29 Maggio 2017 - 4 Sivan 5777

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3 Luglio 2017 - 9 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
La Parashah di Shelach comincia a raccontare il più famoso errore nella nostra storia: Moshe ha spedito dodici esploratori dal deserto, il cui compito era quello di esplorare (וְיָתֻ֙רוּ֙) la Terra d’Israele e tornare con una relazione su quali sfide i Figli di Israele avrebbero dovuto affrontare per entrare nella Terra Promessa.
 
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Anna
Foa,
storica
Un bell’articolo di Furio Colombo su Il fatto di ieri pone l’attenzione sulle diverse ideologie che sono dietro il conflitto tra lo ius soli e lo ius sanguinis e spiega la durezza della contrapposizione di oggi tra i sostenitori della cittadinanza legata al luogo di nascita e quella legata al sangue. Il richiamo al sangue (e diciamocela tutta, alla razza), che sembrava essere un residuo di un passato sconfitto dopo la vittoria sul nazismo e la riflessione sulla Shoah, sta riemergendo con una velocità impensabile. I gruppuscoli antisemiti e razzisti si moltiplicano, come quel Lealtà e azione che cerca di fare una sua Festa del Sole con richiami apertamente neonazisti. E vediamo sfilare fin sulle strade di Roma il rosso bruno delle bandiere di Hitler, leggermente modificate. Sì, credo che il riemergere del richiamo allo ius sanguinis stia catalizzando intorno a sé forze non semplicemente di destra, ma soprattutto razziste. Forse sarebbe meglio dirselo apertamente, invece di coprire questi obbrobri sotto il velo della politica. Non di centro destra stiamo parlando, ma di forze neonaziste e razziste. Che sia chiaro a tutti in modo che tutti possano trovare i modi per reagire e combattere il dilagare di questo nuovo razzismo.
 
La partita è ripresa
Televisioni, radio, giornali. L’iniziativa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per la popolazione di Amatrice al centro dell’interesse mediatico. Quello inaugurato ieri a Scai con l’incontro tra Maccabi Italia e Amatrice 2.0, scrive tra gli altri il Corriere della sera, “è il primo impianto sportivo che torna disponibile nella zona”.
“Si tratta di un piccolo gesto, di una goccia nel oceano dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro” le parole della Presidente UCEI Noemi Di Segni, riportate dal Corriere.
“Prima il gol, poi la gioia. La partita della vita” titola il Corriere dello Sport, che racconta attraverso il proprio inviato le emozioni di una giornata indimenticabile. “Quando il piccolo Flavio ha segnato, si è levato un boato. Oggi ha 6 anni e potrà raccontare di aver fatto lui il primo gol al campo sportivo di Scai, una delle 69 frazioni di Amatrice. Sulle maglie – viene raccontato – l’emblematica scritta Scai vive”.
“Ripartenza Amatrice. Le scosse non fermano lo sport” titola invece la Gazzetta dello Sport. “Un bel giorno per Amatrice e i suoi abitanti – scrive il quotidiano rosa – utile anche a dimenticare, se mai sarà possibile, le ultime scosse che hanno nuovamente tormentato la già difficile vita degli abitanti dell’Alto Lazio”.
 
