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14 maggio 2017 - 18 Iyar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks,
rabbino
L'ebraismo ci dice che non esiste un unico punto di vista per spiegare la realtà. La realtà è più complicata di così. Non esiste nemmeno un solo concetto di tempo. Abbiamo bisogno di almeno due prospettive per poter vedere la realtà in tre dimensioni, e ciò vale per il tempo e per lo spazio.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Yossi Bar, già corrispondente dall’Italia per la Radio pubblica Kol Israel, e di Yedioth Aharonot, una volta, nel 2008, ha scritto: “Il pluralismo e la libertà di espressione che godono i mezzi d’informazione in Israele sono una prova schiacciante che il nostro paese partecipa della cultura occidentale e non ha niente a che spartire con i paesi arabi totalitari che controllano la loro stampa”.
 
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Profanato il Verano
da giovani vandali
“Lo Stato italiano non può tollerare alcuna imposizione per motivi religiosi”, così il ministro dell'Interno Marco Minniti sulla vicenda della giovane studentessa di Bologna, rasata a zero dalla madre perché contraria a portare il velo (Corriere della Sera). Secondo le ricostruzioni dei giornali, la ragazza originaria del Bangladesh ha raccontato alle insegnanti quanto successo e la preside ha presentato un esposto ai carabinieri che hanno avvisato i servizi sociali. Questi ultimi hanno sentito la studentessa e la sua famiglia: la ragazzina dice il vero sulla punizione e l'umiliazione subita – il responso dei servizi sociali - mentre la famiglia non convince quando nega dicendo che lei stessa ha chiesto il taglio di capelli alla madre. “Due gli atti nati da tutto questo – spiega il Corriere - la procura ordinaria indaga sui genitori per maltrattamenti, quella dei minori ha firmato un ricorso che il pubblico ministero Silvia Marre.
 
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  davar
a firenze l'iniziativa con pagine ebraiche
Da Israele, in memoria di Bartali
Grande festa a Palazzo Vecchio

Il salotto nobile, il luogo degli incontri più importanti e significativi, per accogliere con tutti gli onori dirigenza e atleti della Israel Cycling Academy (la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo) alla vigilia dell’omaggio che il team rivolgerà alla memoria di Gino Bartali compiendo a pedali il tratto di strada tra il capoluogo toscano e Assisi che il campione di Ponte a Ema percorse molte volte, sotto il nazifascismo, per portare assistenza agli ebrei perseguitati.
L’appuntamento, realizzato in collaborazione con Pagine Ebraiche, è per domani pomeriggio alle 18.30 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. A fare gli onori di casa il sindaco Dario Nardella e l’amministrazione cittadina (tra gli altri prenderà la parola l’assessore allo Sport Andrea Vannucci) Insieme alla delegazione della squadra, guidata dal presidente Ron Baron e dal team manager Ran Margaliot, anche i rappresentanti della Comunità ebraica (hanno annunciato la loro presenza il presidente Dario Bedarida, il rabbino capo Joseph Levi e la consigliera UCEI Sara Cividalli). Sarà presente anche un rappresentante del ministero del Turismo israeliano.
Introdurrà la squadra il giornalista Adam Smulevich.
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la visita della delegazione ucei
Cuneo, una piccola realtà ebraica
tra sfide e grandi successi

