Israele di passare delle festività tranquille”. Alta dunque l'attenzione in queste settimane sul fronte sicurezza ma anche sul versante politico ci sono delle turbolenze: il citato confronto, o meglio scontro, tra Netanyahu e Kahlon, dovuto a un dissidio sulla riforma dell'Autorità pubblica per il controllo di radio e telecomunicazioni, continua. I due si sono incontrati più volte in questi giorni ma il compromesso non è arrivato.
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il plauso dell'ucei per l'iniziativa
In bicicletta per non dimenticare
“Nuova luce nel nostro percorso”

Da Sciesopoli a Gerusalemme, prosegue il viaggio a pedali di Giovanni Bloisi per difendere la Memoria viva. Ogni giorno una tappa, un incontro con studenti e autorità. Venti tappe per testimoniare i valori che contano e il rifiuto dell’indifferenza. Con tappa conclusiva, il 24 aprile, allo Yad Vashem.
Profonda gratitudine per questa prova è stata espressa, a titolo personale e a nome dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Presidente Noemi Di Segni. In un messaggio inviato a Bloisi, si legge: “Un lungo viaggio sui pedali, realizzato col sudore della forza di volontà che soli pochi hanno e con tanta passione civile come energia motrice. Con questa sua iniziativa ci ricorda quanto sia importante difendere oggi una Memoria viva e partecipata del nostro passato. Una sfida, questa, che appartiene all’insieme della collettività e che si rivelerà determinante per costruire un futuro all’insegna della pace e della democrazia, e che illumina con il riverbero che solo Gerusalemme può donare il nostro percorso”.
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Qui Roma
Il museo delle penultime cose
Continua a suscitare interesse e dibattito Il museo delle penultime cose (ed. 66th and 2nd), l’ultimo libro di Massimiliano Boni dedicato al tema della Memoria. Un originale romanzo tra realtà e finzione in cui l’autore ci proietta in una Roma non troppo lontana nel tempo, a confronto con il tema della testimonianza.
Sala gremita al salotto letterario organizzato ieri pomeriggio nella sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma, nella Casina dei Vallati. Insieme all’autore, consigliere di Corte costituzionale e già prolifico autore di libri a tema ebraico, il presidente della Fondazione Mario Venezia, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, l’assessore UCEI al personale Franca Formiggini Anav, il preside delle scuole ebraiche romane Benedetto Carucci Viterbi, lo storico dell’arte Paolo Coen. A moderare gli interventi l’assessore alla Cultura della Comunità ebraica Giorgia Calò.
Di seguito pubblichiamo l’intervento dell’assessore Franca Formiggini Anav:

Ho conosciuto Massimiliano Boni tra i banchi di scuola.
Non i nostri chiaramente, ma quelli dei nostri figli Giosuè e Keren, che hanno 13 anni, frequentano le Scuole Medie Ebraiche insieme.
Nutro una stima profonda nei confronti della famiglia Boni, che partendo tutte le mattine da Guidonia, riesce a far frequentare la scuola ebraica al piccolo Giosuè e se D-o vuole da settembre anche al piccolo Jacopo.
Una grande fatica, un grande sacrificio.
Inoltre, non è facile essere ebrei lontani in una Comunità ebraica, spesso si è visti come estranei, come stranieri. 
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LUSSEMBURGO - L'INCONTRO
Nuove sfide per la cultura
Si è da poco concluso in Lussemburgo l’incontro dei coordinatori della Giornata Europea della Cultura Ebraica ed Itinerario europeo del patrimonio ebraico. Organizzato dalla AEPJ, l’Associazione europea per la preservazione e la promozione del Patrimonio ebraico, l’incontro ha visto la presenza di oltre 50 persone, riunitesi per discutere le linee guida e il futuro di questi due importanti progetti che nel corso degli anni si vanno sempre più consolidando e che incontrano il consenso e l’interesse di un grande pubblico. Tra i partecipanti anche delegati dell’Unione delle Comunità ebraiche di Lituania e di Romania, e del Bené Berith Europa.
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pilpul
Ticketless - Post-verità
Andrebbe approfondito in campo ebraico il discorso sulle fake news. Segnalo l’acuto intervento di Franco Debenedetti, sul Foglio del 25 marzo scorso, relativo all’affare Dijsselbloem. Il 20 Marzo il presidente dell’Eurogruppo, ha dato un’ampia intervista alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Alla fine, affermato che “come socialdemocratico ritengo la solidarietà estremamente importante”, concludeva: “ma chi chiede solidarietà ha anche dei doveri. Io non posso spendere tutti i miei soldi per alcool e donne e subito dopo invocare il suo sostegno. Questo principio vale sul piano personale, locale, nazionale e appunto anche europeo”. Non un riferimento ai Paesi del Sud, come subito ha sintetizzato un’agenzia di stampa scatenando il putiferio.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - La viltà dell'odio
Il fiume melmoso dell'odio anti-israeliano, che ormai si preoccupa sempre meno di mascherare la sua natura squisitamente antisemita, continua a scorrere indisturbato per le nostre strade, emanando il suo sinistro odore di violenza, viltà, ignoranza, stupidità. È un fiume che cresce di giorno in giorno, gonfiato da una pioggia acida ininterrotta, e incontra ben pochi ostacoli. Parecchi ne godono, pochi se ne lamentano, pochissimi cercano di contrastarlo, e la grande maggioranza delle persone - ed è questo il dato che ci pare più triste e preoccupante - mostra di non accorgersene, o di non importarsene minimamente. 

Francesco Lucrezi, storico
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Tarantella ‘e notte
All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 tra Italia e Alleati, la Wermacht di stanza in Italia e nelle colonie dell’Egeo pose in stato di arresto numerosi militari italiani, trasferendoli in territorio metropolitano tedesco; il 20 settembre 1943 il Reich classificò i prigionieri di guerra italiani come internati militari (Italienische Militär–Internierte, abbr. IMI), definizione che di fatto li sottrasse da tutele e benefici dei prigionieri di guerra in base alle convenzioni internazionali.
Gli IMI furono prevalentemente trasferiti nella Polonia occupata, sia presso lo Stalag 367 Czestochowa che presso il famigerato Stalag 333 Beniaminów; presso lo Stalag 333 il giovane compositore italiano Salvatore Musella morì di inedia, i suoi resti riposano presso il Sacrario militare italiano di Varsavia (la sua opera Il Fabbricatore di Dio scritta a Beniaminów è tuttora irreperibile).


Francesco Lotoro
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I ragazzi di Tzahal
L'educazione al dialogo, alla pace, al rispetto degli altri che viene letteralmente inculcata agli alunni delle scuole di Israele sta dando i suoi risultati. I nostri ragazzi arrivano a 18 anni, devono arruolarsi nell'esercito e dopo aver trascorso una vita intera a cantare, a suonare, a danzare e a declamare canti di pace e di speranza si ritrovano con un fucile in mano e si sente nel loro atteggiamento una malcelata insofferenza.

Angelica Edna Calò Livne 
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