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  22 giugno 2017 - 28 Sivan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
È scritto nella Torah che quando Moshè ha sentito le contestazioni di Qòrach “cadde sul suo volto”, ossia faccia a terra. Nel nostro immaginario, sembra un gesto di disperazione e di umiliazione. Suona quindi strana l’osservazione che fa la Ghemarà (Ta’anìth 14): “Una persona importante non è autorizzato a cadere faccia a terra se non è esaudito come Yehoshùa’ figlio di Nun".
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Nella corso della storia come nella vita quotidiana ci sono situazioni vinci-vinci o perdi-perdi. Un esempio di quest’ultimo caso è la questione delle forniture israeliane di energia elettrica alla striscia di Gaza. Non tutti sanno che dopo il ritiro da Gaza nell’agosto 2005 e l’abbattimento di tutte le abitazioni dei circa 8000 israeliani evacuati in quell’occasione, Israele ha continuato a fornire elettricità alla popolazione del piccolo territorio palestinese governato da Hamas.
 
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Terrorismo islamico,
la linea di Macron
Prima intervista del neo presidente francese Emmanuel Macron ai giornali europei. A pubblicarla, in Italia, è il Corriere della sera. Tra i molti temi trattati nel corso del colloquio anche la minaccia del terrorismo islamico e la repressione a monte delle minacce più significative alla sicurezza interna. “Come trovare il punto di equilibrio tra leggi eccezionali e protezione delle libertà?” viene chiesto all’inquilino dell’Eliseo dalla stampa.
Risponde Macron: “Bisogna costruire gli strumenti per lottare contro questa minaccia nuova, sotto il controllo del giudice, amministrativo o penale. Servono risposte inedite e adatte alla lotta contro questo terrorismo islamista. Occorre poi avere una politica internazionale coerente ed essere capaci di parlare con tutte le parti in causa. Questo è il mio principio diplomatico”.
“Ho parlato cinque volte al presidente Erdogan da quando sono qui. Due volte con il presidente iraniano Rohani. Ho ricevuto Vladimir Putin. Alla Francia non viene chiesto di scegliere un campo contro l’altro. È la sua forza e la sua storia diplomatica” aggiunge Macron.
“Dobbiamo ritrovare la coerenza e la forza di una politica che torni a darci del credito internazionale. Avere una politica di sicurezza ferma costruendo le coalizioni più efficaci contro il terrorismo. Infine – afferma – ci vuole una politica di civiltà, che consiste nello sradicare i fondamenti profondi di questo terrorismo”.

La generazione dei trentenni prende il potere in Arabia Saudita, scrive La Stampa. Con Mohammed bin Salman, classe 1985, ministro della Difesa, ora primo nella linea di successione al trono. E con Abdulaziz bin Saud bin Nayef, trentatreenne, promosso ministro dell’Interno. “Uno –
si legge – dovrà gestire la sfida con l’Iran sul piano internazionale, l’altro in patria, stroncando la rivolta sciita che serpeggia nell’Est”.
L’ascesa dei trentenni era in corso da quando due anni fa il regno è passato nelle mani di Re Salman, ultimo nella serie di successioni al trono di fratello in fratello, che ha portato a sovrani sempre più anziani, ottuagenari. “Ora – viene spiegato – si passerà di padre in figlio”.

Per la prima volta in chiaro in Italia sulla piattaforma tivùsat un canale allnews israeliano (i24News) tutto sul Medio Oriente, che ha tre milioni di utenti, 90 canali tv e 43 radiofonici con redazioni a New York, a Washington, a Parigi e a Tel Aviv.
“L’arrivo su tivùsat contribuisce alla diffusione internazionale del canale e porta uno sguardo fresco e nuovo sul Medio Oriente” dichiara il Ceo Frank Melloul (Messaggero).
Sempre a proposito di televisione, questa sera su Rai2 al via il nuovo format sperimentale di Michele Santoro, dal titolo “M”. Hitler sarà il primo signor M e la domanda che si porrà il programma, si legge sul Corriere nella rubrica ‘Telaraccomando’, è: si tratta di una mostruosità irripetibile o di un fenomeno che potrebbe ripetersi? Tra gli ospiti i Consiglieri Ugei Giorgio Berruto e Simone Santoro.
 