La piccola e vivace realtà ebraica di Cuneo (sezione della Comunità di Torino), dopo un passaggio nella splendida sinagoga di Cherasco, è stata tappa della visita in Piemonte della delegazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane guidata dalla Presidente Noemi Di Segni. Al suo fianco, i vicepresidenti dell'Unione Giulio Disegni e Giorgio Mortara e il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni. A presentare le iniziative e la storia della realtà ebraica cuneese, lo storico Alberto Cavaglion e Mirella Foà Cavaglion, delegata della Comunità di Torino per la cittadina. “Venire in questi luoghi è essenziale per l'Unione – ha sottolineato la Presidente UCEI Di Segni visitando la sinagoga di Cuneo e la biblioteca dedicata a Davide Cavaglion, che di questo piccolo mondo è stato uno dei pilastri – Voi siete la dimostrazione che anche con numeri esigui si possono fare molte iniziative, con capacità di dialogare con la società esterna”. “Con la città c'è uno scambio molto vivace – ha confermato Alberto Cavaglion – e la biblioteca può contare su una ottima partecipazione e tanti frequentatori”. Una biblioteca inaugurata un anno fa alla presenza di un fiume di persone, come ricorda una delle immagini che fa capolino al suo interno, tra i ricordi e i libri di grandi letterati come Arnaldo Momigliano. “Siamo felici di essere qui, dove diversi anni fa è stato fatto un moked”, ha ricordato Giulio Disegni, parlando della vitalità della piccola realtà ebraica cuneese. “L'Unione – ha sottolineato poi Mortara – è a vostra disposizione per darvi un mano nei servizi che vi mancano”. A portare un saluto alla delegazione dell'Unione, anche il presidente del Consiglio comunale di Cuneo Giovanni Cerutti.
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qui firenze
La donna tra religione e attualità  Horn conquista il Balabrunch
I temi dei suoi romanzi, le fonti da cui trae ispirazione, ma anche una definizione della figura della donna tra religione e attualità con, sullo sfondo, la storia di Israele.
La scrittrice israeliana di fama internazionale Shifra Horn ospite oggi del Balabrunch con autore, all’interno di un nuovo incontro (riuscito) della Comunità ebraica fiorentina con la cittadinanza.
Nata nel 1951 a Tel Aviv, Horn vive a Gerusalemme. Dopo aver concluso la Hebrew University laureandosi in Studi biblici e Archeologia, ha proseguito la formazione approfondendo anche l’ambito della comunicazione di massa e ottenendo un diploma per l’insegnamento. Negli anni universitari è stata funzionario didattico per l’Unione Mondiale degli Studenti Ebrei, coordinando la campagna per salvare gli ebrei etiopi e farli tornare in Israele. Ha trascorso cinque anni in Giappone come corrispondente dall’Estremo Oriente per il quotidiano «Maariv». Autrice pluripremiata, con Fazi Editore ha pubblicato in italiano “Inno alla gioia”, “Quattro madri”, “Skorpion dance” (Fazi editore).
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sorgente di vita
Israele, il sogno divenuto realtà
“Nessuno può capire che cosa oggi questo stato rappresenti per noi. È come una famiglia per chi non l’ha avuta, è come un letto per chi ha sempre dormito per terra, è come una coperta e un fuoco per chi ha trascorso la notte all’aperto”. Con queste parole David Ben Gurion parlava dello Stato d’Israele in un’intervista del 1973, poco prima di morire. Il brano è contenuto nel servizio che apre la puntata di Sorgente di vita di questa sera: proprio il 14 maggio del 1948, nella sala del Municipio di Tel Aviv, Ben Gurion proclamava la nascita dello Stato. Immagini d’archivio raccontano come diventò realtà l’aspirazione bimillenaria del popolo ebraico del “ritorno a Sion” e il sogno visionario di Teodoro Herzl che alla fine dell’800 aveva immaginato uno Stato ebraico nella terra d’Israele.
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pilpul

Macron e la sua Francia
La Francia ha adesso il suo nuovo presidente. Senza maggioranza parlamentare, in quella che è una Repubblica semipresidenziale, dove l’inquilino dell’Eliseo ha prerogative non solo notarili. In poche parole: bisognerà vedere quanta tela dimostrerà di avere a sua disposizione per tessere una ramificazione sufficientemente robusta di rapporti capaci di incidere nelle scelte di un paese strategico rispetto agli equilibri continentali. Al ballottaggio Emmanuel Macron è stato votato dal 66,06% degli elettori, in sostanza oltre 20 milioni di persone. L’avversaria, Marine Le Pen, ha raccolto in tutto il 33,94% cioè 10 milioni e 600 mila francesi, che corrispondono comunque al doppio di quanto era riuscito a realizzare suo padre Jean-Marie, quando nel 2002 si era confrontato con Jacques Chirac. Per intenderci, quindici anni fa il vecchio Jean-Marie aveva totalizzato al primo turno il 16,86% (4.804.713 voti) mentre al ballottaggio non era andato oltre al 17,79% (corrispondente a 5.525.032 voti, di contro agli oltre 25 milioni del vincitore).

Claudio Vercelli
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