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  davar
l'iniziativa ucei ad amatrice
Una palla, due porte e tanti sorrisi "Restiamo aggrappati al futuro"
Sulle magliette i ragazzini che corrono sorridenti ed entusiasti dietro al pallone hanno stampato “Scai vive” e l’immagine dell’orologio della Torre Civica di Amatrice: l’ora segna le 3.36 del mattino, il momento della prima scossa del terremoto che il 24 agosto 2016 ha sconvolto il Centro Italia, demolendo case e distruggendo vite. Quell’orario gli abitanti delle zone colpite lo hanno stampato nella memoria, non solo sulle magliette, simbolo del giorno in cui le loro vite si sono interrotte. Ma non fermate. Con determinazione e coraggio, queste persone hanno infatti ricominciato a vivere, si sono strette in un forte senso di comunità e lo hanno dimostrato ieri partecipando numerose all’inaugurazione del campo di calcio a cinque di Scai (frazione di Amatrice), dono dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Si
tratta di un piccolo gesto, di una goccia nell’oceano dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro”, ha affermato la presidente dell’Unione Noemi Di Segni, parlando del nuovo impianto inaugurato con un incontro amichevole tra il Maccabi Italia e l’associazione Amatrice 2.0. Un campo che potrà essere un luogo di aggregazione, di sorrisi e divertimento per i giovani – e non solo – di Scai e delle altre 68 frazioni di Amatrice. “Grazie alla grande generosità dell’UCEI, abbiamo convenuto insieme di regalare a Scai un campo taglio nastrosportivo, perché lo sport è la vita, perché lo sport ci insegna che non si perde mai”, le parole del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che ha ricordato la collaborazione con l’Unione e con Franca Formiggini Anav, assessore UCEI a cui è stato affidato il compito di seguire e coordinare le iniziative di assistenza alle realtà colpite dal sisma. Assieme a lei e alla presidente Di Segni, all’evento hanno partecipato anche l’assessore dell’Unione Livia Ottolenghi, il Consigliere UCEI Guido Coen e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
“È stata una giornata molto bella ed emozionante. Sono venuti da tutte le zone, anche i romani di Amatrice”, sottolinea Alessandro Genovese, amatriciano e tra coloro che si sono impegnati affinché
Scai avesse il suo campo da calcio. Con le scosse del 24 agosto la sua famiglia ha perso la casa, resa inagibile dal sisma. “Più dell’ottanta per cento delle abitazioni qui a Scai non è agibile e molte dovranno essere demolite”. Se si segue la strada che porta al bar, luogo di ritrovo per la settantina di persone che hanno scelto di rimanere a vivere a Scai (su 160 residenti), il panorama racconta del dolore e al contempo della voglia di vivere che si respira in queste zone: case ridotte a cumuli di macerie, quasi fossero state distrutte dalla furia di un bombardamento, sono affiancate a roulotte e tende in cui chi non ha voluto abbandonare questi luoghi ha scelto di vivere. Molto c’è ancora da fare per aiutare queste famiglie e lo ha ricordato il sindaco Pirozzi: “in 10 mesi le uniche due opere pubbliche che sono state realizzate, il Giardino di Amatrice e oggi il campo di calcio di Scai, sono frutto della generosità degli italiani” mentre servono interventi su ampia scala per garantire ai cittadini delle zone colpite di poter tornare, per quanto possibile, alla normalità. Una normalità che passa anche attraverso un campetto da calcio, come testimoniavano i sorrisi e i grazie che si sono moltiplicati delle decine di persone che si sono raccolte ieri a Scai.

Daniel Reichel @dreichelmoked
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l'iniziativa ucei ad amatrice  
Giornali, radio, televisione

