Paolo Sciunnach, insegnante | La
Parashah di Shelach comincia a raccontare il più famoso errore nella
nostra storia: Moshe ha spedito dodici esploratori dal deserto, il cui
compito era quello di esplorare (וְיָתֻ֙רוּ֙) la Terra d’Israele e
tornare con una relazione su quali sfide i Figli di Israele avrebbero
dovuto affrontare per entrare nella Terra Promessa.
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Anna
Foa,
storica |
Un
bell’articolo di Furio Colombo su Il fatto di ieri pone l’attenzione
sulle diverse ideologie che sono dietro il conflitto tra lo ius soli e
lo ius sanguinis e spiega la durezza della contrapposizione di oggi tra
i sostenitori della cittadinanza legata al luogo di nascita e quella
legata al sangue. Il richiamo al sangue (e diciamocela tutta, alla
razza), che sembrava essere un residuo di un passato sconfitto dopo la
vittoria sul nazismo e la riflessione sulla Shoah, sta riemergendo con
una velocità impensabile. I gruppuscoli antisemiti e razzisti si
moltiplicano, come quel Lealtà e azione che cerca di fare una sua Festa
del Sole con richiami apertamente neonazisti. E vediamo sfilare fin
sulle strade di Roma il rosso bruno delle bandiere di Hitler,
leggermente modificate. Sì, credo che il riemergere del richiamo allo
ius sanguinis stia catalizzando intorno a sé forze non semplicemente di
destra, ma soprattutto razziste. Forse sarebbe meglio dirselo
apertamente, invece di coprire questi obbrobri sotto il velo della
politica. Non di centro destra stiamo parlando, ma di forze neonaziste
e razziste. Che sia chiaro a tutti in modo che tutti possano trovare i
modi per reagire e combattere il dilagare di questo nuovo razzismo.
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La partita è ripresa
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Televisioni,
radio, giornali. L’iniziativa dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane per la popolazione di Amatrice al centro dell’interesse
mediatico. Quello inaugurato ieri a Scai con l’incontro tra Maccabi
Italia e Amatrice 2.0, scrive tra gli altri il Corriere della sera, “è
il primo impianto sportivo che torna disponibile nella zona”.
“Si tratta di un piccolo gesto, di una goccia nel oceano
dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia
nel futuro” le parole della Presidente UCEI Noemi Di Segni, riportate
dal Corriere.
“Prima il gol, poi la gioia. La partita della vita” titola il Corriere
dello Sport, che racconta attraverso il proprio inviato le emozioni di
una giornata indimenticabile. “Quando il piccolo Flavio ha segnato, si
è levato un boato. Oggi ha 6 anni e potrà raccontare di aver fatto lui
il primo gol al campo sportivo di Scai, una delle 69 frazioni di
Amatrice. Sulle maglie – viene raccontato – l’emblematica scritta Scai
vive”.
“Ripartenza Amatrice. Le scosse non fermano lo sport” titola invece la
Gazzetta dello Sport. “Un bel giorno per Amatrice e i suoi abitanti –
scrive il quotidiano rosa – utile anche a dimenticare, se mai sarà
possibile, le ultime scosse che hanno nuovamente tormentato la già
difficile vita degli abitanti dell’Alto Lazio”.
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l'iniziativa ucei ad amatrice Una palla, due porte e tanti sorrisi "Restiamo aggrappati al futuro"
Sulle
magliette i ragazzini che corrono sorridenti ed entusiasti dietro al
pallone hanno stampato “Scai vive” e l’immagine dell’orologio della
Torre Civica di Amatrice: l’ora segna le 3.36 del mattino, il momento
della prima scossa del terremoto che il 24 agosto 2016 ha sconvolto il
Centro Italia, demolendo case e distruggendo vite. Quell’orario gli
abitanti delle zone colpite lo hanno stampato nella memoria, non solo
sulle magliette, simbolo del giorno in cui le loro vite si sono
interrotte. Ma non fermate. Con determinazione e coraggio, queste
persone hanno infatti ricominciato a vivere, si sono strette in un
forte senso di comunità e lo hanno dimostrato ieri partecipando
numerose all’inaugurazione del campo di calcio a cinque di Scai
(frazione di Amatrice), dono dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane. “Si tratta
di un piccolo gesto, di una goccia nell’oceano dell’emergenza, ma spero
che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro”, ha affermato
la presidente dell’Unione Noemi Di Segni, parlando del nuovo impianto
inaugurato con un incontro amichevole tra il Maccabi Italia e
l’associazione Amatrice 2.0. Un campo che potrà essere un luogo di
aggregazione, di sorrisi e divertimento per i giovani – e non solo – di
Scai e delle altre 68 frazioni di Amatrice. “Grazie alla grande
generosità dell’UCEI, abbiamo convenuto insieme di regalare a Scai un
campo taglio nastrosportivo, perché lo sport è la vita, perché lo sport
ci insegna che non si perde mai”, le parole del sindaco di Amatrice
Sergio Pirozzi, che ha ricordato la collaborazione con l’Unione e con
Franca Formiggini Anav, assessore UCEI a cui è stato affidato il
compito di seguire e coordinare le iniziative di assistenza alle realtà
colpite dal sisma. Assieme a lei e alla presidente Di Segni, all’evento
hanno partecipato anche l’assessore dell’Unione Livia Ottolenghi, il
Consigliere UCEI Guido Coen e la presidente della Comunità ebraica di
Roma Ruth Dureghello.