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  davar
L'INIZIATIVA UCEI APERTA A TUTTI
Amatrice, sul campo di calcio
un nuovo segno di speranza

È aperta alla partecipazione di tutti l’iniziativa che l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha voluto organizzare per domenica 2 luglio a Scai, la frazione più popolosa del Comune di Amatrice.
Una partita di calcetto, insieme agli amatriciani, per celebrare il ritorno del pallone tra quelle terre così duramente colpite dal terremoto della scorsa estate. Nell’occasione verrà infatti inaugurato un campo fatto realizzare grazie a una donazione dell’Unione, nello stesso luogo in cui sorgeva il vecchio impianto andato distrutto e dove fu poi allestita, nelle ore successive al sisma, una tendopoli d’emergenza.
Un evento molto atteso dai locali, che parteciperanno all’evento con una propria rappresentativa.
In campo due compagini: una che rappresenterà UCEI e Maccabi Italia. L’altra composta da cittadini di Amatrice e delle diverse frazioni limitrofe. Ha assicurato tra gli altri la sua presenza il sindaco Sergio Pirozzi, premiato lo scorso marzo dai vertici del calcio italiano con la prestigiosa “Panchina d’oro”.
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l'incontro intergovernativo a roma
Industria, scienza e tecnologia
Nuove intese tra Italia e Israele 

Sono 15 gli accordi di collaborazione su cui ha lavorato la Commissione mista di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia ed Israele riunitasi ieri alla Farnesina, a Roma. “Un incontro importante che prosegue l'importante collaborazione tra i due Paesi prevista dall'accordo intergovernativo del 2002”, sottolinea a Pagine Ebraiche l'ambasciatore d'Israele in Italia Ofer Sachs, esprimendo la sua soddisfazione per il lavoro della Commissione co-presieduta dal Direttore Centrale per la Ricerca e l'Innovazione Fabrizio Nicoletti da parte italiana e dal Chief Executive Officer (CEO) della Israel Innovation Authority Aharon Aharon da parte israeliana. L'Authority nasce dalla trasformazione dell'Office of the chief scientist, organismo creato già 45 anni fa, e ha il compito di sostenere economicamente aziende - grandi, medie e piccole - che affrontano il mercato, “con stanziamenti che verranno restituiti, se l'azienda ha successo, altrimenti no. La ricerca e lo sviluppo è un settore rischioso, noi riduciamo i rischi per le aziende investendo in ogni ambito economico, secondo la tendenza del mercato”, ha spiegato Aharon, nel corso di un incontro all'ambasciata di Israele a Roma. La sua agenzia sostiene tra l'altro 1.400 start-up all'anno, “delle quali 800 chiudono. In ogni caso in Israele ci sono 5.000 start up attive”.
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L'omaggio di israele ed el salvador
Castellanos, Console tra i Giusti 
C’è chi l’ha chiamato lo “Schindler salvadoregno”. Non ci sono numeri certi, come nel caso della celeberrima lista stilata dall’industriale reso immortale dal film di Spielberg. Ma è lecito supporre che numericamente si spinse persino oltre, aiutando a mettersi in salvo tra i 20mila e i 40mila ebrei.
E questo attraverso la concessione di documenti falsi, con cittadinanza El Salvador, che furono fatti pervenire attraverso un contatto in Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e Romania. Un’operazione che è valsa a José Arturo Castellanos, console generale del paese sudamericano nella neutrale Svizzera nel triennio 1942-45, il titolo di Giusto tra le Nazioni conferito dallo Yad Vashem agli eroi che seppero dire no all’orrore.
In suo onore le ambasciate d’Israele e di El Salvador presso la Santa Sede hanno organizzato oggi un ricordo del console, nei locali del Centro Pro Unione a Roma.
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la sentenza sul caso rabinowitz - el al 
"Stop a discriminazioni di genere su qualsiasi volo israeliano"
I membri degli equipaggi aerei israeliani non possono più chiedere a una donna di spostarsi di posto per motivi religiosi. A stabilirlo, un'importante sentenza di un Tribunale di Gerusalemme legato a un episodio accaduto su di un volo della compagnia israeliana El Al nel dicembre 2015. "Assolutamente in nessuna circostanza un membro dell'equipaggio può chiedere a un passeggero di trasferirsi dal suo posto designato perché il passeggero vicino non vuole sedersi accanto a lui per motivi di genere", ha dichiarato il giudice della Corte di Gerusalemme Dana Cohen-Lekah, aggiungendo che si tratta di una policy che trasgredisce “la legge che impedisce la discriminazione". El Al dunque non potrà più aderire alle richieste dei passeggeri che, per motivi religiosi, sui suoi voli chiedono di non essere seduti vicino a donne come è accaduto nel 2015 a Renee Rabinowitz. La sentenza è nata proprio dal ricorso di Rabinowitz, 83enne scampata alla Shoah da piccola, a cui un assistente della compagnia di bandiera israeliana, in un volo da Newark a Tel Aviv, aveva chiesto di spostarsi a seguito di una richiesta di un uomo haredi.
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qui roma
Ebrei di Libia, tre salotti romani
per raccontare 50 anni in Italia

