Da Pagine Ebraiche a Yad Vashem
L’assessore Fantoni tra i Giusti

rassegnaDa Pagine Ebraiche allo Yad Vashem. Renato Fantoni, assessore alla Casa della prima Giunta fiorentina del dopoguerra, da domani sarà ufficialmente un “Giusto”. Ad aprire la strada al riconoscimento il giornale dell’ebraismo italiano, che nel 2014 pubblicava alcune testimonianze inedite sulle pagine di coraggio scritte da Fantoni in quei mesi. Decisiva, ai fini dell’inserimento tra i Giusti, la solidarietà offerta a un illustre collega di partito, l’ebreo liberale Eugenio Artom, futuro membro della Consulta nazionale e del Senato della Repubblica, che accolse in una casa a Pian del Mugnone insieme alla moglie e al maggiordomo.
Sulle pagine toscane del Corriere della sera Adam Smulevich rievoca il primo contatto con il figlio adottivo di Renato e i successivi incontri tra i due nuclei familari: “I diversi frammenti di quel passato, raccontati sia nella prospettiva dei salvatori che dei salvati, combaciavano alla perfezione. Era giunto il momento di procedere oltre. Fino a Gerusalemme”.

In evidenza sui giornali partenopei una lettera inviata dalla Presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer al sindaco Luigi De Magistris. Oggetto del messaggio, che vi avevamo anticipato ieri sul nostro notiziario quotidiano, una squallida iniziativa organizzata dal movimento di boicottaggio anti-israeliano con il beneplacito del Comune. “La Comunità ebraica di Napoli – scrive Schapirer – è coerente nel sostenere con l’UCEI, di cui fa parte, l’impegno per la Pace in Medio Oriente che passa per il principio dei ‘Due popoli per due Stati’, principio a cui devono attenersi tutti coloro che sono per una soluzione della contesa che sia pacifica e giusta per entrambe le parti e che, piuttosto che favorire iniziative tese a dividere, contribuiscano ad avvicinare i due popoli, facendoli incontrare e discutere”.

Su Repubblica Alberto Melloni ricorda la figura dello storico della Chiesa Giovanni Miccoli, scomparso ieri all’età di 84 anni. “Non aveva avuto paura a scrivere di Pio XII e dei suoi silenzi a otto anni dalla morte di Pacelli ed era stato fra i primi a sentire lo stacco fra Pio XI e il suo successore” riconosce Melloni. Significativo che anche l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, gli dedichi oggi un ricordo.

Una nuova condanna all’ergastolo per ‘Carlos lo sciacallo’, il mercenario comunista e filo-arabo che numerosi attentati compì a favore della causa palestinese. Ieri a pronunciarsi è stata la Corte d’assise francese, che l’ha ritenuto responsabile dell’attentato del 15 settembre 1974 al Drugstore Publicis, quando un uomo dal mezzanino del ristorante buttò una granata tra la folla, causando due morti e 34 feriti. “È a Parigi che decollò, diciamo così, la carriera di Carlos, con una serie di attentati (autobomba, persino un razzo lanciato il 13 gennaio 1975 contro un aereo El-Al a Orly, mancato), sino all’uccisione di due ispettori di polizia” scrive Leonardo Coen sul Fatto Quotidiano.

(29 marzo 2017)