“È stata una giornata molto bella ed emozionante. Sono venuti da tutte
le zone, anche i romani di Amatrice”, sottolinea Alessandro Genovese,
amatriciano e tra coloro che si sono impegnati affinché Scai
avesse il suo campo da calcio. Con le scosse del 24 agosto la sua
famiglia ha perso la casa, resa inagibile dal sisma. “Più dell’ottanta
per cento delle abitazioni qui a Scai non è agibile e molte dovranno
essere demolite”. Se si segue la strada che porta al bar,
luogo di ritrovo per la settantina di persone che hanno scelto di
rimanere a vivere a Scai (su 160 residenti), il panorama racconta del
dolore e al contempo della voglia di vivere che si respira in queste
zone: case ridotte a cumuli di macerie, quasi fossero state distrutte
dalla furia di un bombardamento, sono affiancate a roulotte e tende in
cui chi non ha voluto abbandonare questi luoghi ha scelto di vivere.
Molto c’è ancora da fare per aiutare queste famiglie e lo ha
ricordato il sindaco Pirozzi: “in 10 mesi le uniche due opere pubbliche
che sono state realizzate, il Giardino di Amatrice e oggi il campo di
calcio di Scai, sono frutto della generosità degli italiani” mentre
servono interventi su ampia scala per garantire ai cittadini delle zone
colpite di poter tornare, per quanto possibile, alla normalità. Una
normalità che passa anche attraverso un campetto da calcio, come
testimoniavano i sorrisi e i grazie che si sono moltiplicati delle
decine di persone che si sono raccolte ieri a Scai.
Daniel Reichel @dreichelmoked Leggi
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l'iniziativa ucei ad amatrice
Giornali, radio, televisione
Il racconto sui grandi media
Televisioni,
radio, giornali. L’iniziativa dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane per la popolazione di Amatrice al centro dell’interesse
mediatico. Quello inaugurato ieri a Scai con l’incontro tra Maccabi
Italia e Amatrice 2.0, ricorda tra gli altri il Corriere della sera, è il primo impianto sportivo che torna disponibile nella zona. “Si tratta
di un piccolo gesto, di una goccia nel oceano dell’emergenza, ma spero
che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro” le parole
della Presidente UCEI Noemi Di Segni, riportate dal Corriere.
“Prima il gol, poi la gioia. La partita della vita” titola il Corriere
dello Sport, che racconta attraverso il proprio inviato le emozioni di
una giornata indimenticabile. “Quando il piccolo Flavio ha segnato, si
è levato un boato. Oggi ha 6 anni e potrà raccontare di aver fatto lui
il primo
gol al campo sportivo di Scai, una delle 69 frazioni di Amatrice. Sulle
maglie – viene raccontato – l’emblematica scritta Scai vive”.
“Ripartenza Amatrice. Le scosse non fermano lo sport” titola invece la
Gazzetta dello Sport. “Un bel giorno per Amatrice e i suoi abitanti –
scrive il quotidiano rosa – utile anche a dimenticare, se mai sarà possibile, le ultime scosse che hanno nuovamente tormentato la già difficile vita degli abitanti dell’Alto Lazio”.
Diverse
le troupe televisive che hanno seguito l’evento. Tra cui Sky Sport, già
media partner della Run For Mem del gennaio scorso, che ha documentato
i momenti più intensi: il taglio del nastro all’ingresso del campo,
l’abbraccio tra i piccoli calciatori di Amatrice, i primi goal nel
nuovo impianto. In onda, tra gli altri, anche i servizi di Unomattina,
Tg5 e Tv2000.
Tra i molti speciali e approfondimenti, è stata dedicata ad Amatrice e
all’iniziativa UCEI l’ultima puntata del programma Olympia su Radio 24. Leggi
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l'intervento della presidente ucei "Una speranza che si rinnova"
La
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni
è così intervenuta in occasione dell’inaugurazione del campo di
calcetto donato dall’UCEI alla popolazione di Amatrice:
Signor sindaco, cari amici,
è con grande commozione che inauguriamo oggi questo campo, che
restituisce alla popolazione di Scai ma più in generale a tutti gli
amatriciani i suoi momenti di spensieratezza e vitalità.
Un sogno – di voler fare qualcosa di utile e puntuale – nato
all’indomani dell’incubo notturno del terremoto del 24 agosto scorso.
Grazie a chi ha partecipato a questa raccolta, al JOINT, a chi è qui
con noi oggi per vivere questo sogno, diventato una verde realtà.
Si tratta di un piccolo gesto, di una goccia nell’oceano
dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia
nel futuro. La natura è dei suoi luoghi – non sceglie le sue creature –
può essere materna o matrigna e sta proprio a noi, figli del creato,
saper vivere e sopravvivere nei loghi dove abbiamo le nostre radici.
