Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Volgendo
verso la fine del Libro dei Numeri, troviamo un brano (Numeri cap.30
,2-17) contenente prescrizioni relative all'obbligo di rispettare voti,
promesse e giuramenti; questo discorso è rivolto, in modo del tutto
inconsueto, da Mosè ai capi delle tribù d'Israele. Una spiegazione,
quanto mai attuale in ogni epoca, di questa particolarità é stata data
da Chatam Sofer (R. Moshe Shreiber).
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Davide
Assael,
ricercatore
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Mi
piace guardare lo sport. Mi piace il senso della sfida, mi piace la sua
epica, lo sforzo per raggiungere il risultato. Mesi, anni di
allenamento per giocarsi tutto in pochissimo tempo. L'altro giorno,
facendo zapping, mi sono imbattuto nella Finale dei 400 m ostacoli (il
cosiddetto giro della morte) degli Europei di atletica Under 23. Ha
vinto, confermando il pronostico, Ayomide Folorunso, classe 1996,
italiana, nata ad Abeukota, in Nigeria. Sì, perché per lo sport la
legge sulla cittadinanza è assai diversa ed agli atleti sono concessi
permessi speciali, che consentono loro di diventare cittadini di un
Paese in modo assai più rapido. Gli atleti, del resto, portano
prestigio e medaglie.
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Salvini, l’ultima sparata:
“Legge Mancino è folle”
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“Non
è una visita politica, sono qui a sostenere un’attività che dà lavoro a
molte persone”. Così il leader della Lega Nord Matteo Salvini nel
visitare ieri la spiaggia ‘fascista’ di Chioggia tra selfie ed
entusiastiche reazioni dei frequentatori dello stabilimento. “Nel 2017
– ha sostenuto nell’occasione Salvini, la cui visita è raccontata tra
gli altri dal Corriere del Veneto – Procure e Parlamento hanno ben
altro da fare che prendersela per qualche cartello o accendino con il
Duce. La legge Mancino è folle, va cancellata”.
Su Repubblica l’intellettuale francese Marek Halter racconta il suo
viaggio nell’Europa ferita del terrorismo islamico insieme a 60 imam.
“Qua e là, in questo periplo di 4.500 chilometri attraverso l’Europa
straziata – scrive Halter – ci sono stati momenti di emozione. Per
esempio nella piccola chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, dove padre
Jacques Hamel è stato sgozzato il 26 luglio 2016, i rari giornalisti
presenti sono scoppiati a piangere quando, vedendo gli imam pregare in
memoria del fratello, l’anziana sorella del prete li ha abbracciati,
uno dopo l’altro, ripetendo: ‘Siete i miei fratelli’. O ancora a
Tolosa, nel cortile della scuola ebraica, dove, il 19 marzo 2012,
Mohamed Merah ha giustiziato quattro bambini, tra cui la figlia del
direttore della scuola, il rabbino Yaacov Monsonégo, che malgrado il
suo dolore ha accolto a braccia aperte l’arrivo di questi imam venuti a
rendere omaggio alla sua piccola assassinata”.
In evidenza sulla stampa locale l’incontro tra la redazione di Pagine
Ebraiche e le principali testate del territorio ferrarese per ragionare
insieme sulla comunicazione dell’ebraismo italiano e sui diversi
progetti culturali legati al Meis, che saranno tra l’altro al centro
dell’odierna visita in città del premier Gentiloni.
“Incontro informale quello di ieri, che però ha sollecitato, oltre a
una maggiore formazione dei giornalisti nell’ambito della cultura
ebraica, anche una maggior attenzione per tutto ciò che riguarda il
Meis, per innestare anche curiosità verso i temi che il Museo nazionale
dell’ebraismo e della Shoah divulga” sottolinea la Nuova Ferrara.
“Una redazione aperta’, giovane e intellettualmente vivace. È quella di
Pagine Ebraiche, il giornale dell’Unione delle Comunità ebraiche
italiane, che in questi giorni è stanziale a Ferrara nell’ambito di una
propria iniziativa (Redazione Aperta), che vede incontri quotidiani con
le realtà sociali, culturali e dell’informazione” scrive il Resto del
Carlino.
La Nuova Ferrara pubblica inoltre qualche anticipazione della Festa del
libro ebraico in programma il prossimo settembre, che vedrà anche la
partecipazione della ministra Fedeli. “La rassegna si terrà in vari
luoghi del centro, dalla sala Estense alla palazzina del Meis, fino al
Municipio. In questo contesto – si legge – la Festa del Libro ebraico
rimarca la caratteristica del Meis di essere sempre più polo culturale
di ricerca e dibattito sulla comunità ebraica italiana, con aperture
anche internazionali, e non solo un museo”. Ad aprire la festa un
concerto di Yakir Arbib.
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qui Ferrara – Redazione aperta
Il Meis attende Gentiloni,
oggi la visita alla Darsena
Il
presidente del Consiglio Paolo Gentiloni oggi in visita a Ferrara. Nel
pomeriggio il premier avrà infatti modo di prendere visione del
progetto di riqualificazione messo in campo alla Darsena, l’area in cui
sta sorgendo il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Uno degli interventi più significativi dal punto di vista urbanistico e
dei lavori pubblici del Comune, ha sottolineato ieri il sindaco Tiziano
Tagliani annunciando la visita di Gentiloni.
Al centro di questo progetto la sfida del Meis, che procede a passi
spediti verso l’inaugurazione del primo lotto in autunno. Nella
delegazione che accoglierà Gentiloni ci saranno non a caso il
presidente Dario Disegni e la direttrice Simonetta Della Seta, che
aveva già guidato in una prima ricognizione dell’area la redazione UCEI.