Da una parte storie di fuga dall’orrore, lasciato fortunatamente alle spalle; dall’altra storie di accoglienza, di porte che si sono gradualmente aperte. Due narrazioni che si sono intrecciate, in tre diversi salotti romani, per approfondire i 50 anni di presenza in Italia degli ebrei libici. L’arrivo, ma naturalmente anche tutto quello che è seguito: l’incontro con una nuova realtà, l’ambientamento, l’incastro da costruire, il contributo da allora offerto alla collettività ebraica romana.
Cinquant’anni nel segno dell’integrazione, raccontati in una duplice prospettiva nel corso di un nuovo appuntamento di “Zikaron basalon”, l’iniziativa organizzata dal Centro di Cultura Ebraica della Comunità capitolina insieme a Delet, l’assessorato alle politiche giovanili over 18.
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in edicola
Le reti dell'antisemitismo
Si intitola Le reti dei nuovi antisemiti Dai grillini all'Islam politico. L'ossessione contro Israele, i pregiudizi verso gli ebrei il libro firmato da Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano, e dal giornalista Alberto Giannoni in edicola da oggi con il Giornale. Il testo, con prefazione di Fiamma Nirenstein, è dedicato ai nuovi volti dell'antisemitismo, con riferimento in particolare a quanto accade sulla rete e nel mondo islamico contemporaneo.

jciak
Gal Gadot, è nata una stella
Nei panni di Wonder Woman aveva fatto discutere già prima che uscisse il film, quando le sue ascelle depilate avevano scatenato le ire dei fan più sfegatati (la principessa delle amazzoni, questa l’idea, non ha niente a che fare con i canoni di bellezza occidentali). A film nelle sale, il botteghino segna incassi da capogiro – 100 milioni di dollari nel primo fine settimana negli Stati Uniti e 122 nel resto del mondo – ma il dibattito su Gal Gadot non accenna a quietarsi. Il Libano, la Tunisia e un cinema di Ramallah hanno messo il film al bando perché la protagonista è israeliana come del resto aveva minacciato di fare la Giordania E mentre la regista Pat Jenkins lavora al sequel, perfino il raffinato critico del New York Times A.O. Scott promuove a pieni voti il lavoro e la sua eroina.
Diretto da Patty Jenkins, prima donna regista chiamata a dirigere un blockbuster del genere e già titolare di un record di incassi, il nuovo Wonder Woman ci riporta alle origini.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Amichai
Ognuno di noi può avere o meno fiducia nella volontà del presidente Donald Trump di portare a un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. Così come si può sperare o no che l’Unione Europea e/o Mosca si mettano di buzzo buono per facilitare una ripresa dei negoziati diretti tra le parti in causa.

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Tom Jones
Conto alla rovescia per il concerto di Tom Jones alla Yad Eliyahu Arena a Tel Aviv. Sir Thomas Jones Woodward, ospite di Israele per la terza volta (la prima nel 1997 e la seconda nel 2013), porterà sul palco i tanti successi che hanno segnato la sua carriera. La sua voce è un dono, uno strumento eccezionale, ruvida e calda al tempo stesso, dotata di ampia estensione e forza ed energia invidiabili, quindi ci pare ovvio che nella sua lunga carriera abbia venduto milioni di dischi e vinto decine di premi. In realtà il suo percorso artistico e umano è tutt’altro che ovvio.
Nasce in tempo di guerra in una famiglia povera e a soli 15 anni lascia la scuola. A 16 anni è già sposato e cerca di mantenere la moglie lavorando come operaio e muratore “a giornata”.
Sono anni duri, ma Tommy non molla mai e continua a credere e a investire nel suo straordinario talento musicale, nonostante le difficoltà e lo scetticismo dei più.


Maria Teresa Milano
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Leibowitz tra terra ed eternità
Nel cinquantesimo anniversario dalla Guerra dei sei giorni e l’unificazione sotto il controllo israeliano di Gerusalemme, non sono mancate le strumentalizzazioni della storia a fini politici di chi ha dipinto il conflitto come una guerra di liberazione, così come i ben più numerosi tentativi di erodere la legittimità di Israele dipingendolo come aggressore e potenza intenzionalmente protesa all’occupazione. Ho l’impressione che queste due posizioni abbiano un significativo elemento comune: entrambe ritengono che il 1967 sia da considerare come un inizio, e non un momento di una lunga storia, quella dell’autodeterminazione politica e dell’autodifesa di Israele. Inizio della liberazione o dell’occupazione, ma pur sempre un inizio. Tanto più che liberazione e occupazione hanno in comune l’oggetto, la terra, intesa come estensione di zolle, terreno.

Giorgio Berruto, HaTikwà/Ugei
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Perplessità estive
Se non fossi stata in spiaggia con amici, avendo dimenticato a casa il libro che sto leggendo (serie di improperi per riuscire sempre e comunque a scordare qualcosa, e ringraziamenti perché il qualcosa se non altro è ‘soltanto’ un libro e non il cibo in polvere per lattanti, perché non di sola cultura ci si nutre), non avrei forse mai preso in mano Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie di Francesca Cavallo ed Elena Favilli (Mondadori 2017). Con spirito un po’ snob diffido dei testi presentati all’uscita come grandi successi, i toni magniloquenti mi irritano, provo fastidio di fronte alle operazioni editoriali (in questo caso il lancio del libro per la festa della donna l’8 marzo, e anche sulla suddetta festa potremmo argomentare). Ma di fronte al sole, al mare e alla fame di lettura, ho ceduto.

Sara Valentina Di Palma
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