Con profonda ammirazione abbiamo seguito in questi mesi il recupero di
quanto possibile – la vostra forza d’animo, la vostra prova di
resilienza, l’attaccamento ai luoghi.
Lasciamo la parola allo sport e ai giovani – entrambi veicolo
formidabile per la trasmissione di energia, speranza e valori positivi
che restano nel tempo. Per 90 minuti magici ci si immerge nel gioco e
si dimentica tutto – una pausa dalle profonde preoccupazioni. È inutile
che lo spieghi a lei, caro sindaco Pirozzi, che al pallone ha dedicato
gran parte della sua vita e del suo impegno professionale.
Ma ci tengo comunque ad affermarlo, a pochi minuti da questo simbolico
e atteso incontro tra le rappresentative del Maccabi e dell’Amatrice
2.0.
“La partita riprende”. E, sono certa comunque andrà, sarà una vittoria della vita.
Con la preghiera ebarica delle cose che si rinnovano: shehecheyanu vekeymanu lvehegheanu lazman haze”.
Noemi Di Segni, Presidente UCEI
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i ricordi di plinio fernando, con lui in fantozzi Paolo Villaggio (1932-2017)
Dalla
recitazione è passato ormai da diversi anni alla scultura. È allievo di
grandi maestri come Diotallevi e Cussino e non molto tempo fa ha donato
alla Comunità ebraica romana la riproduzione di un aron-ha-kodesh,
l’armadio sacro contenente i rotoli della Torah. “Le opere a tema
ebraico – afferma – sono la mia passione”.
Plinio Fernando deve però principalmente la sua popolarità alla saga di
Fantozzi, a quella indimenticabile Mariangela (la figlia del ragionier
Ugo) interpretata con bravura e ironia fuori dal comune.
”È un giorno triste, ci lascia davvero un personaggio speciale. Un
attore brillante, ma anche un uomo di rara intelligenza” ci racconta
Plinio, pochi minuti dopo aver appreso della scomparsa di Paolo
Villaggio.
Il grande attore genovese, mancato oggi all’età di 84 anni, è stato per
Plinio un punto di riferimento. Anche se, fuori dal set, sono state
rare le occasioni di vera amicizia e reciproca conoscenza. “C’era una
generazione di differenza tra noi, interessi e strade diverse”
sottolinea Fernando.
Sono otto gli episodi di Fantozzi che li hanno visti insieme sul set.
Un compagno di lavoro “presente e capace di entrare subito nel
personaggio”. Leggi
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Ius soli, una prospettiva ebraica |
Qualcuno
si sarà chiesto quale sia l’opinione degli ebrei e dell’ebraismo nella
accesa discussione politica sul diritto di cittadinanza in base allo
ius soli, che stabilisce che si è cittadini del luogo (il suolo) dove
si nasce, per automatico diritto di nascita.
Sappiamo benissimo che gli ebrei e l’ebraismo hanno molte opinioni
differenti, soprattutto quando ci sono implicazioni politiche, ma la
conoscenza, anche in una breve rassegna, dei principi fissati in merito
a questo tema dalla nostra tradizione può essere molto utile per
qualsiasi posizione che voglia definirsi ebraica. Effettivamente questi
problemi sono affrontati e discussi ampiamente nelle nostre fonti, e va
detto subito che il diritto ebraico non parla esattamente di
cittadinanza, non riconosce lo ius soli e ha una visione molto
particolare del cosiddetto ius sanguinis. Spieghiamo più in dettaglio.
Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Oltremare - Similnebbia
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Quando
si è nati e cresciuti a Torino come me, e per giunta nella Torino
pre-2006 quando nessuno poteva neanche immaginare che quel grigiume
triste condito da troppi tubi di scappamento si sarebbe trasformato in
una città piena di isole pedonali e verde e cultura e maratone e gelati
mangiati camminando con il naso in aria a guardare le geometrie
progettate da qualche genio dell’architettura; quando si è nati e
cresciuti a Torino, dicevo, se ci si sveglia con la nebbia di solito è
autunno o inverno, fa freddo e umido e il riscaldamento è acceso.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Il messaggio dello sport
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Che cosa grande e bella ha fatto l’UCEI.
Con la donazione alla frazione di Scai, Amatrice, di un campo di
calcetto, ha dato un messaggio di solidarietà e di altruismo dal
grandissimo valore.
La dimostrazione che noi ebrei siamo sensibili ai drammi della gente,
che dove possibile ci diamo da fare, attivamente con grande altruismo e
generosità.
Voglio ringraziare a nome del Maccabi Italia la Presidente UCEI Noemi
Di Segni e l’Assessore Franca Formiggini Anav per averci coinvolti in
questo grande progetto sportivo.
Non si sono ancora spente le luci sulla Run For Mem, che ha coinvolto
migliaia di sportivi nei luoghi dell’orrore, che eccoci a partecipare
ad un altro grandissimo evento come quello del campo di Scai.
Noi abbiamo portato il nostro entusiasmo, la nostra organizzazione, la
nostra competenza, i nostri giovani, così pieni di gioia e di voglia di
vivere.
Vittorio Pavoncello, presidente Maccabi Italia
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