Jonathan Sacks,
rabbino
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L'ebraismo
ci dice che non esiste un unico punto di vista per spiegare la realtà.
La realtà è più complicata di così. Non esiste nemmeno un solo concetto
di tempo. Abbiamo bisogno di almeno due prospettive per poter vedere la
realtà in tre dimensioni, e ciò vale per il tempo e per lo spazio.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Yossi
Bar, già corrispondente dall’Italia per la Radio pubblica Kol Israel, e
di Yedioth Aharonot, una volta, nel 2008, ha scritto: “Il pluralismo e
la libertà di espressione che godono i mezzi d’informazione in Israele
sono una prova schiacciante che il nostro paese partecipa della cultura
occidentale e non ha niente a che spartire con i paesi arabi totalitari
che controllano la loro stampa”.
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Profanato il Verano
da giovani vandali
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“Lo
Stato italiano non può tollerare alcuna imposizione per motivi
religiosi”, così il ministro dell'Interno Marco Minniti sulla vicenda
della giovane studentessa di Bologna, rasata a zero dalla madre perché
contraria a portare il velo (Corriere della Sera). Secondo le
ricostruzioni dei giornali, la ragazza originaria del Bangladesh ha
raccontato alle insegnanti quanto successo e la preside ha presentato
un esposto ai carabinieri che hanno avvisato i servizi sociali. Questi
ultimi hanno sentito la studentessa e la sua famiglia: la ragazzina
dice il vero sulla punizione e l'umiliazione subita – il responso dei
servizi sociali - mentre la famiglia non convince quando nega dicendo
che lei stessa ha chiesto il taglio di capelli alla madre. “Due gli
atti nati da tutto questo – spiega il Corriere - la procura ordinaria
indaga sui genitori per maltrattamenti, quella dei minori ha firmato un
ricorso che il pubblico ministero Silvia Marre.
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a firenze l'iniziativa con pagine ebraiche
Da Israele, in memoria di Bartali
Grande festa a Palazzo Vecchio
Il
salotto nobile, il luogo degli incontri più importanti e significativi,
per accogliere con tutti gli onori dirigenza e atleti della Israel
Cycling Academy (la prima squadra professionistica israeliana di
ciclismo) alla vigilia dell’omaggio che il team rivolgerà alla memoria
di Gino Bartali compiendo a pedali il tratto di strada tra il capoluogo
toscano e Assisi che il campione di Ponte a Ema percorse molte volte,
sotto il nazifascismo, per portare assistenza agli ebrei perseguitati.
L’appuntamento, realizzato in collaborazione con Pagine Ebraiche, è per
domani pomeriggio alle 18.30 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo
Vecchio. A fare gli onori di casa il sindaco Dario Nardella e
l’amministrazione cittadina (tra gli altri prenderà la parola
l’assessore allo Sport Andrea Vannucci) Insieme alla delegazione della
squadra, guidata dal presidente Ron Baron e dal team manager Ran
Margaliot, anche i rappresentanti della Comunità ebraica (hanno
annunciato la loro presenza il presidente Dario Bedarida, il rabbino
capo Joseph Levi e la consigliera UCEI Sara Cividalli). Sarà presente
anche un rappresentante del ministero del Turismo israeliano.
Introdurrà la squadra il giornalista Adam Smulevich. Leggi
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la visita della delegazione ucei
Cuneo, una piccola realtà ebraica
tra sfide e grandi successi
La
piccola e vivace realtà ebraica di Cuneo (sezione della Comunità di
Torino), dopo un passaggio nella splendida sinagoga di Cherasco, è
stata tappa della visita in Piemonte della delegazione dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane guidata dalla Presidente Noemi Di
Segni. Al suo fianco, i vicepresidenti dell'Unione Giulio Disegni e
Giorgio Mortara e il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario
Disegni. A presentare le iniziative e la storia della realtà ebraica
cuneese, lo storico Alberto Cavaglion e Mirella Foà Cavaglion, delegata
della Comunità di Torino per la cittadina. “Venire in questi luoghi è
essenziale per l'Unione – ha sottolineato la Presidente UCEI Di Segni
visitando la sinagoga di Cuneo e la biblioteca dedicata a Davide
Cavaglion, che di questo piccolo mondo è stato uno dei pilastri – Voi
siete la dimostrazione che anche con numeri esigui si possono fare
molte iniziative, con capacità di dialogare con la società esterna”.