Il
Meis come motore culturale per la città e per l’intera regione, con uno
sguardo sempre più internazionale. Se ne parla molto in città, anche in
occasione dei numerosi incontri che i giornalisti di Pagine Ebraiche
hanno intrattenuto con i protagonisti dell’informazione locale. “Una
redazione aperta’, giovane e intellettualmente vivace. È quella di
Pagine Ebraiche, il giornale dell’Unione delle Comunità ebraiche
italiane, che in questi giorni è stanziale a Ferrara nell’ambito di una
propria iniziativa (Redazione Aperta), che vede incontri quotidiani con
le realtà sociali, culturali e dell’informazione” scrive il Resto del
Carlino.
“Incontro informale quello di ieri, che però ha sollecitato, oltre a
una maggiore formazione dei giornalisti nell’ambito della cultura
ebraica, anche una maggior attenzione per tutto ciò che riguarda il
Meis, per innestare anche curiosità verso i temi che il Museo nazionale
dell’ebraismo e della Shoah divulga” sottolinea la Nuova Ferrara.
La sfida, condivisa anche con alcuni colleghi di Repubblica e di
Telestense, è di investire sempre di più sul piano della formazione per
far sì che, anche tra i colleghi dell’Emilia Romagna, possa crescere la
consapevolezza della missione del Meis e dell’orizzonte che si andrà a
tracciare anche attraverso molteplici iniziative collegate come la
Festa del libro ebraico in Italia del prossimo settembre, di cui la
stampa locale ha dato oggi qualche anticipazione.
Ferrara ma anche Trieste, due poli su cui il governo molto sta
investendo nell’attività di rilancio della cultura. Un tema che sarà
centrale nell’incontro “Risorse per la cultura, cultura per le risorse”
organizzato dalla redazione UCEI nella città giuliana nei prossimi
giorni, all’interno del Castello di Miramare. Incontro cui
parteciperanno tra gli altri la nuova direttrice Andreina Contessa,
appena giunta da Gerusalemme; il direttore della Fondazione Cdec Gadi
Luzzatto Voghera, la direttrice del Meis Simonetta Della Seta e il
sociologo Joseph Sassoon.
Per
dimostrare l’impegno del governo in tal senso è avvenuto ieri un
toccante momento di rilancio del museo ferroviario con protagonista il
ministro della Cultura Dario Franceschini, accompagnato dalla
governatrice del Friuli Venezia-Giulia Debora Serracchiani.
Nell’immagine di Giovanni Montenero un momento dell’emozionante cerimonia. Leggi
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redazione aperta
La Ferrara ebraica tra ieri e oggi
Una
storia plurisecolare lega gli ebrei a Ferrara: una storia che alterna
integrazione, sviluppo culturale e partecipazione alla vita cittadina a
vessazioni, emarginazione e tradimenti. A raccontare ai partecipanti al
laboratorio giornalistico Redazione Aperta il complesso passato
dell'ebraismo ferrarese, Luciana Roccas Sacerdoti assieme a Michele
Sacerdoti, già presidente della Comunità ebraica locale. Cuore
dell'incontro, la sinagoga di via Mazzini 95: fin dal 1485 il banchiere
romano Ser Samuel Melli aveva acquistato qui – in quella che un tempo
era via Sabbioni - una grande casa, donandola agli ebrei ferraresi
perché ne facessero la sede delle loro istituzioni, ponendo il vincolo
affinché la struttura rimanesse per sempre luogo di culto e studio.
Nella struttura, sottoposta a ristrutturazione a seguito del terremoto
del 2012, trovano ospitalità il Tempio Ashkenazita, il Tempio italiano
e l'Oratorio Fanese. Leggi
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Ticketless - Due chicchi di grano |
Cronaca
culturale, questa settimana, un piccolo giallo. Per una ricerca che sto
facendo mi sono trovato a rileggere il magnifico profilo di Walter
Benjamin scritto da Gershom Scholem e inserito in Angelus Novus. Nel
finale Scholem ricorda un episodio, ripreso anche da Hannah Arendt. Un
episodio accaduto nel lontano agosto 1927. Gershom Scholem evoca una
sua visita a Parigi e ci dice che Walter Benjamin lo trascinò al Musée
de Cluny, “per mostrarmi tutto estasiato, in una raccolta di rituali
ebraici quivi esposta, due chicchi di grano su cui un’anima gemella era
riuscita a trascrivere l’intero Shema Israel”.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Sicurezza
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I
recenti, drammatici fatti di sangue di Gerusalemme ripropongono, ancora
una volta, amare considerazioni, che già tante volte siamo stati
costretti a ripetere. La feroce spietatezza degli assassini, per i
quali la sacralità del luogo prescelto per dare la morte rappresenta,
anziché un freno morale, un evidente potenziatore dell'effetto
mediatico e propagandistico dei crimini perpetrati. La tetra, lugubre,
disperante monotonia dei loro sponsor, che non vedono l'ora di
inneggiare, con parole sempre uguali, ai nuovi "eroi", che vanno ad
infoltire il già affollatissimo album di figurine dei campioni di casa;
la sfacciata ipocrisia di chi finge di condannare il gesto, già
preparando i soldi delle laute pensioni da elargire ai familiari degli
assassini, in impaziente attesa; lo squallido cinismo di chi reclama a
viva voce la tutela dei luoghi santi, attribuendo la responsabilità
della loro temporanea chiusura non già ai seminatori di morte, ma alle
autorità preposte alla pubblica sicurezza, che hanno il dovere
(strano?) di vigilare sull'incolumità di tutti, e di prevenire
ulteriori accoltellamenti e omicidi.
Francesco Lucrezi, storico
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