Il racconto sui grandi media
Televisioni, radio, giornali. L’iniziativa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per la popolazione di Amatrice al centro dell’interesse mediatico. Quello inaugurato ieri a Scai con l’incontro tra Maccabi Italia e Amatrice 2.0, ricorda tra gli altri il Corriere della sera, è il primo impianto sportivo che torna disponibile nella zona. “Si tratta di un piccolo gesto, di una goccia nel oceano dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro” le parole della Presidente UCEI Noemi Di Segni, riportate dal Corriere.
“Prima il gol, poi la gioia. La partita della vita” titola il Corriere dello Sport, che racconta attraverso il proprio inviato le emozioni di una giornata indimenticabile. “Quando il piccolo Flavio ha segnato, si è levato un boato. Oggi ha 6 anni e potrà raccontare di aver fatto lui il
primo gol al campo sportivo di Scai, una delle 69 frazioni di Amatrice. Sulle maglie – viene raccontato – l’emblematica scritta Scai vive”.
“Ripartenza Amatrice. Le scosse non fermano lo sport” titola invece la Gazzetta dello Sport. “Un bel giorno per Amatrice e i suoi abitanti – scrive il quotidiano rosa – utile anche a dimenticare, se mai sarà
possibile, le ultime scosse che hanno nuovamente tormentato la già difficile vita degli abitanti dell’Alto Lazio”.
Diverse le troupe televisive che hanno seguito l’evento. Tra cui Sky Sport, già media partner della Run For Mem del gennaio scorso, che ha documentato i momenti più intensi: il taglio del nastro all’ingresso del campo, l’abbraccio tra i piccoli calciatori di Amatrice, i primi goal nel nuovo impianto. In onda, tra gli altri, anche i servizi di Unomattina, Tg5 e Tv2000.
Tra i molti speciali e approfondimenti, è stata dedicata ad Amatrice e all’iniziativa UCEI l’ultima puntata del programma Olympia su Radio 24.
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l'intervento della presidente ucei
"Una speranza che si rinnova"
La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni è così intervenuta in occasione dell’inaugurazione del campo di calcetto donato dall’UCEI alla popolazione di Amatrice:

Signor sindaco, cari amici,
è con grande commozione che inauguriamo oggi questo campo, che restituisce alla popolazione di Scai ma più in generale a tutti gli amatriciani i suoi momenti di spensieratezza e vitalità.
Un sogno – di voler fare qualcosa di utile e puntuale – nato all’indomani dell’incubo notturno del terremoto del 24 agosto scorso. Grazie a chi ha partecipato a questa raccolta, al JOINT, a chi è qui con noi oggi per vivere questo sogno, diventato una verde realtà.
Si tratta di un piccolo gesto, di una goccia nell’oceano dell’emergenza, ma spero che possa rinnovare la speranza e la fiducia nel futuro. La natura è dei suoi luoghi – non sceglie le sue creature – può essere materna o matrigna e sta proprio a noi, figli del creato, saper vivere e sopravvivere nei loghi dove abbiamo le nostre radici.
Con profonda ammirazione abbiamo seguito in questi mesi il recupero di quanto possibile – la vostra forza d’animo, la vostra prova di resilienza, l’attaccamento ai luoghi.
Lasciamo la parola allo sport e ai giovani – entrambi veicolo formidabile per la trasmissione di energia, speranza e valori positivi che restano nel tempo. Per 90 minuti magici ci si immerge nel gioco e si dimentica tutto – una pausa dalle profonde preoccupazioni. È inutile che lo spieghi a lei, caro sindaco Pirozzi, che al pallone ha dedicato gran parte della sua vita e del suo impegno professionale.
Ma ci tengo comunque ad affermarlo, a pochi minuti da questo simbolico e atteso incontro tra le rappresentative del Maccabi e dell’Amatrice 2.0.
“La partita riprende”. E, sono certa comunque andrà, sarà una vittoria della vita.
Con la preghiera ebarica delle cose che si rinnovano: shehecheyanu vekeymanu lvehegheanu lazman haze”.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI

i ricordi di plinio fernando, con lui in fantozzi
Paolo Villaggio (1932-2017)
Dalla recitazione è passato ormai da diversi anni alla scultura. È allievo di grandi maestri come Diotallevi e Cussino e non molto tempo fa ha donato alla Comunità ebraica romana la riproduzione di un aron-ha-kodesh, l’armadio sacro contenente i rotoli della Torah. “Le opere a tema ebraico – afferma – sono la mia passione”.
Plinio Fernando deve però principalmente la sua popolarità alla saga di Fantozzi, a quella indimenticabile Mariangela (la figlia del ragionier Ugo) interpretata con bravura e ironia fuori dal comune.
”È un giorno triste, ci lascia davvero un personaggio speciale. Un attore brillante, ma anche un uomo di rara intelligenza” ci racconta Plinio, pochi minuti dopo aver appreso della scomparsa di Paolo Villaggio.
Il grande attore genovese, mancato oggi all’età di 84 anni, è stato per Plinio un punto di riferimento. Anche se, fuori dal set, sono state rare le occasioni di vera amicizia e reciproca conoscenza. “C’era una generazione di differenza tra noi, interessi e strade diverse” sottolinea Fernando.
Sono otto gli episodi di Fantozzi che li hanno visti insieme sul set. Un compagno di lavoro “presente e capace di entrare subito nel personaggio”.
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l'antica usanza della mishmarà
Una tradizione da salvare
La scorsa settimana ho avuto l’onore di partecipare a Gerusalemme alla Mishmarà in occasione del matrimonio di David Uzan e Orly Piperno, figlia di rav Umberto Piperno, a cui auguro i miei migliori auguri di mazal tov. L’antica usanza della Mishmarà della Comunità ebraica di Roma è di riunirsi alla vigilia della circoncisione, del Bar o Bat Mitzvà o del matrimonio, per leggere e studiare passi biblici e composizioni liturgiche da un apposito formulario.


Michael Sierra
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pilpul
Ius soli, una prospettiva ebraica 
Qualcuno si sarà chiesto quale sia l’opinione degli ebrei e dell’ebraismo nella accesa discussione politica sul diritto di cittadinanza in base allo ius soli, che stabilisce che si è cittadini del luogo (il suolo) dove si nasce, per automatico diritto di nascita.
Sappiamo benissimo che gli ebrei e l’ebraismo hanno molte opinioni differenti, soprattutto quando ci sono implicazioni politiche, ma la conoscenza, anche in una breve rassegna, dei principi fissati in merito a questo tema dalla nostra tradizione può essere molto utile per qualsiasi posizione che voglia definirsi ebraica. Effettivamente questi problemi sono affrontati e discussi ampiamente nelle nostre fonti, e va detto subito che il diritto ebraico non parla esattamente di cittadinanza, non riconosce lo ius soli e ha una visione molto particolare del cosiddetto ius sanguinis. Spieghiamo più in dettaglio.


Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Oltremare - Similnebbia
Quando si è nati e cresciuti a Torino come me, e per giunta nella Torino pre-2006 quando nessuno poteva neanche immaginare che quel grigiume triste condito da troppi tubi di scappamento si sarebbe trasformato in una città piena di isole pedonali e verde e cultura e maratone e gelati mangiati camminando con il naso in aria a guardare le geometrie progettate da qualche genio dell’architettura; quando si è nati e cresciuti a Torino, dicevo, se ci si sveglia con la nebbia di solito è autunno o inverno, fa freddo e umido e il riscaldamento è acceso.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Il messaggio dello sport
Che cosa grande e bella ha fatto l’UCEI.
Con la donazione alla frazione di Scai, Amatrice, di un campo di calcetto, ha dato un messaggio di solidarietà e di altruismo dal grandissimo valore.
La dimostrazione che noi ebrei siamo sensibili ai drammi della gente, che dove possibile ci diamo da fare, attivamente con grande altruismo e generosità.
Voglio ringraziare a nome del Maccabi Italia la Presidente UCEI Noemi Di Segni e l’Assessore Franca Formiggini Anav per averci coinvolti in questo grande progetto sportivo.
Non si sono ancora spente le luci sulla Run For Mem, che ha coinvolto migliaia di sportivi nei luoghi dell’orrore, che eccoci a partecipare ad un altro grandissimo evento come quello del campo di Scai.
Noi abbiamo portato il nostro entusiasmo, la nostra organizzazione, la nostra competenza, i nostri giovani, così pieni di gioia e di voglia di vivere.


Vittorio Pavoncello, presidente Maccabi Italia
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