“Con la città c'è uno scambio molto vivace – ha confermato Alberto
Cavaglion – e la biblioteca può contare su una ottima partecipazione e
tanti frequentatori”. Una biblioteca inaugurata un anno fa alla
presenza di un fiume di persone, come ricorda una delle immagini che fa
capolino al suo interno, tra i ricordi e i libri di grandi letterati
come Arnaldo Momigliano. “Siamo felici di essere qui, dove diversi anni
fa è stato fatto un moked”, ha ricordato Giulio Disegni, parlando della
vitalità della piccola realtà ebraica cuneese. “L'Unione – ha
sottolineato poi Mortara – è a vostra disposizione per darvi un mano
nei servizi che vi mancano”. A portare un saluto alla delegazione
dell'Unione, anche il presidente del Consiglio comunale di Cuneo
Giovanni Cerutti. Leggi
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qui firenze
La donna tra religione e attualità Horn conquista il Balabrunch
I
temi dei suoi romanzi, le fonti da cui trae ispirazione, ma anche una
definizione della figura della donna tra religione e attualità con,
sullo sfondo, la storia di Israele.
La scrittrice israeliana di fama internazionale Shifra Horn ospite oggi
del Balabrunch con autore, all’interno di un nuovo incontro (riuscito)
della Comunità ebraica fiorentina con la cittadinanza.
Nata nel 1951 a Tel Aviv, Horn vive a Gerusalemme. Dopo aver concluso
la Hebrew University laureandosi in Studi biblici e Archeologia, ha
proseguito la formazione approfondendo anche l’ambito della
comunicazione di massa e ottenendo un diploma per l’insegnamento. Negli
anni universitari è stata funzionario didattico per l’Unione Mondiale
degli Studenti Ebrei, coordinando la campagna per salvare gli ebrei
etiopi e farli tornare in Israele. Ha trascorso cinque anni in Giappone
come corrispondente dall’Estremo Oriente per il quotidiano «Maariv».
Autrice pluripremiata, con Fazi Editore ha pubblicato in italiano “Inno
alla gioia”, “Quattro madri”, “Skorpion dance” (Fazi editore). Leggi
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Macron e la sua Francia |
La
Francia ha adesso il suo nuovo presidente. Senza maggioranza
parlamentare, in quella che è una Repubblica semipresidenziale, dove
l’inquilino dell’Eliseo ha prerogative non solo notarili. In poche
parole: bisognerà vedere quanta tela dimostrerà di avere a sua
disposizione per tessere una ramificazione sufficientemente robusta di
rapporti capaci di incidere nelle scelte di un paese strategico
rispetto agli equilibri continentali. Al ballottaggio Emmanuel Macron è
stato votato dal 66,06% degli elettori, in sostanza oltre 20 milioni di
persone. L’avversaria, Marine Le Pen, ha raccolto in tutto il 33,94%
cioè 10 milioni e 600 mila francesi, che corrispondono comunque al
doppio di quanto era riuscito a realizzare suo padre Jean-Marie, quando
nel 2002 si era confrontato con Jacques Chirac. Per intenderci,
quindici anni fa il vecchio Jean-Marie aveva totalizzato al primo turno
il 16,86% (4.804.713 voti) mentre al ballottaggio non era andato oltre
al 17,79% (corrispondente a 5.525.032 voti, di contro agli oltre 25
milioni del vincitore).
Claudio Vercelli
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